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La Conquista del Paradiso

Il paradiso. Quello della Chiesa Cristiana me lo immagino con una grande cancellata all’ingresso ed una grande fila per entrare. Se dovessi fare riferimento a quanto studiato nel catechismo dovrei aspettarmi di vedere tanta gente semplice, tutta uguale, tutta con le stesse opportunità, serena pronta all’incontro …… convinta che quella giustizia sociale difficile da ottenere in terra, almeno in una “realta diversa”…… sia realizzabile.

Se invece dovessi prendere per buono quello che ho dovuto vedere crescendo, aprendo gli occhi e le orecchie a tutte le opinioni, mi aspetterei di trovare due file, come in terra, una di “autorità” privilegiata, che scorre con fluidità ed un’altra più lenta, fatta da poveri disgraziati e gente comune, alla quale si chiede di pazientare, fin quando le “autorità” non avranno completato “l’imbarco”!

Tra le “autorità” ritroverei i volti di tanti “pii personaggi” in mantelli, magari crociati o dame in velo nero, grandi benefattori della “Madre Chiesa”, o tante “pietre di colui che è” che magari si sono ubriacati di vita come molti di noi, perpetrando peccati, avendo due e tre amanti ed in nome di ciò che non si può nominare invano, sbattendo la mano su quel libro sacro, facendo magari la morale al prossimo, hanno perpetrato vendette o illeciti arricchimenti. Ma il loro diritto al primo banco gli prenoterebbe anche i migliori posti, Li …..!

E no, io non mi posso rassegnare all’idea che anche Li ci si debba cercare una raccomandazione! Io non ci sto e non ci sono mai stato, avrei potuto spendere la mia vita per la conquista di quel primo banco eppure come in tante altre cose, sono giunto alla meta e poi mi sono impegnato a costruire altre cose, senza tentare di consolidare l’acquisito, perché non è “lo stagno” il punto di arrivo della nostra ricerca, io voglio conquistarmi “il paradiso vero”, non quello di plastica, non quello costruito a nostra immagine!

Il paradiso in quanto tale non può essere una cosa semplice da raggiungere. Il paradiso non può essere una tappa intermedia! Io spero di avervi stimolato alla continua ricerca del “bello della vita”, della condizione di “essere-bene”! Il mio scrivere spesso ironico è stato un continuo invito a vedere le cose in modo differente, un invito a migliorarvi sempre ed a non sentirvi appagati di tutto ciò che raggiungete, lasciate agli idioti questa convinzione, cercate sempre di confrontarvi con nuovi propositi e sappiate che tutto ciò che è su questa terra è “umano” e non vi sono cose impossibili da realizzare, se c’è riuscito qualcuno prima di Voi ci riuscirete anche Voi, basta desiderarlo e lavorarci con impegno, senza farsi distrarre dai prestigiatori ed illusionisti della realtà, falsi santoni o politicanti di turno.

Noi ci fermiamo qui e per essere alla moda, lo diciamo anche in Araimaico! Questa è la fermata di Epruno …… Bussola dietro!

 

 

 

Carpe

Quello che mi dispiace di più e che mi sconforta, non è il fatto che la società è diventata ancor più gerontocratica, ma lo scoprire giornalmente che la mia generazione di cinquantenni, l’ultima generazione di “Peter Pan” è molto più giovane di qualunque giovane che oggi si definisca tale.

Le alternative giovani, oggi, hanno sempre “u vecchiu dintra”!

Guardate ad esempio i congressi dei “giovani” dei vari partiti e movimenti e guardate le loro facce, le loro persone, senza bisogno di fare un esame dei loro cognomi, spesso ripropositivi di cognomi di genitori, nonni, suoceri famosi, ma guardate la loro immagine e scoprirete che altro non sono che la esatta clonazione di chi li ha preceduti e proposti.

I giovani oggi, rischiano di essere più vecchi dei loro genitori, specialmente i giovani chiamati a posti di responsabilità, costruiti in laboratorio, attenti a tutte quelle furberie ed escamotage, pieni di silenzi e di segreti, spesso chiusi in branchi, in recinti, in club per mantenere intatto lo status ed il patrimonio della famiglia di provenienza. …………Giovani, svegliatevi, c’è una età per tutto!

