Carissimi
Babbo Natale, stava a “santiare” accanto ad una delle sue renne che poverina si era rotta la zampa e non ce la faceva a riprendere la sua corsa e a trascinare il resto delle sue compagne prima di portare in volo la slitta piena di doni. Il dolore era tanto e malgrado la dignità della bestia una lacrima le scendeva sul muso.
Si Babbo Natale era un uomo (ma quale Santa Claus) e quando gli giravano i cinque minuti gli scappava qualche imprecazione, ma non ditelo ai vostri bambini, questo vecchio con mille pensieri per la testa ne aveva uno che era il più importante, rispettare la consegna dei doni di Natale per i bambini e nulla più, ritardare, consegnare già il 26 di dicembre avrebbe reso inutile il tutto e avrebbe per sempre screditato la sua figura. Tutte quelle letterine, quei sacchi di posta nel suo studio, sarebbero state inviate ad un individuo che non manteneva la parola. Nessuno gli imponeva di rispondere, ma una volta che aveva deciso di farlo, il fattore “tempo” era determinante. Ci sarebbe voluto un miracolo, ma lui era fiducioso in una soluzione alternativa.
L’Onorevole Burbazza giungendo davanti la sua segreteria come ogni giorno, trovò una pletora di questuanti e a tutti stringeva le mani e prometteva di dare risposta e soluzione ad ognuna delle loro istanze, e voltandosi verso i suoi collaboratori che lo seguivano, andava indirizzando loro in base alle tematiche le persone pur di scrollarsele di dosso e certo in cuor suo che non ne avrebbe risolto neanche una, ma che ciò non gli avrebbe comportato alcuno scrupolo visto che non c’era all’orizzonte alcuna campagna elettorale, momento nel quale sia le promesse che le richieste assumevano una importanza notevole per la tempestività dell’interessamento.
Il “tempo” era si importante, ma ci si poteva rilassare e prendersela con calma perché si sa “la politica vuole i suoi tempi” e per questo alla fine chiunque avrebbe compreso che l’On. Burbazza ci stava pensando, ci stava lavorando su, aveva parlato con Tizio, Caio e Filano e che “prima o poi” avrebbe potuto dare risposte. Ecco nel “politichese” il “prima o poi” sarebbe potuto durare una “eternità”.
Jimmy era in pista a fare le sue ripetute e l’allenatore soddisfatto cronometrava le sue prove, non c’erano dubbi, l’atleta si era allenato bene durante tutta la preparazione invernale, aveva fatto con dedizione i suoi carichi di allenamento e adesso era pronto per raggiungere il tempo minimo per poter partecipare ai campionati, stavamo parlando di pochi centesimi di secondo che lo separavano dal limite per l’ammissione, ma malgrado tutto, in ogni simulazione di gara era lì per farcela, ma lo separava un battito di ali dal raggiungimento dell’obiettivo, ci voleva un “miracolo”. Jimmy conosceva l’importanza del “tempo”, ci lottava contro costantemente nella sua attività di atleta e sapeva cosa significava, gestire il “tempo” per poi abbatterlo.
Quanta volte ho speso righe a parlare del tempo, riferendomi come sempre al concetto di durata e non l’aspetto meteorologico ovviamente.
Mi sono chiesto quanto tempo abbiamo a disposizione? Di quanto tempo è composta la nostra vita?
Mi sono reso conto che nel sistema internazionale di misura, il “tempo” è una grandezza irreversibile, mentre il metro si può allungare, si può accorciare, si può percorrere o ritornare indietro, così volendo anche per il peso, quante volte ci mettiamo nell’idea di dover perdere peso per averlo messo, il tempo di contro una volta vissuto è andato utilizzato e quindi sta proprio nella nostra capacità il doverlo considerare spesso come un bene che non va sprecato.
Davanti al tempo non tutti abbiamo lo stesso atteggiamento dipende proprio da un aspetto caratteriale, c’è chi ha un atteggiamento vincente e considera la vita qualche cosa da spremere senza porsi tanti problemi e figuratevi se costoro si possono porre il problema del tempo che passa.
C’è chi ha la predisposizione per vivere istante per istante e pesa bene il suo tempo e lo utilizza al meglio per quelli che sono i suoi programmi ovviamente.
C’è chi invece “perde tempo”, badiamo bene, ho detto perde tempo non “spreca tempo”, perdere tempo è un altro concetto, si può stare sdraiati a guardare e godersi il sole e in quegli istanti non pensare affatto ad una perdita di tempo ma finalizzarla alla ricerca di un “essere bene” interiore.
C’è invece chi spreca il tempo dietro cazzate.
Ma credetemi tra “Babbo Natale”, “l’On. Burbazza” e “Jimmy” il vero incosciente e senza scrupoli è colui che utilizza il tempo altrui, gioca prendendo tempo, spesso disperdendolo ed in questo i “Burbazza” di qualunque colore e dimensione sono maestri, sono avidi del tempo altrui e non potranno mai cambiare.
Per costoro il vero “miracolo” sarebbe quello di un improvviso risveglio nella realtà di ogni giorno, incontrare chi giunto alla fine di un percorso si rammarica di non aver avuto tempo per raggiungere un obiettivo, o ancor meglio di non avere più tempo e non potersi porre obiettivi.
Un abbraccio, Epruno.