Carissimi …. Una mattina ci siamo svegliati ed abbiamo saputo dalla radio che non avremmo avuto più il governo eletto alle ultime consultazioni, ma sebbene mancasse più di un anno alla scadenza naturale della legislatura, da quel momento avremmo avuto un governo di “professori” o meglio del “professore”. Qualche mattina dopo ci siamo svegliati ed abbiamo saputo dalla radio che non avremmo avuto più il sindaco eletto alle ultime consultazioni, ma sebbene mancassero pochi mesi alla fine del suo mandato, da quel momento avremmo avuto un “commissario”.
Certo, mi viene ancora poco semplice spiegarmi il perché di ciò ed io passo tra quella parte della popolazione così detta “di cultura”, ma penso sempre cosa ne possano pensare di ciò, coloro che più modestamente da sempre vengono definiti il “popolino”, la gente per intenderci intervistata nei mercati popolari che spesso ci fa sorridere con quel loro modo di esprimersi in un italiano, misto al dialettale e pieno di errori.
E’ indubbio che è molto meglio risvegliarsi con notizie radiofoniche del genere che preannunziano un “giro di valzer” e la continuità gattopardesca del tutto con altri attori, senza che nulla cambi che svegliarsi come accadeva in alcuni stati sudamericani o zone chiamate politicamente instabili, al suono di marcette militari.
Eppure, la mia grande sorpresa è stata nel constatare che in questa città, la gente, senza alcuna distinzione sociale o culturale, ha subito questi cambiamenti di “guida” politica, senza batter ciglio, senza mostrare grande preoccupazione ed interesse. Proprio mentre nei bar mi attendevo le esternazioni piene di attributi colori non sempre riportabili all’indirizzo di colui che andava via (soltanto dopo averne precauzionalmente appurato la veridicità della notizia dell’abbandono), la gente era intenta a prendere posizioni sulle riflessioni venute fuori a seguito dell’ennesimo plastico mostrato a “Porta a Porta” o su quale fosse il comportamento più corretto per un comandante di una nave da crociera. Il cambio di una guida per la città da sempre accompagnata da manifestazioni accese, da facili ironie, in alcuni casi “più disperati” da festeggiamenti e manifestazioni di giubilo, benché fosse da molti, a giudicare certa stampa o certi mezzi di informazione, auspicata, questa volta è passata nel silenzio e nella quasi indifferenza o diciamolo meglio, “rassegnazione”.
La città si è “Zamparinizzata”, cioè è riuscita ad abituarsi al cambio di guida così come avviene negli ultimi anni per gli allenatori della squadra di calcio del Palermo, come se nulla fosse, come se dovesse e potesse accadere in ogni momento. Mi viene forte pensare, che i miei concittadini si siano convinti che chiunque giunga alla loro guida, poco potrà fare per invertire la tendenza di una città destinata a lottare tra la zona retrocessione o la metà classifica senza poter ambire ad un miglioramento della qualità della vita. Si riprenderebbe e per ulteriori cinque anni dunque con i cassonetti dell’immondizia stracolmi per giorni, o riversati nei blocchi stradali di urlanti manifestanti del precariato? Certo le premesse non sono confortanti se ad oggi i grossi schieramenti politici custodi di un consenso tale da esprimere candidati vincenti, non si sono fatti trovare pronti con un’alternativa, non sono riusciti con serenità e determinazione a convergere su un candidato a parer loro vincente, manifestando una certa “litigiosità” al loro interno. Salvatore “mio saggio barbiere” tra una sforbiciata e l’altra ha sentenziato: “Dottore, a me sembra che nessuno vuole vincere! Ed anche quando, se hanno avuto difficoltà a mettersi d’accordo adesso, si figuri quando dopo la vittoria si dovranno sedere per governare!” …… Ahh Salvatore che ne sarà del buon senso se un giorno chiuderanno le “barberie”? .……Un abbraccio, Epruno. (www.epruno.it – ogni Sabato alle 11.00 anche in radio con “La Voce di Epruno” i particolari sul sito)