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“Primo Contatto” (2° parte)

…… sono tornati quindi per riprendersi i propri compagni lasciati qui sulla terra?

La dichiarazione di SCU BRU LLU, la scorsa settimana, ci ha lasciati veramente interdetti.

In un istante abbiamo avuto due certezze: la prima, l’esistenza degli alieni anche per i più scettici, la seconda, la conferma per pochi di noi che lo avevano sospettato, che costoro fossero da tempo tra di noi.

Qualcuno ben informato, afferma che in più di un caso abbiano provato a rapire nostri concittadini importanti per studiarli sulle loro astronavi, rimandando in dietro loro copie nella nostra città.

Una delle operazioni più riuscite fu quando rapirono un consigliere comunale per farne più copie convinti che fosse lo standard del consigliere comunale, riempendo la citta, di individui bassini con i capelli bianchi, baffetti ed occhiali …… prontamente ritirati prima che il danno fosse irreparabile ….. ma  probabilmente, lasciandone ancora in giro uno, piedi, piedi!

Del resto, se si dovesse dar credito alle dicerie, che dire di quell’avvocato appassionato di tennis che qualcuno volle a furor di popolo per sostituire il Sindaco uscente della nostra città? Costui, prontamente scomparso, riapparendo di rado e con periodicità sulla scena cittadina, non ha lasciato tracce evidenti della sua esistenza.

Ancora oggi ci si chiede come ciò sia potuto succedere e ciò si spiega soltanto con l’esistenza degli alieni e con la considerazione che questo clone difettato, in continuazione dovesse esser richiamato sull’astronave per continue riparazioni, fin quando non sia stato definitivamente ritirato facendo passare il tutto per sue dimissioni.

Ma doveva esserci comunque qualcuno che sapeva, qualcuno che ha taciuto fino ad ora, così come qualcuno che stia tacendo a tutt’oggi su incontri bilaterali di commissioni di lavoro bilaterali per scoprire se questa città avesse imparato qualcosa dalla presenza degli alieni in ruoli nascosti o se questa città fosse ormai senza speranza!

Chi si sarebbero ripresi quindi su quell’astronave posteggiata in mare ai cantieri?

Se è vero che fino ad oggi avevano governato loro, come avremmo fatto da ora in poi?

La loro presenza in queste settimane qui in evidenza tra noi, sarebbe stata foriera di novità?

Costoro avrebbero scoperto l’importanza dell’aperitivo e preteso nuovi salatini?

O si sarebbero lasciati ammaliare come SCU BRU LLU da gente con tanti, troppi capelli?

“Primo Contatto”

E Venne il giorno del primo contatto.  Così la scorsa settimana una grande astronave marziana o genericamente aliena, si è posata sul mare davanti la nostra città, mimetizzandosi.

Il tutto comunque è stato tenuto in gran segreto dalle autorità. Una nuova “AREA 51” locale?

Abbiamo da sempre avuto il sospetto che tutte le malefatte, tutti i difetti, tutti i danni subiti dalla nostra città, fossero riconducibili non solo, certamente a chi c’era stato prima, ma che costui, causa di tutto, fosse stato un marziano.

Per questo motivo, a bordo della loro astronave, proveniente da Marte o da qualche punto remoto dello spazio, sembrerebbe che una delegazione diplomatica abbia raggiunto Palermo e che in questa prima fase in gran segreto abbia iniziato una sorta di negoziati con le autorità locali.

Probabilmente vi è una necessità da parte di questi alieni di prendere le distanze dalle tante accuse gratuite attribuitegli e soprattutto riuscire ad acquisire attraverso le delegazioni tecnico diplomatiche, informazioni sostanziali su fenomeni di costume, per loro sconosciuti al fine di valutare se, tali peculiarità locali, possano essere esportate nei loro mondi.

