Archivio per la categoria: La Voce di Epruno – L’Editoriale

“Think Different”

Quando davanti ad una situazione complessa,

non comprendi il significato delle cose,

ma ti convinci che dietro a quello che per tutti sembra casuale o spontaneo,

c’è dietro un grande progetto …..

Pensa Differente!

Se sei convinto di aver ragione, quando tutti gli altri hanno torto ed il loro torto è tale da esser verosimile per tutti e da parte di tutti sembra più conveniente il far passare te come persona strana …..

Pensa Differente!

Se ami tutto ciò che gli altri detestano, se non ti da emozione ciò che gli altri amano,

se non ti senti necessariamente di trasmettere loro un messaggio da saggio intellettuale e magari schierato ……

Pensa Differente!

Quando sei convinto di vivere un incredibile De javù, quando non trovi la forza di chiuderti il colletto della bianca camicia,

quando non sei persuaso di stringerti il nodo della cravatta

per sembrare come loro ………..

Pensa Differente!

Quando tutto è scontato, quando tutto è ovvio, quando tutto è banale, quando tutto è dovuto, quando sei convinto di aver già visto tutto e che tutto si presenta esattamente come prima

Pensa Differente!

La vita è una sola e non si può pensare di poterla vivere soltanto

facendo esperienza su schemi che hanno disegnato altri prima di noi,  su schemi utili a chi ha necessità di perpetrarsi e non di migliorare!

La vita è “sacra” e non può essere sprecata da “portatori d’acqua”

la vita, è in comodato d’uso, e non sappiamo quanto dura, se troppo  o molto, non lo decidiamo noi!

Pensa Differente!

Ricorda che tutto quanto dobbiamo fare, perde di significato se Noi non ci saremo più

Pertanto, non facciamo condizionare l’esistenza da programmi

o scelte che altri hanno fatto per noi o prima di noi!

Sforziamoci di vivere di progetti per i quali siamo sicuri di poter giungere ad una definizione degli stessi.

Cogli l’attimo e Pensa Differente …………….

 

“Seh?……. Vabbè!!!”

Conosco una persona che abita nel palazzo dell’autista di un ex assessore il quale mi ha detto di aver sentito dallo stesso autista che un collaboratore del ragioniere generale ha detto all’assessore, “Non ci sono più soldi! Il comune è al dissesto finanziario”.

“Seh?……. Vabbè!!! ….. Fissarie!”

Ho incontrato dei manifestanti, che periodicamente sotto la scadenza del loro contratto precario, mettono a ferro e fuoco la città, con blocchi stradali e cassonetti ribaltati per le vie ed avvicinatomi ad uno di loro ho detto: “Perché? Pensate che ciò ripaghi? Dicono che da Roma non arriveranno più soldi!”

“Seh?……. Vabbè!!!……l’anu a nesciri i picciuli!”

Palermo è una bellissima città, piena di opere d’arte e di monumenti, con tanti posti letto, con un clima meraviglioso, dove è sempre primavera. Palermo potrebbe essere “la perla del mediterraneo ed i siciliani vivere soltanto di turismo!”

“Seh?……. Vabbè!!! ….. ”

Mi hanno riferito che molti dei servizi che il pubblico offre potrebbero funzionare meglio e dare un servizio all’altezza dell’attesa se solo si decidesse di fare un affidamento esterno con convenzione a realtà private organizzate per queste funzioni e destinare la pletora di personale dipendente pubblico che affolla queste strutture ad altri compiti al momento più importanti.

“Seh?……. Vabbè!!! ……. E metti mmenza a strata i cristiani?”

Un mio amico che va in palestra con un signore che ha un negozio in una strada limitrofa al centro gli ha detto che “in alcune strade, non si può circolare perché ci sono le doppie e triple file mentre in altre zone, sono diminuiti i clienti perché i vigili intervengono continuamente multando. Ciò perché i vigili in servizio sono pochi o disorganizzati!”

“Seh?……. Vabbè!!! ……. Iddri u sanu unni anu a gghiri!”

Mi hanno assicurato che questi nuovi candidati e quelli nuovi per altre competizioni elettorali che verranno, tra i primi provvedimenti, abbasseranno i costi della politica, rinunciando al gettone di presenza ed ai loro compensi ed inoltre lavoreranno per eliminare inutili consigli di amministrazione e consulenti.

