Archivio per la categoria: In Evidenza

Un collegio sicuro, mi viene in mente qualcosa

Carissimi

Mio Zio Antonio aveva due figli maschi, Andrea che andava bene qualunque cosa facesse, anche a scuola seppur le circostanze lo portarono a non continuare gli studi e Giuseppe, detto Pippino ovviamente, che non ne voleva neanche a brodo come si dice dalle nostre parti e questa cosa credetemi lo faceva impazzire, poiché a differenza di Andrea con Pippino le aveva tentate tutte e lo aveva accontentato in ogni cosa senza porsi il vero problema: “Pippino non era cosa”. Non necessariamente cretino, ma quella cosa non era fatta per lui e allora disperato chiese consiglio a mio Zio Gabriele, sacerdote ma dopo tanto pudore………

Così approfittando un giorno della circostanza che in uno dei loro incontri zio Gabriele gli chiese: “Come va tuo figlio Pippino a scuola?”

Da quell’istante si aprì come un contenitore pieno di storie, lamentele, e mortificazioni che portarono alla conclusione: “è uno sciccazzu ca cuda!”

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Election Day! Che bella parola

Carissimi
In questa solare giornata estiva prendiamo tutti consapevolezza che tra una quarantina di giorni, dopo averne parlato tanto, si torna a votare per politiche, eppure le ultime erano state meno di cinque anni fa, ma grazie a quei “perfetti” regolamenti che accompagnano la legge elettorale finivano quasi sempre per non consegnare un vincitore e soprattutto per garantire collegi sicuri per i nominati.
Alla lettura degli esiti elettorali la domanda che ci facevamo era sempre la stessa: “ma io così ho votato?”
Sarebbe stato opportuno rivedere per l’ennesima volta la legge elettorale ma non c’è stato né tempo né volontà e quindi eccoci di nuovo davanti alla scheda e alle coalizioni, con la speranza che questa volta uno dei due schieramenti possa superare il 50% delle preferenze e governare.
“Governare, Amministrare” che belle parole.

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Auguro a Tutti una serena Crongoli

Carissimi

Inizio le mie vacanze e sono certo che seppur queste non saranno lunghe come quelle della nostra infanzia, saranno sempre sufficienti a staccare per qualche giorno e a rigenerare le pile, consapevole che qui il telefonino non ha “campo”.

Sono rimasti pochi i posti nella terra dove questo fenomeno avviene e comincio a pensare che chi condivide il mio punto di vista, li tiene segreti affinché non giunga di notte e notte qualche nuova compagnia telefonica ambiziosa a sanare quello che loro chiamano disaggio. L’assenza di telefonino, televisioni, radio ci aiuta spesso a riflettere su cose essenziali alle quali non abbiamo mai tempo di pensare.

“Che ve lo dico a fare” quei ventiquattro affezionati lettori settimanali che mi seguono da qualche tempo sanno che è solo uno per me l’eremo dove ritrovo “gente semplice”, Crongoli, piccolo paesino delle Madonie, abitato da 170 presenze, tra esseri umani ed animali che non risponde a nessuno delle nostre regole di socialità se non quella di una natura contadino-pastorale.

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Non mi Arrendo

Carissimi

Certo i giapponesi sono un popolo strano e affascinante, lontano non solo chilometricamente da noi, ma lontano dalla nostra cultura, una miscela perfetta di innovazioni tecnologiche e custodia delle antiche tradizioni.

Una società legata al rispetto dei ruoli, dell’onore, della parola data, insomma una società così rigorosa nei principi da far sembrare quella siciliana che si riempie la bocca degli stessi termini una parodia.

Con questo non voglio dire che sono perfetti, anche loro hanno i propri difetti, anche loro fanno i propri errori, anche gli scienziati giapponesi sbagliano, basta soltanto pensare a quanti sono i bambini nati seguendo scrupolosamente il metodo contraccettivo di “knausogino”, ma che volete, questi sono effetti collaterali, ma di contro se a loro affidate un impegno d’onore, credetemi, pur di dare la propria vita, costoro la portano a compimento.

