Archivio per la categoria: Leggendo Epruno (Incontri Eprunistici)

Amici Miei GRAZIE

Johann_Wolfgang_Goethe_2Amici Miei GRAZIE
Quando Fabio Lannino che oltre ad essere un Amico è persona che stimo molto professionalmente, prendendo al balzo una mia mezza frase, mi disse “perchè no! Organizziamolo subito”, mai e poi mai avrei pensato che la Minirassegna per i 15 anni di attività di Epruno avrebbe potuto riscontrare tanto successo tra gli Amici e soprattutto su tanti nuovi Amici.

Il programma in questi quattro appuntamenti mensili prevedeva la riproposizione di tutti e quattro le performance di “Leggendo Epruno” e pertanto al 3° appuntamento, sarebbe toccato alla 3° riproposizione nel giro di un anno di “Il Viaggiatore”, ma come per miracolo, anche in questo caso abbiamo registrato il pienone.

Io voglio rimanere convinto che trattasi di affetto nei miei confronti o difficoltà per educazione a dire no ad un invito mio o di Tiziana …. ma sarei ipocrita e falso modesto se non notassi come i miei compagni di lettura, in questi anni si siano sempre più sentiti positivamente coinvolti, trovando stimoli per migliorarsi e chiedermi di migliorami.

Il motivo di ciò non può risiedere nella circostanza che alla fine del grande lavoro massacrante che mi aspetta ogni volta per scrivere e mettere in piedi il tutto ……… ci divertiamo e fin quando sarà così, continuiamo.

Oggi, malgrado trattasi di 3° replica, come sempre ho inserito degli inediti e migliorato il prodotto multimediale ………. sarà un successo.

Mini Rassegna di Leggendo Epruno – ” IL VIAGGIATORE”

Leggendo Epruno 3.1 115La gente ha ancora voglia di sentire i racconti se questi vengono proposti innanzi tutto pieni di contenuti, anche se presentati con una certa ironia per renderli più assimilabili e soprattutto con l’aiuto di due condimenti importanti, prima di tutto, l’ottima musica di sottofondo e come ciliegina sulla torta l’aiuto dei moderni strumenti multimediali.(Epruno)

Continuo ad esserne convinto e proprio per questo mi sono fatto convincere a mettere in piedi una rassegna che celebrasse questi  15 anni di attività “Epruno”, anche se sono sempre stato convinto che ciò avrebbe rappresentato per me uno sforzo editoriale e produttivo non da poco, visto la cadenza mensile dei quattro appuntamenti.

Ho riscontrato fino ad oggi grande partecipazione visto la tipicità del genere. Un editoriale lo si legge o lo si ascoltà nei posti più impensati ed in massima libertà, portare gli editoriali in teatro creando questo format è stata una grande scommessa, poichè non solo ho dovuto vincere la tradizionale “pigrizia” della mia utenza abituata fin dall’inizio ad esser raggiunta con la mail-list posto casa ogni venerdì mattina, ma inoltre ho dovuto costruire scrivendo una struttura narrativa, un vero e proprio contenitore supportato da strumenti multimediali.

Il mio selezionato ed affezionato pubblico mi ha seguito anche questa volta, dandomi fiducia, dopo avermi seguito per sei anni nell’avventura radiofonica di “la Voce di Epruno”, sono riuscito a portarlo in un posto unico quale il Casateatro Ditirammu.

Domenica 15 Maggio 2016 sarà il momento dell’ennesima scommessa, la terza riproposizione della lettura di ” IL VIAGGIATORE” (andata in scena al Teatro Ditirammu nell’ambito della rassegna “Ditirammu d’Autore” il 28 Marzo e 16 Maggio 2015) e che ha riscosso tanto successo a tal punto di farlo conoscere a quanti più amici possibili. L’aver legato questa volta l’antologia di brani della mia produzione al diario del transito da Palermo nel 1782 di Johann Wolfgang Von Goethe, rappresenta un gustoso momento per rappresentare il carattere e gli atteggiamenti nei secoli del Palermitano, visto attraverso gli occhi di un viaggiatore attento ai fatti di costume, dimostrandone l’immutabilità nei secoli.

