LE VITE DEGLI ALTRI” (Audiovisivo)

0.A – LE VITE DEGLI ALTRI – “LA VITA DEGLI ALTRI” :

Carissimi! Rieccoci qui insieme a trascorrere un po’ del nostro prezioso tempo libero, a ragionare sul serio e il faceto su concetti che hanno visto fiumi d’inchiostro imbrattare pagine, con teorie “tutte vere” che affermavano “verità” e  l’esatto contrario delle “stesse verità”. Noi che abbiamo imparato in pieno “spirito eprunistico” a saperci prendere nel w.e. “non troppo sul serio” sapremo dimostrare in un ora il “teorema della vita”?   “Il vostro tempo è limitato”…… partiamo da questa perla di saggezza lasciataci da Steve Jobs.  Che il nostro tempo fosse limitato, ne eravamo consapevoli tanto da voler pensare che “la nostra vita fosse in comodato d’uso” e che quindi prima o poi dovremo restituirla …..   Vivere è un mestiere difficile, lasciarsi vivere è molto più semplice, ma se anche Voi, come me, amici miei, appartenete alla categoria di coloro che vorrebbero essere protagonisti della propria vita, avrete certamente apprezzato l’invito di Steve Jobs ad evitare condizionamenti e distrazioni, nel non sprecare tempo vivendo la vita degli altri.  Ma è poi così semplice non vivere la vita di un altro? Tutta la nostra formazione è affidata agli altri, ai genitori, ai professori, ai maestri, ai datori di lavoro e la vita rimane necessariamente influenzata da incontri. A volte molto più semplicemente “la fortuna di un uomo è un altro uomo” e di conseguenza, anche il contrario, se riferito alla “sfortuna”! Senza filosofeggiare e nel pieno cazzeggio, saremo in grado di codificare un significato per questa nostra vita? Avete da fare? …….No? …..Proviamoci.1  –

“IL XII COMANDAMENTO”

CAP. 1 – I CATTIVI MAESTRI

1.A  – LE VITE DEGLI ALTRI – “USCIVANO INSIEME?”-:

……. Verrebbe da aggiungere: “Diversamente restate muti e non tediate il prossimo, poiché le vostre lamentele non sarebbero credibili, poiché amate piangervi sopra e restate nel peccato.” Esistono i maestri ma anche i cattivi maestri, grandi personalità pronte a sfruttare le risorse e le qualità altrui, per alimentare il proprio mito. Alcuni di loro, vengono smascherati, altri vengono premiati dalla storia. Ad esempio, se prendiamo lo stimato mondo scientifico, durante i secoli, incontreremo tanti maestri, ma fu tutta gloria?  Quanti allievi hanno vissuto la vita dei loro maestri rimanendo sopraffatti dall’oblio? Quante loro intuizioni e scoperte sono state attribuite a maestri senza scrupoli? Ad esempio come facevano due eminenti scienziati gratificati dal premio nobel, a giungere alla stessa conclusione senza conoscersi vivendo in latitudini diverse? Chi aveva avuto per primo le notizie della ricerca portata avanti dall’altro?
Persino io che per tanto tempo ho visto questo mondo in modo goliardico da studente mi posi molte domande, del tipo:quale fosse il “Problema di Plateau”? E se la “congettura di Poincarè“ per tutte le dimensioni superiori a 5, la “lunghezza di Planck” o la “misura di Lebesgue”, altro non fossero che beceri discorsi maschilisti da caserma;Mi chiesi se Boyle e Mariotte si frequentassero e andassero il sabato insieme al ristorante; E poi, perchè discriminare pubblicamente Joseph Louis Lussac per i suoi costumi sessuali, appellandolo come Gay-Lussac? E se l’aver fatto outing fosse stata una svolta per Gay-Lussac più che una Volta….Mi chiesi se Rouché-Capelli fossero altrettanto famosi come i fratelli Bundi già campioni d’europa; E se fosse vero che Converse e Labarre, avessero una relazione, più che una legge … Persino io mi dovetti ricredere sulla moralità di alcuni di loro:

1.1 – “PIERRE SIMON LAPLACE’”

1.B  – LE VITE DEGLI ALTRI – “IL BARO”:

Laplace fu un grande scienziato malgrado atteggiamenti  certe volte non condivisibili, ma vi assicurò che in passato si vide di peggio.  Ma quanto sopra c’è servito a raccontare di come stimati scienziati hanno potuto truccare le regole del gioco, appropriandosi del lavoro altrui, determinando si, i propri successi, ma delegando di contro allo sconforto i derubati assistenti o inconsapevoli scienziati. E nel mondo dello sport? Chi potrà mai ripagare i secondi, dell’opportunità di un mancato meritato trionfo davanti al pubblico festante, una volta scoperto che il vincitore ha fatto uso di droghe. Non si può descrivere la rabbia di chi ha subito un torto da un baro. Ecco anche questo è un caso in cui ci si ritrova inconsapevolmente  vittime di individui scorretti, a vivere la vita degli altri. Ma l’onestà, una volta in competizione, è ancora un concetto attribuibile all’essere umano?Ci sono i maestri, ma esistono anche gli “Zii”.

