Si racconta che quando Mosè salì sul monte Sinai convocato da Dio per ricevere i comandamenti, torno con tre tavole di pietra contenenti ognuna cinque comandamenti. A noi inspiegabilmente sono giunte soltanto due tavole e quindi i dieci comandamenti che tutti conosciamo. Sulla sorte della terza tavola regna il mistero, anche se alcune indiscrezioni parlano di cinque comandamenti molto importanti andati persi ma tramandati per via orale dai vecchi saggi in Medio Oriente. A noi ne è giunta memoria soltanto di due di loro, anche se la chiesa non ne ha voluta ufficialmente ammettere la veridicità. Il primo dei due e quindi l’XI comandamento è certamente quello più applicabile, poiché esso ordinava: “Fatti i cazzi tuoi!” Quanta saggezza ma quanta inottemperanza e difatti, a meno di sporadici casi, la violazione di questo comandamento avrebbe portato a un cosiddetto peccato veniale.
Il secondo dei comandamenti andati persi è quindi il XII che sembra ordinasse “non sprecare la tua vita” e avrebbe certamente comportato un peccato mortale nella sua violazione e si comprende il perché ci possa esser stato del dolo nel farlo scomparire insieme alla terza tavola che lo conteneva. Il XII comandamento è certamente un principio inviso ai potenti, a tutti quelli che usano il prossimo per ottenere i propri fini, inducendo l’individuo spesso a una vita di merda legata a poca autostima di se stessi. Di contro è anche il peccato inviso ai mediocri poiché punisce la mediocrità e quindi pensate quanti nemici un principio del genere si sarebbe guadagnato.
Il XII comandamento è il peccato di tutti quelli che in preda alla confusione sprecano la propria vita e il proprio tempo andando dietro a falsi ideali, a progetti irrealizzabili, a imprese non remunerate, a mitici personaggi spesso detti “afferra cazzi nt’allaria”! Il XII comandamento è un peccato mortale, poiché come dicevamo non solo, ci distrae dal diritto di vivere una buona qualità di vita, ma ci fa dimenticare che la nostra vita è in comodato d’uso, pertanto non conoscendo il momento in cui questa ci sarà richiesta in dietro, abbiamo il dovere di considerare ogni giorno sempre più prezioso, andando avanti.
Rimane quindi in noi la piena certezza che è vero che si possa esser indotti in tentazione, ma proprio per questo è anche vero che un buon controllo della nostra esistenza e delle nostre frequentazioni ci permetterebbe di tenerci immuni da questo importante peccato. Una cosa è certa, anche se siamo nel peccato, anche se abbiamo buttato all’aria le nostre ambizioni e sprecato il nostro tempo, c’è sempre un momento in cui si può dare un’inversione di tendenza, bandendo qualunque falsa coerenza. Le cose che facciamo sono importanti perché siamo noi a farle.
Se siamo ancora in grado di darci un valore, troveremo nascosto in noi, in qualche remoto cassetto, il coraggio d’incazzarci e di dire un bel inatteso “vaffanculo” a chi da noi si attende soltanto obbedienza e ipocrisia. Liberandoci da questo peso otterremmo l’irreversibile risultato di un cambiamento di strada e di ambienti, …………. Ma se ciò ci fa star bene?