“Seh?……. Vabbè!!! ….. Dracula che travagghia all’AVIS”

A proposito! Visto che sei così polemico, hai sentito che si vota per le amministrative tra un mese e che il tuo voto potrà essere determinante?

“Seh?……. Vabbè!!! ……. Avica nun ci vaiu a vutari!!!”

 

“Immagina”

Immagina di svegliarti una mattina come tante, sederti a metà del letto e pensare e riordinare i primi pensieri.

Probabilmente il sole non è ancora sorto dal mare, eppure c’è già quella luce bella, rilassante che inizia a colorare le montagne attorno alla città, e con lei ci sono tutti i rumori di una città che si sveglia.

Immagina la natura che attraverso le tue piante ti rammenta che tutto si ripropone nella sua meravigliosa bellezza e ti riempie di positività.

Immagina come ogni giorno di aver fatto pace con la vita, quella vita che sta dentro la tua tana, la tua casa i tuoi affetti che ti proteggono.

Immagina che in un altro punto della città una cattiva persona, un malvagio o un semplice cretino, allo stesso istante sta aprendo gli occhi.

Ora non importa se costui svegliatosi, si siederà nel mezzo del letto, se si affaccerà ad osservare il sole che sorge dal lato del mare, se si accorgerà degli uccelli che verranno a posarsi sulle piantine del suo davanzale.

Immagina che costui non avrà alcun interesse alla ciclicità della natura e forse l’unica cosa che è in grado di creargli emozioni è il denaro, e che  dall’istante in cui si sarà alzato come te avrà un solo obiettivo, uscire da casa per distruggere quanto di positivo tu vorrai fare!

Immagina quindi che il mondo attraverso i tuoi occhi sia una cosa meravigliosa, ma che non sia una cosa reale poiché non potrai mai avere la contezza della realtà se non prenderai consapevolezza che tu sei “la teoria”, ma che “nella pratica” ci stanno anche gli altri e che dallo sposalizio della teoria e della pratica, nascerà la realtà di ogni giorno.

Pertanto, non fare mai il vecchio errore di poter pensare con la testa altrui, ma studia e cerca di prevedere i comportamenti del tuo prossimo, ma soprattutto non metterti mai in situazioni subordinate di dipendenza, lasciati sempre aperte almeno un paio di opportunità.

La vita è come un autobus ed è vero, ma non fare l’errore di prendere l’autobus che da fuori ti sembra il più bello, il più colorato, spesso anche il più nuovo, ma informati sempre di quale sia il suo capolinea e da quale capolinea provenga e soprattutto se l’autista sa dove andare!

Non dare mai per scontato ne il numero, ne il nome delle fermate intermedie, verifica sempre che quell’autobus, a quell’ora ed in quel giorno, rispetti la fermata che ti interessa, diversamente sarai costretto a scendere nella fermata che non è la tua e rischierai di perderti!

Ma di contro, non rimanere alla fermata in perenne attesa del tuo autobus poiché come Diogene, ti accorgerai un giorno che non è più tempo!

“Guardati Palermo”

Guardati Palermo!

Finisci di piangerti addosso. In certi passaggi sei ridicola, non sei credibile.

Le tue lacrime si asciugano presto e molto spesso non sono neanche verosimili.

La tua indignazione dura lo spazio di un battito d’ali.

Sei sempre li a criticare e giudicare su tutto, ma poi pensi che l’iniziativa debba sempre esser presa da qualcun altro, da qualcuno che in modo meno visibile possa spazzare tutto per permettere di ricominciare da capo.

Guardati Palermo!

Sei sempre pronta agli inchini, ad incenzare il potere di turno.

Sei vigliacca, perché pecchi continuamente di omissione.

Non vuoi cambiare, hai paura di cambiare, perché sei convinta che quel poco che ti è stato concesso, potrebbe essere molto nel momento in cui ti verrà tolto.

Guardati Palermo!

Non sei ancora pronta! Malgrado sembri in agonia non hai toccato ancora il fondo, soltanto a quel punto, soltanto con la forza della disperazione potrai trovare le energie per ritornare a galla.

Guardati Palermo!

Sei ancora disposta a cadere in balia dei fotti popolo, dei tuoi figli mediocri e peggiori che non hanno alcun interesse a farti respirare e risorgere, portando via i tuoi figli migliori verso lidi culturalmente liberi, dove potranno realizzarsi.