1.2 – “LO ZIO”

1.C – LE VITE DEGLI ALTRI – “IL MECENATE”:

Peccato che quest’uomo così sensibile si chiamasse Adolf, …… Adolf Hitler. Ecco, …. la propaganda avrebbe presentato così la “domenica del Furer”, con grande naturalezza e leggerezza, sottacendo il resto. Le storie basta saperle raccontare! In quella stanza intorno a Lui, …. “Lo Zio”…. c’erano il suo amato pastore tedesco e delle personalità artistiche e mediamente geniali, quali Albert Speer (suo Architetto di fiducia), Leni  Riefenstahl (Regista preferita), Ferdinand Porsche (Ingegnere e Progettista d’Auto), la segretaria Eva Brown, oltre i fedelissimi Joseph Goebbels (potente Capo della propaganda) con moglie e probabilmente i sette figli al seguito. Questa idilliaca situazione descritta con belle parole, se accompagnata da immagini visualizzerebbe, non un sensibile pittore (forse così all’origine), ma  un “mostro” che nella sua villa nelle Alpi Bavaresi, all’apice del potere, ama  attorniarsi di compiacenti amici intelligenti.  Chi avrebbe potuto permettere a Speer di realizzare il sogno di progettare una intera città? Per far ciò avrebbe trascurato il dettaglio di chiedersi cosa facesse Adolf, lontano da questi istanti di rilassamento. Cosa ne sarebbe stato della Riefenstahl se non avesse girato i suoi storici documentari delle parate naziste o delle Olimpiadi di Berlino del 1936? Credo che difficilmente un mediocre si possa far scappare l’occasione della propria vita, godendo di un proprio periodo di grande successo all’ombra del potere, incurante delle conseguenze per aver costruito tutto ciò sull’ingiustizia e spesso sul sangue altrui. Ma la mediocrità può attribuirsi ad Albert Speer o Leni  Riefenstahl, ma non per Ferdinad Porche ….. costui era veramente un genio …… e allora?

1.3 – “FERDIND PORSHE”

1.D – LE VITE DEGLI ALTRI – “IL TIRANNO”:

Dicevamo che la “fortuna di un uomo è un altro uomo”!In un mondo pieno di eroi a posteriori, non sapremo mai se Ferdinand, come i tanti che affollano le piazze sotto i balconi, prese quella tessera di partito “più per convenienza che per reale convinzione personale”. Non si può negare che ebbe certamente grande profitto dalla stima del Furer e che la sorte, grazie anche al suo ingegno, gli permise di non rimanere schiacciato condividendo la sorte del dittatore.  Non fu un caso unico, molti scienziati vennero portati in Russia o in America, dove avrebbero continuato le loro ricerche per i governi vincitori del conflitto bellico. Nessuno all’epoca si faceva domande, avendo la fortuna di godere dell’amicizia e della protezione di un uomo così potente, figuratevi Ferdinad Porche.Credete a quel punto che gli “amici cortigiani”, traditi nei loro ideali siano stati sempre pronti a prender le distanze da questi mutati atteggiamenti? Di certo, la storia ha voluto cancellare per sempre il nome di Hitler, mentre il nome Porsche rimane quale simbolo di potenti e prestigiose auto. Non ci meraviglia quanto sopra poiché nella storia di ieri e di oggi, quanti artisti e uomini di intelletto hanno legato la propria fortuna al “tiranno” del momento? Ammettiamo che non si studi per divenir “tiranni” e che si possa legare la propria amicizia ad un uomo politico ancor prima che questo giunga in vetta e non resista alla grande tentazione di prendere “l’intero piatto”, trasformandosi o buttando la maschera. Ma come si può rimpinguare il codazzo degli estimatori una volta venuti a conoscenza della verità? C’è qualcosa che compra le coscienze ………

1.4 – “PECUNIA NON OLET”

