Carissimi, non prendetevela a male se spesso discuto con Voi mentre sono in tutt’altre faccende affaccendato. Chi mi conosce da qualche tempo sa ad esempio che uno dei momenti per me importanti durante il mese è l’appuntamento con il mio Barbiere, Salvatore. Ripeto la parola “barbiere” e non parrucchiere o hair stile o quant’altro, il mio è uno di quei barbieri tradizionali dove superata la porta, si sente già nell’aria quell’odore di brillantina e per i meno giovani di “brylcreem” e dove, non me ne vogliano gli autori televisivi, è nato il primo “talk show” che al tempo si chiamava “discorsi da barbiere” (degenerato in altri casi in “discorsi da caffè”), dove i clienti nell’attesa di ricevere i servigi di Salvatore, s’intrattengono nella lettura delle riviste poggiate sul tavolinetto di vetro discutendo della qualunque, con competenze inattese su ogni tema. Pertanto amici miei, se dobbiamo frequentarci, visto il poco tempo che abbiamo, sappiate che sarete costretti almeno una volta al mese a venire con me dal barbiere e nell’attesa possiamo parlare di tutto.
Proprio mentre stavamo discutendo sul più e il meno sfogliando il giornale ecco che entra il commendatore Lo Stimolo, cliente ultrasettantenne ma ancora arzillo, chiedendo: “Scusate, ma questo transatlantico posteggiato qua davanti in prima fila appartiene a qualcuno di voi? Perché va bene che ci sono le strisce blu, ma questo signore se si spostasse qualche centimetro mi permetterebbe con la mia 500 di poter posteggiare”.
Ecco che quasi per magia le sedie della barberia si trasformano in un palco immaginario che nulla a che invidiare a quello del Maurizio Costanzo Show, e improvvisati clienti intervengono sull’argomento con la stessa competenza dei Prof. Sgarbi, Zecchi, Crepet, in un dibattito incentrato sul tema: “In una città con ZTL, isole pedonali, centro storico con strade strette, insufficienti parcheggi pubblici, cosa spinge il cittadino a comprare un SUV per circolare invece di una smart car?”
Inutile dire che questo dibattito, come tutti i dibattiti, a partire da quelli condominiali a quelli parlamentari, non ha sortito alcun effetto e come sempre dopo feroci dialettiche ognuno è rimasto con la propria idea perché al giorno d’oggi ci si parla sopra e non si ascolta al prossimo.
Alla fine della discussione mentre stavo per andare sotto i “ferri” di Salvatore quest’ultimo rimasto muto ad ascoltare nell’attesa di dare come un buon conduttore da talk show lo spunto per il rilancio della discussione interviene dicendo: “Questo transatlantico è mio e l’ho comprato appena mi è nato il primo figlio, perché nella macchina piccola non c’entravamo più.” Apriti cielo! Quasi un’offesa detta davanti al Ragioniere Lo Stimolo il quale per anni, fin quando i tre figli erano diventati, “spuntuliddri” si era sempre vantato di avere girato l’Italia in 500, ancor prima che la rete autostradale fosse completa.
Come vedete il problema è serio e se è vero che una delle “piaghe della nostra terra” come diceva “Lo Zio” è il “traffico” da dove viene l’esigenza a Palermo di tutti questi fuori strada in città? Siamo tutti possidenti terrieri? Abbiamo tutti mediamente tre figli? O sono le “buche cittadine” a far scegliere questi “TIR” della strada? Certo se invece di pagar le tasse solo sulla cilindrata, si pagassero anche in funzione dell’ingombro penso personalmente che il traffico ne avrebbe grande giovamento.
Un Abbraccio, Epruno.
(pubblicato su www.ilsicilia.it il 5/1/2017)