Archivio per la categoria: In Evidenza

Noi tra Caronte e Don Bastiano

Carissimi,

Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare“.

Lo scrisse Dante Alighieri nel 1307 circa e sono passati centinaia di anni e quanto sopra non era di certo solo l’invito di Virgilio a Caronte a farsi li “cazzi propri” ma a “lasciar perdere” che è ancora peggiore, perché testimonia che oltre alla giustizia dove vi sono regole per tutti, c’era anche un potere superiore che decideva a prescindere da queste ultime.

Una delle cose più disarmanti per un uomo libero è il sapere di non essere padrone del proprio destino e che questo venga deciso da annoiati commensali o partecipanti a riunioni ristrette dove non è presente alcuno dei competenti.

È importante prima il capire il “colà dove si puote ciò che si vuole” e comprendere che posto sia per avere contezza o dell’importanza o della autorevolezza per farsi una idea di chi siano i mulini a vento da contrastare.

Di contro capire, ma “vuolsi” da chi? Chi sarebbe costui che “vuolse” o, peggio, costoro che “vollero”?

Si, ormai siamo tutti “scrittori”, siamo “tutti attori”, pensate che addirittura siamo diventati “tutti laureati” e in buona parte “in gegneria” e quindi non ci rimane che per distinguerci si riesumino o si comprino vecchi titoli nobiliari.

Leggi il resto dell’ articolo »

Schuman mio, che ti sei perso

Carissimi,

sono entrato questa mattina in un bar, ho chiesto cortesemente un caffè e mi è stato risposto: mi scusi ma ormai se ne parla dopo le elezioni. Preso dai turchi sono andato al supermercato a fare la spesa e giunto al banco salumeria chiedendo del prosciutto cotto, mi è stato risposto, siamo spiacenti ma se ne parla dopo le europee. Lo stesso dal benzinaio, tutto sembra essersi bloccato.

Può essere mai che un paese si blocca in vista delle prossime elezioni che tra l’atro sembrano non affascinare nessuno?

Ma cosa sono queste “europee” per le quali andremo a votare?

Sono forse la coltivazione di un sogno ancora incompiuto, di paesi diversi senza steccati fisici, ideologici e mentali? Abbiamo tutti lo stesso concetto di Europa unita?

Per me, ad esempio, l’Europa è stata sempre quella di giochi senza frontiere, quella di Guido Pancaldi, quella del “feel rouge” ma anche senza Schengen, disposta a giocare insieme e permettere ai giovani di paesi diversi di conoscersi, un po’ come un grande Erasmus ante litteram e anche se le frontiere fisiche c’erano ancora noi sognavamo dei giochi senza frontiere.

Io sono figlio dei tempi in cui “l’Europa” si chiamava CEE ed eravamo in sei, la Germania, la Francia, l’Italia, i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo ed io passavo il mio tempo con la lente d’ingrandimento a cercare questo staterello nella cartina geografica e mi chiedevo ma che ci fa “un villaggio” seduto accanto a degli stati territorialmente più consistenti, poi compresi che i “panni” qualcuno li doveva lavare.

Leggi il resto dell’ articolo »

“Educazione Civica” il libro che mai nessuno lesse

Carissimi

ho ritrovato un volume in ottimo stato, quasi mai sfogliato, risistemando i miei libri dell’età scolastica. Premesso che io non strapazzo i libri, non li troverete magari conservati con la doppia copertina di plastica, ma non li troverete neanche né segnati, né con le cosiddette “orecchie” fatte agli estremi della pagina, perché ho avuto sempre rispetto dei libri a maggior ragione quelli sui quali studiavo a scuola e poi successivamente all’università.

Questo libro acquistato alla scuola media faceva il paio con un altro libro intitolato “religione” che a solo pensarci oggi mi mette tanta tenerezza poiché anche in quei periodi dove potevi ottenere il “buono libri” rappresentava comunque un costo per i nostri genitori, in famiglie monoreddito, inutilmente speso per dei libri che non sarebbero mai stati utilizzati, ma che era d’obbligo portare.

