Archivio per la categoria: La Voce di Epruno – L’Editoriale

Ci Siamo

Riparte la IV Stagione del programma di Radio Time (94Mhz), “La Voce di Epruno”, con Epruno, Mario Caminita e l’amichevole stravagante partecipazione di Tormento, Antonio da Milano, il Colonnello McCastrur, Giusina da Milano, Salvino da Barcellona, Athos ed il Giomba ……….. ogni sabato dalle 11.00 alle 12.00.
Con gli “occhiali” del buon umore e della satira cercheremo come sempre di raccontare quanto di strano quotidianamente ci accade intorno, in compagnia di ospiti altrettanto simpatici che spogliatisi del loro ruolo, si lasceranno coinvolgere, come sempre, accettando di giocare con noi.” (redazione de “La voce di Epruno”)

EPRUNITEVI E MOLTIPLICATEVI ripeto EPRUNITEVI E MOLTIPLICATEVI (Col. Mc Castrur)

La Conquista del Paradiso

Il paradiso. Quello della Chiesa Cristiana me lo immagino con una grande cancellata all’ingresso ed una grande fila per entrare. Se dovessi fare riferimento a quanto studiato nel catechismo dovrei aspettarmi di vedere tanta gente semplice, tutta uguale, tutta con le stesse opportunità, serena pronta all’incontro …… convinta che quella giustizia sociale difficile da ottenere in terra, almeno in una “realta diversa”…… sia realizzabile.

Se invece dovessi prendere per buono quello che ho dovuto vedere crescendo, aprendo gli occhi e le orecchie a tutte le opinioni, mi aspetterei di trovare due file, come in terra, una di “autorità” privilegiata, che scorre con fluidità ed un’altra più lenta, fatta da poveri disgraziati e gente comune, alla quale si chiede di pazientare, fin quando le “autorità” non avranno completato “l’imbarco”!

Tra le “autorità” ritroverei i volti di tanti “pii personaggi” in mantelli, magari crociati o dame in velo nero, grandi benefattori della “Madre Chiesa”, o tante “pietre di colui che è” che magari si sono ubriacati di vita come molti di noi, perpetrando peccati, avendo due e tre amanti ed in nome di ciò che non si può nominare invano, sbattendo la mano su quel libro sacro, facendo magari la morale al prossimo, hanno perpetrato vendette o illeciti arricchimenti. Ma il loro diritto al primo banco gli prenoterebbe anche i migliori posti, Li …..!

E no, io non mi posso rassegnare all’idea che anche Li ci si debba cercare una raccomandazione! Io non ci sto e non ci sono mai stato, avrei potuto spendere la mia vita per la conquista di quel primo banco eppure come in tante altre cose, sono giunto alla meta e poi mi sono impegnato a costruire altre cose, senza tentare di consolidare l’acquisito, perché non è “lo stagno” il punto di arrivo della nostra ricerca, io voglio conquistarmi “il paradiso vero”, non quello di plastica, non quello costruito a nostra immagine!

Il paradiso in quanto tale non può essere una cosa semplice da raggiungere. Il paradiso non può essere una tappa intermedia! Io spero di avervi stimolato alla continua ricerca del “bello della vita”, della condizione di “essere-bene”! Il mio scrivere spesso ironico è stato un continuo invito a vedere le cose in modo differente, un invito a migliorarvi sempre ed a non sentirvi appagati di tutto ciò che raggiungete, lasciate agli idioti questa convinzione, cercate sempre di confrontarvi con nuovi propositi e sappiate che tutto ciò che è su questa terra è “umano” e non vi sono cose impossibili da realizzare, se c’è riuscito qualcuno prima di Voi ci riuscirete anche Voi, basta desiderarlo e lavorarci con impegno, senza farsi distrarre dai prestigiatori ed illusionisti della realtà, falsi santoni o politicanti di turno.

Noi ci fermiamo qui e per essere alla moda, lo diciamo anche in Araimaico! Questa è la fermata di Epruno …… Bussola dietro!

 

 

 

Carpe

Quello che mi dispiace di più e che mi sconforta, non è il fatto che la società è diventata ancor più gerontocratica, ma lo scoprire giornalmente che la mia generazione di cinquantenni, l’ultima generazione di “Peter Pan” è molto più giovane di qualunque giovane che oggi si definisca tale.

Le alternative giovani, oggi, hanno sempre “u vecchiu dintra”!

