Carissimi

Ditemi per quale motivo in questo momento dovremmo farci rovinare l’umore, supponiamo che io sia un proprietario di una azienda che ha prodotto vaccini, un proprietario di farmacie o addirittura o meglio ancora un grosso distributore e che possa governare la politica dei prezzi e ad una minima avvisaglia di razionamento, raddoppio o triplico questi prezzi, potendo pilotare il mercato per aumentare i miei profitti, perchè dovrei farmi rovinare il buon umore?
Certo sono bombardato come voi dai notiziari mono notizia, ma mi sfrego le mani e dico, finchè dura …

Perchè pensare che giochiamo tutti dalla stessa parte, se c’è chi vince necessariamente c’è ci perde.

Immaginiamo di contro che io lavori e guadagni con l’industria bellica, questo non rischierebbe di essere un momento positivo per i miei affari? Volete che davanti alla morte ci sia un “cassamortaro” che si disperi? Perchè? Per lui è lavoro, non dico che non abbia un anima poichè nel 99% dei casi fa il suo lavoro con grande professionalità e il trovarsi accanto persone del genere in momenti così brutti e sempre di conforto, ma perchè illudersi che un proprietario di onoranze funebri possa essere dispiaciuto perchè la gente muore? E’ il suo mestiere, cosa sarebbe un panettiere senza il grano, senza la materia prima della sua attività?

Non è cinismo e cruda realtà.

Ammettiamolo, stiamo vivendo un momento surreale, nella parte finale di una pandemia, anche se non abbiamo abbandonato le mascherine e i contagi, con una guerra presente giornalmente (come notizia) nelle nostre case e in più una tardiva campagna elettorale e tutto ciò movimentata da una pletora di persone che commiserano il prossimo pronte a fare qualcosa (di disinteressato) per chi lo necessita.

Chi frequenta i social non ha mai visto tante foto di immondizia con la notizia del candidato che ha fatto rimuovere tale indecenza, come se la raccolta dell’immondizia fosse un servizio a chiamata, come se il termine “nettezza urbana” fosse soltanto, “na pigghiata ppi fissa“.

Viene sempre il dubbio che il giorno dopo le elezioni tutto questo spiccato senso civico se ne vada a farsi benedire e allora non pensiamo a ciò che sarà dopo, perché lo sappiamo, lo abbiamo vissuto e allora non roviniamoci l’umore e facciamoci prendere in giro recitando pure noi e dando l’impressione di esserci cascati, facciamo anche noi come Totò con Pecio Cavallo davanti alla fontana di Trevi, accettiamo l’appuntamento il giorno dopo “sempre lì“, certi che non ci sarà nessuno.

Fossi americano, nella maggior parte dei casi potrei decidere di essere “democratico” o “repubblicano” ed avere una visione completamente contrapposta del senso dello stato e della società, ma purtroppo sono palermitano e lo so che comunque deciderò di votare, vincerà sempre lui, colui che sa navigare a vista, conosce i venti e sa “detergere i culetti” e allora per quale motivo rovinarsi l’umore, come si può rovinare l’umore un giocatore che gioca a “zero per” sapendoci giocare?

E si, è vero, le guerre hanno un unico scopo quello di sfoltire le popolazioni, favorire avvicendamenti di classi potere che senza di lei necessiterebbero di decenni, ma di contro portano lacrime, vedove, madri che piangono i figli e devastazioni, un prezzo troppo spropositato per ottenere un cambiamento fittizio, momentaneo, prima che avvenga  qualunque restaurazione.

No amici miei, cambiate canale in questi giorni quando qualunque idiota inneggia alla guerra, alla fornitura di armamenti, ad invio di truppe, io non sono pronto per piombare in un incubo del genere, per questo a maggior ragione non intendo farmi rovinare l’umore, per una volta voglio io prendere in giro, invece di esser preso in giro, “a venti anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’età“, ma superati i cinquanta, la storia la si legge diversamente e a sessanta anni, non si ha più tempo per combattere le guerre di altri, per vivere le vite di altri, per garantire attraverso il nostro tempo e i nostri sacrifici, il benessere altrui.

Allora, chi sa faccia, e non mi rompa le scatole, non mi rovini l’umore specialmente proprio adesso “che sto vincendo“. Un abbraccio, Epruno.