Archivio per la categoria: Dal vecchio Blog di Epruno

Anch`io lo conoscevo

 

Commento al pdf nr. 25 per Giuseppe. Scusa per l`invio via e-mail , ma non sono riuscito a postarlo sul blog a causa dell`antispam.
Anch`io lo conoscevo molto bene, con quei capelli da artista sempre in cerca di ispirazione, con quel suo passo felpato che te lo trovavi davanti senza accorgertene, con quei suoi modi da gentiluomo d`altri tempi a cui sembrava quasi mancasse il cilindro e il bastone da passeggio quando si inchinava a salutare qualcuno.A volte tornando a casa lo incontravo vicino il passagio a livello ,ormai in disuso, di via Malaspina e si facevano due chiacchere fino alla piazzetta in fondo alla via Aurispa , dove lui abitava, fermandoci per delle buone mezz`ore quando mi parlava di una nuova canzone o di una poesia.
Una volta mi mise in mano, pregandomi di leggerlo, un romanzo che aveva scritto per un concorso di nuovi scrittori.Si intitolava ” 9 mesi nello spazio”, l`ho letto, non sto qui` a raccontarvi la trama o la bravura di Giuseppe, ma l`entusiasmo e il credere di fare qualcosa che agli altri possa quantomeno interessare era radicato in lui.A distanza di anni ho appreso, grazie ad “Epruno”, della sua morte e di quello che “gli hanno fatto fare “.
A prima vista non sapevo che effetto mi hanno fatto quei video, ma riguardandoli bene , ho visto nei suoi occhi il volersi scusare di essere li e fare quello che ( volente o nolente ) stava facendo. Ieri sono stato al funerale della mamma di in mio conoscente. Siamo stati accolti nella camera ardente da un cerimoniere con dei modi affettati e asettici, da sembrare un politico in cerca di voti.Dopo aver fatto le condoglianze ai familiari ci siamo accomodati a dei tavolini e ci e` stato servito del caffe` e dei biscotti.Il tutto era contornato da un sottofondo musicale che infondeva la pace interiore.

Eravamo in ‘ 12 ” E AVEVI TIMORE A DEGLUTIRE IL CAFFE` PERCHE POTEVI DISTURBARE TANTO ERA IL SILENZIO. La diretta interessata era in una stanzetta attigua , come a non volerci ricordare perche` eravamo li`, e se volevamo potevamo andare a renderle l`ultimo saluto, sempre sotto la vigilanza del solerte cerimoniere. Mi sembrava la scena di un film. Mi e` venuto di pensare che i Nostri funerali sono piu` umani e veraci. Sara` vero ? Ma tanto al morto che gliene importa se esterioriamo dei sentimenti che non sono veri o che lasciano il tempo che trovano.Non sono stato al funerale di Giuseppe, non dico che avrei voluto esserci, ma spero che qualcuno gli abbia almeno detto ” Riposa in pace” e abbia avuto qualche fiore e non soltanto i pomodori che la vita gli ha dato. Ciao Giuseppe………….

Da Antonio da Rotterdam

Io lo Conoscevo Bene………(dal pdf 25)