Guardate ad esempio i congressi dei “giovani” dei vari partiti e movimenti e guardate le loro facce, le loro persone, senza bisogno di fare un esame dei loro cognomi, spesso ripropositivi di cognomi di genitori, nonni, suoceri famosi, ma guardate la loro immagine e scoprirete che altro non sono che la esatta clonazione di chi li ha preceduti e proposti.

I giovani oggi, rischiano di essere più vecchi dei loro genitori, specialmente i giovani chiamati a posti di responsabilità, costruiti in laboratorio, attenti a tutte quelle furberie ed escamotage, pieni di silenzi e di segreti, spesso chiusi in branchi, in recinti, in club per mantenere intatto lo status ed il patrimonio della famiglia di provenienza. …………Giovani, svegliatevi, c’è una età per tutto!

Noi che siamo arrivati alla nostra età con la sindrome dell’eterna giovinezza, abbiamo vissuto intensamente i nostri anni, ma siamo stati bambini quando bisognava essere bambini ed abbiamo giocato non bruciando le tappe, siamo stati adolescenti con tutte le difficoltà di questa età ed abbiamo dovuto combattere con le generazioni precedenti per ottenere conquiste che oggi vi farebbero sorridere.

Noi che oggi siamo genitori e saremo nonni, non siamo stati sempre migliori di voi e spesso sbagliamo nel regalarvi per troppo amore, ciò per il quale abbiamo dovuto affrontare guerre epocali, ma ciò che non potremo mai regalarvi e purtroppo non potremo mai spiegarvi sono quelle sensazioni, quella musica che ci hanno accompagnato in una fantastica avventura che si chiama vita e che noi abbiamo saputo sorseggiare e non ingurgitare.

Le aspettative di vita si allungano ed essersela presa comoda, aiuterà a ben suddividere le sue varie stagioni! Pensate che cosa brutta è l’aver capito e colto tutto della vita già a venti anni, o meglio, averne la convinzione, e vivere i restanti sessanta anni in media rimanenti, da vecchio, con la mentalità di un vecchio!

E no! Questa non è natura …. Fate i giovani, fin quando lo sarete e gustatevi ogni istante, godetevi ogni giorno come un singolo evento perché il domani sarà sempre differente, non dico più difficile, ma diverso poiché noi andando avanti con gli anni, saremo diversi …

 

Lasciatemi Dormire

Non rompete!

No, non dico a voi amici miei, ma a tutti coloro che non solo non mi permettono di sognare, ma non mi vogliono lasciare dormire e riposare.

Lo dico a coloro che hanno le facce da circostanza per le cerimonie e si accompagnano di dame vestite per l’occasione, per coloro che qualunque cosa diversa dal cortile fatto attorno ad un tè o ad un aperitivo, diventa un evento! Lo dico a coloro che mi stanno sentendo, mi stanno leggendo, dandosi un tono, ma non capiscono ……

Non rompete!

Lo dico alle mummie che studiano per l’eternità. Si, lo dico a coloro, uomini e donne che credono di prendere in giro la natura, senza pensare che questa è un meccanismo perfetto che nasce da zero e torna a zero con “ciclicità”!

Si, lo dico a coloro che non hanno un “ciclo” o meglio, pensano di non avere “un ciclo” e così facendo impediscono ad altri di iniziare il “loro ciclo”, anzi spesso sono causa “dell’aborto” di nuove realtà e di nuove intelligenze che non saranno mai nate perché costoro non lasciano il loro posto nel terreno, perché costoro non si decidono a diventare “concime” per le nuove piante che verranno.

Non rompete!

Lo dico a coloro che sono uomini per tutte le stagioni e che non si annoiano di esserci sempre e comunque, malgrado il vento ed i tempi che cambiano!

Lo dico a coloro che ricorderanno o diranno di esserci stati amici, soltanto dopo la nostra morte! Lo dico ai professionisti del presenzialismo e della costernazione, ai professionisti delle “antimafie”, lo dico a coloro che traggono potere e visibilità dalle disgrazie altrui, lo dico a coloro che “per non dimenticare” … “AVICA hanno dimenticato o peggio, non hanno mai imparato”!

Non rompete, lasciatemi dormire un altro poco, è il fine settimana e me lo merito. Lo dico a voi che a differenza di molti di noi, non dovrete inventarvi giornalmente la vostra vita come ad ogni lunedì ….