Ma torniamo al libro di cui sopra dal titolo “educazione civica”, che riletto a quest’età mi ha dato molti spunti di riflessione, non solo perché letto in età matura, ma per come i principi riportati all’interno di questa opera editoriale oggi potrebbero assumere grandissimo valore e dirimere qualunque tipo di dubbio o di posizione estrema, molto spesso non supportata da logica, con una facilità essenziale, mettendo quasi un punto fermo di partenza per quello che è il concetto eccelso del vivere in “comunità”.

Leggi il resto dell’ articolo »

Dobbiamo ammetterlo, non ci sono più le censure di una volta

Carissimi

Dobbiamo ammetterlo, non ci sono più le censure di una volta.

Dico di più, non ci sono più le censure di una volta in RAI, a maggior ragione che oggi non esiste solo la RAI che entra nelle case degli italiani.

La censura è da sempre stata il metro dell’idiozia portata avanti da compiacenti burocrati idioti custodi della morale protempore o del libero pensiero.

Ma ammetto di non aver incontrato molti Voltaire in vita mia, ma piuttosto pusillanimi che davanti a palesi ingiustizie si sono voltati dall’altra parte per non perdere la “priorità acquisita”. Oggi nessuno è disposto a dare la propria vita per permettere all’interlocutore di dire la sua, questa è l’epoca del “se lei mi fa parlare, io non l’ho interrotta”.

Oggi accade il contrario, che un monologo censurato, finisce per essere riportato da tutti gli strumenti di comunicazione e addirittura declamato nei propri canali social dalla persona oggetto dell’accusa che avrebbe portato alla censura, avendo l’effetto contrario di spostare accendendo i riflettori della notorietà “sul soggetto pensante al posto dell’oggetto pensato”.

Lo ammetto si è fatto tanto schiamazzo sulla vicenda e sul nome dello scrittore del monologo identificandolo come vittima del sistema, del potere regnante che controlla una RAI occupata, ma io non conoscevo costui, del resto sono tante le cose che ancora oggi non conosco e oggi non posso non conoscerlo, oggi mi si perdonerebbe la non conoscenza dei promessi sposi, ma non il nome di costui.

Che censura è questa?

Leggi il resto dell’ articolo »

Il Principe Fabrizio Salina: Inventore della manutenzione ordinaria

Carissimi

Ma come va? Tutto bene?

Tutto…. boh!

Ho cominciato questo mio anno cercando di mettere ordine tra le varie attività iniziando anche a fare un invernale potatura di tutto ciò che potesse essere di ostaggio o di abbrutimento per quella che è la mia sola ambizione, la adorazione del bello e quindi poter essere pronto in primavera per una rifioritura.

La città, come spesso capita, ha preso la sua strada, si è data un nuovo indirizzo e sta procedendo alla rivalutazione di alcuni miti e personaggi storici, così come si fa con le auto d’epoca, quindi personaggi ancora in vita dimenticati dalla storia e ritornati in auge in questa ventata di innovazione del passato che oggi si regge in tutta la manifestazione e la ricerca del vintage.

Saranno i santi come sempre a dare una mano d’aiuto a questa umile locale umanità.

Solo in questo momento, dopo averlo tanto osteggiato e detestato, sto rivalutando il Gattopardo e ho capito l’importanza di una persona autorevole che affermava che era “necessario cambiare qualcosa affinché tutto rimanesse come prima”.

Quella frase da sempre odiata, perché sintomo della mancanza di speranza per qualunque futuro, pensata come strumento subdolo di un nobile signore che aveva il porco dentro e che elargiva consigli e perle di saggezza per scoraggiare il prossimo.

Leggi il resto dell’ articolo »

L’Importanza di un buon catechismo aggiornato

Carissimi,
son cresciuto dai Francescani e si vede poiché il mio “catechismo” era di certo scaduto e non importante e “vincente” come quello dei Gesuiti o perché no, anche quello dei Salesiani, mi sono dovuto accontentare dell’esempio contrario dell’unico Santo ricco, che si spoglia di tutto slegandosi dall’importanza dei beni e dei titoli terreni…

Fossi cresciuto Agostiniano avrei di certo oggi “inquisito tanta gente spergiura mandandola al rogo” eppure, mi sono scelto l’esempio del basso profilo e per di più nel “ramo” dei custodi di Terra Santa.

