L’Oscar al miglior film (Academy Award for Best Picture), in precedenza noto come miglior produzione (Best Production) viene assegnato annualmente al film votato come migliore dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), l’ente che dal 1929 assegna i premi Oscar. Fino al 1950, il premio è stato dato alla società di produzione mentre dal 1951 in poi è andato al produttore.
Questo premio è l’ultimo per ordine di annuncio della notte degli Oscar, ed è considerato il più prestigioso. Al 2021, ci sono stati 564 film che hanno ottenuto la candidatura al Miglior Film, e 93 vincitori.
L’ultimo ventennio del secolo scorso ci ha donato una serie di capolavori per i quali il gusto collettivo ha coinciso con le scelte dell’Accademy. Scegliete voi 4 tra i seguenti titoli:
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Vediamo quanto siete competenti questa volta della musica Italiana a partire dagli anni 70
A quali di questi gruppi dareste la preferenza
Potete esprimere fino a 4 preferenze
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Mi voglio fare perdonare per il ritardo, ma ecco un sondaggio che vi piacerà, come sempre molta roba resterà fuori, ma avendo messo tanta roba dentro, vi do la facoltà di scegliere fino a 5 gruppi e di votare fino alla mezzanotte di domani, domenica.
Diamoci dentro
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Chi di Voi ha figli in età o chi c’è già passato sa che momento determinante è quello della
conoscenza dei consuoceri. Il terrore di pensare: “con chi ci andiamo ad imparentare?”
Tra questi personaggi chi non vi augurereste venisse a casa vostra
a “spiegare” il matrimonio? Leggi il resto dell’ articolo »
“La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Ecco perché come sempre l’unica cosa che non mi preoccupa non è il futuro, poiché questo verrà dopo il presente e se mi dovessi attardare non mi aspetterà, ma mi preoccupa il ruolo che in questo futuro io dovrò avere. Ho sempre guardato alle guerre come a quei momenti in cui finita una partita nel gioco delle carte le si rimischia per ricominciare una nuova partita.
Grazie a Dio è Venerdì anche questa settimana, il primo w.e. da passare nel blog. Ci sarà ancora molto da fare prima di spegnere l’interruttore questa sera della settimana, ma in questo sono confortato che anche Zio Mario sta tutto il giorno alla sua scrivania seduto a lavorare ………….. Grazie Mario!
Carissimi
Giunti al ns. 180° appuntamento mi corre fare una constatazione. “Mai, neanche da fidanzato ho avuto così tanti appuntamenti con la persona a cui tenevo”, sta diventando un legame serio, mi devo preoccupare?
Ci sono grandi professionisti che con cadenza anche giornaliera prendono in prima pagina il caffè o si sdraiano sull’amaca, ma quello è lavoro e davanti alla loro maestria non posso che togliermi il cappello, questo (il mio) è serio “cazzeggio” ventennale volto a tenere il filo con i conoscenti di una vita e con i tanti nuovi che nel frattempo sono saliti a bordo, ma soprattutto sono il frutto di una amicizia che mi lega al mio Amico “Maurizio” che mi ospita fin dal primo week end di vita di questo giornale on-line che giorno dopo giorno è diventato più grande di qualunque sogno, frutto dei tanti “ragazzi” (certamente nell’animo) che ci lavorano (è in questo caso il termine lavoro è appropriato) e al quale va il mio primo ringraziamento e “Augurio di Buon Ferragosto”.
Scrivere, soprattutto quando non rappresenta un mestiere è una sorta di terapia che in una certa fascia di età si manifesta con i diari, poi con la creatività, prima di arrivare alle “ultime memorie”, ma lo strumento con il quale lo si fa da anche una idea del carattere di chi lo fa, così come nel caso di “Epruno” che prende la parte ironica di tutta quella umanità che incontra “Renzo” facendo l’ingegnere da 35 anni e confrontandosi giornalmente con seri temi, legati alla sicurezza, all’impiantistica, alle manutenzioni, alla sorveglianza, alle progettazioni pur mantenendo un basso profilo fuori da qualunque stanza dei bottoni, come diceva Leopardi “non io, non già chi io speri”.