Noi che siamo arrivati alla nostra età con la sindrome dell’eterna giovinezza, abbiamo vissuto intensamente i nostri anni, ma siamo stati bambini quando bisognava essere bambini ed abbiamo giocato non bruciando le tappe, siamo stati adolescenti con tutte le difficoltà di questa età ed abbiamo dovuto combattere con le generazioni precedenti per ottenere conquiste che oggi vi farebbero sorridere.

Noi che oggi siamo genitori e saremo nonni, non siamo stati sempre migliori di voi e spesso sbagliamo nel regalarvi per troppo amore, ciò per il quale abbiamo dovuto affrontare guerre epocali, ma ciò che non potremo mai regalarvi e purtroppo non potremo mai spiegarvi sono quelle sensazioni, quella musica che ci hanno accompagnato in una fantastica avventura che si chiama vita e che noi abbiamo saputo sorseggiare e non ingurgitare.

Le aspettative di vita si allungano ed essersela presa comoda, aiuterà a ben suddividere le sue varie stagioni! Pensate che cosa brutta è l’aver capito e colto tutto della vita già a venti anni, o meglio, averne la convinzione, e vivere i restanti sessanta anni in media rimanenti, da vecchio, con la mentalità di un vecchio!

E no! Questa non è natura …. Fate i giovani, fin quando lo sarete e gustatevi ogni istante, godetevi ogni giorno come un singolo evento perché il domani sarà sempre differente, non dico più difficile, ma diverso poiché noi andando avanti con gli anni, saremo diversi …

 

Lasciatemi Dormire

Non rompete!

No, non dico a voi amici miei, ma a tutti coloro che non solo non mi permettono di sognare, ma non mi vogliono lasciare dormire e riposare.

Lo dico a coloro che hanno le facce da circostanza per le cerimonie e si accompagnano di dame vestite per l’occasione, per coloro che qualunque cosa diversa dal cortile fatto attorno ad un tè o ad un aperitivo, diventa un evento! Lo dico a coloro che mi stanno sentendo, mi stanno leggendo, dandosi un tono, ma non capiscono ……

Non rompete!

Lo dico alle mummie che studiano per l’eternità. Si, lo dico a coloro, uomini e donne che credono di prendere in giro la natura, senza pensare che questa è un meccanismo perfetto che nasce da zero e torna a zero con “ciclicità”!

Si, lo dico a coloro che non hanno un “ciclo” o meglio, pensano di non avere “un ciclo” e così facendo impediscono ad altri di iniziare il “loro ciclo”, anzi spesso sono causa “dell’aborto” di nuove realtà e di nuove intelligenze che non saranno mai nate perché costoro non lasciano il loro posto nel terreno, perché costoro non si decidono a diventare “concime” per le nuove piante che verranno.

Non rompete!

Lo dico a coloro che sono uomini per tutte le stagioni e che non si annoiano di esserci sempre e comunque, malgrado il vento ed i tempi che cambiano!

Lo dico a coloro che ricorderanno o diranno di esserci stati amici, soltanto dopo la nostra morte! Lo dico ai professionisti del presenzialismo e della costernazione, ai professionisti delle “antimafie”, lo dico a coloro che traggono potere e visibilità dalle disgrazie altrui, lo dico a coloro che “per non dimenticare” … “AVICA hanno dimenticato o peggio, non hanno mai imparato”!

Non rompete, lasciatemi dormire un altro poco, è il fine settimana e me lo merito. Lo dico a voi che a differenza di molti di noi, non dovrete inventarvi giornalmente la vostra vita come ad ogni lunedì ….

Lo dico a voi che avete avuto di partenza, senza alcuno sforzo e spesso senza neanche esservene accorti, ciò che noi dovremo costruire per una vita, senza essere sicuri di riuscirci ad ottenerlo!