Come già avvenuto in occasione del secondo appuntamento di questa rassegna, anche questa volta vedremo la partecipazione amichevole e straordinaria di un noto attore del nostro teatro locale ….

 

 

 

 

“Preghiera di un PIP”

13015119_490012311188628_7112851980904871955_nSignuri …..  Giustu ci pari?

Io ero un uomo tranquillo ……………. O Dio, tranquillo proprio no.

Diciamo che la notte dormivo ………O Dio, dormivo proprio non è la parola giusta.

Diciamo noi che tentavo di dormire ……. O sia di fare tutta na tirata.

Ma sa come è, chi nasce disgraziato come il sottoscritto e puvirieddru …………. non può neanche permettersi di dormire na nuttata, tutta insieme.

Ora vengo e mi spiego.

Signuri …..  mi rivolgo a Lei perché so che ascolta la gente, anche quella più disgraziata come me.

Signuri ….. , dicevamo che non ero tranquillo e non dormivo, perché mi coricavo vestito, come tutti quelli che fanno il mio mestiere e che devono esser pronti all’emergenza a correre.

Lei mi chiederà: ……”Protezione civile?” …………..

No! Per Protezione personale ………

Lei mi dirà “allora che mestiere fa?”

U latru…..

E quindi Signuri ….., quannu sento una sirena o qualchi cagnuolo che per ischerzo suona il citofono nne matinati ……

Io corro ……. e da finestra, sugnu già supra i canali …..

Mi scusi il linguaggio poco forbito, ma mi spiego in italiano, “al minimo allarme, scappo dalla finestra sui tetti!”

Questo è il destino di chi come noi disgraziati c’accumincia di picciriddru, quasi per ischerzo e si fa tutti, dal riformatorio, all’Ucciardone ed oggi ai Pagliarelli.

Ma Signuri ….., quannu unu comu a mia si fa a nnomina è cunsumatu.

Pensassi …….. se uno è ex detenuto, ma cu c’avi a dari fuducia?

Ed anche quannu nun ci curpi nienti, ti vennu a pigghianu ppi pronto accomodo

e di questo passo s’invecchia!!!

Ti fai na famigghia, anche se non hai sempre il piacere di vederli crescere, preso come sei , ed in questo caso non è metaforico, ma preso, affirratu cu i manetti, mentre fai il tuo “lavoro”.

E tra una permanenza lì, dove u suli si vidi a scacchettini, quannu nniesci, pirdisti puru u cuntu di quanti figghi hai!

Signuri ….., Lei mi dirà, ….. “Ma chi mmi cunta a mia”?

E no mio caro Signuri ….., torno e mi spiego.

Io era tranquillo, o meglio no, a notte durmia, o meglio no …..

Nsomma avevo raggiunto diciamo noi un equilibrio ed un certo nome nel mio campo.

Quannu un iournu arrivo ddru santu cristianu cchi capiddri nsaimati, come dicimu nuatri, “pisciati” e cu ciuffu, si chiusi i vrazza nto piettu e mi dice:

“Tu da oggi finisti i fari u latru! Tu da oggi non avrai ppiù problemi! Vienitinni o Comuni”

E mi fici divintare un precario,….. oddio più precaria da me vita, cchi c’era …….

Precario si …………”ma socialmente utile”!

Mi dettiru na magliettina cu nu stemma e na scritta e mi dissiru:

“Presentati dumani o Comuni!”

Ma picchi io na ddru minutu unni era?

Io mischinu di mia, mi cc’appresentavi e davanti un cristiano assittatu …..

…….Assittatu, che bella parola ……. ci dissi nome e cognome ed appriessu ……. “Pregiudicato”!

Ed iddru, senza isari l’uocchi du tavulini m’arrispunniu: “buonu! Allura si a to casa!”

“Dumani matina, e setteemienza  t’appresienti a ddru tali ufficio e tu ricinu iddri chiddru che ha fari”.