Lo dico a voi che avete avuto di partenza, senza alcuno sforzo e spesso senza neanche esservene accorti, ciò che noi dovremo costruire per una vita, senza essere sicuri di riuscirci ad ottenerlo!

Non urlate! Lasciatemi stare ad occhi chiusi un altro po’. Lo sapete che sono in dormiveglia ormai da qualche tempo e non potrò riprendere sonno ancora una volta. Lo sapete che i miei sogni sono compromessi. Lo sapete ciò che mi si porrà davanti agli occhi, una volta “aperti” e sapete la nausea che ciò mi comporterà…………

(Dedicato al Dr. Paolo Borsellino, come sempre a modo mio)

 

Non sei cattiva

 

 

Io lo so cara Anghela, tu non sei cattiva, tu hai soltanto paura.

Da tedesca, dovresti essere spaccona e sprezzante del pericolo ed invece hai paura, perché sei tedesca, ma sei tedesca dell’Est!

Tu hai paura perché è da una vita che da tedesca ti mettono nel mezzo delle barzellette dove c’è sempre un americano spaccone, il francese furbetto, un tedesco crozzone e poi lui, l’italiano, quasi sempre siciliano, che interviene all’ultimo con la furbizia a fregare tutti, per primo il tedesco ……

Quindi non vi è riunione dove Anghela non passi il tempo a guardarsi intorno, ad incrociare gli sguardi degli interlocutori, a guardare che le mani dei convenuti siano sul tavolo ed a spiare qualunque possibile tic un po’ come si fa ad un tavolo da poker!

Ah ..il tedesco, che tipo, bisogna conoscerlo veramente bene, per amarlo.

Certo la storia recente ci insegna pagine orribili se riferite alla seconda guerra mondiale, ma se conoscessimo meglio la storia, scopriremmo che tanti popoli, anche i così detti “civili”, nel passato si sono macchiati di atti di guerra o colonizzanti, nefandi.

Il tedesco è costantemente lì, si siede sempre per vincere, facendo leva sulla sua forza fisica e la sua disciplina e spesso viene battuto dalla fantasia latina! Questo gli rode, e come se gli rode dentro!

Allora il tedesco si rimette lì pazientemente e riprende a fare l’unica cosa che sa fare bene, “ZU ARBAITEN”, “LAVORARE” ed a poco a poco, paga i debiti di guerra, paga i costi della forzata riunificazione a seguito della caduta del muro, paga i costi in quota proporzionale della comunità economica europea per aiutare i paesi degli “assi più svantaggiati” e così via lavorando, lavorando!

Ma arriva un giorno che qualche “bravo scienziato statista” decide: “allarghiamo la comunità europea” e dai 6 iniziali ad oggi si perde il conto di quanti siamo diventati. Giunge un altro “bravo scienziato economista” e dice:”facciamo la moneta unica, l’euro” ed il tedesco lavora e paga …

Ma anche il più “crudo dei tedeschi” ad un certo punto apre gli occhi e nota che mentre lui fa la “formichina”, lo spagnolo ed il greco presi da improvviso benessere, tipici di chi esce fuori da periodi di dittatura, iniziano a fare le “cicale” e nel caso degli iberici, anche a pontificare, volersi ergere a modelli di costume ed a proporsi come esempio, con le scarpe sfondate e soprattutto “chi picciuli di l’autri!” Ma finalmente, diceva l’Abate Meli, “MUCIDDRA FICI LUCA” ed ecco che tutti si voltano verso Anghela a chiedere “Aiuto!”

Ma la buona Anghela, tedesca sì ma contadina dell’est, guardatasi attorno e visto accanto, un americano, un francese ed un italiano avrà avuto ragione a chiedersi: “vuoi vedere che questa è la solita barzelletta dove a rimanere fregato sarà sempre il povero tedesco?”

 

Antipolitica

“È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che voi avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con la pratica di ogni vizio;

Siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con ESAU’ per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.

Avete conservato almeno una virtù? C’è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cane crede più di voi; l’oro è il vostro Dio;

chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi?

È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene comune?

Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l’intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!”.