Stavo per fare la solita rassegna di filmati di yuo-tube da allegarvi, quando ad un certo punto mi sono imbattuto in una pagina che ha attirato la mia attenzione ed aperto lo scrigno dei ricordi. Chi lo avrebbe mai immaginato che il mitico “Giuseppe” sarebbe stato un personaggio “CULT” del WEB e così ho cominciato a leggere una serie di blog che parlavano di lui. Ma io lo conoscevo bene, ed in qualche modo ho contribuito allo sviluppo di quella che è stata la sua seconda vita. Lo vedevi arrivare da lontano con quel suo procedere con una andatura alla Renato Pozzetto, una figura imponente, quegli occhioni azzurri in quel faccione triste, un libro sotto il braccio e si avviava la domenica, verso le 11.00 in direzione della sua prima ribalta, la messa domenicale celebrata da Padre Paletti, un francescano fascistone pieno di se che recitava le sue prediche ed il caro Giuseppe faceva da introducer leggendo le letture sacre. In quel tempo, Giuseppe per vivere (sopravvivere) lavorara c/o due signorine anziane che gestivano una copisteria, come dattilografo, ricopiando documenti con una vecchia macchina da scrivere.
Giuseppe era più grande di me, ed anche se sembrava indatabile, lo doveva esser di molto più grande, poiché mi raccontavano che mio padre lo conoscesse da tempo, dalla fermata dell’autobus che entrambi prendevano insieme per andare a lavorare, e mio padre era morto quando io avevo dodici anni. Ma questa vita semplice, subisce uno scossone quando in città TGS decide di produrre una trasmissione di un presentatore catanese, Gianni Creati, chiamata “Il Pomofiore”. Questa trasmissione, liberamente tratta dalla Corrida di Corrado, lanciava dilettanti allo sbaraglio dividendo la serata in due classifiche, i vincitori dei “fiori” (i più bravi), ed i vincitori dei “pomodori” (il più scarso tra gli scarsi), entrambi venivano fatti bersaglio in scena dei fiori o dei pomodori lanciati dal pubblico. Giuseppe decise di mettere a frutto la sua dote di compositore di canzoni, a tutti fino a quel momento nascosta, tirando dal cassetto brani da lui composti (più che altro pensati) non credo sapesse scrivere la musica, semmai si sarà fatto aiutare da qualche altro artista come lui, per mettere su spartito le sue composizioni quali “Marinà Marinarella”, “In te la Caramella” e “RAI1, RAI2 e RAI3” con le quali per tre settimane vinse alla grande la classifica essendo inondato da quantità industriali di pomodori, da gente che ovviamente non aveva capito il suo talento, e che Giuseppe faceva sul serio e che aveva partecipato per vincere la “classifica dei fiori”. Il nostro amico però seppe cavalcare l’importanza di esser diventato un personaggio televisivo e che da quel momento tutta Palermo sapeva chi fosse Paviglianiti. Di li cominciò la svolta della sua vita e siccome, purtroppo gli eroi non son tutti giovani e belli, ma soprattutto fortunati, Giuseppe perse il “posto di lavoro”, le signorine non potevano permettere che nella loro rispettabile ditta, ci fosse un impiegato diventato un “clown televisivo”, Padre Paletti non gli fece più leggere le sacre letture in chiesa e ironia della sorte, conobbe una compagna, così secca e malaticcia che forse sarebbe stata anche lei in gioventù una ragazza normale, ma gli acciacchi ed i tanti problemi, non gli facevano giustizia. I fratelli di lei, anche con le minacce e non solo, non videro l’ora che qualcuno si sposasse quella povera donna, e costrinsero Giuseppe ad un non allegro matrimonio, che si sarebbe concluso da li a tre anni con la prematura scomparsa di lei. Non passò molto tempo che Giuseppe perse anche l’unica persona che provvedeva al suo sostentamento, la madre, e da quel momento ci perdemmo di vista. Ma la mia frequentazione di Giuseppe è legata al suo momento migliore, poiché avendolo visto al “Pomofiore” ed essendo io in quel periodo liceale invaghito dell’idea di fare teatro, scrissi
una commedia che vedeva come protagonista questo talento naturale e diedi modo di inserire quella che a mio parere era la sua canzone più bella “Marinà, Marinarella”. Conservo ancora gelosamente i copioni dattiloscritti dallo stesso Giuseppe, ma una serie di concomitanze vollero che quella commedia non venisse mai rappresentata e di ciò restano solo nei miei ricordi, un copione, una locandina di scena e tante risate.
Ma quell’esperienza servi probabilmente a convincere Giuseppe che la recitazione doveva essere certamente la sua strada, ed in tal senso l’incontro di Ciprì e Maresco che c/o l’emittente locale della nostra zona “ITC”, dell’allora Berlusconi delle nostre parti, il compianto Sig. Manzo (che aveva trasformato la sua attività di produttore di insegne pubblicitarie, nel business della TV locale—oggì il figlio più grande Gianni è un giornalista di RAI3) iniziarono a produrre “Cinico TV” e Giuseppe, insieme a Giordano, il
ciclista Tirone, i fratelli Abbate ed altri derelitti “veri”, diventò una star di questo circo di “circonvenuti” facendo la fortuna dei due “registi”. Giuseppe in queste “cartoline in bianco e nero” appariva sempre con il solo pantalone dal quale trabordava una pancia enorme ed appariva sempre con una espressione triste non so quanto sceneggiata o dovuta al fatto che stesse già veramente male. Gli unici copioni prevedevano poche parole, ma soprattutto tanti, tantissimi peti.