Adesso, secondo agenzie indipendenti, non confermate da l’ANSA e la REUTER , il nostro Sindaco nella giornata di Giovedì, sia salito già a bordo dell’astronave, indossando la fascia tricolore e portando i saluti della nostra città, da sempre interplanetare ed invitando i delegati alieni, a visitare la città ritenendosi ospiti per tutto il periodo della loro permanenza.

Venerdì sera, si dice che l’ambasciatore SCU BRU LLU, così si chiamerebbe, abbia già incontrato delegazioni della società sana e civile cittadina, alla fine di un concerto tenutosi al teatro Massimo, nel quale l’orchestra stabile che ha suonato musiche di Gustav Holst, quali “I Pianeti”.

Associazioni come “Addio Nettuno”, “Nessuno tocchi BRA CRU LLU”, “La Galassia che Vogliamo” ed altre, hanno voluto far sentire l’ospitalità cittadina e durante il suo discorso, il Sindaco, ha riferito che la nostra città è da sempre stata come vocazione aperta alla ricerca di contatti con i “diversi”, qualunque fossero il loro numero di “occhi” o “arti” e dell’azione portata avanti dall’attuale classe dirigente, contro i nemici del progresso e contro coloro che da sempre si oppongono affinchè Palermo si candidi al ruolo di capitale morale del sistema solare.

SCU BRU LLU dal canto suo, ha rilasciato una sintetica dichiarazione choc nella quale avrebbe affermato che loro, prendendo le nostre sembianze, sono già tra di noi da molti anni e che sia giunto il momento di riprendersi i loro compagni, per ritornare al loro mondo,……. perché ………….. (CONTINUA)

“Il Vento”

Quanto è importante essere nel vento e come tale percepire quando è giunto il tempo di partire.

Così quando il gallo metallico sul parafulmine, insieme alle foglie sollevate, inizierà a cigolare per effetto della prima brezza, per posizionarsi nella nuova direzione, noi capiremo che bisogna afferrare quella borsa sempre piena, sempre pronta, per riprendere il nostro cammino.

Come il nomade porteremo con noi l’indispensabile nel nostro bagaglio di esperienze appena fatte, per continuare il viaggio, sempre in cerca di nuove sfide.

Saremo viaggiatori in mare a sfruttare il vento per gonfiare le nostre vele ed andare dritto verso la propria destinazione, sapendo che non sempre il prossimo punto di arrivo sarà la nostra meta.

Non sempre, soltanto perchè abbiamo la sensazione di aver trovato le nostre comodità, il prossimo punto di approdo rappresenterà il compimento del viaggio.

Vi siete accorti che nella parola destinazione vi è dentro il concetto di destino?

Il nostro punto di arrivo è legato al nostro destino ed ognuno di noi quindi possiede già scritto nel tempo, il luogo ed il momento in cui dovrà dire: “eccoci arrivati”!

In questo viaggio, non saremo soli, anche se il solo fatto di avere dei compagni di viaggio, non significherà che saremo diretti tutti alla stessa meta!

Quante volte ci sentiremo dire da chi ha condiviso con noi tanti chilometri e tante avventure: “lasciami qui, io sono arrivato, tu continua per la tua strada”!

Quelli, son sempre i momenti più tristi, i momenti del distacco, ma i viaggiatori del vento sanno che così va l’avventura della vita ed allora si abbracceranno forte per un ultimo saluto, continuando ognuno per la propria strada, senza voltarsi mai, pur avendo la certezza che forse …… non ci si rivedrà mai più!

E’ tardi ….. il vento ci invita nuovamente a smontare le tende ed a ripartire, senza porci il problema di comprendere, se saremo soli o in quanti saremo a riprendere il viaggio, sicuri che per strada incontreremo altri viaggiatori, altre genti, altre storie e troveremo probabilmente anche gradevole la loro ospitalità, ma non disfarremo le valigie o a svuotaremo la borsa, poiché il vento sarà destinato a cambierà ancora ….