Davanti alle notizie che giungono dai luoghi di rappresentanza della “Cosa Pubblica”, di Commissioni che si riuniscono per un misero gettone, non essendo più nei poteri ma tanto più nell’efficacia della loro azione;

Davanti allo spettacolo di un Parlamento di fatto commissariato da un Governo Tecnico che non riesce a darsi una autoregolamentazione nel taglio dei privilegi, nel finanziamento ai partiti e che di contro giornalmente propina scandali di cattiva politica, quanto sopra detto potrebbe attribuirsi a Beppe Grillo ed i suoi Grillini, oppure alla denunzia dell’antipolitica contestata in uno dei tanti talk show. Purtroppo è uno di quei casi in cui la conoscenza della storia non avrebbe male.

Quanto sopra è un famosissimo ma quanto mai attuale discorso fatto al parlamento inglese il 20 aprile 1653 da Oliver Cromwell, condottiero e politico inglese che dopo essere stato alla testa delle forze che abbatterono temporaneamente la monarchia inglese, instaurando la repubblica del Commonwealth of England, governò Inghilterra, Scozia e Irlanda con il titolo di Lord Protettore, dal 16 dicembre 1653 fino alla sua morte, cinque anni dopo, avvenuta probabilmente a causa di malaria. La Politica, ma soprattutto gli uomini, sono da sempre uguali! Hai voglia di copiare modelli stranieri !!

A proposito, guai a prender come modello in todo i britannici. Ad esempio, l’unica cosa che ai giorni d’oggi, ci auguriamo di non dover rivedere è la sorte che tocco alla salma di Cromwell a restaurazione avvenuta che dopo la sepoltura fu riesumata e sottoposta a macabra Esecuzione postuma

 

Palermo, vuole certezze e non sogni

Non mi maltrattate la mia Palermo!

Non giudicatela senza prima aver preso coscienza della sua storia.

Questa volta non è il Gattopardo ad aver vinto, ma la coerenza di una terra alle sue tradizioni ed alle sue scelte.

Ammetto che anche io, a caldo, l’avevo giudicata male…..Non ci si poteva svegliare di botto una mattina e ritrovarsi tutti con un carattere svedese.

E così, proprio come la sua Santa Protettrice, distesa su un fianco a riposare, di notte si è voltata per continuare a riposare sull’altro fianco e così facendo si è scrollata di dosso tutto quanto si era a Lei aggrappato senza nessun appoggio solido.

Che colpa volete dare al “povero elettore” che si è limitato come al solito a fare la sua scelta. Non è colpa sua se la manifestazione di volontà è stata calata in un ragionamento farraginoso, costruito dalla “politica mestierante”, per tirar fuori risultati che spesso nulla hanno a che vedere con la matematica?

Così, prendi il massimo dei voti e sei fuori, prendi 180 voti e rischi di esser consigliere e tante altre alchimie, difficili da spiegare.

Dai la parola al popolo una volta ogni 5 anni e poi gli confondi le idee?

Purtroppo, in questo caso, le regole, vengono scritte dai giocatori, così come la storia viene scritta dai vincitori e che motivo avrebbero i vincitori a migliorare le regole, se queste pur sempre brutte garantiscono un certo controllo?

Palermo, vuole certezze e non sogni, passando così da 17 anni un Condottiero a 10 di un nuovo Capitano di Ventura, seppur ombra di un Principe più grande, per tornare alla protezione del Condottiero, una volta scoperto che del Principe, era rimasta solo l’ombra e che questa era fuggita anzi tempo!

A me piace pensare, ad un aneddoto che riguarda un signore, alto, elegante, sempre ben distinto, con capelli corti e banchi che in ogni concerto e manifestazione palermitana è seduto nella prima fila, riservata, a battere le mani con soddisfazione godendosi l’evento.

Fin qui, non ci sarebbe nulla di strano se, non fosse che questo “simpatico signore” non ha alcun razionale motivo per stare in prima fila, nei posti riservati all’autorità, poiché nessuno lo conosce e nessuno sa chi sia!

Non vi è concerto che si concluda, dove gli addetti alla sala non si interroghino tra di loro per sapere, a chi appartenesse costui e soprattutto chi lo avesse fatto passare.

Ma alla fine, rassegnandosi ognuno di loro pensa “Ma infondo che male ha fatto, era elegante, non ha disturbato nessuno, si è divertito un modo ed a differenza delle tante mummie che vi stavano accanto, quanto meno costui ha fatto priò e complimenti all’organizzazione ed all’esibizione degli artisti”.