Abituatu a fari nuttati, io mischinieddru di mia e setteetrenta era ddra …. Puntuali tantu ca l’autri si putianu regolari i ruoggi.

Passo a prima iurnata ed io a ddritta tuttu u tiempu, mi taliava attorno ma nuddru, dico nuddru ca mi cacava …..

Arrivate e dui, il custode m’assicutò e mi dissi … “Ancora cca si , A casaaaaaa”

L’indomani e l’indomani ancora, mi accorsi che la mia presenza diventava sempre più accettata, come una pianta nel pianerottolo, ma nessuno a dirmi ciò che volevanu di mia.

E fu così, Signuri ….., che attruvavi na sieggia, proprio quando ero pronto a purtarimilla da casa e m’assittai ddra, in portineria, senza che ancora nuddru m’avissi ddittu nsocchi vulia di mia.

Anu passatu durici anni, ed assittati o lato i mia, ci su nautri setti colleghi, “ex detenuti regolari “ ma nessuno nna dittu ancora nsocchi vuonu da noiattri!!

Signuri ….., mavi a cridiri, è’ stancanti sta vita ogni matina, e poi nun ci cuntu i dulura a stari assittatu.

L’unica cosa buona e che ogni misi mi runanu 800 euro, loro dicono per il carrico familiare, ovviamente, tredicesime e quanto spetta ….. puru.

Signuri ….., ora dico ………….. Giusto ci pari?

Sento parrari tutti di tagli, di “spending un sacciu cosa” e di mancanza di denari per stabilizzare, sentu diri ca a qualcunu ddra ncapu, ci vinni a menza idea ca nni vuonnu futtiri mmenzu a na strata.

Parranu di controlli, nni passanu moduli di firmari su quantu guadagnamu nfamiggia, di cose possiedi me soggeru e me patri, parranu …..di telecamere nascoste e di cartellini passati nna machinetta ppi cunti di sei cristiani, ……. a diri a virità cchiossai di tri nun ma capitatu mai, …… e poi anche quannu …… facimu a turnu!

E poi secunnu mia ppi a liggi da privacy ripigghiari cristiani ca iuocanu a briscula, secunnu mia, ….. anche se non sono studiato, mi parissi n’anticchia illeggimo.

Signuri ….., giustu ci pari?

Doppu dudici anni di sta mala vita, nun né che a qualcunu c’avissiru a veniri strani idee? Nun né che stu fattu che avica nun si vota e qualcuno c’avissiru a veniri strani pinsieri?

Se a sta età mi futtunu fora ……………comu a fari?

Comi cci tuornu a fari u latru?

Mini Rassegna di Leggendo Epruno – 2° Appuntamento

Epruno-14“Mini Rassegna di Leggendo Epruno”

In occasione del 15° compleanno di attività di “Epruno”, il Casateatro Ditirammu ha il piacere di ospitare una mini rassegna che riproponga l’intera produzione degli “incontri in musica”, ritornando all’originale formula dell’aperitivo letterario-musicale, attraverso quattro appuntamenti  mensili, la domenica pomeriggio.

Dopo il successo del primo incontro (Domenica 6 Marzo 2016 – “Leggendo Epruno n.1 – LECTIO MAGISTRALIS – In Principio fu il Nulla ….. e Ancora non Avevamo Visto Niente!” (La Pazzia)) che ci ha permesso di condividere un pomeriggio di allegria e riflessione, sono già aperte le prenotazioni ufficiali per il pomeriggio del 17 Aprile.

Vi ricordiamo che la performance inizierà alle ore 18.30, ma si consiglia di giungere per le ore 18.00 per poter condividere il tradizionale spuntano, sorpresa lasciata come sempre  alla fantasia del padrone di casa, Vito Parrinello.

Pertanto Vi aspetto tutti:

Domenica 17 Aprile 2016 – “Leggendo Epruno n.2 – DIETRO LE QUINTE DEL WOMAD” (Il Sogno).

Domenica 15 Maggio 2016 – “Leggendo Epruno n.3 – IL VIAGGIATORE” (Il Viaggio).