 

 

“Prima e Dopo”

Non possiamo fare a meno di concentrarci sul concetto del prima e del dopo. Tutto può essere ricondotto a questi due avverbi.

Tutto è teoria, ma la vita purtroppo è “pratica”! Gli slogan e regole sono importanti, ma si esauriscono e banalizzano davanti alla evidenza dei fatti.

La saggezza, la santità, l’onestà, sono qualità che vanno messe alla prova prima di essere ratificate.

Si è saggi, fintanto che non si decide di uscire dalla finestra o si decide di andare in giro nudo!

Si è santi, finchè non ci si lascia ammaliare da una meretrice scivolando nella lussuria e nella perdizione!

Si è onesti, fino al momento in cui qualcuno non cercherà di comprarci facendoci una offerta che non ci lascerà dormire ed alla quale non sapremo dire no! Non importa essere saggio, santo, onesto prima, per decreto, ma è assolutamente importante rimanerlo dopo, …… dopo che gli eventi ti hanno messo alla prova!

Ma in fondo, chi è più saggio di chi messo alla prova ha saputo dire di no?

E di più, chi è più saggio di colui che messo alla prova ha sbagliato, ma ha saputo riconoscere i propri errori e porvi rimedio?

Molti, rimangono santi, bravi, onesti perché non usano la propria vita, perché non si fanno troppe domande, perché non sono curiosi, perché si accontentano!

Tanti angeli sulla carta, sono tali, perché non si sporcano, evitando con ogni stratagemma di trattare tutto quanto può dare il minimo rischio di sporcarsi e quel che è peggio, mandando avanti gli altri come cavie.

Ma se costoro sono gli angeli, i buoni, i bravi d’ufficio, penso proprio che il diavolo non deve essere poi cosi brutto come lo si rappresenta.

E’ vero, solo chi non mangia non fa molliche, ma che abilità c’è nel non mangiare?

La vita va vissuta, va spremuta, va esplorata in ogni suo angolo, poco importa se per far ciò dovremo subire ammaccature, dovremo prendere delle batoste, dovremo rischiare di sporcarci, dovremo scoprire i nostri limiti, solo dopo potremo sapere se siamo realmente santi, se siamo realmente onesti o se quanto meno siamo saggi!

Diversamente saremo soltanto un elemento di passaggio, in mezzo ad un prima, le nostre radici ed un dopo, i nostri frutti e quando sarà il tempo, diverremo anche noi soltanto radici e successivamente soltanto polvere che il vento spazzerà via senza lasciarne il ben che minimo ricordo!

Un inutile ricordo di un uomo saggio che seppe rimanere tale evitando di esporsi, di apparire, di pensare per non dispiacere nessuno e vivere tranquillo, tra un prima e dopo!

“L’Esercito delle Formiche”

L’umanità nelle nostre società “marziane” si divide principalmente in due categorie: “quella che ha il porco dentro” e “quella che ambirebbe ad avere il porco dentro” per le scorte invernali.

In entrambi i casi, sempre di “porco” parliamo!

Quindi, una volta messo dentro il “porco”, in qualunque maniera, chi per eredità, chi per essere stato “l’unto del signore”, chi per pura fortuna, chi perché se lo è guadagnato, si guarda alla vita con un certo ottimismo, spesso con un certo menefreghismo e molto spesso con l’arroganza di chi, certo del “porco” in casa, non gliene po’ fregà de meno, di tutto quello che accade alla gente comune!

Di frequente, chi ha un “rubicondo porco” tra le mura di casa, si “tiene chiuso” e non parla, non dandolo a vedere!