CAP. 2 – L’IMPORTANZA DELL’UOMO COMUNE

2.A  – LE VITE DEGLI ALTRI – “TUTTI SIAMO UTILI”:

Tiranni di ieri e di oggi, a condizionare la vita altrui e l’uomo ad accorrere sotto i balconi nelle piazze non soltanto per paura, ma spesso per ammirazione e per istinto a voler approfittare di privilegi senza farsi troppe domande sulla moralità del condottiero, sul suo senso di giustizia, sulla sua reale sanità mentale, tutto ciò grazie al “vile denaro”, alla voglia di privilegi, perché “pecunia non olet”! Se ci riflettete, il punto di culmine di qualunque tirannia, corrisponde con la perdita della sanità mentale del dittatore, prima di una ingloriosa fine per mano di quella stessa gente che qualche anno prima ti aveva acclamato e portato in trionfo e tutto ciò grazie al vile denaro.Abbiamo voluto scherzare con improbabili battute attribuite a pittoresche figure che hanno governato il destino di uomini e che visti con il senno di poi, ci portano a non trattenere il sorriso a prescindere dalle immaginarie frasi in siciliano messe in bocca a colui che invece fu un feroce dittatore e sul quale c’era poco da scherzare. Dove eravamo noi, quando tutto ciò accadeva? Nessuno ebbe il coraggio di dire che il re fosse nudo? Avremmo potuto così evitare che ulteriori uomini ambiziosi perpetrassero la loro tentazione di condizionare le nostre vite, dicendo: “si fa come dico io e basta!” Eppure ci trinceriamo dietro il concetto che l’uomo comune, nulla può davanti a certi disegni, ma siete sicuri che l’uomo comune non possa cambiare la storia? Siete sicuri che ognuno di noi non sia di contro così importante da cambiare la propria vita e quella altrui?

2.1 –  “UNA FOTO”

2.B – LE VITE DEGLI ALTRI – “LA FOTO”: “La società” siamo noi e i nostri “contesti familiari”. Non è vero che in questa nostra società “nessuno sia indispensabile”, sono i “mediocri” che tendono a massificare e ad allineare tutto verso il basso al fine di meglio governarlo con la propria stupidità e pochezza.Esattamente, ognuno di noi è insostituibile e unico nel proprio contesto.  Ciò avviene da sempre. La società vista soltanto come un contesto di uomini ricchi o di successo è un paradosso. Non può esistere un mondo soltanto di vincenti.E poi chi sono questi vincenti? Soggetti che trionfano e governano processi mediocri?Sapranno costoro “sognare” e andare oltre il proprio limite e risultare determinanti per se e per gli altri? Miei cari la storia è fatta di “grandi condottieri” e di “grandi geni”, ma è fatta anche di “eroi” e gli eroi sono sempre persone semplici, uomini comuni che un giorno hanno fatto qualcosa che ha cambiato la loro vita e la vita degli altri, spesso continuando a rimanere anonimi o noti soltanto per gli addetti ai lavori. Poi ci sono anche uomini qualunque, a volte insignificanti che entrano nella nostra vita e rischiano anche se per poco di diventare dei modelli, dai quali tenersi lontani.

2.2 –  “LUI”

2.C – LE VITE DEGLI ALTRI – “L’UOMO COMUNE”:  Per fortuna non esistono soltanto gli uomini comuni anonimi, utili solo per scandire le ore della mattinata lavorativa. Per fortuna, non esistono soltanto uomini che trascorrono come il cambio di una carta da parati, senza lasciar nessun contributo aggiuntivo alla vostra vita.Esistono anche uomini comuni dei quali non conoscete il “curriculum vitae” e che la storia l’hanno fatta con intuizioni o invenzioni in grado di rendervi più semplice e meno faticosa la vita.

2.3 –  “UTILI INVENZIONI”