C’è un tempo per tutto nella vita e chi lo sa, il nostro amico precedente direttore è diventato assessore.
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“Grazie a Dio è Venerdì”.
Carissimi.
Mentre le luci dell’alba dal mare preparano il sorgere del sole anche questa mattina, chi di noi si sveglia adesso o ha passato notti insonni, prende consapevolezza che ormai l’anno è finito e prende consapevolezza che non si è più attratti dalle festività natalizie e di fine anno, dai tristi panettoni aperti in un ufficio su tovaglie di carta in ipocriti auguri, ma soprattutto prende consapevolezza che un altro anno è passato, ne rimane uno in meno, ma soprattutto si è riuscito a galleggiare ancora per un pò.
Certo, gli stronzi per natura abituati a galleggiare, hanno recimolato tra le macerie morali sprazi di potere, di pseudo potere, di falso potere, mentre per tutti gli altri è rimasta tanta povertà, sociale, morale.
Paradossalmente all’alba di questo giorno mi rendo conto che siamo giunti al tramonto di questa democrazia.
La società è spaccata in due, come ai tempi della monarchia, soltanto che al posto della vecchia nobiltà vi è una classe dirigente autoreferenziata e poteri occulti che nulla hanno a che vedere con scalate democratiche.
Si dice che la politica attuale ha tempi biblici per prendere le decisioni e che lo stato vada ammodernato, snellito e riformato e per questo ci hanno portato ad un referendum che ha ulteriormente diviso l’opinione pubblica che si è espressa su una proposta politico-gestionale ma che non è servita a nulla, ma la stessa politica ci ha insegnato che in soli 10 giorni (dalle dimissioni alle nuove nomine) è stata in grado di risolvere una crisi di governo, se è lentezza questa?
Grazie a Dio è Venerdì …..
Veniamo fuori da un Giovedì “difficile” come avrete letto, ma noi vediamo il “quarto pieno” di quel bicchiere che è la nostra vita.
Voglio ancora dedicarmi ai media che dopo tempo ci propinano le “lacrime” della Clinton delusa.
Ora vorrei dire alla “signora”, la quale aveva pensato di vincere facile e aveva già disegnato un suo fantastico futuro e a quei tanti che già sul suo carro o pronti a salirvi da “qualunque latitudine” che la “delusione” non nasce con lei.
Molti di noi ogni giorno constatano che i propri programmi e spesso le ns ambizioni vanno “a femmine perdute” e non perchè siamo meno bravi dei ns competitor, ma perchè oltre noi, ci sono gli “altri” e più gli “altri” sono determinanti per il nostro successo, più è probabile che questi possano contribuire al ns insuccesso.
Anche a me, piacerebbe “vincere facile” ……. ma devo fare il conto con chi “mi guarda, mi vede e ha paura e imbracciata l’artiglieria, non mi ricambia la cortesia!” (F.D.)
Quindi a 70 anni, si goda la sua pensione e prenda atto del risultato delle urne, del resto da moglie del presidente USA per 8, ha costruito una straordinaria carriera, ma politicamente come direbbe un mio Amico “non aveva le ruote”, avendo già perso in passato le primarie ……..
Infine per tutti coloro che credevano di cavalcare la “vittoria facile” della Clinton, dico, “so cazzi”, ma fate come tutti noi “i perdenti”, prendetevi un buon caffè e progettatevi una nuovo obiettivo.
Perdere una elezione è dura, io la provai all’Ordine, la prima volta, mi fidai, non feci patticelli e giochini e fui il primo dei non eletti per 15 voti.
Non chiesi di ricontare le schede (e secondo molti feci male), mi complimentai con i vincitori e mi feci da parte, 4 anni dopo, non fidandomi di nessuno, mi chiusi nel mio studiolo con il mio PC, contattai gli elettori uno per uno (come faccio quando rispondo agli auguri) e raddoppiai i consensi risultando tra i più votati (so che ciò non piacque).
Quindi cercare sempre le cause dei propri insuccessi prima in se stessi, dopo un esame di coscienza, qualora vi accorgeste che il gioco è “truccato”, abbandonate il tavolo e dedicatevi ad altro …… C’è tanto altro da fare, la vita è bella per questo. Buon w.e.