Tutti gli altri, coloro che non hanno un “porco” dentro, ma ambirebbero ad averlo, si dividono in varie sottoclassi:

la prima quella di chi crede ancora che basti impegnarsi seriamente per acquisirlo; la seconda che spera sempre che un giorno qualcuno bussi alla loro porta portandogli un “porco impacchettato”; la terza che si stressa nel cercare con tutti i mezzi illeciti di procurarsi un “porco”; l’ultima quella che da l’aria di non interessarsi in alcun modo al “porco” e passa tutto il tempo a dire “schifiu …… damminni n’anticchia!”

Tutti costoro che non hanno il porco dentro, rappresentano un vero e proprio esercito di formiche che freneticamente si muovono da una punta all’altra della fila, in due sensi di marcia, chi con una “briciolona” sulla schiena, chi senza peso, e si incontrano sbattendo l’uno con l’altro prima di allargare la propria traiettoria e continuare nella loro direzione verso la tana.

Ma le formiche, sono piccole, ma dannose, perché davanti ad una prospettiva di risorsa, sono in grado di spostare pesi di molto più grandi del loro. Avete mai visto il loro raccogliersi davanti ad un pezzo di mangiare caduto per terra?

E si …. A loro spetta il lavoro duro, perché difficilmente si apriranno nuove finestre per poter passare dalla categoria di chi il “porco” non lo possiede ancora, a chi il “porco”, anche se per puro caso e senza alcuna attitudine, lo ha dentro casa da un pezzo!

Perché ciò avviene? …….. Perché quando non c’era nulla, quando si ricostruiva sulle macerie, chi potè afferrò un “porco” e lo porto a casa, ma chiunque allora poteva ambire a farlo!

Oggi che c’è un certo benessere medio diffuso, chi ha il “porco”, ha paura che altri possano ambire ad acquisirne uno uguale ed allora si è inventato la favoletta che non ci son più soldi, e non ci sono “porci” per tutti, se si vuole garantire un “patto per la stabilità”!

Ma la stabilità di chi? …… Di chi è già sazio???

“Il Rumore del Silenzio”

Sentendo distrattamente la TV, in cerca d’ispirazione a tarda ora, ascolto sempre gli stessi starnazzanti commenti, fatti dai soliti “attori professionisti della dialettica” che hanno come unico obiettivo quello di portare la ragione dalla propria parte, costruendosi quella che faranno passare per “verità”.

Il segnale sonoro giunto dal computer mi avvisa del recapito di una nuova e-mail, uno di quei messaggi circolari nei quali “il presidente di turno” attraverso frasi subliminari con tono “starnazzante”, tiene a ricordare che “il padrone dello stagno è sempre lui”, dettando i paletti di una nuova “verità”. Un messaggio giuntomi al telefono cellulare mi ricorda altre “verità urlate”!

Quante “verità”!  Tutti hanno delle “verità” da imporre ….

E tra tante “verità”, abbasso il volume ed in un attimo, percepisco immagini di gente che si muove nello schermo ma non distinguo più se trattasi di notiziari, di pubblicità o di fiction.

Analogamente faccio lo stesso con il computer e con il telefonino, perdendomi l’occasione di esser messo in tempo reale a conoscenza di ulteriori “perle di verità” che qualcuno vuole vendermi!

In un attimo, sono nuovamente concentrato e finalmente percepisco “il rumore del silenzio”, come quando seduto su un divano, nell’età dell’adolescenza, nel pieno di una festa ballo casalinga, osservavo quanti ballavano agitandosi, quanti facevano casino per attirare l’attenzione della più carina della classe.

Stavo ore intere ad osservare le varie tattiche portate avanti da i più intraprendenti per mettersi al centro dell’attenzione di precoci profumiere.

Ecco, di quel giovane serioso seduto in quel divano è rimasto un uomo maturo, che forse ha ancora molto da capire, benchè bombardato da decenni di “verità”, ma ha imparato che di tanta energia cinetica spesa, di tante urla per richiamare l’attenzione, non rimane nulla, se non brevi fotogrammi di gloria, muti ed in bianco nero.