Ecco questa è Palermo e questi sono i palermitani ….a loro, basta un po’ di considerazione!!!!! Voi mi direte ….. “ma che c’azzecca??” …… E si, rifletteci e tra qualche giorno poi mi darete risposta …..

Pensa Differente! ….. Anzi No! Sai che ti dico …… lassa perdiri!

 

EPRUNO – 12-05 – Editoriale Letto da Mario Caminita

Prego, Prendere Posto

“Lei che biglietto ha? ….. Allora mi faccia la cortesia, qui in fila non ci può stare, questa è la fila per i posti riservati in platea!”

“Lei che biglietto ha? …… si, allora vada avanti e dopo quei pochi scalini, c’è la  “barcaccia”!

“Lei, mi scusi, mi fa vedere l’invito?” …………. Bene! Deve uscire da qui ed andare per le scale verso i palchi. Una mia collega le indicherà l’ordine di palchi di sua pertinenza”.

“Lei, scusi? …… non ha biglietto? …… Come pensa di potere entrare! Prego, si accomodi fuori!”

“Lei, che biglietto ha? …… Eh … purtroppo non c’è più posto giù! Le posso consigliare, la “piccionaia”, li … ci sono un sacco di posti ancora disponibili!”

Se ci pensate, è da una vita che prendiamo posto, da spettatori privilegiati o meno, in prima fila per “diritto divino” o in piccionaia per “disavventura terrena”!

Spettatori di ciò che accade e che dovrà accadere, spesso spettatori immobili di ciò che è già accaduto.

Tutto quel lavoro protocollare di selezione per diritti acquisiti si trasformerà in un irregolare e più democratico flusso, alla fine delle spettacolo, poiché quello che era l’ingresso diventerà l’uscita, tutti allo stesso momento, senza biglietti e senza inviti, quando lo spettacolo finisce!

Davanti a noi quindi, ci sarà sempre uno spettacolo che si svolge solo perché noi siamo in sala, qualunque sia l’ordine di posti che occupiamo.

Lo spettacolo avrà successo in funzione del numero di spettatori presenti e del consenso che questi vorranno manifestare, dai loro applausi.

Lo spettacolo continua, lo spettacolo deve continuare e continuerà non fin quando ci sarà un palco con gli attori, ma fin quando ci saranno spettatori disposti ad ascoltarli.

E gli spettatori saranno lì, tutti a vedere lo stesso spettacolo, magari da diversi punti di vista, magari da posti diversi in funzione del loro censo e delle loro difficoltà economiche, ma non siederanno mai con un ordine che è funzionale alla loro competenza.

I posti vuoti ci saranno sempre ed in funzione della loro vicinanza al palco verranno più o meno notati, ma state certi che ci sarà sempre colui che a spettacolo iniziato vi disturberà per chiedervi ….. “mi scusi, il posto accanto a lei è occupato?”

Ed ecco che come da natura umana, qualunque posto vuoto verrà riempito, fin quando ci sarà uno spettacolo da guardare.

Ricordate …….Non ci sarà mai un vero e proprio punto di vista privilegiato, a meno che lo scopo non è il vedere, ma il farsi vedere, se da che mondo e mondo, è in “piccionaia” che stanno gli intenditori.

…Pensa Differente!

 

“Un Senso”

Mi sforzo di capire e razionalmente dovere dare una spiegazione a tutto ciò che accade e sono consapevole che ciò non è cosa buona.

Ma sono anche convinto che nella ricerca del “bello della vita” più che il cervello e la razionalità, bisogna spesso far lavorare il cuore.

Il cuore, batte già fin dai primi mesi del concepimento e noi non siamo neanche nati, ci meraviglia nei sofisticati esami che oggi è possibile fare, mentre ci apprestiamo a vivere le gestazioni.

Eppure c’è chi oggi pretende di poter vivere “senza cuore”, preso a far lavorare il “cervello” più di ogni altra cosa, avviluppandosi in complesse strategie che hanno come unico obiettivo l’utilizzo del prossimo

e molto spesso non per nobili fini, anzi, se non è il maledetto denaro a dettare questi comportamenti, quasi sempre è una avidità innata che spinge a grandi egoismi, o a grandi ambizioni personali, dove tutto e permesso.

Costoro sono “il male”, costoro sono la vera “dis-tonia” di un mondo perfetto!

