image Peggy Sue si è sposata!

Amici, quanti di noi sognatori hanno amato tanto questo film, non per niente diretto da Francis Ford Coppola ed interpretato dall’allora sensualissima Kathleen Turner ed Nicolas Cage (nipote all’anagrafe di Ford Coppola). Tra gli altri interpreti un giovane Jim Carrey.

La trovata spettacolare e quella della nostra protagonista Peggy madre matura che accompagnando la figlia ad una festa da ballo, dopo uno svenimento a seguito di un improvviso malore, si risveglia adolescente, a rivivere le vicende di quell’età con la maturità dei giorni d’oggi!

Meraviglioso, rivevere le decisioni importanti della nostra vita avendo alle spalle almeno quarant’anni di esperienza! Ritornare al liceo ed avere la dovuta sicurezza che pervade chi ne ha viste tante. L’approccio con l’altro sesso senza timidezza o con la dovuta timidezza per chi di noi si è fatto schifiare. Avere l’avventura della propria vita che aveva lasciato il rammarico per non averla colta. Ritornare indietro quella volta che avevamo voltato le spalle senza più rivederla o rivederlo.

image Non approfittare di quella circostanza per mortificare colui che non lo meritava. Affrontare gli esami con la sicurezza di chi oggi esamina gli altri. Insomma mettersi nelle condizioni di poter barare per una volta, con il superpotere di chi ha “l’esperienza” e di chi magari ha avuto solo una occasione ed ha sbagliato, oppure di chi continua ad avere la stessa occasione e coerentemente la sbaglia, fin quando non è più tempo!!!! E come Moretti, superati i 40 anni, guardiamo quel metro per capire dopo i primi 40 centimetri, rispetto alle nostre aspettative di vita, quanto ci rimane. Ma pensiamo imageanche ai metri altrui ed a tutti quelli che non hanno raggiunto tali aspettative e diventa sempre più pesante vedere le foto di gruppo di giventù e vedersi spegnere alcuni volti!!! Per questo apprezziamo di più Peggy Sue, perchè a quell’età non avevamo la consapevolezza che “ogni lasciatà era persa”, a maggior raggione che non esistevano deterrenti quali “la sindrome di immuno deficenza”, perchè di essere “immuni non nè avevamo consapevolezza” ma di esser “deficenti” nelle nostre azioni, quello lo sapevamo ma non avevamo il coraggio di ammetterlo. Ed allora useremmo lo stesso questo super potere per tornare indietro e sbagliare, a continuare a non concederci a chi tanto ci piaceva o tornarare indietro, con l’esperienza di oggi, per farci inserire in quell’elenco di colei o colui che era stato con mezza città, ….. l’altra mezza ……. ed oggi vive nel rispetto smemorato di tutti. Un abbraccio dal “profumiere” Epruno!!!!!