Domenica 12 Giugno 2016 – “Leggendo Epruno n.4 – LE VITE DEGLI ALTRI”.

Per l’occasione, in questa rassegna, ogni incontro vedrà una partecipazione amichevole e straordinaria di un noto attore del nostro teatro locale e questa volta per gli amanti del “Commissario Montalbano” e non solo, avremo con noi ….

“Leggendo Epruno” è un format originale e scanzonato che affronta la relazione tra scrittura e musica. Un rapporto mai casuale e spesso interattivo attraverso due modi diversi, ma coincidenti allo stesso tempo, di raccontare stati d’animo, sensazioni ed esperienze personali sotto un unico punto di vista.

Nato come aperitivo letterario-musicale, si è evoluto nelle ultime due edizioni in un appuntamento serale “post sgraniggio” grazie all’ospitalità del Casateatro Ditirammu di Vito Parrinello che insieme al Direttore Artistico Fabio Lannino ne ha voluto la presenza nel cartellone della rassegna “Ditirammu d’Autore”.

Tecnicamente il format è un mix di letture in musica con l’ausilio dei mezzi multimediali, attraverso un filo conduttore narrativo che introduce di volta in volta i brani antologici della produzione di Epruno.

Questi ironici editoriali, rappresentano anche uno spunto di riflessioni su temi il più delle volte alquanto seri e per far ciò l’autore ha voluto che gli stessi venissero letti da lettori non professionisti, una serie di amici, autorità e/o personaggi autorevoli, o soltanto rappresentanti della società civile, che in puro spirito eprunistico, alternandosi sul palco e mettondo da parte i propri ruoli, dimenticano i loro curriculum ed accettano di essere per una sera protagonisti ironici dello spettacolo.

La gente ha ancora voglia di sentire i racconti se questi vengono proposti innanzi tutto pieni di contenuti, anche se presentati con una certa ironia per renderli più assimilabili e soprattutto con l’aiuto di due condimenti importanti, prima di tutto, l’ottima musica di sottofondo e come ciliegina sulla torta l’aiuto dei moderni strumenti multimediali.” (Epruno)

(Epruno, blogger sul sito www.epruno.it  e sulle pagine di Facebook, editorialista su CULT, autore radiofonico di “La Voce di Epruno” su Radio Time)

 

“U Turcu”

Carissimi, quanto tempo è passato e come sono cambiati i costumi da allora!

In una “Favorita” più piccola ma strapiena, bastavano le gesta di un Turco per infiammare le folle,

Oggi che di “Turchi” ne vediamo tanti

Oggi che i “Turchi” arrivano in quantità industriale

Cominciamo a provare un po’ di fastidio

Prima, bastava incontrarne qualcuno al porto, vestito in modo stravagante, magari soltanto con un costume variopinto tradizionale della sua terra, che in noi provocava un sorriso a segno di una simpatia.

Prima bastava incontrarlo con quegli scuter scassatissimi, trasformati in “station-wagon” con su la moglie ed il figlio e chi sa quali suppellettili, ed ecco che in noi, permaneva quel sorriso di simpatia.

Prima bastava vedere accompagnate signore anziane e di rango, da servitu di colore, che si caricava della spesa, che in noi si accendeva un sorriso a memoria di un lontanissimo scellerato passato coloniale.

Poi ci siamo abituati “all’omino nero” che presidiava nelle notti fredde dell’inverno ed all’aperto, le pompe di benzina ed i fiorai, ed in noi si accendeva un sorriso a commiserazione di una persona che voleva lavorare.

Poi abbiamo cominciato a fare abitudine con gli spugnoni ai semafori e con la vendita della qualunque ed ammettiamolo li abbiamo iniziato ad avere i sintomi di un primo fastidio.

Oggi, che arrivano con i barconi a flotte, tutti giovani e nella quasi totalità uomini…..

Oggi, che tutti i lavori dove c’è da faticare, li abbiamo destinati “all’anonimo omino straniero venuto da lontano e spesso clandestinamente”, si è spento il nostro sorriso ed in noi avanza la paura per un popolo di laureati ed intellettuali che non riesce a trovare lavoro!