Costoro, non utilizzando molto il “cuore”, vero motore dell’individuo, conservano questa grande pompa a lungo e vivono molti anni, spesso ci sopravvivono e nei momenti di sconforto, non sappiamo farcene una ragione!

Non siamo il “creatore” per poterci permettere di giudicare e per pensare di avere il potere sulla vita o sulla morte,

ma siamo solo uomini, con tutti i difetti di questo mondo, con tutti i peccati di questo mondo, con tutte le debolezze di questo mondo.

Sappiamo usare si il cervello “razionalmente” ma mettiamo insieme anche quel “pizzico di cuore” che ci regala l’istintività dei nostri gesti.

Scegliendo di vivere così, si finisce per amare il prossimo naturalmente, si finisce per cercare sempre il bello della vita, si finisce per correre il rischio di fare “andare sempre a manetta” il cuore!

Arriva un momento nel quale anche il cuore più grande non ce la fa e si ferma, mettendoci davanti all’evidenza che il tempo è come la sabbia della nostra clessidra che prima o poi si esaurirà!

Quello statico mucchio di polvere sul suolo, ci farà chiedere se ne è valsa la pena, di tanto affanno, di tanta ricerca, di tanta intensità!

Se mi chiedete se ne vale la pena io vi rispondo con un’altra domanda:

“Credete che nel contesto delle meraviglie del creato, basta una semplice “pompa” che si ferma a far terminare il tutto?”

Beh,…….. la mia non è soltanto fede ma è troppa stima di “chi ha organizzato tutto ciò” ….. per potere solo ambire a dare un “Senso alla nostra vita”! ………… Per ciò ……….Pensa Differente!

“La Sequenza”

La somma delle esperienze del nostro passato, spesso le più recenti, rappresenta il nostro presente e ciò non è soltanto una regola di vita, ma anche una regola matematica, che viene da lontano, capace di descrivere fenomeni presenti in natura da sempre.

Così pensava Leonardo Pisano, figlio di  Guglielmo dei Bonacci facoltoso mercante pisano, e pertanto detto Leonardo Fibonacci, perché filius del Bonacci.

Assieme al padre Guglielmo passò alcuni anni in Cabilia (Algeria), studiando procedimenti aritmetici che studiosi maomettani stavano diffondendo nelle varie regioni del mondo arabo e apprese tecniche matematiche sconosciute in Occidente.

Alcuni di tali procedimenti erano stati introdotti per la prima volta dagli Indiani, portatori di una cultura molto diversa da quella mediterranea.

Per perfezionare queste conoscenze, Fibonacci viaggiò molto e ritornato in Italia, la sua notorietà giunse anche alla corte dell’imperatore Federico II, soprattutto dopo che risolse alcuni problemi del matematico di corte.

Per questo motivo gli fu assegnato un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi.

Fibonacci, sapeva cosa fossero le scienze esatte e malgrado visse in un periodo di grande decadenza, prima del nostro, come quello tra l’ultima parte dell’età classica ed il primo Medioevo, nacque nel 1170 e morì nel1240, a Lui è dovuta una svolta nel nostro modo di pensare.

Nel 1202 difatti pubblicò l’importante “Liber abbaci”, opera in quindici capitoli con la quale introdusse per la prima volta in Europa le nove cifre, da lui chiamate indiane e il segno 0 che in latino è chiamato zephirus, in indiano śūnya, che significa vuoto, importato in veneziano come zevero ed infine in italiano  come zero.

Fibonacci nel libro, creo una tabella comparativa di numeri scritti nei due sistemi, romano e indiano, presentò i criteri di divisibilità, regole di calcolo di radicali quadratici e cubici ed altro, ed introdusse con poco successo anche la barretta delle frazioni, nota al mondo arabo prima di lui .

Ma Fibonacci è noto soprattutto per la sequenza di numeri da lui individuata e conosciuta, come successione di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, etc. etc… in cui ogni termine è la somma dei due che lo precedono.

Una particolarità di questa sequenza è che il rapporto tra due termini successivi diminuisce progressivamente per poi tendere molto rapidamente al numero 1,61803…, noto col nome di rapporto aureo o sezione aurea.

Ecco perché, anche la matematica ci insegna che non bisogna buttar via nulla del nostro passato, neanche i numeri ….

Difatti, sembra che questa sequenza sia presente in diverse forme naturali, per esempio, negli sviluppi delle spirali delle conchiglie, ed altro. ……….. Pensa Differente..