Non urlate! Lasciatemi stare ad occhi chiusi un altro po’. Lo sapete che sono in dormiveglia ormai da qualche tempo e non potrò riprendere sonno ancora una volta. Lo sapete che i miei sogni sono compromessi. Lo sapete ciò che mi si porrà davanti agli occhi, una volta “aperti” e sapete la nausea che ciò mi comporterà…………

(Dedicato al Dr. Paolo Borsellino, come sempre a modo mio)

 

Non sei cattiva

 

 

Io lo so cara Anghela, tu non sei cattiva, tu hai soltanto paura.

Da tedesca, dovresti essere spaccona e sprezzante del pericolo ed invece hai paura, perché sei tedesca, ma sei tedesca dell’Est!

Tu hai paura perché è da una vita che da tedesca ti mettono nel mezzo delle barzellette dove c’è sempre un americano spaccone, il francese furbetto, un tedesco crozzone e poi lui, l’italiano, quasi sempre siciliano, che interviene all’ultimo con la furbizia a fregare tutti, per primo il tedesco ……

Quindi non vi è riunione dove Anghela non passi il tempo a guardarsi intorno, ad incrociare gli sguardi degli interlocutori, a guardare che le mani dei convenuti siano sul tavolo ed a spiare qualunque possibile tic un po’ come si fa ad un tavolo da poker!

Ah ..il tedesco, che tipo, bisogna conoscerlo veramente bene, per amarlo.

Certo la storia recente ci insegna pagine orribili se riferite alla seconda guerra mondiale, ma se conoscessimo meglio la storia, scopriremmo che tanti popoli, anche i così detti “civili”, nel passato si sono macchiati di atti di guerra o colonizzanti, nefandi.

Il tedesco è costantemente lì, si siede sempre per vincere, facendo leva sulla sua forza fisica e la sua disciplina e spesso viene battuto dalla fantasia latina! Questo gli rode, e come se gli rode dentro!

Allora il tedesco si rimette lì pazientemente e riprende a fare l’unica cosa che sa fare bene, “ZU ARBAITEN”, “LAVORARE” ed a poco a poco, paga i debiti di guerra, paga i costi della forzata riunificazione a seguito della caduta del muro, paga i costi in quota proporzionale della comunità economica europea per aiutare i paesi degli “assi più svantaggiati” e così via lavorando, lavorando!

Ma arriva un giorno che qualche “bravo scienziato statista” decide: “allarghiamo la comunità europea” e dai 6 iniziali ad oggi si perde il conto di quanti siamo diventati. Giunge un altro “bravo scienziato economista” e dice:”facciamo la moneta unica, l’euro” ed il tedesco lavora e paga …

Ma anche il più “crudo dei tedeschi” ad un certo punto apre gli occhi e nota che mentre lui fa la “formichina”, lo spagnolo ed il greco presi da improvviso benessere, tipici di chi esce fuori da periodi di dittatura, iniziano a fare le “cicale” e nel caso degli iberici, anche a pontificare, volersi ergere a modelli di costume ed a proporsi come esempio, con le scarpe sfondate e soprattutto “chi picciuli di l’autri!” Ma finalmente, diceva l’Abate Meli, “MUCIDDRA FICI LUCA” ed ecco che tutti si voltano verso Anghela a chiedere “Aiuto!”

Ma la buona Anghela, tedesca sì ma contadina dell’est, guardatasi attorno e visto accanto, un americano, un francese ed un italiano avrà avuto ragione a chiedersi: “vuoi vedere che questa è la solita barzelletta dove a rimanere fregato sarà sempre il povero tedesco?”

 

Antipolitica

“È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che voi avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con la pratica di ogni vizio;

Siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con ESAU’ per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.

Avete conservato almeno una virtù? C’è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cane crede più di voi; l’oro è il vostro Dio;

chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi?

È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene comune?

Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l’intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!”.

Davanti alle notizie che giungono dai luoghi di rappresentanza della “Cosa Pubblica”, di Commissioni che si riuniscono per un misero gettone, non essendo più nei poteri ma tanto più nell’efficacia della loro azione;

Davanti allo spettacolo di un Parlamento di fatto commissariato da un Governo Tecnico che non riesce a darsi una autoregolamentazione nel taglio dei privilegi, nel finanziamento ai partiti e che di contro giornalmente propina scandali di cattiva politica, quanto sopra detto potrebbe attribuirsi a Beppe Grillo ed i suoi Grillini, oppure alla denunzia dell’antipolitica contestata in uno dei tanti talk show. Purtroppo è uno di quei casi in cui la conoscenza della storia non avrebbe male.

