Carissimi
“La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Fesserie! Chi vi racconta ciò non è mai stato all’inferno e crede solamente che l’inferno sia quell’invenzione religiosa che idealizza un posto dove si espieranno tutte le nefandezze terrene eppure …
Io sono convinto che specialmente per noi cristiani, se mai è stato progettato questo inferno, sia rimasto come una delle tante cattedrali nel deserto, opera incompiuta e rimasta vuota ed inutilizzata e non perché non ci sarebbero stati clienti, … anzi …. ma perché la nostra è una delle religioni tra le più corruttibili e fatta a nostra immagine e somiglianza e non rigorosa come le altre religioni altrettanto antiche o maggiormente seguite, dove l’essere praticante impone la rettitudine sempre e dovunque …. mentre per noi c’è sempre tempo per pentirsi fino all’ultimo e così avrà fatto Hitler, i papi del medioevo e tutti i personaggi diabolici e nefandi che hanno arricchito le loro tavole della presenza cosante di prelati, quegli stessi che potevano permettersi la gestione di una banca e giocare a golf o umili attici di 750 mq che ricordano vagamente la capanna di Betlemme dove la cristianità nacque.
Pertanto, “che ve lo dico a fare!” Il diavolo e l’inferno sono sulla terra, certamente, per il resto vorrei aver lasciato il beneficio del dubbio che vi scioglierei soltanto nel momento in cui vi dovessi arrivare dopo la morte se trovassi il modo di comunicare con voi.
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Carissimi.
Ero piccolo e pensavo: “come faremo quando Rivera smetterà di giocare? Non sarà più calcio!”
Eppure calcio fu e non solo per chi non teneva per il Milan, ma per chi come me era nato nel mito di Gianni Rivera e pensava che non esistessero altri giocatori fuorché lui, per portare avanti la mia fede rossonera e l’amore per il calcio, e così accadde che in quei giorni si affacciava alla ribalta un giovanissimo Franco Baresi lanciato in prima squadra e futura bandiera e capitano della mia squadra del cuore.
Una foto del goal in maglia azzurra piegato sulle ginocchia mentre scriveva la storia con il suo 4-3 dello stadio Azteca venne sostituita da una foto di Baresi in maglia azzurra che piangeva dopo aver perso ai rigori la coppa del mondo, così come quando smise anche baresi, appendendo le scarpette al muro, il Milan ha continuato ad esistere, a giocare e il mondo andato avanti.
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Carissimi
Conoscevo il Cinese che un giorno desideroso di possedere una Ferrari e non potendosela permettere mandò a prendere una scatola di montaggio per costruirla.
Io ero meravigliato dalla sua passione che lo portò chiuso in un garage a costruirsi una “testa rossa” esternamente somigliante in tutto e per tutto ad una preziosissima Ferrari, ma montata sul motore di una 500 FIAT vecchia da rottamare.
Che senso avesse il tutto, l’ho capito solo dopo anni crescendo, poiché non era la Ferrari in sé il problema, ma il problema del cinese, eravamo noi.
Lui non si era posto neanche i problemi della immatricolazione, non so neanche se questa auto potesse circolare, ma per camminare camminava ed era in bella mostra esposta sotto casa per strada.
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Carissimi
Questo strano modo di vivere che ci sta condizionando tutti, sta anche rovinando la nostra salute e il nostro preziosissimo sonno. La notte ci fanno compagnia personaggi dimenticati nella nostra memoria oppure ci fermiamo a pensare e ad approfondire temi del nostro vissuto con una capacità di lettura pari alle gocce di tropina per gli ottici.
Me ne stavo seduto nel mio balcone (che poi non era quello di casa mia, ma probabilmente un balcone con ringhiera su una via grande che somigliava alla via Roma a Palermo) e da lì guardavo il passaggio, il cosiddetto “passio”, davanti il mio portone con un impermeabile e un cappello borsalino c’era un figuro che controllava il flusso di persone e guardava me, ogni tanto.