2.D – LE VITE DEGLI ALTRI – “IL SOGNATORE”: Il dodicesimo comandamento, dicevamo, ci mette in guardia da coloro che sprecano la propria vita andando dietro a progetti irrealizzabili e a mitici personaggi spesso detti “afferra cazzi nt’allaria”!Attenzione, erroneamente i sognatori, spesso per dispregio, sono definiti “afferra cazzi nt’allaria”, nulla di più sbagliato, poiché quest’ultimo è si un sognatore, ma è soprattutto un balordo, che spesso in buona fede, non si fa scrupolo di irretire e sfruttare il prossimo, assorbendo poiché assorbono le tue energie per rimanere a galla.
Costoro non hanno rispetto per il denaro, specialmente quello che devono agli altri, poiché sono certi che anche questo sia una miseria rispetto a quanto potrà guadagnare se l’affare della propria vita, va in porto. Non è la loro generosità ad esser messa in discussione, poiché è legata al raggiungimento dell’obiettivo e non ad una contingenza squattrinata. Accanto a loro, una moglie vittima anche ella di un sogno prospettatole, degli amici opportunisti o deboli, uno stretto collaboratore “ladro”, che lo deruba giornalmente e lo asseconda giornalmente e tante ignare brave persone.Cadere nella rete di uno di un questi può rivelarsi una vera disgrazia.

2.4 –  “RAIMONDO”

2.E – LE VITE DEGLI ALTRI – “USARE CON CAUTELA”: Sembra una storia legata agli Happy Days, ma che fine avrà fatto lo scellerato Ray? Qualcuno si ricorderà più di lui, ridendo al sol pensiero delle sue grandi intuizioni? Oggi, dopo mezzo secolo, sono più di 30.000 i ristoranti in 119 differenti paesi in tutto il mondo, di cui circa 13.000 negli Stati Uniti che danno lavoro a un milione e mezzo di persone e servono più di 48 milioni di clienti ogni giorno.  Il marchio McDonald’s dal nome dei fratelli Dick e Mac McDonald’s è divenuto popolare in tutto il mondo nel giro dpochi anni.Ray non era guidato dall’avidità, tanto che all’inizio la quota per l’affiliazione a McDonald’s ammontava a soli novecentocinquanta dollari. Sembrava molto più interessato a concludere una vendita che a speculare su cavilli economici, più desideroso di espandere McDonald’s che di fare soldi in fretta. Il sognatore Ray, oltre alla prima moglie, ne ebbe altre due: Jane, legata a lui per breve tempo negli anni ’60 e Joan che lo ha affiancato da 1969 fino alla morte avvenuta nel 1984 a causa di un infarto. Riprendiamo il nostro viaggio e proprio a testimoniare di come le nostre vite sono si legate ad un destino ma sempre più attraverso il rischio e la sinergia con altri individui, vi abbiamo raccontato una storia di un “afferra cazzi nt’allaria” che è andata a buon fine. Ray insegui e fece profitto del concetto di “fast” dall’inglese “veloce”, poiché era certo che avremmo condizionato la vita del nostro prossimo accelerando i ritmi, ma vi ricordate …….

2.5 –  “ANCORA UN SU PRONTI”

2.F – LE VITE DEGLI ALTRI – “IL GRANDE INGANNO”: “Ormai paradossalmente siamo condannati a fare più in fretta, ma di contro, a vivere di più!”  “La fretta”, la velocità, il lavoro senza soluzione di continuità, la reperibilità ad ogni costo, hanno accelerato il nostro modo di vivere, di mangiare, di riposare a discapito della qualità della vita.Dove non siamo stati in grado di tenere il nuovo ritmo, abbiamo finito per esser sostituiti da macchine che inizialmente sembravano alleviarci il lavoro, per restituirci energie e spazi vitali, ma che alla lunga hanno finito per aumentare la produzione attraverso una corsa al maggior profitto, funzionali quindi alla vita di altri.   Quindi, dal creare aggeggi che ci alleviavano la fatica a costruire macchine che hanno finito per renderci schiavi il passo è stato breve e il tutto ben nascosto dietro il concetto di comodità.La comodità inizialmente è stata sinonimo di superfluo, di un bene non primario, successivamente ha rappresentato uno status-symbol ed infine abbassando i costi di produzione e rendendone facile l’accesso, ha finito per diventare … anche essa una necessità senza la quale …….

2.6 –  “MARTIN COOPER”

CAP. 3 – GLI ATTRAVERSAMENTI

3.A  – LE VITE DEGLI ALTRI – “NISCISTI DA CASA PPI CUNSUMARI A MIA?”: Il telefonino è intervenuto in maniera devastante nei rapporti sociali, ha reso forse gli individui costantemente in contatto, ma più soli, ha incrementato le infedeltà è stato causa di lutti.Vi ricordate i primi tempi quando si vendevano nelle bancarelle i finti telefonini che attribuivano un “status-symbol” al bardascio di turno? Successivamente, vi ricordate alla prima invasione degli stessi ancora per pochi eletti, quante conversazioni brevi del tipo: “A po calari a pasta”? Purtroppo con il passar del tempo e la diffusione capillare di questo strumento diabolico, ognuno di noi ha dovuto convivere con il terrore di esser travolto in un attraversamento o di incidentare in un incrocio, con una macchina guidata da un soggetto distratto dalla sua conversazione al telefonino.A proposito di incroci ed attraversamenti materiali, anche nella vita incontriamo spesso degli attraversamenti questa volta immateriali ……..