Dunque è quasi certo che di queste odierne “verità in saldo”, non rimarrà nulla, malgrado il proliferare di ribalte e di strumenti, per piccoli prepotenti di turno, per tanti attori, preparati e non, con il loro bel copione dove viene riportato finanche il momento degli applausi e delle risate false in sala.

A salvare questo mondo, saranno scomodi posti nel divano, per osservare in silenzio, che ci daranno la forza e l’opportunità per pensare al nostro bicchiere, …….. un quarto pieno.

“Tutte le Voci”

Tutte le voci cantano a Dio?

Ne sono stato da sempre convinto, specialmente se c’è della buona fede dietro ad ogni voce, da qualunque parte essa venga.

Ho diffidato sempre di chi si è posto sopra un piedistallo e da quella posizione privilegiata ha dettato le regole della verità.

La tecnica di dividere in due schieramenti, per imperare, è tanto vecchia quanto i Romani. La tecnica di scegliersi un posto centrale e dire “avete ragione tutti e due” è fortemente paraculistica e dimostra l’assenza di carattere. Pertanto non si può dividere la gente sulla base delle proprie idee, della propria religione, della propria lingua, della propria provenienza, delle proprie tradizioni …….. della propria “cultura”!

Eccoci giunti al dunque! ….Ho detto la parola magica, per molti baluardo, per altri strumento di sopravvivenza, per pochi eletti arma di separazione da chi “è giusto per istituzione” e gli altri …….“gli sbagliati”, i non noi!

E in tale operazione sotto i “vessilli di una cultura del potere”, anche quelle che sono state minoranze, anche coloro che hanno sofferto la persecuzione per la loro diversità, finiscono per diventare anche loro dei ghettizzatori.

Ho sentito tanto parlare del ruolo che la “cultura” può avere nel processo di rinascita del nostro paese, ho sentito dire che “di cultura non si mangia”, ma ho anche sentito dire che coloro che avrebbero dovuto occuparsi della promozione della cultura “hanno rubato tutto e non è rimasto un euro”!

Insomma ho sentito molti riempirsi la bocca della parola “cultura”!

Ma secondo voi c’è più cultura nel popolo dei Vatussi o nel popolo Tedesco? Sarebbe come chiedersi se è migliore Dio di Budda.

Se io sono cresciuto in un paese musulmano è sono stato educato al culto di Allà che cosa avrò di meno di chi adora Dio?

Tutti meritano pari rispetto del loro credo. Tutti meritano pari rispetto della loro “cultura di base”. Lo spirito che ha spinto le crociate, lo spirito che ha spinto le evangelizzazioni di massa di popoli lontani, nel volere imporre il proprio “credo”, gli integralismi cattolici e islamici, quanti morti hanno prodotto? Quanto odio, quanta sofferenza e quanto distacco hanno creato fra i popoli il pronunciare frasi come “Dio lo vuole”, come se noi, assodata l’esistenza di un “Dio” saremmo stati in grado di diventarne portavoce interpretando il Suo pensiero e la Sua volontà!

Scendiamo un attimo da questo piedistallo che ci siamo inventati per avere successo e dominare gli altri. Se si rispetta la “cultura”, si rispetta qualunque diversità di espressione. Una società cresce se c’è posto per la libera espressione di qualunque punto di vista, senza sbarramenti percentuali minimi, senza preconcetti, poiché anche nella persona più diseredata di questo mondo, vi sono valori umani che neanche un “principe” si sogna di possedere.

“Spattare la Settanta”

Quasi sempre, facciamo parte di una realtà nella quale noi siamo delle rotelle di un meccanismo rodato, ma siamo delle rotelle “pensanti” e siamo vincolati ad altre rotelle più grandi di diametro che grazie al nostro funzionamento nel rispetto delle regole, girano o ambiscono a farlo, in cerchi di livello superiore.