Ad un certo punto riconoscendogli una qualche autorità dal balcone gli chiesi: “posso scendere?”
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Carissimi.
Se mi doveste chiedere qual è la cosa che mi affascina tanto ma non farei mai, vi risponderei subito il sindaco della mia città.
È certamente una figura di prestigio che giunti all’ultimo terzo della propria vita, un professionista come me, potrebbe ambire a fare, anche nell’ottica di un servizio da fornire alla propria collettività, ma se dovessi soffermarmi a ciò che leggo dai giornali o vedo sui media vi risponderei subito: “Ma chi me lo fa fare?”
Non nascondo che ho avuto l’onore di servire la mia città in vari ruoli di responsabilità o di consulenza, ma grazie al cielo sono anche riuscito a ricavarmi questo spazio per scrivere e da quando ci sono i social, anche per cazzeggiare, nel fine settimana, trovandone grande giovamento e forza per affermare e mie difficili settimane lavorative ma soprattutto per saper selezionare le affinità elettive attraverso la scoperta di gente intelligente che sapesse leggere oltre le parole.
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Gli vedevo sbattere la mano su quella Bibbia posta su una importante scrivania con un antico piccolo crocifisso ligneo da tavolo posto su un piedistallo, ed un elegante sottomano con la sua preziosa penna stilografica in bella mostra, mentre gridava al suo collaboratore entrato nella stanza durante il nostro colloquio.
Più che il suo gesto d’ira era ciò che pronunciava il potente pio professionista mentre toccava quella Bibbia, quelle parole piene di livore riferite ad un impiegato reo di qualcosa o di un disatteso adempimento.
Gridava: “Io a questo per quanto è vero Dio lo rovino per tutta la vita!”
Quel nominare invano il nome dell’onnipotente per me che ero giovane credente, mentre maltrattava in segno di potere i simboli della fede, in una stanza con foto ben in mostra di incontri con i cardinali, o addirittura con il Papa, o nell’indossare il mantello durante una speciale funzione religiosa, mi colpi molto.
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Sarà il Real Teatro Santa Cecilia di Palermo ad ospitare oggi, a partire dalle ore 18.00, il reading letterario “Leggendo Epruno 10 – L’amicizia”.
Lo spettacolo giunto alla sua decima edizione si caratterizza come racconto corale a più voci, legate insieme da un unico narratore che fa da filo conduttore. Ogni anno gli scritti hanno trattato un tema diverso, quest’anno le letture saranno tutte basate sul tema dell’amicizia. Un’antologia di brani redatti dall’ideatore dell’evento Renzo Botindari che da oltre 20 anni ha raccolto e scritto pensieri sui temi più disparati. Personaggio principale delle storie è Epruno, un carattere ed un nome inventato per caso dopo un episodio capitato allo stesso Renzo.
“Epruno nasce circa 20 anni fa e diviene incontro settimanale di una comunità web dove ogni venerdì inviavo i miei scritti e le cose divertenti trovate online, poi il format negli anni passa anche attraverso la carta stampata e la radio per rimanere incontro annuale a teatro. Questi eventi riescono a mettere insieme gente di estrazione diversa, che si ritrova piacevolmente per ascoltare e riflettere sui temi che ci riguardano da vicino nella vita quotidiana”.
Lo spettacolo composto da undici quadri legati narrativamente pone allo spettatore delle domande sull’esistenza dello stesso concetto di amicizia che può variare a seconda dei contesti, delle situazioni di subordinazione, del sesso, della giustizia, del tradimento, della mancanza e della perdita.
“Epruno nasce circa 20 anni fa e diviene incontro settimanale di una comunità web dove ogni venerdì inviavo i miei scritti e le cose divertenti trovate online, poi il format negli anni passa anche attraverso la carta stampata e la radio per rimanere incontro annuale a teatro. Questi eventi riescono a mettere insieme gente di estrazione diversa, che si ritrova piacevolmente per ascoltare e riflettere sui temi che ci riguardano da vicino nella vita quotidiana”.