E fu così che l’arte creativa di Giuseppe si sviluppo nel campo dell’aerofagia, e come disse il grande Shakespeare “Tanto Rumore per Nulla”.
Questa gallina dalle uova d’oro aiuto il successo di Ciprì e Maresco che lo vollero nel loro film “Totò che visse due volte” e con il quale, chi lo avrebbe mai detto, Giuseppe Paviglianiti fu ospite in concorso al “Festival del Cinema di Venezia” e poi a “Cannes”. Sono queste le ultime notizie che avevo di lui, fino a quando due anni fa, a Panare, incontrando il mio amico Paolo, fotografo di scena di Ciprì e Maresco, non seppi tra un discorso e l’atro che Giuseppe era morto nel 2000. Il resto è cronaca di ieri, quando navigando su internet ho trovato questi commenti nei blog.

Giuseppe Paviglianiti da Cinico Tv all’ossario comune nel cimitero dei Rotoli di Palermo (http://sentenzadimorte.wordpress.com) Ciprì e Maresco dovrebbero mettersi una mano alla coscienza, i resti mortali di Giuseppe Paviglianiti ora sono finiti in un ossario comune perché nessuno ha pagato la concessione. I due registi dopo che per anni hanno abusato della figura del Buddha di Palermo si sono dimenticati che la loro popolarità è dovuta anche alle performance del mitico Paviglianiti “Certamente”. Riposa in pace Giuseppe.”

 

L’Oroscopo di Oggi per il Sottoscritto!!

Acquario

“Lavoro e hobby ricevono oggi l’appoggio delle stelle. Il settore professionale, specie se operi alle dipendenze altrui, lascia prevedere che sei alle soglie di un decollo verticale facilitato da incontri con persone interessanti. Lo sforzo è minimo e il rendimento è al massimo grazie alla tua versatilità e al fantastico equilibrio che sei riuscito a creare con chi collabora al tuo fianco. Oggi e domani sono anche giorni adatti per sottoporti ad un check-up medico preventivo”.
Ivana Raffa

Commento: “Ma mi state a piglià per il c…..?”

Montalbano Sono? Non Quello…. Parente!

Montalbano Sono?

Che impressione, aver visto tutta Roma tappezzata con la faccia del commissario Montalbano, quel sorriso, quegli occhi furbetti sempre ridenti…………. Poi però scopri che deve aver mangiato troppo in questi ultimi tempi…….. ma ci può stare vista la sua predilezione per la cucina ………………

Ma poi basta un tassista a tranquillizzarti…….

“Ma no! E’ er fratello!!!!!” …………….. e come direbbe il Bonacelli Zio di Jonny Stecchino: “Minchia………………….. Preciso!!!!!!!!!!”

Rifatte na vita……….

Una ragazza si reca a mezzanotte sulla banchina del porto decisa a suicidarsi. Quando sta per saltare in acqua con una fune intorno al collo e una grossa pietra in mano passa di lì un marinaio che la blocca:
– Ferma! Non fare pazzie! Tu sei bella e giovane e sei importante prima di tutto per te stessa! Anzi guarda, io domani salpo con la mia nave per l’Australia, se vuoi ti porto con me e provvederò a tutto: acqua e cibo per il viaggio, una cabina per dormire ed un lavoro quando arriveremo a Sidney. La poveretta, pensando che a quel punto non aveva nulla da perdere, accetta la proposta. Ogni notte il marinaio viene a trovarla e le porta dei panini, del succo di frutta e tutto ciò di cui ha bisogno. Lei, un po’ per gratitudine ed un po’ per affetto, si concede al marinaio e fanno sesso sfrenato tutte le notti. La cosa va avanti così per alcune settimane, sino a quando il comandante della nave la scopre in una cabina del personale:
– Che ci fa nascosta a bordo della mia nave?
La donna risponde:
– Ero disperata, un suo marinaio mi ha aiutata, tutte le notti mi porta da mangiare e da bere ed io gli faccio fare l’amore con me per tutta la notte, sino a quando non saremo giunti a Sidney, dove mi ricostruirò una nuova vita…
– Senti, a’ bbella… – risponde il comandante – che tu sia stata disperata te posso crede, che tu voja annà in Australia a rifatte ‘na vita nova ce po’ stà, ma me sa tanto che ‘n particolare nun t’è chiaro: questo è er traghetto che fa Civitavecchia-Olbia, tutte le notti, andata e ritorno!!!