E tutto va avanti perché nessuno si può aspettare che una rotella esca fuori dal suo ingranaggio o che si possa bloccare. Siamo utili idioti in cerchi nei quali fin quando ruotiamo con sincronia, fin quando trasciniamo con la forza delle dentellature le altre ruote per far muovere il meccanismo, tutto sembra perfetto e dovuto e nessuno mai si fermerà ad apprezzare gli sforzi fatti.

Purtroppo, non tutte le macchine ed i meccanismi sono costruite ed ideate a fin di bene, o per garantire il bene comune e purtroppo chi sta alla base a far girare i cinematismi, spesso non ha contezza di tutto ciò!

Eppure, basterebbe prendere consapevolezza che anche la rotella, la più piccola ha la sua importanza e qualora si dovesse fermare o rompersi o qualora impazzisse, il meccanismo “perfetto” sarebbe destinato a distruggersi!

Ecco perché, esiste un modo per iniziare in maniera diversa e contro tendenza il nuovo anno! Esiste un modo con il quale da strumento e silente complice, si può diventare protagonista mettendo in crisi il burattinaio, l’assemblatore delle rotelle che periodicamente costruisce i suoi cinematismi! ..Spattare la settanta!

Un meccanismo si guasta, quando una rotella non fa più il suo lavoro.

Ma un meccanismo si guasta anche quando è imperfetto, quando ad una rotella oltre che il proprio lavoro, si finisce per affidargli un lavoro che non gli appartiene, uno sforzo per il quale la stessa non era stata pensata e spesso a vantaggio di altri parti del meccanismo, squilibrando lo stesso.

La differenza tra la nostra società ed una società teutonica sta nel fatto che in quel meccanismo ogni rotella fa il suo lavoro, i pezzi sono quelli necessari e chi controlla il funzionamento si accerta che questi risponda a tali principi.

Dalle nostre parti non solo le rotelle, sono più del dovuto, ma a seconda del punto del meccanismo in cui si trovano, a parità di tutto, non girano alla stessa velocità, ed in più chi ha la responsabilità del meccanismo, effettua con dolo controlli soltanto sulla efficienza della parte funzionante della macchina.

Pertanto per Spattare la settanta, basta garantire ciò che ogni rotella deve fare, ma non dando certezze su ciò che da una rotella ci si aspetti che faccia, …oltre!

Proviamo a Spattare la settanta, qualunque meccanismo ha un punto debole, messo in crisi il quale, il meccanismo “malato si rompe”! Ma non è finita, poiché saremo così vigili e coscienziosi nel seguire che vi verrà per assemblare un nuovo meccanismo, affinchè rispetti le regole della buona meccanica?

“Tutto e Niente …”

Tutto finisce, perché tutto è destinato a iniziare o spesso a ricominciare.

Così finiscono gli anni, perché dietro la porta ce ne sono altri pronti a iniziare e noi stiamo li a parlare di anni fausti ed infausti, convinti che dal 31 Dicembre al 1 Gennaio, il giorno dopo, ma di fatto un anno dopo, tutto possa cambiare.

Se tutti sapessimo con quali convenzioni si è misurato il tempo fino a qualche anno fa, saremmo più cauti in certe affermazioni, ma l’importante e crederci!

Credere che al risveglio di un giorno rispetto ad un altro tutto possa cambiare, ci da degli stimoli esterni che non guastano mai, ma che certamente non hanno alcun rigore scientifico, ma noi ne facciamo un punto partenza e di rinascita.

Prendere un intervallo di tempo, stimarlo in 365 giorni e fare delle statistiche attorno alle quali stabilire trend positivi o negativi, tiene alta la nostra attenzione. Purtroppo sempre di statistica parliamo.

Sono ragionamenti legati a dei campioni scelti più o meno razionalmente che se rapportati a vicende umane, perdono qualunque significato nel momento in cui si incontrano con la casualità, con l’evento che ti cambia la vita, con l’occasione che ti sconfessa le statistiche pregresse.