E per noi che il “Turco” è stato sempre, simpaticamente, lo straniero, il diverso di pelle, venuto da lontano, guardiamo ai tempi con nostalgia, quando un “Turco” originale di Turchia, di nome “SUKRU” con un potente calcio di rigore, sfondava la rete allo stadio della “Favorita”, facendo impazzire di felicità il popolo rosanero!

“12 Ottobre” (1° parte)

Carissimi, …….I due professori, ricercatori di fama, si guardarono soddisfatti, poiché quello che stava venendo alla luce era la prova che non trattavasi di una legenda, ma di una realtà  e che in quella latitudine, in quella che gli antichi chiamavano Sicilia, era veramente esistita una città di nome Palermo. Li dove era stata organizzata una campagna archeologica ormai da cinque anni, con le potentissime strutture e metodologie proprie dell’anno 2492.

Quello che era stato trovato, era la prova dell’esistenza di questa mitica città “Palermo“, che leggende ci tramandano esser stata la “capitale della mafia“, (folcloristico gruppo di contropotere, fatto di affiliati facilmente distinguibili per i baffi scuri, la coppola e la lupara dalla quale sembra non si separassero mai).

Probabilmente uno stato nello stato che aveva come territorio, l’isola della Sicilia e la penisola Calabro-Campana, che alcuni storici asserivano anche esser detta “il Regno delle due Sicilie!

Ma questa era Palermo e non vi erano dubbi, poiché questa tomba con “l’incisione Gloria Mundi“, si allocava con certezza dentro la cattedrale della mitica Palermo, poiché era la sepoltura di Federico II un imperatore tedesco vissuto più di 1250 anni prima e tale prova, si sommava a quella della tomba ritrovata nelle campagne di scavi di un anno prima … Quando ad un km di distanza da qui venne ritrovata la “Tomba di Odeil“, …. Che secondo ricostruzioni storiche, doveva essere un notabile Siciliano, se come riportato da alcune incisioni, il Borgomastro dell’epoca, ne fece trasferire il corpo dalla terra delle americhe concedendogli alla memoria la cittadinanza onoraria ….

Poi il ritrovamento di una serie di anfore di vetro, di colore verde o bianche, di strana forma, chiuse con un tappo di lattice ….. (chi sa a cosa servissero???. Bisognerebbe capire la frase su riportata “Nero d’Avola“) ..

Poi il ritrovamento e la catalogazione di cocci di uno strano sedile di porcellana, fatto con un buco dentro ed una uscita a becco d’oca dal basso …… tutto ciò confermava la presenza in zona di un insediamento urbano.

A questo punto andava aperto il sarcofago ……. Grande fu la meraviglia nel trovare all’Interno tre corpi ……. ma di grande Interesse archeologico fu il ritrovare su questi corpi…… delle monete con inciso …… Leoluca O. Sindaco (Borgomastro) di Palermo nell’anno 1999 …… Tutto ciò ha del misterioso …… poiché Federico II mori nel 1250 …… . Ed allora che ..cazzo…. c’entrano le monete di questo “certo O.”, condottiero palermitano che si narra legato a quella che gli storici chiamano “Operazione Precariato“?????? ………. (continua)

“12 Ottobre” (2° parte)

….. Altra stranezza ancora non meglio spiegata e quella legata al rapporto che i Palermitani dovevano avere con i loro Borgomastri poiché da qualche documento ritrovato sembrerebbe che questi fossero scelti dal popolo e con grandi acclamazioni di tipo bulgare e dopo 8 anni di mandato, dimenticati.

Difatti dopo quel “Leoluca O”, venne un certo “Diego”, persona molto allegra, alcuni storiografi asseriscono che lo scrittore Victor Hugo, si fosse ispirato a lui nello scrivere “l’Uomo che Ride”, ma questa sembra essere una grande castroneria storica in quanto risulta che lo scrittore sia vissuto almeno cento anni prima.