Guardati Palermo!

Guardati in questo specchio e convinciti che Palermo non sono gli altri , ma che sei tu, l’unica e sola.

Trova la forza di prendere consapevolezza che hai un problema e che da questo devi guarire.

Prova per una volta a scrollarti dai tuoi parassiti e delle zecche ed a spezzare le catene che ti fermano.

Prova a specchiarti ed a guardare oltre, non fermandoti a constatare di come ti hanno ridotto tutti coloro che dicono di amarti, prova a ricordare come eri e prendi consapevolezza di come potresti tornare ad essere.

Guardati Palermo!

Riguardati Palermo, ………… adesso sei grande e dovrai fare da sola!

Questa volta, dovrai resistere ai miraggi ed ai morsi della fame, e la mia penna potrà far poco, …….

La tua …… molto di più ….

 

“Cambiamento e Continuità”

Queste due parole non sono sinonimi, ma nascono da esigenze che in qualunque parte del mondo sono differenti, in Sicilia no!

In Sicilia questi due termini spesso o quasi sempre coincidono nel gattopardesco bisogno di lasciare le cose come stanno.

Pertanto nelle nostre latitudini non è importante essere progressista e sempre spinto verso il nuovo, non è importante essere conservatore per mantenere lo status quo, da noi è importante muoversi in quel minestrone cangiante di nome che mette insieme il tutto ed il contrario di tutto e coalizzando l’alfa e l’omega, crea aspettative, da l’impressione di cambiare ma rimane come prima.

Del resto, casa c’è da cambiare e perchè bisognerebbe cambiare le regole del gioco, un gioco certamente non per tutti, che accontenta l’esigenze di molti ed arricchisce pochi?

Siamo convinti che questo gioco scontenta molti?

Se fosse così, perchè noi continuiamo a guardare dall’esterno quei pochi soddisfatti attraverso le pareti di un acquario?

E perché in questo acquario ci sono sempre i soliti noti, che non avendo un diritto acquisito divino o regale, perpetrano la loro presenza, attraverso lo strumento elettorale che ne elegge pochissimi, affinchè questi pochissimi possano aprire le porte dall’interno ai soliti noti nominandoli?

E perché se questo è chiaro a me, e chiaro a voi, e chiaro a molti, aldilà di un senso di sconcerto iniziale, nessuno fa nulla per cambiare questo stato delle cose?

Mi viene il sospetto che l’indotto di quei pochi “pesci rari” dell’acquario, dia impegno a tantissimi che pur stando fuori dal “contenitore d’acqua” ne curano o ambiscono a curarne la manutenzione.

Ecco che si fa di tutto “per cambiare periodicamente ogni cosa, affinchè tutto rimanga come prima” e per sopravvivere a “loro” che furono “Borboni, poi Garibaldini e Savoiardi, poi Fascisti, poi rivoluzionari costituenti e democristiani”, non rimane che creare nuove sigle “nello spirito di cambiamento sul solco della continuità”, affinchè, se sei dentro l’acquario, potrai continuare a nuotare, con il solo impegno periodico di affermare: “Basta, è ora di finirla”!

Di contro se sei fuori dall’acquario e guardi la vita scialacquata dei tuoi “amici del quinquennale”, coloro che si ricordano di te, soltanto alle scadenze elettori, continuerai a stare fuori, a guardarli nuotare tra le luci e le foto delle pagine patinate di riviste di costume.

Non ti rimarrà che un il solo impegno periodico, di affermare: “Schifiu …………….. Damminni n’anticchia!”

 

 

“I Picciuli”

Oggi che di soldi ce ne è pochi in giro, oggi che quei pochi che ci sono, appartengono a pochissimi soggetti, non è difficile constatare che anche se si chiamano euro, dollari o Yen, daranno forse il potere, daranno la possibilità di comprarsi tutto ciò che è in vendita, uomini compresi, ma non daranno mai la felicità.

Bisognerebbe limitarsi a ricercare una moderata agiatezza che ti permetta di vivere e di togliersi, grazie al frutto del proprio lavoro, alcuni sfizi, spesso innocenti, che ci aiutino a sognare ed ad amare la vita.

A mio parere, bisognerebbe dedicare la propria vita alla ricerca della qualità della stessa, una sorta di ricerca dell’”essere-bene” platonico.

