Carissimi, ricorderete tutti la storiella del carabiniere che al ritorno di uno stancante servizio si riposa in soggiorno in vestaglia e ciabatte e legge il giornale quando viene raggiunto dal figlio che gli porta la bella notizia: “Papà la maestra (delle elementari) oggi ha voluto vedere la mia paginetta di aste e poi la mia paginetta di quadratini, mi ha fatto i complimenti e mi ha messo un nuovo dieci.” Il padre di famiglia con una espressione compiaciuta e senza sollevare lo sguardo dal giornale si complimenta con il figlio: “bravo figlio mio, bravo, bravo!”
E il figlio incalza: “Papà ma perché sono così bravo, forse perché sono troppo intelligente, forse perché sono figlio tuo?”
E il povero genitore continuando a leggere il suo giornale senza sollevare lo sguardo dal giornale risponde: “No ………… picchì hai 30 anni figghiu miu!!!”
Penso a ciò, quando la mattina mi alzo e ascolto notizie che mai vorrei sentire, del tipo: “questa notte è morto il grande musicista ……. l’attore famoso ……… lo scrittore …………. Il grande fotografo …………”
Queste notizie ti fanno dare una partenza triste alle tue giornate, perché cominci a pensare le tante cose belle che questa gente aveva fatto e che erano legate alla nostra gioventù o ad episodi particolari della nostra vita, poi riprendi lucidità e dici:
“Si, mi dispiace, ma avia 90 anni!” E poi pensi ancora più preoccupato: “Nn’aiu sissanta io?”
Il tempo passa, si cresce, si vive, gli anni si sommano e se uno guarda il calendario (lo dico a quelli della mia generazione) si accorge che l’anno nella data comincia con il “due” e ci si rende conto che non solo siamo nel “duemila” ma che anche questi anni “duemila” stanno correndo.
Vai a prendere informazioni al CAF sulle tue prospettive di pensione (e già si parla di pensione e non di altre cose di ampio respiro) e la gentilissima ragazzina ti risponde “Lei stante così le cose, potrà andare in pensioni il primo di gennaio del 2028” e tu già pensi sorridendo …. “si con l’astronave!”
Ma quale astronave, lo hai guardato non dico il calendario, ma la data in basso a sinistra nel tuo computer? Siamo nel 2021 tu immagini?
Per intenderci “l’odissea nello spazio” è già passata da 20 anni e io non vedo non solo più Kubrick, non vedo taxi-astronavi per la luna e hostess che girano nella ruota come criceti per entrare nelle cabine, anzi l’ultima che ho visto girare così fu la figlia di Gianni Boncompagni in una sigla televisiva ma chi sa quanti decenni fa.
La luna, secondo “spazio 1999” avrebbe dovuto abbandonare l’orbita terrestre il 13 settembre di quello stesso anno e per fortuna ogni notte è ancora qua e più bella di prima, solo ca muriu puru l’attore, il capitano Martin Landau a 90 anni:
Io due anni fa nel 2019 mi aspettavo che a Los Angeles ci fosse Rick Deckard a caccia di Roy Batty solo per sentire di re a quest’ultimo “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia…” ma soprattutto quel “è tempo di morire”!
Lo diceva il replicante che avrebbe dovuto esserci ai giorni d’oggi, stanco di curriri a destra e a manca, lo dovremmo cominciare a pensare anche noi, ma non del fatto che è “ora di morire”, ma che la morte ad una certa età è una delle cose che ci si possono presentare che ci rattristano ma che stanno nella natura dei fatti, in questi anni lo è stato per persone famose, non ultimo il Principe Filippo spuntuliddru che stava buonu, lo sapevamo, come nella Chanson de La Palisse, Bernard de la Monnoye, “Un quarto d’ora prima di morire, era in vita tuttavia”, si ma sempre 99 anni avia!
Io penso che quel futuro della fantascienza, oggi mio presente, era molto fantasioso anche se, qualora io dovessi pensare che in questo istante attraverso quel telefono “duplex con la signora porta co porta” io sto alla mia macchina da scrivere, redigendo un articolo che giungerà in redazione senza che io mi alzi dalla mia sedia e verrà aggiunto in una colonna laterale di un giornale che si può vedere in “televisione”, senza che alcuna rotativa si metta in moto …….
Mi viene da dire che oggi in “data astrale” 301540, “siamo nel futuro” di già, come direbbe Ferribotte.
Lunga vita a tutti e un abbraccio, Epruno.