L’umanità nelle nostre società “marziane” si divide principalmente in due categorie: “quella che ha il porco dentro” e “quella che ambirebbe ad avere il porco dentro” per le scorte invernali.
In entrambi i casi, sempre di “porco” parliamo!
Quindi, una volta messo dentro il “porco”, in qualunque maniera, chi per eredità, chi per essere stato “l’unto del signore”, chi per pura fortuna, chi perché se lo è guadagnato, si guarda alla vita con un certo ottimismo, spesso con un certo menefreghismo e molto spesso con l’arroganza di chi, certo del “porco” in casa, non gliene po’ fregà de meno, di tutto quello che accade alla gente comune!
Di frequente, chi ha un “rubicondo porco” tra le mura di casa, si “tiene chiuso” e non parla, non dandolo a vedere!
Tutti gli altri, coloro che non hanno un “porco” dentro, ma ambirebbero ad averlo, si dividono in varie sottoclassi:
la prima quella di chi crede ancora che basti impegnarsi seriamente per acquisirlo; la seconda che spera sempre che un giorno qualcuno bussi alla loro porta portandogli un “porco impacchettato”; la terza che si stressa nel cercare con tutti i mezzi illeciti di procurarsi un “porco”; l’ultima quella che da l’aria di non interessarsi in alcun modo al “porco” e passa tutto il tempo a dire “schifiu …… damminni n’anticchia!”
Tutti costoro che non hanno il porco dentro, rappresentano un vero e proprio esercito di formiche che freneticamente si muovono da una punta all’altra della fila, in due sensi di marcia, chi con una “briciolona” sulla schiena, chi senza peso, e si incontrano sbattendo l’uno con l’altro prima di allargare la propria traiettoria e continuare nella loro direzione verso la tana.
Ma le formiche, sono piccole, ma dannose, perché davanti ad una prospettiva di risorsa, sono in grado di spostare pesi di molto più grandi del loro. Avete mai visto il loro raccogliersi davanti ad un pezzo di mangiare caduto per terra?
E si …. A loro spetta il lavoro duro, perché difficilmente si apriranno nuove finestre per poter passare dalla categoria di chi il “porco” non lo possiede ancora, a chi il “porco”, anche se per puro caso e senza alcuna attitudine, lo ha dentro casa da un pezzo!
Perché ciò avviene? …….. Perché quando non c’era nulla, quando si ricostruiva sulle macerie, chi potè afferrò un “porco” e lo porto a casa, ma chiunque allora poteva ambire a farlo!
Oggi che c’è un certo benessere medio diffuso, chi ha il “porco”, ha paura che altri possano ambire ad acquisirne uno uguale ed allora si è inventato la favoletta che non ci son più soldi, e non ci sono “porci” per tutti, se si vuole garantire un “patto per la stabilità”!
Ma la stabilità di chi? …… Di chi è già sazio???