Archivio per la categoria: La Voce di Epruno (Epruno in Radio)

Parla Londra – 16°

26 Gennaio 2013 – La voce di Epruno – Radio Time – Ecco il testo integrale del misterioso comunicato intercettato casualmente mediante sintonizzazione temporale con Radio Londra:

Parla Londra

Trasmettiamo alcuni messaggi speciali per le popolazioni locali

Vi parla il Colonnello Mc Castrur

MI VOLEVANO CAPOLISTA AL SENATO! SORRY ….. NON SONO CITTADINO ITALIANO……….
Ripeto
MI VOLEVANO CAPOLISTA AL SENATO! SORRY ….. NON SONO CITTADINO ITALIANO……….

SSSSS! …….. ATTENZIONE, … DA ORA INIZIA IL BELLO!
Ripeto
SSSSS! …….. ATTENZIONE, … DA ORA INIZIA IL BELLO!

AL MOMENTO DI SCENDERE NELL’ARENA, I TEOREMI DEI PROFESSORI SERVONO POCO ..
Ripeto
AL MOMENTO DI SCENDERE NELL’ARENA, I TEOREMI DEI PROFESSORI SERVONO POCO ..

SE TIRASTE UNA PIETRA AD OGNI CANE CHE ABBAIA …. CAMBIERESTE LA MORFOLOGIA DEI LUOGHI
Ripeto
SE TIRASTE UNA PIETRA AD OGNI CANE CHE ABBAIA …. CAMBIERESTE LA MORFOLOGIA DEI LUOGHI

LO JOGURT? IL LATTE? E SE FOSSE MEGLIO IL WISKY? ….
Ripeto
LO JOGURT? IL LATTE? E SE FOSSE MEGLIO IL WISKY? ….

Parla Londra
Questo messaggio SPECIALE
viene trasmesso da una località segreta
Resistete
Resistete

“Il Bue”

“Il Bue ha le corna!”

“Ma come vi permettete! Come si fa ad offendere l’integrità morale del Bue, la sua storia e quello che ha rappresentato per tutti noi?”

“No guardate bene, non tergiversate, il Bue ha le corna! Non solo lo sanno tutti, non solo lo vedono tutti con evidenza, ma è una verità che passa di bocca in bocca da tanto tempo! Non comprendo come Voi non ve ne siate mai accorto?”

“La sua affermazione mi lascia basito. Devo dirle che mai e poi mai avrei potuto pensare che il Bue avesse le corna! Certo non ho avuto a che fare sovente con il Bue, negli ultimi anni ho frequentato poco la sua presenza, ma quelle poche volte che ho avuto la necessità di farlo, non ho mica attenzionato se il Bue potesse avere le corna o meno! Pertanto le dico che ciò non può essere!”

“Continuo a ripeterle che il Bue, ha le corna, me lo ha detto gente fidata, gente che frequenta quegli ambienti e può testimoniare!”

“Io non c’ero prima e non so di cosa parli, ma da oggi che sono costretto a vigilare, sentendo una tale affermazione, sono io che vado sui giornali a dire che da ora in poi, qualunque animale dovrà provarmi di non avere le corna e per scoraggiare qualunque tentazione, non voglio sapere di quale Bue si parli, ma so solo, che da domani un “animale” su tre, verrà macellato, venduto o trasferito in altre stalle!”

E così che ogni qualvolta il Pierino di turno grida che “il re è nudo”, qualcuno si accorge che il “Bue è cornuto”! Quindi, “il giustiziere di turno” nascondendo a se la realtà, dimenticandosi che il Bue è cornuto da sempre, per dare un esempio fa una strage di “animali incolpevoli”, lasciando il Bue indisturbato al proprio posto! Fin quando un altro Pierino non griderà che il “re è nudo”, ed allora si ricomincerà da capo, proprio da dove si era smesso!

Morale: non raccontare mai la verità a chi già la conosce già e fa finta di non saperla, poiché chi sa e vuole, fa! Chi è in buona fede, avendo ricevuto una denunzia, ne verifica la veridicità ed agisce puntualmente! L’intervenire sul mucchio è sinonimo di poca lealtà e trasparenza, è prerogativa di chi aumentando il campione statistico, spera che il Bue di turno, tra tanta confusione, rimanga mimetizzato nel mucchio facendola franca , in modo che nessuno possa avere la certezza che lui abbia le corna.

