Il paradiso. Quello della Chiesa Cristiana me lo immagino con una grande cancellata all’ingresso ed una grande fila per entrare. Se dovessi fare riferimento a quanto studiato nel catechismo dovrei aspettarmi di vedere tanta gente semplice, tutta uguale, tutta con le stesse opportunità, serena pronta all’incontro …… convinta che quella giustizia sociale difficile da ottenere in terra, almeno in una “realta diversa”…… sia realizzabile.
Se invece dovessi prendere per buono quello che ho dovuto vedere crescendo, aprendo gli occhi e le orecchie a tutte le opinioni, mi aspetterei di trovare due file, come in terra, una di “autorità” privilegiata, che scorre con fluidità ed un’altra più lenta, fatta da poveri disgraziati e gente comune, alla quale si chiede di pazientare, fin quando le “autorità” non avranno completato “l’imbarco”!
Tra le “autorità” ritroverei i volti di tanti “pii personaggi” in mantelli, magari crociati o dame in velo nero, grandi benefattori della “Madre Chiesa”, o tante “pietre di colui che è” che magari si sono ubriacati di vita come molti di noi, perpetrando peccati, avendo due e tre amanti ed in nome di ciò che non si può nominare invano, sbattendo la mano su quel libro sacro, facendo magari la morale al prossimo, hanno perpetrato vendette o illeciti arricchimenti. Ma il loro diritto al primo banco gli prenoterebbe anche i migliori posti, Li …..!
E no, io non mi posso rassegnare all’idea che anche Li ci si debba cercare una raccomandazione! Io non ci sto e non ci sono mai stato, avrei potuto spendere la mia vita per la conquista di quel primo banco eppure come in tante altre cose, sono giunto alla meta e poi mi sono impegnato a costruire altre cose, senza tentare di consolidare l’acquisito, perché non è “lo stagno” il punto di arrivo della nostra ricerca, io voglio conquistarmi “il paradiso vero”, non quello di plastica, non quello costruito a nostra immagine!
Il paradiso in quanto tale non può essere una cosa semplice da raggiungere. Il paradiso non può essere una tappa intermedia! Io spero di avervi stimolato alla continua ricerca del “bello della vita”, della condizione di “essere-bene”! Il mio scrivere spesso ironico è stato un continuo invito a vedere le cose in modo differente, un invito a migliorarvi sempre ed a non sentirvi appagati di tutto ciò che raggiungete, lasciate agli idioti questa convinzione, cercate sempre di confrontarvi con nuovi propositi e sappiate che tutto ciò che è su questa terra è “umano” e non vi sono cose impossibili da realizzare, se c’è riuscito qualcuno prima di Voi ci riuscirete anche Voi, basta desiderarlo e lavorarci con impegno, senza farsi distrarre dai prestigiatori ed illusionisti della realtà, falsi santoni o politicanti di turno.
Noi ci fermiamo qui e per essere alla moda, lo diciamo anche in Araimaico! Questa è la fermata di Epruno …… Bussola dietro!