La disperazione e le tentazioni

Un uomo disperato, decide di suicidarsi buttandosi dalla cima di Montepellegrino. Mentre sta per prendere la rincorsa prima di un grande balzo, si sente bussare alla spalla. Voltatosi vede un uomo imponente, vestito di rosso, con uno sguardo inquietante, che gli chiede: “Cosa stai facendo!”

L’uomo intimorito ma disperato risponde: “Mi sto per ammazzare! Tu che ne sai della mia vita? Io sono disperato. Ho perso il lavoro. Mia moglie mi ha lasciato per andare a vivere con un altro uomo. Mi hanno pignorato la casa, ho distrutto la mia auto, la mia famiglia di origine mi ha ripudiato!!!!”

L’omone alle sue spalle risponde:”Io sono il diavolo! E posso risolvere tutti i tuoi problemi!!!!”.L’uomo spaventato, comincia a percepire una via di uscita dalla sua situazione, e chiede: “E come?”

Il diavolo risponde: “Se tu soggiaci ai miei desideri sessuali per una volta, io ti ridò tutto ciò che hai perso!!!!”. Il candidato suicida risponde:”Non se ne parla proprio!!!” L’omone risponde:”Ma scusa, cosa hai da perdere? Ti stavi per ammazzare ed io invece ti ridò tutto a fronte di un sacrificio!” A questo punto, dopo qualche secondo di riflessione, l’uomo si decide e dice:”Va bene! E vada come vada.” Si abbassa i pantaloni e permette al diavolo di compiere il suo atto sessuale contro natura!!!!!!!!

Finito il tutto, l’uomo si ricompone e guarda con un sorriso speranzoso il diavolo e chiede:” E allora?”

Ed il diavolo……”Allora che?”

E l’uomo, “E la mia vita, mia moglie, il mio lavoro, la casa??”

E l’omone risponde: “ Buon uomo….. quanti anni hai?”

Ed il probabile suicida risponde: “Cosa c’entra?….Comunque….. 40 anni.”

E l’omone replica” E a questa età ……. Credi ancora al diavolo?????????????”

Eppur si muove………………!!!!!

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“AGLI SVITATI, AI FULMINATI, AI DISMESSI”

“Non succede spesso, magari ci saranno cinque minuti di calma, che possono parlarsi. Certe volte parlano, come oggi, ma non sempre”.

Autodefinirsi “fulminati”, ci vuole autoironia, ci vuole realismo, ma soprattutto ci vuole la forza di cercare un centro di equilibrio fuori da se stessi. E se la vita fosse quella scriviamo? E se noi a nostra volta fossimo frutto dei soggetti scritti da qualche altro? E se davanti a qualunque pesante problema ci fosse una via di uscita attraverso una porticina su uno sfondo, proprio come accadde a Truman nel suo Truman Show? Scrivere è un modo di liberarci. Attraverso la penna, la “lettera 22” od il computer, si è in condizione di vivere altre vite in libertà. Altre volte si trova su un foglio la fine di quotidiane insoddisfazioni, la voglia di ribellarsi ad una realtà nella quale “intelligenze pure” rimangono quotidianamente mortificate da una società, specialmente in questa terra, affidata in mano ai “cretini” e per di più “cretini specializzati”. Così come William Webb Ellis ad un certo momento prese il pallone con le mani ed inizio a correre inseguito da compagni ed avversari lungo il campo, inventando il “rugby”, così l’ex “ineffabile” prese a scrivere insegnando a tutti che c’è sempre una seconda alternativa, c’è sempre il modo e l’opportunità di dare una ribalta ai contenuti che custodiamo e coviamo dentro da tempo. Risultato, come già detto in settimana, non siamo noi che scendiamo dal “carro della società” sempre dritto su quei binari disegnati da chi ha interesse a farci vedere la realtà in una determinata maniera, ma è la società che scende dal nostro “autobus”…………. ciò vuol dire essere svitati? Vuol dire essere fulminati? O soltanto spiriti liberi?

Auguri “ineffabile” e complimenti

Epruno

Caro Mario………. Fai scuola!!!!!!

palermoallavoro

Giunto al fin della licenza…….