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La Cosa Giusta

Carissimi

A volte guardo questo foglio bianco e penso tra me e me: “cosa di più posso dire ai miei 24 lettori, che ancora non ho detto? È giusto invitare a sognare un mondo migliore quando tutto intorno a noi va nel verso sbagliato?

Ho voluto sognare, ma non dormendo, un mondo migliore e vi ho pure dato le regole del gioco, ma ho scoperto subito che pur di non perdere in molti avete afferrato quel poco che c’era nel piattino ed avete cercato delle scorciatoie, oppure vi siete voltati dall’altro lato perché eravate indifferenti a stupide prediche, perché sapevate già che se il gioco ha delle regole, ha anche i suoi punti deboli dove attaccarlo.

Ogni qualvolta mi buttano a terra con l’inganno penso a questo episodio accadutomi quando avevo 20 anni.

Un giorno in un assolato pomeriggio come questo ero seduto in una caserma dei carabinieri difronte a un giovane comandante che stava ultimando le formalità di rito dovute alla raccolta della mia testimonianza su un furto/smarrimento avvenuto nel mio condominio.

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Palermo vincerà imparando a rimotivare le risorse umane

Carissimi

In qualunque ambiente di lavoro io sia arrivato, mi sono da sempre dovuto guadagnare la stima delle truppe visto che i colleghi “ufficiali” mi guardavano sempre con la sufficienza di chi ti aspetta al varco, sicuro che tu possa sbagliare o addirittura ti possa stancare. Quindi nel momento in cui, per il ruolo ricoperto, dovevo formare una squadra mi ritrovavo nelle stesse condizioni di Massimo Troisi quando faceva il sogno della guerra addormentandosi tardi.

Sappiate che qualunque sia l’organizzazione pubblica o privata, il potere di alcuni dirigenti viene esercitato (a testa loro) nella capacità di spostare risorse umane. Nel pubblico, non dovendo fare conto con i budget e quindi con il costo che una risorsa umana affidata ha, il solo avere maggior personale rispetto ad un altro, rappresenta potere e prestigio.

Qualunque richiesta di movimentazione veniva avanzata diventava una tragedia, una operazione impossibile seguita ad un pianto per la storica carenza di personale o il sottodimensionamento delle risorse e quindi il “No” era assicurato.

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“Che farò senza Euridice, dove andrò senza il mio ben”

Carissimi

Mi sono dovuto prendere una settimana di pausa in questo periodo pre-elettorale e scrivere più di un editoriale (questo è il terzo), rimasti non pubblicati ovviamente, poiché ero atteso al varco dai miei 24 lettori avvicinandosi il “D-day”.

Andando per strada, da più finestre, dietro le persiane chiuse, ho sentito da più parti la voce di Harold Stevens (il colonnello buonasera) dopo quelle tre note brevi, e una lunga, che mi riportavano all’apertura della Quinta di Beethoven, e che nell’alfabeto Morse, punto punto punto linea, equivalevano alla “V” di Victory (vittoria).

Quanta imprudenza, porta male, abbiate il buon gusto di attendere ancora dieci giorni.

Voi che non siete matematici, non dovete dimenticare che in questi momenti a scegliere delle nostre sorti sarà la gente e che la stessa gente, non sarà obbligata a farlo, (seppur sarebbe un diritto conquistato e a mio parere un dovere).

Ecco che in quel momento qualunque statistica, qualunque raccolta, si allontanerà dalla pura sommatoria algebrica di mani strette e si affiderà, alla consistenza dell’astensionismo, all’eviratore da divano di turno che per far sfregio alla società si taglierà i suoi attributi (spesso unico tesoro custodito) non andando a votare, a suo dire per protestare, perdendo questo momento magico, frutto di tante battaglie, per far sapere come la si pensa.