Comunque se anche voi siete rimasti liberi di vedere la realtà così come essa si presenta, saprete certamente chi è il Bue, e che da che mondo è mondo, lo sanno tutti gli “animali”, il Bue ha le corna, la mucca no!

Parla Londra – 15°

19 Gennaio 2013 – La voce di Epruno – Radio Time – Ecco il testo integrale del misterioso comunicato intercettato casualmente mediante sintonizzazione temporale con Radio Londra:

Parla Londra

Trasmettiamo alcuni messaggi speciali per le popolazioni locali

Vi parla il Colonnello Mc Castrur

DIFFIDATE DA CHI SNOBBA LE REGOLE……….
Ripeto
DIFFIDATE DA CHI SNOBBA LE REGOLE……….

SSSSS! …….. ATTENZIONE, … ANCHE HITLER ALL’INIZIO ERA SIMPATICO!
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SSSSS! …….. ATTENZIONE, … ANCHE HITLER ALL’INIZIO ERA SIMPATICO!

SIETE MESSI FORSE PEGGIO CHE MOLTO MALE ..
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SIETE MESSI FORSE PEGGIO CHE MOLTO MALE ..

SE LA STAMPA NON LO DICE, IL PROBLEMA NON ESISTE ..
Ripeto
SE LA STAMPA NON LO DICE, IL PROBLEMA NON ESISTE ..

QUANDO SCOPRIRETE IL MALE CHE FA LO JOGURT, RIMPIANGERETE IL LATTE SCADUTO ….
Ripeto
QUANDO SCOPRIRETE IL MALE CHE FA LO JOGURT, RIMPIANGERETE IL LATTE SCADUTO ….

Parla Londra
Questo messaggio SPECIALE
viene trasmesso da una località segreta
Resistete
Resistete


L’Odore della notte!

Molti conoscono la notte e la identificano con il buio, altri la identificano attraverso i suoi rumori, tutti gli scricchioli sospetti e quindi il silenzio, ma la notte non è soltanto questo e lo sanno coloro che la notte la vivono.

Non è un segreto, ma quando tutti gli altri dormono c’è chi per dovere o per volontà propria o per insonnia inizia a vivere una vita parallela, rubata al solo proprio sonno, un valore aggiunto nella propria esistenza nella quale fare bilanci e progetti, che ti avrà permesso di ritrovarti al passo la mattina dopo con tutti coloro che nel mentre hanno dormito.

Il vantaggio della notte sta nel poter ritrovare le proprie potenzialità, la propria creatività, la propria concentrazione quando superato il primo abiocco si ritorna ad esser lucidi, pronti a tirare avanti fin quando le lancette dell’orologio non saranno ritornate a risalire nel quadrante del tempo, proprio quando la luna avrà iniziato la sua fase calante, quando i primi uccelli del mattino intonano i loro canti, quando si alzano le saracinesche dei panettieri, quando i metronotte avranno terminato il proprio giro e i primi bagliori dell’alba iniziano ad illuminare da dietro prima le montagne ed a poco a poco la città.

A quel punto sarai in buona compagnia di tutti coloro che nella storia hanno conosciuto di notte il loro picco di creatività! Anche Marcel Proust, anche esso impegnato nella ricerca del tempo perduto, affermava: “dovrò lavorare di notte, tante notti ….” comprovando quanto la notte fosse importante e non solo per dormire!

Così nel tempo, dopo che l’ultimo caffè avrà esaurito il suo effetto a farci compagnia rimarrà solo la televisione con le sue vecchie repliche di programmi in bianco e nero, ma che erano belli i tempi nei quali le trombe della “aria di Saturno”, malinconico brano di Roberto Lupi, chiudeva le trasmissioni della RAI lasciando posto al monoscopio, rammentando che anche la TV andava a dormire!

Stessa sensazione ricevevamo dalla compagnia notturna della radio, con la sua rigorosa cadenza e la programmazione settimanale, che ci faceva apprezzare come gente di famiglia quei conduttori che alternavano la loro voce in diretta ai brani musicali, accompagnandoci fino al momento in cui le “campane” e l’inno nazionale delle 6.00, davano l’apertura ufficiale ai programmi della giornata!