E dove vai con questi buoni “principi” in un mondo che si batte il petto fottendo il prossimo e si pone poi come esempio del giusto, dell’onesto, del campione di santità?

Ho da sempre creduto che il “bene pubblico“, fosse pubblico perché era di tutti e fosse un bene perché di esso dovevano goderne tutti ed ogni qual volta sono arrivato ai vertici di qualunque organizzazione, non ho mai ragionato pensando “adesso è tutto mio“, “adesso si fa come dico io“, ma ho sempre pensato che il “Signore dà e il Signore toglie in qualunque momento” ma soprattutto che “non si fa” e non nascondo che ho visto tanta gente superarmi “rompendo il ritmo” come avviene nelle corse dei cavalli, ma senza essere squalificati e senza che il Signore abbia mosso un dito.

Leggi il resto dell’ articolo »

Per Fortuna che Esiste una Pasqua

Carissimi

E’ dalle sconfitte, grandi o piccole che si costruiscono i successi per il futuro. Siamo arrivati a Pasqua, quale apparente sconfitta più grossa di quella della “Settimana Santa per i credenti è mai stata data alla futura memoria attraverso le sacre scritture ufficiali e apocrife.

Se ci pensate bene, nella descrizione della “Settimana Santa” ci sono espressi tutti i difetti più grossi all’umanità.

Se non ci fosse stata una Pasqua, così come intesa nella cristianità, non avranno riscattato il sacrificio della morte in croce di nostro Signore Gesù Cristo e qui non è un fatto di fede, poiché anche fossimo legati ad altre convinzioni religiose, la resurrezione assume una grande importanza nella impostazione del credo.

Si cade, si perde, ci si arrende, ci si rialza, a volte si rischia anche di lasciarci la vita, ma la speranza che qualunque sacrificio fatto possa anche superare le apparenti quotidiane sconfitte è ciò che ci dà la forza e l’energia per rialzarci e “risorgere”, anche quando dobbiamo ricominciare da zero e ricostruire su macerie.

Ricordate quello che per molti ancora oggi è stato solo un profeta, mentre per me cristiano è stato qualche cosa di più, una persona molto importante, figlio di una persona altrettanto importante, questo povero giovane cresciuto come tanti altri da due genitori, una casalinga è un artigiano, nello specifico falegname e che già manifesta delle differenze rispetto gli altri bambini (poi i ragazzi) della sua stessa età, che a un certo punto, giunto ai trent’anni, decide di andare in giro, con il suo particolare modo di raccontare che raggiungeva la menti semplici, i cuori di tutti, a predicare l’amore.

Leggi il resto dell’ articolo »

Mi si Nota di più se Sono Assente? Magari!

Carissimi

Ho una grande raccolta di foto da internet fatta negli anni attraverso le rassegne stampa, oltre alle tante personali, tali da costituire un archivio che mi aiuti a mantenere la memoria dei nostri tempi e soprattutto dei miei coevi e spesso quando mi capita di ricostruire un evento o un periodo della mia vita mi imbatto in tante foto della sezione “amici e autorità” riscontrando la scomparsa mediatica della quasi totalità di costoro, anche di gente della quale iniziavamo a sospettare l’onnipotenza e l’immortalità.

Mi sono convinto da ciò che non porta bene a costoro l’ostentarsi alla ricerca dei selfi in ogni occasione, anche quelle più imbarazzanti davanti alla presenza di personaggi diventati scomodi presenti nell’inquadratura o in abbracci.

Rammento che al senatore Giulio il millantato bacio costo tantissimo e dire che lui di contro non era avvezzo a posare per i fotografi, figuratevi oggi per un selfi, benché ne rimangano innumerevoli foto, suo malgrado, essendo non solo una vera “autorità” ma di certo un personaggio “autorevole”.