Aimè caro “evirato”, nessuno si accorgerà della tua rinuncia ad “esser uomo” e alla tua perdita di sangue, poiché “gli assenti hanno sempre torto” ed avrai dato facoltà di parola soltanto ai vincitori che a quel punto avranno il diritto di decidere “i giri” e quanto voler rimanere sulla giostra.

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Eppure io sono contento

Carissimi

Ditemi per quale motivo in questo momento dovremmo farci rovinare l’umore, supponiamo che io sia un proprietario di una azienda che ha prodotto vaccini, un proprietario di farmacie o addirittura o meglio ancora un grosso distributore e che possa governare la politica dei prezzi e ad una minima avvisaglia di razionamento, raddoppio o triplico questi prezzi, potendo pilotare il mercato per aumentare i miei profitti, perchè dovrei farmi rovinare il buon umore?
Certo sono bombardato come voi dai notiziari mono notizia, ma mi sfrego le mani e dico, finchè dura …

Perchè pensare che giochiamo tutti dalla stessa parte, se c’è chi vince necessariamente c’è ci perde.

Immaginiamo di contro che io lavori e guadagni con l’industria bellica, questo non rischierebbe di essere un momento positivo per i miei affari? Volete che davanti alla morte ci sia un “cassamortaro” che si disperi? Perchè? Per lui è lavoro, non dico che non abbia un anima poichè nel 99% dei casi fa il suo lavoro con grande professionalità e il trovarsi accanto persone del genere in momenti così brutti e sempre di conforto, ma perchè illudersi che un proprietario di onoranze funebri possa essere dispiaciuto perchè la gente muore? E’ il suo mestiere, cosa sarebbe un panettiere senza il grano, senza la materia prima della sua attività?

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Dio “non lo Vuole”

Carissimi

Nuovi “crociati“, interventisti, se foste andati troppo indietro con il tempo, forse mi sarei “priato” nel rivivere gli anni della mia gioventù, ma con questi “discorsi persi” che sento ovunque mi sembra di ritornare indietro di cento anni, ma io a quel tempo non ero a questo mondo e meno male, perchè mi sono evitato orrori che hanno di contro sconvolto la vita ai ns genitori e ai ns nonni.

L’uomo sembra sentire la necessità di fare guerre e con una semplicità che fa paura e nascondendo dietro a tutto ciò interessi economici di pochi manda alla morte, alla sofferenza, alla povertà e pertanto mi chiedo di continuo come ci può essere una religione che inneggi alla guerra (quando vedevo i kamicaze farsi saltare in aria in mezzo alla folla) o peggio una religione che si volti dall’altro lato mentre il popolo è in guerra o ancora peggio benedica e dia la comunione al leader sanguinario dallo sguardo di ghiaccio, ma devoto di un “Dio costruito a sua immagine e somiglianza“.

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Avevo Grandi Aspettative

Carissimi

Avevo grandi aspettative dall’uso delle mascherine anti COVID, non solo per loro capacità di valorizzare lo sguardo e gli occhi della gente, nascondendo difetti o peggio molto altro …… l’altra sera ad esempio sono rimasto “fonato” da una persona che presosi di coraggio senza mascherina, mi si è avvicinato per dirmi una frase all’orecchio.

Ho dovuto attendere qualche secondo prima di riprendermi dallo choc apportatomi dal suo alito che evocava pasti di “picciriddri muorti con le mitiche scarpe MECAP“. Purtroppo sappiamo bene che l’igiene orale prescinde dall’obbligo o meno della mascherina, ma meglio abbandonare questo disgustoso preambolo.

Credevo che a furia di vedere solo gli occhi, la gente iniziasse a guardarsi negli occhi durante le discussioni, ma purtroppo questa base di coraggio mancava allora e manca adesso, tanto che sono sempre meno le persone sincere e soprattutto le persone che te le mandano a dire invece di affrontarti e ancora di più quelli che te la fanno alle spalle per “pusillanimeria“.

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