Oggi, c’è internet ed i social network che ci permettono di godere della compagnia virtuale di tante persone che come noi tirano avanti nella notte, tra una discussione profonda ed il puro cazzeggio. Spegniamo adesso l’abajour, domani è un altro giorno anche per noi……

 

 

“Ma Bella …. A virità”

Se c’è una cosa che oggi va a buon mercato, questa è la verità!

Tutto ciò nasce dal fatto che il mercato è influenzato da questa che una volta era una “merce rara”, e che adesso in molti fabbricano e tanti si costruiscono in casa a propria misura, a proprio uso e consumo.

Una volta era la religione a custodire “la verità” o a seconda dei casi “le verità”, adesso neanche queste sembrano efficaci, ma soprattutto hanno perso l’esclusività e spesso, non dico che hanno imparato a mentire ma certamente sovente fanno “peccato di omissione”, dimenticano certi particolari importanti, nascondono alcuni fatti scomodi, schierandosi!

Certo, in un mondo infestato da immoralità, in una società nella quale una persona seria, sobria, diventa l’eccezione è molto difficile fare coincidere quel vecchio connubio di “moralità e verità”, poiché chi è che oggi dovrebbe custodire il campione di questi fondanti principi?

Parlavamo prima della chiesa e delle religioni. Certo si dice che la chiesa essendo fatta di uomini, sta nel conto che gli uomini possono sbagliare! Troppo comodo, non per passare da integralista, ma se ti ergi ad esempio da seguire, non puoi sbagliare! Ed alle nostre latitudini la religione non fa guerre sante, non fa fatwe, non ordina di uccidere infedeli.

Idealizzavamo lo stato, bene, anche in questo caso la visione statalista della società è stata minata alla base da tanti uomini di governo che si sono macchiati del reato di corruzione o di condotte altamente immorali, ma ognuno di loro a puntato il dito contro i loro accusatori, raccontando la loro verità e sbugiardando i rivali!

Chi dovrebbe quindi garantire la ricostruzione e la custodia della verità e la giustizia? I giudici? Sembra proprio che anche loro nel tempo abbiano perso la loro caratteristica di terzietà e si siano buttati a pieno nelle vicende e nelle liti comuni, schierandosi politicamente ed addirittura candidandosi.

Chi custodisce la verità quindi? Ma a che punto siamo arrivati? Il povero Giovenale si chiedeva “chi custodisse i custodi”, noi siamo ben oltre, il problema dei custodi lo abbiamo già superato, li abbiamo già deprecato quasi tutti ed allora, non rimane anche a noi che costruirci una nostra verità, non attraverso i giornali ed i media in genere, non attraverso i talk pollai politico televisivi, ma attraverso i nostri occhi, sforzandoci di guardare e con l’aiuto della luce giusta, anche di traguardare, come avviene la mattina alle prime luci, guardando le montagne attorno alla nostra città e scoprendo che oltre le montagne, se si fa attenzione, ci sono altre montagne, e dietro loro, altre ancora ….Un abbraccio……

 

“La Sindrome”

Chi, tra gli uomini, in un momento particolare della propria vita, non ha mai avuto invidia per “Lui”? Lo so, siete in tanti! E nell’aver provato invidia o ammirazione, o grande considerazione per “Costui”, vi siete limitati ad apprezzarne superficialmente l’aspetto esteriore ed apparente del tutto, senza approfondirne i dettagli e considerare che anche davanti ai tanti pro, ci sono i molti contro.

Pensando a “Lui” avete certamente considerato il fattore reddito, ma sicuramente anche il fatto che, a senso vostro facesse un bel lavoro e per alcuni di voi, il più bel lavoro, essendo attorniato continuamente da donne.

Eppure, anche dietro questo apparente luccichio, si cela, si dice, una grande sindrome che costringe “Costui” a “lavorare, dove tutti gli altri giocano”!!!!! Eh si! Purtroppo molti non facendo il nobile mestiere del ginecologo, hanno la sindrome all’opposto.