Ma si può essere felici, se chi sta attorno a noi, non è felice!?

Bisognerebbe quindi ridisegnare l’intera società, mettendo alla base non una falsa ed inefficace “meritocrazia”, che fallisce nel momento in cui ci sarà sempre un altro individuo con criteri soggettivi ad applicarla, ma servendosi delle scelte della vita e dei risultati di queste.

Bisognerebbe ripensare una società basata su ovvi criteri di libertà e di giustizia, dove si ritrovi il coraggio di investire su chi decide di scommettere di più su se stesso e dove si ridia una dignità ed un valore ad un laureato, alla cultura, dove si riguadagni il rispetto per il contadino, dove il lavoro diventi veramente la base fondante della repubblica!

Basta con i furbi e con le scorciatoie. Basta “unti dal Signore”.

Basta con l’idolatria del denaro, del lusso, del consumismo.

Eppure, ci si divide in squadre ed in partiti per soldi e per questi ci si vende gli amici, i colleghi ed in alcuni casi anche la propria madre.

Oggi che sono caduti tutti i tabù ideologici, oggi che i soldi non sono ne di destra che di sinistra, ci si sforza di raccogliere e mettere insieme tanti foglietti colorati con scritto “pagare al portatore” e si perde di vista la vera essenza ed il motivo per il quale siamo su questa terra.

Condizionarsi una vita con avarizia, risparmiando ossessivamente su tutto, perdendosi tutto,……….. non è cosa buona!

Non si può essere ossessionati dalla ricerca della ricchezza.

Se hai accumulato qualcosa, ……….hai sempre poi la paura di perderla ………..e poi, se ci sono i ricchi, i troppo ricchi …………. esisteranno sempre i poveri ed i troppo poveri.

Ricorderò sempre Peter Sellers, grande genio della comicità  che lasciandoci con un testamento “muto” quale “Oltre il Giardino”, ……..ebbe anche il tempo di affermare un giorno, dopo una vita di sperperi: “Perché mettere soldi da parte, per essere un domani il più ricco del cimitero?”

PODCAST EDITORIALE

 

“Amo questa Città”

Amo Palermo, per questo ho deciso di candidarmi ….

Bravo! Ma che significa?

Gli altri 655.160 allora?….. Odiano questa città? Per questo motivo a loro non è passato per l’anticamera del cervello di candidarsi!

Amare la propria città non comporta necessariamente proporsi per una candidatura.

Potresti decidere di amare questa città e contribuire a tenerla pulita.

Potresti decidere di amare questa città e non posteggiare in doppia fila. Potresti decidere di amare questa città e non comprare auto inquinanti o veicoli ingombranti che assomigliano più ad autobus o Tir.

Ecco ti basterebbe amare questa città decidendo di andare soltanto in bicicletta per le sue strade.

Amare questa città, non significa solamente candidarsi a vincere una competizione elettorale.

Amare questa città, significa candidarsi ad amministrarla finalmente.

Non ho sentito nessuno fino ad oggi parlare in questi toni.

Del resto, se ci si è permessi di giungere al punto in cui siamo, senza che nessuno materialmente prendesse iniziative serie e vere per cambiare, vuol dire che questo stato dei fatti è tornato comodo a tutti!

Dalle nostre latitudini, siamo storicamente abituati a governi che vengono da altre nazioni, da altre popolazioni, da altre razze, ma in questi ultimi anni sappiamo tutti che non è così.

Chi ha governato, scelto da noi (almeno in Sicilia ed a Palermo) viene eletto ancora prendendo personalmente più voti degli altri e spesso abita accanto a noi, in molti casi lo abbiamo visto crescere.

Chi ci ha governato, non è giunto con una astronave spaziale da un altro mondo. Chi ci ha governato e della stessa nostra “razza” e quindi se è recidivo nella sua volontà di governare la cosa pubblica a qualsiasi livello, non può uscirsene con una bella frase quale “Amo Palermo”!

Quando si Ama qualcosa o qualcuno, non si accetterebbe mai l’idea di vederla deperire giorno dopo giorno, senza far nulla, fino a vederla morire! “Il pallino della democrazia” puntualmente, dopo cinque anni è ritornato nelle nostre mani.