Diffido di chi sta sempre sotto i riflettori quando sarebbe pagato di contro per stare seduto a lavorare o addirittura chiuso in un “pensatoio” a pensare.

La sovraesposizione specialmente se si è un personaggio colpito da improvviso benessere ed ancor più se si è un personaggio in cerca d’autore, finisce per farti stare sul “pazzo” alla gente, così come diceva colui che sfortunatamente ricevette in dono un “genio della lampada sordo”.

Leggi il resto dell’ articolo »

“Buongiorno Palermo, Buongiorno Europa”

Carissimi

“Buongiorno Palermo, buongiorno Europa”, così si diceva qualche anno fa in radio apprendo la nostra trasmissione del sabato e dopo un saluto che usciva fuori dai nostri confini la domanda del mio co-conduttore era sempre la stessa: “cosa è successo questa settimana?”

La risposta non poteva che essere: “assolutamente nulla”.

Benché quelli erano momenti in cui in settimana c’erano sempre delle tensioni, a partire da quelle sociali con gli “spontanei cortei” di chi ribaltava i cassonetti per strada, creava momenti di tensione al di sotto del Palazzo di Città e non era difficile potere incontrare un gruppo antisommossa della polizia dei carabinieri al di sotto dei palazzi che contavano.

Quello era un periodo in cui anche l’economia cittadina marcava il passo, ricordo della profonda crisi dell’edilizia e delle cattive leggi che di contro in quei tempi producevano gare d’appalto che finivano tutte con le imprese che indicavano un unico ribasso (fino alla terza cifra decimale), e che imponevano la necessità di un sorteggio per stabilire il vincitore, con la conseguenza che le gare d’appalto finivano per essere aggiudicate con il 25% di ribasso sull’importo a base d’asta, situazione alquanto paradossale e pesante che nel tempo ha dato l’occasione per rivedere più di una volta i regolamenti fino ai giorni d’oggi.

Anche il Palermo non brillava per continuità, allo stesso modo di come accade ai giorni d’oggi, sempre lì per fare il salto di qualità, fin quando non vi fu bisogno di un atto di mecenatismo esterno con l’intervento del presidente Zamparini che con l’acquisto della a società (che nel frattempo era transitata nelle mani di Sensi) riuscì a fare il doppio salto dalla serie C alla serie A, regalando 10 anni di palcoscenici di prima classe.

Leggi il resto dell’ articolo »

Oggi Conviene Uscire Fuori dalla Fila

Carissimi,

avete cominciato a prendere consapevolezza che non ci saranno mai risorse per tutti?

Ci siamo deliziati spesso con la nostra espressione locale “a cu afferra un turcu e suo” per potere giustificare il modo di arraffare prima che ci sia qualcun altro che ci metta su le mani a tutto quanto si presenta davanti ai nostri occhi, per poi pregiarsi del titolo di “furbo”.

Bene, oggi dobbiamo cominciare a prendere consapevolezza che i tempi sono cambiati sia perchè “quanti turchi c’annu a essiri” per poter contentare il bottino di tutti i cacciatori?

In più, mentre prima della conoscenza della risorsa si era in un numero limitato, oggi di queste risorse sono in tanti ad averne preso consapevolezza e ad essersi messi alla sua ricerca al fine di raccoglierle.

Oggi tutti vorremmo essere furbi, quindi oggi più che mai il motto che io porto nel mio profilo (ma con tutt’altro intento e significato perché parlo di santità come Santo Agostino) è “se questo e quello perché non io?”

Dobbiamo mettere da parte le regole e affidarci ad un nuovo far west o continuare a mantenere l’atteggiamento di Alice nel paese della meraviglie che ogni tanto scopre uno scandalo e dice “mamma mia non me l’aspettavo”?

Una volta c’erano 10 comandamentileggi scritte su due “pietroni che sancivano dieci comportamenti da tenere su circostanze importanti. Poi vennero scritti i codici che finirono per amplificare e approfondire la casistica relativa a queste circostanze e poi venne il momento dell’interpretazione di queste circostanze da parte dei giudici e dei regolamentatori.

Leggi il resto dell’ articolo »