Carissimi ….Quale è l’essere più lento di questo mondo? Molti di voi avranno già pensato al “bradipo”. Errato, l’essere più lento del mondo è storicamente “il Re Magio” che per fare un paio di metri in una stanza ci impiega circa un mese! Tutti coloro che hanno fatto nella loro vita il presepe a casa propria, sanno a cosa mi riferisco. Ma voi vi chiederete perché tali considerazioni oggi che abbiamo già lasciato alle spalle il periodo festivo. Si è detto da sempre che l’Epifania è quella festività che tutte le feste si porta via, ed è così, ed insieme alle feste che vanno, pervade una certa tristezza ed è tempo di bilanci davanti alla considerazione del tempo che passa. Feste, Re Magi, mobiltà ed ecco costruito il teorema. Le feste da sempre sono legate a grossi problemi di mobilità nelle nostre grandi città e la nostra amata Palermo, quando ci sono problemi non può che essere ai primi posti. Ci si sforza ogni anno di trovare grandi soluzioni cucinando con quello che c’è, la città storica è sempre quella, la larghezza delle vie è sempre quella, ma le macchine aumentano e non solo in numero, ma anche di volume. La prima soluzione alla quale siamo ormai “affezionati”, poiché è come se fosse una tradizione familiare, basti pensare che il sottoscritto ne sente parlare e ne subisce le conseguenze, dai tempi della “austerità” per la crisi petrolifera degli anni 70, è quella delle “targhe alterne”! Sono passati 40 anni e non abbiamo trovato nulla di meglio? Ma saprete che i guai non vengono mai da soli, e con il traffico ed il maltempo, ne consegue l’inquinamento ambientale ed allora ecco che ci si spinge alla ricerca delle soluzioni verso una idea di un’auto più al passo con i tempi e che rispetti i criteri anti inquinamento. …. E’ vero che la tecnologia della auto sperimentalmente è sempre più proiettata al futuro, ma si può dire analogamente delle nostre città? Le nostre città crescono e si rinnovano con criteri sempre più proiettati al futuro? Le nostre città crescono e si evolvono pensando a concetti di sostenibilità? Il parametro che si mette al centro di ogni considerazione è ancora “l’uomo”, la mitica “dimensione d’uomo”? Le grandi capitali ci hanno spesso sconvolto mettendo da parte criteri “archeologico-conservativi” e radendo al suolo interi quartieri dei centri storici per ricostruirli in modo moderno, si pensi a Parigi per esempio. Molti di voi direbbero…”bravi, ma le nostre città hanno patrimoni archeologici millenari?” Ed allora? “Prima di mettere mano alle città, bisognerebbe iniziare da un cambio di mentalità, Dottore! Me lo spiega perché qui con le nostre strade ormai siamo pieni di S.U.V. come se fossimo tutti imprenditori agricoli, ed in America che hanno le strade larghe, stanno cominciando a commercializzare la nostra “500”?” Ed ad una domanda del genere, fattami dal mio barbiere Salvatore, come si risponde?…..Un abbraccio, Epruno.