Di una cosa sono certo gli storiografi, costui era una persona realmente allegra ed amata dal popolo, tanto da attorniarsi sempre di gente, che lo aspettava fin sotto casa la mattina e lo accompagnava in tutta la sua attività, sotto i palazzi del potere. In quel periodo il rapporto con quella parola “arcaica” che chiamavano politica era eccezionale.

Tanto che sorgevano spontaneamente gruppi e confraternite di sostegno alla politica. Una di queste, la più attiva era la  confraternità dal nome G.E.S.I.L. o G.E.S.I.P. acronimo che gli studiosi hanno interpretato come Gente Entusiasta Sempre Intenta a Lavorare o Pregare, a seconda dei casi! Gente allegra che animava la vita diurna della città con continui cortei carnevaleschi.

Si racconta che nel periodo di “Diego” questa con fraterna raggiunse il massimo della sua attività goliardica, non si svolgeva seduta del “Consiglio del Comune” che parlasse di bilancio che loro non animassero con feste al di fuori dell’aula ed alla fine per plauso ed amore nei confronti dei Consiglieri, manifestavano il loro affetto con calorose ed energiche pacche sulle spalle di questi rappresentanti del popolo.

Ahh che bei periodi.

Pensate che il Borgomastro per rispondere alla loro goliardia, scherzava con loro facendogli sapere di trovarsi Al Palazzo in centro facendoli accorrere festanti mentre lui si riuniva nella residenza estiva o viceversa.

Ma la G.E.S.I.L. era ben organizzata e riusciva certe volte a far festa davanti ad entrambi le residenze ed allora il Borgomastro per vedere fino a che punto arrivasse l’abilità della confraternita sceglieva una terza residenza per riunirsi.

Non si capisce perché di costui, non è stata ritrovata ancora la sepoltura il che ha aperto dubbi in una cordata di storiografi che asseriscono trattarsi di una legenda e che forse il personaggio, non fosse mai esistito, alcuni, ma non affidabili pensano che la popolazione ne abbia voluto cancellare il ricordo e ciò è impossibile, visto il testimoniato amore della G.E.S.I.L. ed il tutto è supportato dal fatto che uno di loro alla sua morte si fece seppellire con una lapide che portava su un epitaffio …… “SKipper di Diego! Non fu il lavoro ma un mare di devozione ….” ……

che avrà voluto dire????? …………………..  (continua)

Per fortuna la sveglia suona ed eccomi seduto e sudato al centro del letto ……

Devo mangiare cose più leggere ed evitare i cattivi sogni …………

(Epruno 12 Ottobre 2011)

 

 

“Peggy Sue si è sposata …… e Voi?

51G5DS8SV2LAmici, ……… quanti di noi sognatori hanno amato tanto questo film, non per niente diretto da Francis Ford Coppola ed interpretato dall’allora sensualissima Kathleen Turner ed Nicolas Cage (nipote all’anagrafe di Ford Coppola). Tra gli altri interpreti un giovane Jim Carrey.

La trovata spettacolare e quella della nostra protagonista Peggy madre matura che accompagnando la figlia ad una festa da ballo, dopo uno svenimento a seguito di un improvviso malore, si risveglia adolescente, a rivivere le vicende di quell’età con la maturità dei giorni d’oggi!

Meraviglioso, rivevere le decisioni importanti della nostra vita avendo alle spalle almeno quarant’anni di esperienza!

Ritornare al liceo ed avere la dovuta sicurezza che pervade chi ne ha viste tante. L’approccio con l’altro sesso senza timidezza o con la dovuta timidezza per chi di noi si è fatto schifiare. Avere l’avventura della propria vita che aveva lasciato il rammarico per non averla colta.

Ritornare indietro quella volta che avevamo voltato le spalle senza più rivederla o rivederlo.

Non approfittare di quella circostanza per mortificare colui che non lo meritava. Affrontare gli esami con la sicurezza di chi oggi esamina gli altri. Insomma mettersi nelle condizioni di poter barare per una volta, con il superpotere di chi ha “l’esperienza” e di chi magari ha avuto solo una occasione ed ha sbagliato, oppure di chi continua ad avere la stessa occasione e coerentemente la sbaglia, fin quando non è più tempo!!!!