Lo spettacolo composto da undici quadri legati narrativamente pone allo spettatore delle domande sull’esistenza dello stesso concetto di amicizia che può variare a seconda dei contesti, delle situazioni di subordinazione, del sesso, della giustizia, del tradimento, della mancanza e della perdita.
Alessandra Costanza
(https://emmereports.it/2020/10/25/real-teatro-santa-cecilia-il-reading-leggendo-epruno-10-lamicizia/)
Il giorno dopo a 24 ore di distanza, ritrovate le prime forze dopo una lunga preparazione provo a dire cosa penso.
Leggendo Epruno è pur sempre un “prezioso messaggio” che come ogni cassetta di “Mission Impossible”, se si accetta la “missione”, si autodistrugge dopo 5 secondi dall’averla ascoltata.
E’ un “buon ristorante a conduzione familiare” dove si mangia bene e si paga poco, dove io il primo, da gestore mangio ed invito non solo le persone vicine, le persone che conosco, ma anche quelle che reputo possano apprezzare quello che prepariamo.
L.E. rappresenta una sorpresa per chi si lascia convincere ed spesso ancora qualcosa da spiegare (anche a chi lo fa da anni) che ne percepisce “la magia” e non rinuncerebbe mai ad esserne parte.
L.E. è qualche cosa che ha aperto una “finestra temporale”, “una breccia” nella sensibilità di qualcuno e prima che questa si chiudesse ha depositato un seme, un punto di vista, una provocazione, prima che costoro scappassero via o ne prendessero le distanze per tutto ciò che sta nella natura umana dei rapporti.
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E un giorno il “Padre Eterno” si mise al lavoro dando vita a tutto quanto ci circonda.
Inizio ad impastare e a compiacersi e si dice lavorò per sette giorni.
Tutto andò come previsto tranne un piccolo incidente avvenuto durante la creazione dell’essere umano e del quale non si trova traccia scritta nelle Sacre Scritture.
Accadde che il Creatore si fermo con un dubbio: “adesso di che colore lo faccio”?
Poi disse tra se e se: “è così bello che voglio farlo di tutti colori dello spettro”.
E cosi fece e ne distribuì la sua presenza nell’universo, tra cui la terrà, adattandolo alle caratteristiche dell’ambientale naturale.
Ma mentre stava per finire di dipingere accadde l’imponderato, urtò il tavolo di lavoro su cui poggiavano tutti i colori e questi precipitarono sul pavimento creando un nuovo colore, il bianco, quale combinazione di tutti i colori.
Con un certo disappunto riprese a dipingere gli uomini rimanenti con questo ultimo colore, poi si fermò e confrontò questo uomo con gli altri bellissimi colorati e disse: “Non so se sei un errore o una fortuita casualità, ma è certo che da oggi tu avrai una responsabilità in più, ricordare che vi ho creati tutti belli e tutti uguali, poichè dentro di te …….. c’è una parte di tutti loro.”
(Scritto e Letto nel 5° Episodio di Status Donne – Su CTS – Format di Paola Carella)
Quando non si ha nulla da nascondere e si dice la verità nelle conversazioni, FB, Messanger e i Messaggini Telefonici rimanendo archiviati, rimangono a futura memoria dei nostri comportamenti e dei comportamenti ricevuti da chi ieri era amico e oggi non lo è più.
Ecco perchè prediligo affidare allo “scripta” le mi sensazioni, poichè se ti sei comportato sempre bene, coerentemte e linearmente, da qualche parte la “verità” è conservata, anche se sono convinto che ognuno si crei la propria verità, poichè ascolta soltanto le proprie parole o ciò che si vuole sentire.
Diffidate da chi fa i “copia incolla” o gli “estratti” ………
Ma per chi ha una “coscienza”, sa certamente che la verità è li “sarbata” e ciò ci lascia sereni …….. senza necessità di attendere “coccodrilli”, “discorsi funebri” o “epitaffi”