Carissimi ……

“Al finalizar…os hiero” Con la presentazione delle liste entriamo nel pieno della campagna elettorale, ed anche per noi è arrivato il momento di abbandonare certi argomenti, non prima però di aver detto una cosa. La dialettica non è un reato, per andare d’accordo non è detto che bisogna avere le stesse idee e le stesse posizioni su tutto. Se si fa parte di uno schieramento o di un ragionamento, o se si condividono dei principi, e si ha capacità intellettiva, e non si è dei pecoroni da riempimento e coreografia, davanti a certi temi la si può pensare in difformità!!! La dialettica interna serve a far crescere e migliorare, se il nostro trend è rivolto verso l’alto! Quindi se le ZTL ci sembrano una idea stupida, perché non dirlo? Se la politica della stabilizzazione così come è stata affrontata , non ci convince, perché non dirlo? Se si sente parlare solo di detassazioni di straordinari o tredicesime e non di adeguamenti dei salari ai nuovi prezzi con l’euro, perché non dirlo? Se si pensa che non ci siano i fondi per garantire un salario minimo, perché non dirlo? Se si pensa che il “Capo” non ha sempre ragione, perché non dirlo? Per paura di ritorsioni? Per paura di passare per rivoluzionario come Che Guevara (uno che vendeva magliette — citazione da Ficarra e Picone). Come la penso ed ho sempre pensato lo sanno tutti! Quindi gli inviti alla prudenza non fanno per me, “penna libera”, perché in un mondo pieno di gente che “è”, io Epruno “non esisto”, sono frutto della fantasia di un ingegnere qualunque che dedica cinque minuti della sua settimana ad affrontare temi seri e faceti, con ironia, per aiutare a superare gli umani e quotidiani problemi con il giusto spirito! Se poi si parla di politica, io non ne faccio dai tempi del liceo e dell’università, dove ho conosciuto buona parte di tutti quei miei amici sparsi nelle liste da sinistra a destra, loro hanno continuato, attivisti quali erano, io più attivo nell’andar dietro alla donne, o correre dietro un pallone, o correre e basta, ho deciso che fosse meglio per la società, che la politica la facessero loro ed io mi cercassi un lavoro che potesse esser più utile per la collettività e mi permettesse di campare! Quindi se Flat Enric, l’amico pupazzo che ospito e parla di politica, espone delle sue idee, io che colpa ne ho? Prendetele, se non le condividete o vi fanno del male, come le “opinioni di un clown”, non sarebbero le prime?

Ma per favore non offendete quel po’ di stima che ho per la mia intelligenza, quando mi dite, non sei stato sempre “sulla retta via”, ora ti sei rimesso “la testa a posto”, perché c’è chi se ne era accorto e riferiva! Ma a chi? Io la testa la porto sempre nello stesso posto, e cioè (sulle spalle — lettera di Totò e Peppino). Se ho smesso di criticare, da qualche tempo, non l’ho fatto mica perché mi sia ravveduto, ma perché mi sono stufato, e perché certe volte mi annoio a sentire certi discorsi, ed annoiandomi, non voglio annoiare pure voi!!!!! Ma la mia onestà intellettuale mi porta ad ammettere i miei errori, come a segnalare quelli che mi sembrano gli errori degli altri!!! La dialettica in politica c’è da sempre, Anche Balbo non sempre la pensava come “LUI”, anche Trotsky criticava “Baffone”, anche Moro prendeva le distanze da alcune posizioni tradizionali della “Balena Bianca”!!! Caz..! Ma son morti tutti prematuramente? Ma mi viene un dubbio, che avvertirmi di ciò serva solo a trovare l’alibi per garantire un posto sul carro dei vincitori a qualcuno che dovrà salire all’ultimo momento al posto mio??? No non può essere! Io ho sempre camminato con il mio “carro”, il mio “autobus” e quindi, siete Voi che scendete alla prossima fermata dal “mio autobus”!!!! Quindi, rigate dritto, poiché “Giunto al fin della licenza……. Io tocco!!!!!!” …. Caz. ma anche Cyrano è morto prematuramente a causa di tegola artificiosamente caduta da un tetto… e con il lavoro che faccio … speriamo che me la cavo….Un abbraccio Epruno.