E come Moretti, superati i 40 anni, guardiamo quel metro per capire dopo i primi 40 centimetri, rispetto alle nostre aspettative di vita, quanto ci rimane.

Ma pensiamo anche ai metri altrui ed a tutti quelli che non hanno raggiunto tali aspettative e diventa sempre più pesante vedere le foto di gruppo di giventù e vedersi spegnere alcuni volti!!!

Per questo apprezziamo di più Peggy Sue, perchè a quell’età non avevamo la consapevolezza che “ogni lasciatà era persa”, a maggior raggione che non esistevano deterrenti quali “la sindrome di immuno deficenza”, perchè di essere “immuni non nè avevamo consapevolezza” ma di esser “deficenti” nelle nostre azioni, quello lo sapevamo ma non avevamo il coraggio di ammetterlo.

Ed allora useremmo lo stesso questo super potere per tornare indietro e sbagliare, a continuare a non concederci a chi tanto ci piaceva o tornarare indietro, con l’esperienza di oggi, per farci inserire in quell’elenco di colei o colui che era stato con mezza città, ….. l’altra mezza ……. ed oggi vive nel rispetto smemorato di tutti.

Un abbraccio dal “profumiere”

 

Il Senso Civico

palermo_032_panoramaIo che sono nato nella 5° città d’Italia e 31° comune europeo e che qui vivo nella capitale della Trinacria, insieme ad altri 656.259 abitanti;

Io che dalla Conca d’Oro guardo il Tirreno, e mi proteggo con i monti Cuccio, Gallo e Pellegrino e che fui bagnato dal Kemonia e il Papireto e che oggi mi specchio nell’Oreto ;

Io che ho un clima eccezionale e che se sento freddo ho 7 gradi ma se c’è scirocco, so sopportarne più di 40;

Io che fui Zyz, Panormos e Balarm, ma che abitai le grotte dell’Addaura fin dal Paleolitico e dal Mesolitico;

Io che ho una millenaria storia alle mie spalle e che fui Fenicio, Greco e poi Romano; che vidi i Vandali ed il Bizantino Belisario; che ebbi gli Arabi ed i Normanni e che fui Svevo e fino ai “Vespri” anche Angioino; poi Aragonese, Iberico e Borbone; ed infine vidi transitare Garibaldi, il Duce e gli Americani;

Io che vivo nella città che fu di Ernesto Basile, Cagliostro, Meli, Pitrè, Scarlatti ed il Serpotta;

Io che sono quindi “U miegghiu” ed a me che sono “Io” avrò il diritto di sporcare la città “di tutti”, guidare parlando al telefonino, fumare in presenza di divieti, parcheggiare davanti gli scarrozzi o in doppia fila e saltare turni;

Io che credo a “Cappiddrazzu” e non pago a “nuddru” vi dico solo “cu è fissa si stavi a casa” e tanto “cu veni doppu cunta i passi”!!!!! Tanto …………………

Io sono Io, ma “che è mio u cani”????

 

“Preghiera di un P.I.P.”

imagesSignuri ….. Giustu ci pari?

Io ero un uomo tranquillo ……………. O Dio, tranquillo proprio no

Diciamo che la notte dormivo ………O Dio, dormivo proprio non è la parola giusta

Diciamo noi che tentavo di dormire ……. O sia di fare tutta na tirata

Ma sa come è, chi nasce disgraziato come il sottoscritto e puvirieddru ………….

Non può neanche permettersi di dormire tutto insieme.

Ora vengo e mi spiego

Signuri     mi rivolgo a Lei perché so che ascolta la gente

Anche quella più disgraziata come me

Signuri, dicevamo che non ero tranquillo e non dormivo

Perché mi coricavo vestito come tutti quelli che fanno il mio mestiere

E che devono esser pronti all’emergenza a correre,

Lei mi chiederà ……Protezione civile? …………..

No! Per Protezione personale ………

Lei dirà allora che mestiere fa?

U latru…..

