L’emergenza covid aveva ritardato quanto già programmato, periodo nel quale l’artista comunque non è rimasto con le mani in mano, anzi ne ha approfittato per lasciarsi convincere a raggruppare in un prodotto editoriale la sua passione per le foto e soprattutto gli scatti dedicati alla sua Agrigento e la sua gente, libro (“Gente Mia”) che verrà presentato a Palermo, a Villa Zito Mercoledì 10 Novembre alle ore 17.00.
Ma partiamo proprio dalla fotografia che la fa da co-protagonista in questo nuovo spettacolo nel quale Jannuzzo mette in scena in un ora e mezza senza soluzione di continuità, un omaggio alla Sicilia e alla “sicilianitudine”, attraverso un racconto in uno stile che ormai lo identifica e lo distingue, ogni qualvolta si cimenta con “il teatro brillante”, somma delle sue esperienze importanti di gioventù fatta nelle scuole o accanto a grandi maestri quali l’indimenticabile Gigi Proietti o il nostro amato Renzino Barbera.
Sulla scena affidandosi alla narrazione di un giovane di Saponara Marittima, piccolo paese siculo, innamoratissimo delle sue origini, costretto ad abbandonare la sua terra per uno “sgarro d’onore” e diventare emigrante per caso pronto a risalire la penisola, incontrando abitudini, dialetti e personaggi, tra i quali meritano una menzione il “mago calabrese” e il “neo melodico campano” che diventano opportunità per l’artista per rappresentare le varie maschere frutto di mestiere e grande osservazione del contemporaneo analoga a quella messa in mostra attraverso l’occhio dell’obiettivo nelle foto in bianco e nero, relativamente alla descrizione dei luoghi e dei personaggio del suo paese, che scorrono alle spalle del narratore durante il suo spettacolo.
Non mancano, come consuetudine nei suoi “one man show”, brevi intermezzi nei quali l’artista abbandonato la maschera delle caratterizzazioni, ci regala brevi monologhi intensi, frutto della maestria di anni di calpestio delle tavole di palcoscenico e della tradizione della buona scuola di recitazione.
Ci vuole poco a comprendere che “l’amore per la sua terra” che nutre “l’emigrato gioco forza” sulla scena, altro non rappresenta che il vero sentimento che l’artista ha sempre conservato e manifestato per una terra per la quale non ha mai voluto tagliare le radici e nella quale non perde occasione per ritornare.
Lo spettacolo in programmazione al Teatro Jolly di Palermo dal 5 al 14 Novembre, rappresenta il ritorno di un artista che ha saputo creare una certa empatia con il pubblico Palermitano che gli ha sempre riservato e continua a riservargli un grande successo.