E’ giunto quindi un nuovo “Duca Valentino”? E’ giunto quindi colui che amando Palermo, sradicherà la “gramigna di cortigiani e burocrati” che paralizzano con le loro scelte e spesso con la loro idiozia la crescita di questa città, posponendola al loro profitto?

Sapremo affidare le sorti di questa città a qualcuno che “tornerà da Canossa”, nella casa dei cittadini ed avrà la capacità di affrontare non solo le difficoltà, ma contro queste concentrare tutte le forze positive?

 

“A che pensi?”

Tu sei li davanti al mare ….

L’onda che viene e va, spezzandosi sugli scogli …..così come i tuoi pensieri ….. E ti rivedi già a correre contro il tempo con malinconia.

A volte, sconfitto da una lacrima, per non aver saputo piangere e per non aver saputo più trovare nulla di veramente importante al quale dedicare una lacrimare. ………….Altre volte, rafforzato dall’allegria di esser riuscito a stare bene, nell’unico modo da te conosciuto e cioè con te stesso e di conseguenza con gli altri.

Tu sei li che guardi il mare blu… Ed in fondo al blu del mare c’è tutto, basta sfogliare nella tua memoria. Tanti momenti belli o brutti …..già vissuti.

Abbiamo visto il mare, bagnarci ed andare via …… Soddisfazioni e Delusioni. ….Aver visto la saggezza del “diventare”…. che nulla a che fare con “l’essere” …….. ed in un ottovolante continuo, aver raggiunto “successi” con facilità e subito dopo ………. avere smesso, ……….per il solo gusto di aver provato a se stesso che nella vita tutto si può fare!

Manca sempre qualche cosa, Tutto sembra sistemarsi bene ed ecco che tutto cade, come un castello di carte da gioco e devi esser pronto a ricominciare!

Abbiamo visto il vento soffiare,

Guardi all’orizzonte e rivedi gli anni che passano veloci, eppure questo vento non spazza le facce che non vanno via, mentre spesso scopri che le facce che hai amato, non ci sono più ………gente che c’è ancora ma che non vedi più, gente importante per te ma che la vita, la tua vita, la loro vita, ti ha portato lontano.

Rivedi in pochi flash la tua vita, Storie per te dimenticate.

Scopri il fondamentale segreto della vita …. “non ci si può fare amare da tutti”, anche se ami ed hai amato tutti ……. ma ti accorgerai tardi di essere stato amato da gente alla quale non hai dato nulla ed esser stato importante, magari per chi non ti ha mai chiesto nulla …..

Sei li davanti al mare!

Ecco, questo “siamo noi” e c’è voluta una paginetta per descrivere mezzo secolo della nostra storia.

Questo siamo noi, ma non so dirvi che sarà di noi!

Se questa nostra storia servirà, allora sarò in grado di raccontarvi un futuro, un desiderio ed un impegno di crescita. Se questa storia, non servirà a nessuno, poiché già cresciuti ed abbeveratisi da questa fonte, prendendo tutto il necessario per la loro sopravvivenza ……A me resterà il mare, ……..guarderò verso l’orizzonte senza alcuna pretesa e continuerò a vederlo bagnare attraverso le sue onde ……… ed andare via.

“Il Tormento ed il Voto”

Sai, Sono Candidato”! Da quanto tempo stavate aspettando di sentire dire questa “magica frase”? Per quanto tempo avete sperato che la periodicità, come avviene per le Olimpiadi ed i Mondiali di Calcio, avrebbe riproposto l’opportunità di sentire pronunziare questa breve frase?

Quale suono “celestiale”, per l’occasione ancora primo per gradimento al “va pensiero di verdi” o ad un qualunque brano cantato dalla Callas.

Da quanti giorni contavate i minuti che vi separavano dall’istante in cui qualcuno con questa frase, in uno stadio olimpionico gremito in tutti gli ordini di posti vi facesse questo “assist” al 92’, ponendovi la palla sulla linea di porta, ed invitandovi a spingerla dentro il sacco per realizzare la “rete della vittoria”!

Quante volte vi siete chiesti il perché la vostra fiducia riposta incondizionatamente, era diventata di colpo una barriera tra voi ed il “nobile questuante” una volta che la campagna elettorale avesse esaurito i suoi effetti e le urne avessero consegnato i loro verdetti?