E quindi Signuri, quannu sento una sirena

O qualchi cagnuolo che per ischerzo suona il citofono nne matinati

Io corro ……. E da finestra, sugnu già supra i canali …..

Mi scusi il linguaggio poco forbito, ma mi spiego in italiano

Al minimo allarme, scappo dalla finestra sui tetti!

Questo è il destino di chi come noi disgraziati c’accumincia di picciriddru, quasi per ischerzo

E si i fa tutti, dal riformatorio, all’Ucciardone ed oggi ai Pagliarelli

Ma Signuri, quannu unu si fa a nnomina è cunsumatu

Pensassi se uno è ex detenuto, ma cu c’avi a dari fuducia?

Ed anche quannu nun ci curpi nienti, ti vennu a pigghianu ppi pronto accomodo

E di questo passo s’invecchia!!!

Ti fai na famigghia anche se non hai sempre il piacere di vederli crescere

Preso come sei , ed in questo caso non è metaforico,

ma preso, affirratu, mentre fai il tuo “lavoro”

E tra una permanenza li, dove u suli si vidi a scacchettini

Quannu nniesci, pirdisti puru u cuntu di quanti figghi hai!

Signuri, Lei mi dirà, ….. Ma chi mmi cunta a mia?

E no mio caro Signuri, torno e mi spiego

Io era tranquillo, o meglio no, a notte durmia, o meglio no

Nsomma avevo raggiunto diciamo noi un equilibrio ed un certo nome nel mio campo

Quannu un iournu arrivo ddru santu cristianu cchi capiddri nsaimati e cu ciuffu

E mi dice!

“Tu da oggi finisti i fari u latru! Tu da oggi non avrai ppiù problemi! Vienitinni o Comuni”

E mi fici divintare un precario, oddio più precaria da me vita, cchi c’era …….

Precario si …………Ma socialmente utile

Mi dettura na magliettina cu nu stemma e na scritta e mi dissiru

Presentati dumani o Comuni

Io mischinu di mia, mi cc’appresentavi e davanti un cristiano assittatu

…….Assittatu, che bella parola

Ci dissi nome e cognome ed appriessu ……. Pregiudicato

Ed iddru, senza isari l’uocchi da u tavulini m’arrispunniu

“buonu! Allura si a to casa!”

Dumani matina, e setteemienza  t’appresienti a ddru tali ufficio e tu ricinu iddri chiddru che ha fari …………….

Abituatu a fari nuttati, io mischinieddru di mia e setteetrenta era ddra

Puntuali e l’autri si putianu regolari l’orologgi

Passo a prima iurnata ed io a ddritta tuttu u tiempu, mi taliava attorno ma nuddru

Dico nuddru mi cacò

Arrivate e dui, il custode m’assicutò e mi dissi … “Ancora cca si , A casaaaaaa”

L’indomani e l’indomani ancora, mi accorsi che la mia presenza diventava sempre più

Accettata come una pianta nel pianerottolo, ma nessuno a dirmi ciò che volevanu di mia

E fu così, Signuri, che attruvavi na sieggia, proprio quando ero pronto a purtarimilla da casa

E m’assittai ddra, in portineria, senza che ancora nuddru ma ddittu nsocchi voli di mia

Anu passatu durici anni, ed assittati o lato i mia, ci su nautri setti colleghi

Ex detenuti regolari

Ma nessuno nna dittu ancora nsocchi vuonu da noiattri!!

Signuri, mavi a cridiri

E’ stancanti, sta vita ogni matina, e poi nun ci cuntu i dulura a stari assittatu

L’unica cosa buona e che ogni misi mi runanu 800 euro, loro dicono per il carrico familiare

Ovviamente, tredicesime e quanto spetta ….. puru

Signuri, ora dico ………….. Giusto ci pari?

Sento parrari tutti di tagli, di mancanza di denari per stabilizzare

Sentu diri ca mi vuonnu futtiri mmenzu a na strata

Signuri, giustu ci pari?

Doppu dudici anni di sta mala vita

Ma cu mu fa fari

Comi cci tuornu a fari u latru?