Quanti sono coloro che “giocano, dove gli altri lavorano”? Il ginecolo è un professionista e non si distrae con fantasie erotomani da “commedia pecoreccia”.

Una cosa è il “lavorare”, un’altra cosa è il giocare e peggio il “giocare a lavorare”! Se ci piace fare una cosa, non necessariamente siamo dei professionisti di quella cosa.

Ad esempio, se ci piace giocare a pallone, non necessariamente è detto che diventeremo dei calciatori. Oltre ad avere il piacere di giocare, bisogna avere doti di natura di base ed allenarsi tanto ogni giorno per rimanere a determinati livelli e potersi permettere di farne una professione.

Mi sembra che oggi, tutti abbiano un po’ di premura e vadano alla ricerca delle scorciatoie, probabilmente avendo avuto cattivi modelli nella politica o nella società, attraverso la vista dell’ascesa di tanti utili idioti senza “arte, ne parte”, ma spesso stelline cadenti, di un firmamento fasullo. Tanti si sentono artisti o professionisti incompresi sol perché si dilettano a fare qualcosa. Sono consapevole che stare dietro un microfono in radio il sabato mattina, non fa di me un speeker radiofonico, a differenza del ginecologo, “io qui gioco, dove gli altri lavorano”.

Oggi, chiunque è davanti ad una telecamera, si sente un “ancorman”, chiunque scrive un “pezzo”, si sente giornalista, chiunque attira l’attenzione raccontando barzellette, si sente un attore, chiunque ha un microfono in mano si sente un cantante.

Purtroppo non è così, ma forse la colpa è delle nostre mutate abitudini alimentari. Non si mangia più pane e quindi non rimane “pane duro da mangiare”, come hanno fatto le generazioni di qualità! Un abbraccio……

 

 

“Annus Difficilis”

Carissimi! Eccoci nuovamente alla fine di un anno difficile.

Si, perché il termine più appropriato che mi viene in mente per definire il 2012 è proprio “difficile”!

Abbiamo avuto anni più difficili, certo, ed in alcuni casi li abbiamo chiamati “Annus horribilis” dal latino , frase che significa anno orribile , o in alternativa, “anno di orrori”.

Questo se mai, è stato un “anno degli errori”, un anno di scelte certe volte non felici e che ancora ci dovranno presentare il conto.

Anno bisestile del terzo millennio, dodicesimo del XXI secolo, è stato caratterizzato dalla così detta crisi dell’euro zona e nello specifico della crisi economica greca che ha offuscato anche l’evento mediatico sportivo olimpico di Londra, ma che soprattutto ha fatto piombare un continente e soprattutto la nostra Italia in una crisi di sfiducia verso il presente e di timida speranza per il futuro.

E’ stato un anno nel quale molte “carte” si sono mischiate e sotto la velata “omissione” di tutti, sono cambiate regole fondamentali del comune vivere, del democratico vivere, fino a giungere al punto che una sparuta ma efficiente parte del potere economico-politico è arrivata a porsi il dubbio della necessità di esercitare il voto democratico, se “l’uomo della provvidenza” identificato, oltre ad esser il “più serio” era anche il più ben voluto e ben visto dai nostri “competitor europei e mondiali”!

Queste medicine addolcite, queste diagnosi sospette, queste cure fuori dal protocollo, mi hanno portato in mente periodi storici medievali nei quali le potenze straniere, sceglievano i re o i tiranni in casa altrui, per garantire la stabilità di una area geografica.

Per fortuna, non siamo più nel medioevo e tutti ormai conosciamo la storia ed abbiamo imparato che se qualcuno si pone l’obiettivo di governare un paese, deve prima proporre si un modello, ma poi deve passare dal consenso popolare che non si esprime nelle piazze o nelle convention, ma si conta alla chiusura delle urne elettorali!

Non ci sarà più bisogno di giornali o di talk-show politici televisivi per farsi la propria opinione, basterà leggere i loro nomi, guardarli in faccia e ricordare quello che hanno fatto prima di riproporsi “vergini”!

Non mi importa sapere chi vincerà, mi interessa soltanto sapere che colui che sarà uscito vincente dalla prossima competizione, sia che sia sobrio o che faccia il cucù alla Merkel, o stia a smacchiare i giaguari, sia uscito fuori dalla maggioranza del volere popolare, perché questa è la democrazia e perché su questo principio è stata costruita l’Italia.