Un incrocio bruciato, un vaso che cade da un balcone rendono vane tante proiezioni statistiche, chiudono valide vite, smorzano fantastiche ambizioni nel modo più stupido, ma noi vogliamo pensarci, non vogliamo crederci.

Del resto, se prendiamo un oroscopo sentito in TV, statisticamente ci sarà sempre una percentuale  di ascoltatori che si riconoscerà in quella frase pronunziata dopo il proprio segno zodiacale. Quanto sopra, basterà per dar forza a quanti vogliono credere negli oroscopi, di contro non convincerà affatto chi già non credeva in ciò.

Ma tutto scorre ed in mezzo ci siamo noi, con le nostre “certezze”, con la nostra vanagloria, con i nostri progetti e le nostre statistiche, con le nostre bottiglie pronte a stapparsi per brindare ad un nuovo anno, dove tutto sarà differente, se non altro, poiché saremo più vecchi di 365 gg..

Saremo ancora li a tenere la posizione, come un centravanti di esperienza o faremo la partita della vita trovandoci pronti all’appuntamento ogni volta essendo al posto giusto al momento giusto? Questa volta, a questo nuovo “giro”, otterremo tutto o non realizzeremo nulla di quanto prefissatoci?

 

“E Dio creò ….”

Si racconta che il creatore prima di creare l’uomo, ……si dice a sua immagine e somiglianza, sia dovuto passare da tanti tentativi preliminari, più funzionali, ma che alla fine a seguito di tanti compromessi, si sia rassegnato a creare questo essere imperfetto che noi conosciamo.

Ad esempio, il primo modello di uomo, neanche uomo si chiamava, poiché non vi era una necessità di distinguere gli uomini dalle donne ed è per questo che si dice fosse un essere in possesso di due sessi, un ermafrodito, con il sesso maschile e femminile, in condizione da essere autosufficiente, ma addirittura di amarsi tra di loro. Di tali predisposizioni, troviamo gli effetti latenti ancora oggi, non solo per le varie tendenze sessuali, ma per il fatto che alcuni, seppur non evidenziato fisicamente, hanno mantenuto i due sessi, uno tra le gambe e l’altro sempre presente in testa, ventiquattro ore su ventiquattro.

Ma da che è mondo è mondo, i poteri forti occulti, i salotti, hanno avuto la meglio sulle scelte del quotidiano ed anche sulle scelte divine e fu così che il creatore fu costretto a creare la donna, da una costola dell’uomo ed a lasciare all’uomo un solo sesso.

Ad esempio, i primi uomini, non avevano la bocca e si alimentavano attraverso il naso, comunicavano attraverso onde cerebrali, almeno quelli che avevano un cervello, poiché furono fatti anche degli elementi senza cervello, poi prontamente ritirati, o mandati a vivere in altri sistemi solari, anche se qualcuno asserisce che un certo numero, da parte dei poteri forti, fu nascosto sul nostro pianeta per essere utilizzato in posti di responsabilità, di governo, oppure come assessori nelle città, ma sono soltanto dicerie non provate…..ma dicevamo che i primi uomini erano senza la bocca e fu soltanto per le pressioni fatte sul creatore dalle lobbie del tabacco che lo stesso fu costretto a creare le labbra per poter tenere in bocca la sigaretta.

Ad esempio i primi uomini avevano un braccio solo poi, per l’intervento delle forti lobbie delle automobili, il creatore fu costretto a creargli un secondo braccio, per poter tenere tra le due mani un volante e dirò di più, colui che tutto può, aveva anche progettato l’uso di un terzo braccio, per poter tenere il telefonino mentre si guida, ma poi si convinse che era ancora molto presto ed il creatore una volta guardata la sua creatura, si convinse che aveva creato di meglio, ma che in fondo, in fondo …. era stato fatto bene! ….E fu sera e fu mattino …..