Quante volte, in questi mesi bui nei quali vi siete sentiti soli e dimenticati, avete visto l’amico che fu, a braccia conserte vantarsi in TV di questo o di quel successo, ottenuto anche con il vostro contributo, poco prima che i numeri di cellulare diventassero irraggiungibili e le barriere si innalzassero?

Per quanti giorni, nell’attesa di sentirvi ripetere la “magica frase”, vi siete interrogati chiedendovi “dove ho sbagliato” oppure “che cosa ho fatto per meritare ciò”?

Quante notti insonni piene di pensieri a domandarsi perché “a Voi che vi siete tanto prodigati perché il ieri fosse diverso dal domani” è toccato sentirsi complice di uno sfascio, oggi, senza averne colpe?

Quante volte vi siete sentito vessato per le vostre scelte e per il vostro schieramento, proprio da coloro, opportunisti che a differenza vostra “avevano fatto scelte opposte”, ma per difendere il loro “status acquisito”, erano riusciti a salire sul carro vincente, il giorno dopo le elezione continuando a governare le sorti dei nostri contesti?

Quante volte, essendovi sentiti traditi, usati o delusi avete aspettato con ansia che il cellulare squillasse, o un incontro fortuito vi desse alla fine di questo periodo, l’opportunità di sentire questa frase dalla bocca stessa di colui che già vi aveva comunicato la stessa cosa cinque anni fa, raccogliendo la vostra fiducia ed il vostro impegno?

Ed allora ….. Sentendovi ripetere la frase “Sai, Sono Candidato”, ritornando in Voi dalla distrazione di aver pensato tutto quanto sopra …. Con un sorriso sereno e non cinico la vostra risposta sarà una sola ……… “Sono contento per Te!!!

AUDIO EDITORIALE – EPRUNO 04-02 EDITORIALE

LA MEMORIA E LA STORIA

Mi perdo sovente a raccogliere dettagli della realtà, quando tutta la nostra attenzione viene richiamata da altri oggetti di interesse.

Mi sforzo di non perdere di vista uno dei “valori” determinanti della nostra epoca, “la memoria”.

Si perché quella che era una volta considerata una “dote”, una grossa capacità, oggi rischia di diventare purtroppo un “valore distintivo”!

Fin dai tempi della scuola, subivo il grande fascino della “storia”, trovavo interessantissimo conoscere cosa eravamo stati, la nostra provenienza e quali fossero state le nostre radici.

E pur vero che da sempre la storia viene scritta dai vincitori, occultando la “voce della memoria” spesso con un opera di mistificazione.

Ma se avessimo studiato bene la storia, ci saremmo accorti immediatamente che l’effetto e l’interpretazione di ciò che globalmente accade oggi, trova conferma nelle peculiarità caratteriali e dei costumi, e nella ripetizione di certi atteggiamenti storici.

Ad esempio il comportamento inglese, francese, tedesco e l’atteggiamento italiano davanti agli eventi storici è da sempre stato lo stesso e non bisogna lamentarsi se dall’estero spesso non si fidano di noi, a causa della difficoltà di inquadrare in quale fase politica noi ci troviamo.

All’estero sanno che siamo da sempre un grande popolo, ma hanno necessità di sapere che nazione siamo in quel determinato istante, vista la rapidità con la quale sappiamo passare dall’affollamento di un piazzale all’altro, sapendo osannare i nostri miti in piedi e vilipenderli sottosopra.

Quello che ancora ci manca è la serietà di iniziare una “partita” con una squadra ed evitare di finirla nelle file della squadra avversa, nella unica necessità di sopravvivere a qualunque evento, di vincere a qualunque costo.

Ecco, se imparassimo a perdere per una volta, potremmo imparare a costruire finalmente le nostre vittorie, ed acquisire per una volta e per tutte il rispetto altrui, noi che siamo gente da sempre votata al “vinciemmu e pirdieru”!!!

Se a vincere sono sempre gli stessi che migrano per tempo, da una parte all’altra, se a vincere è sempre il “Gattopardo”, non potremo mai confrontare due modelli diversi, al solo scopo di crescere, imparando dagli errori della controparte, per migliorarci all’atto del nostro turno.

Con la poca memoria che da qualche tempo ci contraddistingue, rimarremo sempre irretiti dai soliti “fotti popolo” artisti del trasformismo, che periodicamente si ripropongono.

AUDIO EDITORIALE – EPRUNO 14-01 A – Editoriale