Quanto sopra è un famosissimo ma quanto mai attuale discorso fatto al parlamento inglese il 20 aprile 1653 da Oliver Cromwell, condottiero e politico inglese che dopo essere stato alla testa delle forze che abbatterono temporaneamente la monarchia inglese, instaurando la repubblica del Commonwealth of England, governò Inghilterra, Scozia e Irlanda con il titolo di Lord Protettore, dal 16 dicembre 1653 fino alla sua morte, cinque anni dopo, avvenuta probabilmente a causa di malaria. La Politica, ma soprattutto gli uomini, sono da sempre uguali! Hai voglia di copiare modelli stranieri !!

A proposito, guai a prender come modello in todo i britannici. Ad esempio, l’unica cosa che ai giorni d’oggi, ci auguriamo di non dover rivedere è la sorte che tocco alla salma di Cromwell a restaurazione avvenuta che dopo la sepoltura fu riesumata e sottoposta a macabra Esecuzione postuma

 

Gente Strana

Certo che siamo gente strana, le persone ci stanno male accanto e noi non ce ne accorgiamo. Le persone ci chiedono aiuto, le persone ci manifestano solitudine e non li sentiamo. Di contro ci attacchiamo a dei dettagli insignificanti o di secondo piano e non sappiamo leggere negli occhi di chi ci sta accanto.

Poi però ci commuoviamo davanti ad uno sceneggiato, davanti ad un film, davanti a personaggi frutto dell’immaginazione di una penna.

Passiamo tempo ad interessarci a programmi che ci portano la cronaca in famiglia in prima serata, ci appassioniamo a personaggi e delitti della cronaca nera, ci immedesimiamo in casi di bambini scomparsi e non ci accorgiamo che stiamo perdendo il rapporto con i nostri figli e che questi magari si drogano.

Che gente siamo? Abbiamo un animo più consono ad una coscienza da coccodrillo, pronti a versare lacrime dopo, pronti a schierarci soltanto dopo aver conosciuto il risultato finale, pronti a fare processi alle intenzioni o di massa, senza conoscere i fatti, i contesti e soprattutto le persone, andando al seguito della opinione di questo giornale o di quella trasmissione televisiva.

Il Giudice Dr. Giovanni Falcone, era un Dipendente Pubblico.

Lo era Paolo Borsellino, lo erano tutti i giudici ed i ragazzi delle loro scorte, diventati eroi loro malgrado.

I vigili del fuoco, le forze dell’ordine che perdono la vita nell’adempimento del loro dovere, sono dipendenti pubblici e tanti altri che affrontano con serietà i loro compiti per permettere alla società di vivere con le regole che si è data.

Eppure quando si parla di dipendenti pubblici, si dimentica questa parola è sinonimo della parola “stato”, presi come siamo da stereotipi di “fannulloni”, coniati da “medici della materia” che con un po’ più di pudore avrebbero fatto meglio a tacere, oppure da esempi di pochi facinorosi che assimilati alla stragrande maggioranza di persone perbene, in una guerra tra poveri, creando tensioni sociali, tengono sotto scacco la città.

Oggi da molti il Giudice Falcone è chiamato Giovanni, in modo confidenziale.

A rivedere il “film” di questi ultimi venti anni, tutti conoscevano, tutti erano amici, tutti interpretavano i pensieri del Dr. Falcone, ma dove erano costoro, gli “intimi di Giovanni” quando il Dr. Falcone veniva diffamato, veniva accusato pubblicamente, veniva osteggiato, o soltanto non veniva compreso?

Siamo il popolo del cordoglio, siamo il popolo delle fiaccolate, siamo il popolo delle lenzuola, ci accorgiamo degli eroi soltanto dopo la loro morte, in vita, li lasciamo soli, anzi spesso peccando di omissione, ci voltiamo dall’altra parte.