Buona fine di anno e buon 2013 a tutti voi! Un abbraccio……

 

Latitudine

Immaginiamo che sia finito tutto ieri ed immaginiamo inoltre che sia finito tutto a Palermo. A Palermo, ho detto! Mi auguro avrete compreso la sottile precisazione. Tutto può accadere da qualunque parte, ma se accade a Palermo, certamente il tutto assume una speciale particolarità. Nella nostra amata città, qualunque cosa è speciale e sproporzionata. Una cosa o è grandissima o è infinitesimale, poiché non soltanto il Palermitano è esagerato, ma anche tutto ciò che lo circonda è smisuratamente esagerato e la sua reazione è quasi sempre surreale! Tutto è esagerato, quindi, da queste parti, figuratevi la fine del mondo. Supponiamo che questa fine fosse giunta dal cielo, con astronavi aliene, modello “indipendence day”, posizionate a far ombra su tutta la nostra città, in attesa di lanciare l’attacco coordinato finale. Il primo vero intoppo, si sarebbe verificato qualora queste astronavi avessero deciso di atterrare, avrei voluto vedere come avrebbe potuto fare a posteggiare con tutte le auto in doppia fila per strada, se anche loro, non avessero fatto ricorso all’aiuto dei parcheggiatori abusivi! Ma anche se così fosse stato, chi li avrebbe garantito da una sicura multa da parte degli ausiliari del traffico? Del resto, un alieno che viene dallo spazio che zona avrebbe dovuto dichiarare come residenza? P3? Certo voi mi direte: “figurarsi se degli alieni venuti per distruggerci si sarebbero posti il problema del parcheggio?” Sono d’accordo con voi, ma siete certi che il nostro primo cittadino, informato del loro arrivo, non avrebbe chiesto di incontrarli? Ma ipotizziamo che questa fine fosse arrivata a causa di una persistente pioggia di materiale meteoritico, sempre più grande. Sono certo che alle prime precipitazioni il camper di una tv locale, con il suo condirettore, sarebbe stato sulla scena a testimoniare le lamentele del cittadino modello! Così, sotto la pioggia di pietrisco, protetto da un robusto ombrello, avremmo sentito l’intervistato che nel mostrare la propria macchina posteggiata davanti casa e già danneggiata, lamentare: “Talè, a machina nuova!!! E ora i danni cu mi paga? U Sinnacu?” Io invece sono fermamente convinto che se la fine fosse giunta a Palermo, sarebbe certamente arrivata dal mare, con un enorme onda di tzunami, che progressivamente avrebbe allagato la città dal fronte sul mare verso le montagna, lasciando la cinica signora, pronunciare le sue ultime parole dicendo: “Ci vulia! Na bella puliziata! S’aspittavamu o Comune!!” Per fortuna anche oggi, il sole è spuntato ancora …. E per tutti!

 

 

 

 

Le Regole

A me non dispiace che esistano le regole.

Che ci volete fare, sono uno sportivo, ma aldilà di questo sono stato educato in un contesto familiare e sociale dove le regole avevano una loro importanza e dove non si lesinavano le punizioni, qualora qualcuno  si fosse sottratto dal dovere di rispettare le regole!

Sarò demodè! Sarò antico, ma non mi sono mai seduto ad “un tavolo di gioco” senza aver chiesto quali fossero le regole del gioco.

Quindi, per me, “la palla con le mani non si tocca” e ciò è assodato e non esistono scorciatoie, ne scappatoie in tal senso …

Stabilito ciò, mi fanno schifo sia gli arbitri che si girano dall’altra parte, per non vedere toccare la palla con le mani, sia coloro che toccano continuamente la palla con le mani e si rifugiano all’ombra dell’arbitro!

Ma ancor di più detesto e meritano disprezzo, coloro che abitualmente toccano la palla con le mani ed all’ombra dell’arbitro, ovviamente anche esso in mala fede, chiedono provvedimenti nei confronti di coloro che casualmente si trovano a trasgredire la regola.

Quindi, la palla con le mani non si tocca!

