Immagine piedistallo 2 piccolo Di privato c’era soltanto la nostra voglia di accendere il microfono e parlare, e di diffondere nell’etere idee e sensazioni insieme ai propri gusti musicali;

Siamo stati da prima, “Pirati” poichè trasmettevamo clandestinamente non essendo autorizzati, da località segrete e spesso in movimento;

Siamo stati un po’ tutti il “Lupo Solitario” di American Graffiti che nell’immaginario collettivo, trasmetteva da un aereo che volava sopra le teste degli ascoltatori e non atterrava mai;

Siamo stati come i conduttori di “Radio Caroline” che trasmetteva da un nave di fronte le coste dell’Essex;

Siamo stati innamorati di questo tipo di Radio “perché arriva dalla gente e se è libera, libera la mente”.

Siamo stati con “Radiofreccia” ad attendere Mario che prima o poi riaprisse o con “Radio Aut”, a contare una breve distanza, lunga 100 passi che separava un abisso tra due mondi, il nostro e quello dell’illegalità, pure a costo di rimetterci la vita;

Ma tra tante proroghe, circa mille, proprio di noi, dovevi dimenticarti? Non lo sai che spegnendo la “nostra voce” hai spento forse una dell’ultime espressioni libere che un mondo globalizzato, anche nel settore dell’informazione, distrattamente poteva ancora permettersi? O forse sapevi certamente che “con la radio si può scrivere, leggere o cucinare” ma soprattutto …………“non si smette di pensare!” (F.to Epruno)

Editoriale 6° Puntata – Time Magazine in The Week – "La Voce di Epruno"