E un giorno, finalmente, prese l’autobus;
Lasciò basiti gli uomini del suo codazzo, le auto d’autorità davanti il portone, e si avviò verso la fermata dell’autobus;
E un giorno si decise a mischiarsi come uomo qualunque tra l’umanità che ogni mattina iniziava la sua giornata;
E un giorno, salì su quell’autobus, e riscoprì in un istante sensazioni, dimenticate da qualche parte della sua memoria, si sedette e si guardò intorno;
E un giorno, provò ad origliare i discorsi e le lamentele di gente comune e non le istanze di delegazioni organizzate, e provò a capire i disagi di coloro che probabilmente avevano delegato in Lui ogni speranza di miglioramento;
E un giorno, si ritrovo solo da “cortigiani”, ma si senti in compagnia di tante voci comuni, di tanti sguardi che meravigliati di trovarseLo tra di loro, provarono ad accendere i loro visi solcati da preoccupazioni, con un sorriso;
E un giorno, guardo fuori dal finestrino di quell’autobus e comprese che cosa era il traffico, cosa significava parcheggiare, cosa erano le buche in strade tenute male;
E un giorno, anche Lui si alzò per scendere alla Sua fermata, consapevole che la realtà non era quella così ottimistica, che provava a raccontare ogni giorno alla gente;
E quella mattina si svegliò, grazie alla suoneria di quel telefonino ed alla voce che dall’atro capo gli ricordava:”Eccellenza! C’è l’Auto d’ordinanza che aspetta giù!”
E capì, e capimmo, che era stato “solo un sogno”!!!! (F.to Epruno)
Editoriale 8° Puntata – Time Magazine in The Week – “La Voce di Epruno”