Personalmente non smetterò di guardare con sospetto tutte quelle organizzazioni “professioniste di tali anti-lotte” soprattutto se il loro credo continuerà ad essere: “chi non è con noi, è contro di noi”, poiché ha nessuno è dato il diritto di assurgersi a “giusto” o “custode della verità”!

A me piace stare accanto ed aiutare la gente “in vita”!

Impegnamoci nella nostra normalità quotidiana e facciamo si che con comportamenti non omissivi, si possa fare in modo che il male di questo mondo, non produca più eroi, ma cittadini di questo STATO……Pensa Differente! …..

 

 

Terrazza Butera

“Dopo “La carnagione delle bionde”, Elio Carreca scrive il seguito della storia in “Terrazza Butera”, (Nulla Die Editore, pagg. 214, euro 20) una spy story che partendo da Palermo si apre ad uno scenario denso di intrighi internazionali. Il protagonista Lupo è capo centro del Sismi e vive una banale vita da “spiocrate”, affrontando con ansia e insofferenza il pensiero dell’età che avanza. Il suo antagonista, Galbraith, esponente di una lobby della destra americana, è l’ideatore di un complotto ai danni dell’economia italiana. Attraverso un’indagine fitta di elementi, che passa attraverso la presenza cinese a Palermo, il contrabbando di rame, la prostituzione, la sfruttamento del gas russo e gli affari dell’UE, si giungerà all’inevitabile resa dei conti. Un romanzo duro, che fa riflettere sull’importanza dei legami geopolitici e al contempo mira a mettere in luce il malessere generale del nostro tempo. ” (http://www.livesicilia.it/2012/05/04/terrazza-butera/)

Palermo, vuole certezze e non sogni – “La Voce di Epruno” 22°p.

EPRUNO – 12-05 – Editoriale

La Voce di Epruno – PARTE1 – Editoriale, Radio Londra, Tormento e Dumitru F.

La Voce di Epruno – PARTE 2 – Elio Carreca, Chiara Minaldi e Nicolas Vella

La Voce di Epruno – PARTE 3 – Chiara Minaldi e Nicolas Vella, Tormento, Manfredi Agnello

 

Ventiduesimo appuntamento di questo terzo anno.

File sonori della puntata in onda: Sabato 12 Mag alle ore 11.00, con repliche: Domenica 13 Mag (ore 9.00);

Palermo, vuole certezze e non sogni

Non mi maltrattate la mia Palermo!

Non giudicatela senza prima aver preso coscienza della sua storia.

Questa volta non è il Gattopardo ad aver vinto, ma la coerenza di una terra alle sue tradizioni ed alle sue scelte.

Ammetto che anche io, a caldo, l’avevo giudicata male…..Non ci si poteva svegliare di botto una mattina e ritrovarsi tutti con un carattere svedese.

E così, proprio come la sua Santa Protettrice, distesa su un fianco a riposare, di notte si è voltata per continuare a riposare sull’altro fianco e così facendo si è scrollata di dosso tutto quanto si era a Lei aggrappato senza nessun appoggio solido.

Che colpa volete dare al “povero elettore” che si è limitato come al solito a fare la sua scelta. Non è colpa sua se la manifestazione di volontà è stata calata in un ragionamento farraginoso, costruito dalla “politica mestierante”, per tirar fuori risultati che spesso nulla hanno a che vedere con la matematica?

Così, prendi il massimo dei voti e sei fuori, prendi 180 voti e rischi di esser consigliere e tante altre alchimie, difficili da spiegare.

Dai la parola al popolo una volta ogni 5 anni e poi gli confondi le idee?

Purtroppo, in questo caso, le regole, vengono scritte dai giocatori, così come la storia viene scritta dai vincitori e che motivo avrebbero i vincitori a migliorare le regole, se queste pur sempre brutte garantiscono un certo controllo?

Palermo, vuole certezze e non sogni, passando così da 17 anni un Condottiero a 10 di un nuovo Capitano di Ventura, seppur ombra di un Principe più grande, per tornare alla protezione del Condottiero, una volta scoperto che del Principe, era rimasta solo l’ombra e che questa era fuggita anzi tempo!

