Immaginate, ma soltanto immaginate come si faceva negli incipit delle favole, in una mattina, ai giorni d’oggi, di svegliarvi e sentirvi un pò sopra temperatura e di voler prendere per scrupolo uno di quei moderni termometri che ormai sono diffusi nelle nostre case e dopo averlo adoperato per il tempo previsto, leggere sul display la temperatura di 38° celsius ………………
Terrore!
Immaginate in un istante di sentirvi catapultato in un mondo che non vi appartiene e di contro di non sapere ciò che vi sta accadendo, iniziate a fare tutte le congiutture eliminando le ipotesi più, a vostro giudizio, pur sapendolo vi accertate di esservi sottoposto ad entrambe le dosi vaccinali del più potente ed indiscusso vaccino sulla piazza. Immaginate di aver fatto già in passato un paio di tamponi, di aver sempre rispettato la mascherina nei luoghi affollati, anzi di averli evitati del tutto ove possibile.
Immaginate di aver rivisto i fotogrammi in mente di tutti gli incontri sul lavoro anche con quei colleghi più “sperti” che già da tempo avevano abbandonato l’uso della mascherina, perchè fa più “macho”, immaginate, ma solo immaginate di aver saputo che uno di questi che quel giorno che vi parlava a 80cm di distanza ed era raffreddato, era poi risultato “positivo” e che in conseguenza di ciò avevate fatto già tre tamponi a cadenza di due giorni l’uno dall’altro, ma che erano già passate tre settimane da quell’incontro.
Immaginate di esser piombato di colpo nell’inferno e nell’isolamento poichè malgrado la mancanza di sintomi specifici, una temperatura superiore ai 37,5° non vi permette l’accesso in nessun posto (farmacie, medici, laboratori) ma che risulta d’obbligo sconfessare il tutto attraverso un nuovo tampone domiciliare, ma nel frattempo pensare non a voi, ma paradossalmente a quanta gente ignara come voi, più di voi, avreste già consumato contaggiandola, financhè i vostri parenti parenti anziani che avevate protetto fino al giorno prima, specialmente coloro che per motivi medici non avevano potuto effettuare la profilassi.
Immaginate di ricevere a casa il kit del tampone e autopenetrarvi le narici con la bacchetta fino a renderla visibile dietro la pupilla, e ruotandola il doppio dei giri previsti.
Immaginate quegli interminabili 25 minuti (per tutti 20) che vi separano dalla comparsa della prima tacca sul display nei quali vi trovate già con la mente su un carretto per strada su una catasta di cadaveri trascinata dai monatti e pensate a Fra Cristoforo che dice al collega “sperto e macho”, purtroppo per te non “verrà un giorno…” anzi “big ben ha detto stop!”.
Immaginate di uscire “negativo” da quel determinante tampone e da un successivo per lo scrupolo del siciliano che lega la valigia con lo spago per precauzione e sentirsi dire dal proprio medico curante ……………. tranquillo “un tipico colpo di freddo.”
Ma vaffanculoooooooooooooooooooooooooo
Un abbraccio, Epruno
(P.S. – di teste di cazzo ne pieno il mondo, ma voi non toglietevi la mascherina)