3.1  –  “GLI ATTRAVERSAMENTI”

3.B – LE VITE DEGLI ALTRI – “CONSAPEVOLEZZA”: Quindi gli incontri con gli altri individui avvengono tramite gli “Attraversamenti” o gli “Incroci”!Ma mentre “l’incrocio” è un casuale attraversamento con delle regole e dura un istante che può realmente determinare due vite o non lasciare alcuna traccia nelle stesse, “l’attraversare” la vita altrui spesso segna e determina dei cambiamenti irreversibili. Questo può durare a piacimento e può esser così lungo da dare la sensazione che due individui stiano percorrendo la stessa strada.  Si può attraversare senza alcuna consapevolezza, si può attraversare a fin di bene, si può attraversare per arrecare danno, si può attraversare a fini ideologici …..vediamo alcuni esempi……

3.2.1 –  “U SA FARI A CHIMENTI’”

3.C – LE VITE DEGLI ALTRI – “UN PO’ DI FATTI PROPRI?”: A riportare Vito sui palcoscenici della mediocrità, fu un “attraversamento” casuale di Carlo Sassi e Bruno Pizzul, pazzi per il gesto tecnico di colui che chiamavano il “torello del Palermo”, a causa del suo fisico tracagnotto per nulla assimilabile a quello dei grandi centravanti del momento, i quali “sgonfiaronoo inconsapevolmente le ruote della bicicletta” con vari passaggi di dettaglio alla “moviola”,Inoltre, furono vere tutte le voci che videro un complotto nella sostituzione di Chimenti durante la finale di Coppa Italia?  Ancora oggi nessuno lo sa e ufficialmente, ci piace pensare che fu anche in questo caso un incrocio fortuito con il giovane Cabrini a negare i cancelli della gloria a Vito Chimenti. La domenica successiva, appena a quattro giorni di distanza, con il Taranto nell’ultima partita della stagione, Chimenti risulterà regolarmente in campo ma inizierà a manifestare malumori chiedendo di esser ceduto a fine stagione.  Passiamo ad un altro esempio più famoso ….. c’è proprio chi effettua degli attraversamento consapevoli, premeditati, del tipo “nniscisti da casa ppi cunsumari a mia?” Come nel caso di Mark David Cuper .

3.3 –  “MARK DAVID”

3.D – LE VITE DEGLI ALTRI – “LA PAZZIA”:

Vedete, questo e più di un attraversamento occasionale, poiché ha condizionato non solo la vita di Lennon e Cuper, ma la vita di tutti noi che desideravamo fino a quel momento che i Beatles prima o poi tornassero a suonare insieme.Cuper era uscito da casa dopo aver meditato per molto tempo l’uccisione di John Lennon, il quale neanche poteva immaginare che da qualche parte, nel mondo, ci fosse uno sconosciuto pazzo, pronto a ucciderlo senza un logico motivo. Un soggetto con un proprio obiettivo specifico.Da qualche tempo, come descrivono le cronache, ci si imbatte nell’incrocio peggiore, quando si finisce per trovarsi nel momento sbagliato al posto sbagliato, perché qualcuno sta portando a compimento un progetto, senza avere un obiettivo specifico …… ma forti motivazioni ideologiche.

3.4  –  “DIO E’ GRANDE”

3.E – LE VITE DEGLI ALTRI – “CONCLUSIONE”:

E’ possibile approfittare del poco tempo a nostra disposizione evitando di vivere la vita degli altri? Come avete visto insieme a me, ciò è molto difficile, poiché è insito nel concetto di società la possibilità che eventi e volontà altrui finiscano per condizionare le nostre vite. Inoltre ci vuole molto carattere per decidere di vivere la nostra vita scevri da influenze altrui, ma di contro così facendo finiremmo per influenzare le vite di altri.E’ un groviglio difficile da sciogliere e certe volte finiamo per esaurire il tempo a nostra disposizione e allora cominciamo per tempo a chiederci tante domande su cosa c’è oltre tutto ciò ………  ed è quindi con una di queste domande che passo ai distinti saluti……… Grazie.

3.5  –   “COSA C’E’ DOPO LA MORTE”