Non serve a nulla proclamare trasparenze nel giudizio e declamare arbitri integerrimi se dopo aver distratto il prossimo con tanta “santità”, si tocca la palla con le mani …….. Perché ciò è ipocrita e da fastidio!

Quindi, la palla con le mani non la deve toccare nessuno!

Non meravigliatevi, se il pubblico dello spettacolo politico non si reca più a votare! Non meravigliatevi se oggi c’è il grande ritorno dei “Santoni” populisti! Quando viene meno il sogno ed avanza la disillusione, non tutti hanno la forza di protestare e fare invasione di campo, i molti decidono di abbandonare il gioco.

Non meravigliatevi se le minoranze giungono a governare l’intera collettività! Non meravigliatevi se spesso ritornano con la certezza che il pubblico abbia dimenticato tutto quanto accaduto!

Oggi quel pubblico, seppur ridotto nei numeri, è diventato più esigente, non perché è diventato più rigoroso nel rispetto delle regole, ma perché spesso è rimasto escluso dalle poche partite nelle quali ormai si gioca e spesso purtroppo c’è chi tocca impunito, la palla con le mani!

Oggi il pubblico non crede più agli arbitri integerrimi, e non crede più al fairplay, perché non crede più ai tifosi faziosi per i quali l’importante è vincere, in qualunque modo, perché non crede più ai bravi “d’ufficio”, perché ha un solo credo: “se la palla con le mani non si può toccare, come non la tocco io, non dovrà toccarla nessuno!”.

 

 

 

 

Cogito

La nostra è già di per se una strana società, aggiungeteci la congiuntura di un periodo non dei migliori ed ecco che la mediocrità impera!

La mediocrità è un fenomeno del tutto naturale che si alimenta grazie al nulla, difatti più pochezza intellettuale, ma soprattutto intellettiva, c’è, più è facile per lei diffondersi nei meandri del nostro vivere.

Il nostro è un piccolo mondo, una piccola realtà, quasi provinciale che ha bisogno di una struttura artificiale per sopravvivere.

Fateci caso, viviamo in un contesto di non eventi, amplificati artificialmente attraverso i prodotti della comunicazione, dalle continue conferenze stampa che permettono al nulla di esistere.

La non notizia che si auto alimenta sponsorizzandosi da sola.

E dire che nel mondo, quello vero, la notizia non ha bisogno di auto promuoversi, se è notizia vera, poiché nasce naturalmente sotto i riflettori. Da noi, non avendo la possibilità di fare cose importanti con i mezzi naturali che abbiamo, ci accontentiamo di valorizzare il nulla, creando noi stessi sia il prodotto che la ribalta.

Un po’, per intenderci, come avviene per coloro che pur di apparire sulle riviste di cultura, si comprano le pagine delle stesse, in occasione delle loro ricorrenze più importanti, quali il compleanno o un matrimonio, rigorosamente accompagnati da servizio fotografico, da auto referenziati vip di provincia, finendo per essere notizia di qualcosa che non c’è o di qualcosa  che sarebbe troppo piccola per esser vista ad occhio nudo!

Costruita l’artificiosità, dobbiamo poi riempire questo “piccolo mondo” di comparse qualificate che finiscono per alimentarsi da questi surrogati di cultura, da questi prodotti “similpelle”, “made in cina”, da questi “tarocchi d’autore” e tutto ciò, per aiutarci a rendere il boccone meno amaro, anzi in assenza di boccone, a distrarci dalla fame.

La cultura che in passato ha abitato in questa città, oggi è alla merce di personaggi atteggiati e di un pubblico di falsi intenditori.

Oggi la cultura è diventata spudoratamente un mestiere. Oggi la cultura a queste latitudini diventata un ammortizzatore sociale.

Come sono lontani i tempi in cui la cultura e soprattutto l’arte, erano sinonimo di fame, l’unica cosa che di certo non è cambiata nel tempo è l’ignoranza dei mecenati e la loro indisponente supponenza.

A noi cultori plebei della cultura, non rimane che starcene in piccionaia a godere dei rari buoni prodotti e tenerci lontani dalle “costose prime” o dalle file riservate a non autorevoli autorità, lontani dal popolo di comparse che riempiono la mondanità post-gattopardesca, e dalle tante presentazioni di opere prime.