Carissimi
Quanti di voi si sono fermati di questi tempi a sentire il “rumore” del silenzio?
In queste mie brevi vacanze mi sono recato come sempre in quella che io reputo sempre la mia patria adottiva, tra le alte vette, le montagne dell’Alto Adige, il verde delle vallate allontanandomi da questa mia sicula e solare isola e dal blu del suo mare e credetemi, non soltanto per un naturale bisogno di trovare frescura a quote diverse, ma per resettare il cervello riempendomi oltre che di ossigeno puro, anche di serenità e silenzio.
Sono certo che, pur parlando la loro lingua e amando le loro abitudini e i costumi alla lunga non potrei vivere in quelle terre di confine, perché io sono stato forgiato qui al meridione, anzi di più, in un’isola e come tale ho avuto l’opportunità di vivere alla vista del mare, un concetto diametralmente opposto.
Pertanto, quando posso, almeno una volta all’anno scappo tra i monti e i boschi alla ricerca di quell’energia che solo quei paesaggi mi possono dare e mi immergo nella “cultura del bosco”, il rispetto della natura, il rispetto del verde, e senza necessariamente passare attraverso la meditazione, ma solamente, lasciandomi andare perdendo la cognizione dei doveri.
Non sapete che esperimento fantastico è quello di spegnere il televisore per una settimana o, meglio, sintonizzarsi sui canali locali, se siete all’estero ed allontanarvi da quell’inutile chiacchiericcio che occupa giornalmente i nostri palinsesti.
Allontanarsi dal dibattito politico fatto di chiacchiere su tutto e il contrario di tutto per cui anche se in parlamento hai la maggioranza assoluta, crei dibattito e più che il fare prediligi il parlare, poiché è ovvio (e qualcuno dice meno male) che la maggioranza assoluta non esiste, in quanto non solo le coalizioni sono fatte da soggetti eterogenei, ma di più, molti di loro negli anni sono passati da un partito all’altro perdendo a volte anche qualunque identità e avendo come unica garanzia per la sua rielezione, non solo la fedeltà nell’alzare la mano ad ora di voto, ma quella di mettersi in mostra nel dibattito mediatico in qualunque modo.
Ecco perché è più facile parlare del ponte sullo stretto per anni, che fermarsi a riflettere sulla reale utilità e poi in 5 anni realizzarlo.
Ma oggi il chiacchiericcio si è esteso a temi che in passato erano tabù, poiché avevano a che vedere con la persona umana, il diritto all’eutanasia, l’utero in affitto, l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso, basta che si parli e si litighi e più impossibile è la trasformazione di un comune e tradizionale pensare, più diventano interessanti le ospitate in quei salotti televisivi dove gli opinionisti del tutto rispondono tenendo una postura ineducata e quasi sdraiata su quei divani.
Poi un giorno parti, al tuo arrivo a destinazione la sera accendi la TV nella tua camera d’albergo ed oltre a sentire una lingua straniera, vedi continui documentari delle aziende di soggiorno locali che ti presentano tutto il bello di quei paesaggi, ogni tanto interrotti da notiziari locali dove apprendi che a meno di una fila in autostrada per un incidente, c’è anche Frau Lise Lotte che ha preso per il terzo anno di seguito il premio per il miglior balcone fiorito e in un attimo scopri che ti sei dimenticato del dibattito che hai lasciato nella TV del tuo paese, ma quel che è peggio è che al ritorno constati che non si è fatto alcun passo avanti rispetto a quando sei partito.
Non per essere malpensanti ma può darsi che la politica (per me che non ne capisco nulla) altro non è che fare passare del tempo? Come se il tempo fosse “a gratis”!
Ritorno a casa, non potendone fare a meno e mi accorgo che anche a TV spenta qui il silenzio ha un altro significato, un altro valore, in quanto non vi è mai un vero silenzio, così come potrebbe essere in quelle verdi valli dove addirittura senti ruscelli lontani o il rumore del vento, qui d’estate con le strade vuote, sotto la canicola il silenzio è accompagnato dal frinire delle cicale.
Si, qui il silenzio spesso è isolamento e l’isolamento, quando anche le cicale si zittiscono, porta a sentenze già scritte. Un abbraccio, Epruno.