A me piace pensare, ad un aneddoto che riguarda un signore, alto, elegante, sempre ben distinto, con capelli corti e banchi che in ogni concerto e manifestazione palermitana è seduto nella prima fila, riservata, a battere le mani con soddisfazione godendosi l’evento.

Fin qui, non ci sarebbe nulla di strano se, non fosse che questo “simpatico signore” non ha alcun razionale motivo per stare in prima fila, nei posti riservati all’autorità, poiché nessuno lo conosce e nessuno sa chi sia!

Non vi è concerto che si concluda, dove gli addetti alla sala non si interroghino tra di loro per sapere, a chi appartenesse costui e soprattutto chi lo avesse fatto passare.

Ma alla fine, rassegnandosi ognuno di loro pensa “Ma infondo che male ha fatto, era elegante, non ha disturbato nessuno, si è divertito un modo ed a differenza delle tante mummie che vi stavano accanto, quanto meno costui ha fatto priò e complimenti all’organizzazione ed all’esibizione degli artisti”.

Ecco questa è Palermo e questi sono i palermitani ….a loro, basta un po’ di considerazione!!!!! Voi mi direte ….. “ma che c’azzecca??” …… E si, rifletteci e tra qualche giorno poi mi darete risposta …..

Pensa Differente! ….. Anzi No! Sai che ti dico …… lassa perdiri!

 

EPRUNO – 12-05 – Editoriale Letto da Mario Caminita

Prego, Prendere Posto

“Lei che biglietto ha? ….. Allora mi faccia la cortesia, qui in fila non ci può stare, questa è la fila per i posti riservati in platea!”

“Lei che biglietto ha? …… si, allora vada avanti e dopo quei pochi scalini, c’è la  “barcaccia”!

“Lei, mi scusi, mi fa vedere l’invito?” …………. Bene! Deve uscire da qui ed andare per le scale verso i palchi. Una mia collega le indicherà l’ordine di palchi di sua pertinenza”.

“Lei, scusi? …… non ha biglietto? …… Come pensa di potere entrare! Prego, si accomodi fuori!”

“Lei, che biglietto ha? …… Eh … purtroppo non c’è più posto giù! Le posso consigliare, la “piccionaia”, li … ci sono un sacco di posti ancora disponibili!”

Se ci pensate, è da una vita che prendiamo posto, da spettatori privilegiati o meno, in prima fila per “diritto divino” o in piccionaia per “disavventura terrena”!

Spettatori di ciò che accade e che dovrà accadere, spesso spettatori immobili di ciò che è già accaduto.

Tutto quel lavoro protocollare di selezione per diritti acquisiti si trasformerà in un irregolare e più democratico flusso, alla fine delle spettacolo, poiché quello che era l’ingresso diventerà l’uscita, tutti allo stesso momento, senza biglietti e senza inviti, quando lo spettacolo finisce!

Davanti a noi quindi, ci sarà sempre uno spettacolo che si svolge solo perché noi siamo in sala, qualunque sia l’ordine di posti che occupiamo.

Lo spettacolo avrà successo in funzione del numero di spettatori presenti e del consenso che questi vorranno manifestare, dai loro applausi.

Lo spettacolo continua, lo spettacolo deve continuare e continuerà non fin quando ci sarà un palco con gli attori, ma fin quando ci saranno spettatori disposti ad ascoltarli.

E gli spettatori saranno lì, tutti a vedere lo stesso spettacolo, magari da diversi punti di vista, magari da posti diversi in funzione del loro censo e delle loro difficoltà economiche, ma non siederanno mai con un ordine che è funzionale alla loro competenza.

I posti vuoti ci saranno sempre ed in funzione della loro vicinanza al palco verranno più o meno notati, ma state certi che ci sarà sempre colui che a spettacolo iniziato vi disturberà per chiedervi ….. “mi scusi, il posto accanto a lei è occupato?”

Ed ecco che come da natura umana, qualunque posto vuoto verrà riempito, fin quando ci sarà uno spettacolo da guardare.

Ricordate …….Non ci sarà mai un vero e proprio punto di vista privilegiato, a meno che lo scopo non è il vedere, ma il farsi vedere, se da che mondo e mondo, è in “piccionaia” che stanno gli intenditori.

…Pensa Differente!