Archivio per la categoria: Dal vecchio Blog di Epruno

8 Maggio ……. Diario

1936 – Benito Mussolini proclama la fondazione dell’Impero dal balcone di piazza Venezia ……..« Il lavoratore che assolve il proprio dovere sociale senz’altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo. » (Dal testamento di Benito Mussolini)

1982Gilles Villeneuve muore in seguito ad un tragico incidente avvenuto durante le qualifiche per il gran premio del Belgio di formula 1

Nascono oggi nel 1884Harry Truman, politico statunitense († 1972); 1903Fernandel, attore e regista francese († 1971); 1906Roberto Rossellini, regista e sceneggiatore italiano († 1977) ; 1908Carlo Romano, attore e doppiatore italiano († 1975) ; 1952Vittorio Sgarbi, critico d’arte, politico e scrittore italiano ; 1953 Tony Sperandeo, attore italiano; 1960 Franco Baresi, ex calciatore e allenatore di calcio italiano; 1975 Enrique Iglesias, cantante spagnolo;

Muoiono oggi nel 1880Gustave Flaubert, scrittore francese (n. 1821); 1903Paul Gauguin, pittore francese (n. 1848); Luigi Nono, compositore italiano (n. 1924); 1991Rudolf Serkin, pianista austriaco (n. 1903); 1996Luis Miguel Dominguín, torero spagnolo (n. 1926); 1999Dirk Bogarde, attore, cantante e scrittore britannico (n. 1921); 2005Nino Terzo, attore italiano (n. 1923).

Il vecchietto e la Patente……………..

Un vecchietto che ha compiuto 80 anni deve rinnovare la patente; i suoi famigliari, preoccupati per l’età avanzata, contattano l’ingegnere che deve sottoporlo all’esame di rinnovo, e lo convincono a fare di tutto per non fargli superare l’esame. Il giorno del rinnovo il vecchietto si presenta e l’ingegnere comincia a sottoporlo a delle domande …
Prima domanda:
“se lei vede nella notte un piccolo faro che viene verso di lei, che cosa pensa che sia ?”
e il vecchietto risponde pronto: “una bici !”
l’ingegnere: “ho capito, ma di che marca, atala, bianchi..ecc.” il vecchietto: “…mah non saprei”
Allora l’ingegnere gli rivolge la seconda domanda: “se lei vede due fari nella notte che vengono verso di lei che cosa pensa che siano ?” e il vecchietto: “un’automobile !!”
l’ingegnere: “ho capito, ma di che marca? fiat, audi, bmw…” il vecchietto: “mah… non saprei”
Allora l’ingegnere gli rivolge la terza domanda: “se nella notte lei vede due grossi fari che vengono verso di lei che cosa pensa che siano?” e il vecchietto: “un camion !!”
l’ingegnere risponde: “si, ma di che marca? scania, iveco, mercedes…” il vecchietto: “mah non saprei…”
Allora l’ingegnere gli dice: “mi spiace ma non posso rinnovarle la patente..”
Il vecchietto, nell’uscire, esita un attimo sulla porta e rivolge all’ingegnere una domanda:
“mi scusi ingegnere, ma se lei nella notte, nel buio più totale, vede un copertone che sta bruciando e da una parte una donna mezza nuda che fa girare la borsetta, che cosa pensa che sia…?”
e l’ingegnere: “una puttana !!!”
e il vecchietto: “ho capito, ma chi….sua moglie, sua madre, sua figlia, sua sorella…..?”

Visti i Tempi …. Ecco i nuovi Modelli per la Cittadinanza Milanese

Uffisi immigrasiun
Piasa del Domm, 50
20100 MILAN (PADANIA)

EL’ SUTUSCRITT………………………….. NAT’ A…………………….. (TERONIA) EL DI’ DE…………………………. FORTUNATAMENT DUMICILIA`………………………..

Vist i risulta` de le ultime elesiun voeri dumandà se fus pusibil avegh la CITADINANSA MILANES

Se dichiara:

– De vess pentiì de vess un TERUN

– De rinnegaà tucc i sò urigin meridiunal

– De mangiaà almen du volt al dì la cassoeula e la cutuleta alla milanesa

Dumandi de pudeè frequentà el curs de Lingua e Cumpurtament Lumbard. Prumett de nun ess puseeè racumandaà, de lavurà com un asin, pagaà i tass, ciamà men tucc i malnatt balabiott e ciaparatt dei me parent in teronia, de fà men casin la nott e de tifaà per il Milan, per l’Inter o per la squadra de Bergum! De dir no pussè la parola “minchia” ma quand me fan giraà i ball disarò “VA DA VIA I CIAPP”

Ve garantisi che prima de andaà in lett dumandaria perdun a Sua santità Bossi Umberto e de vutaà per la Lega per i prosim cinc ann. Cun la speransa che la dumanda la vegna acetada curdialment ve ringrasi.

IN FEDE

Il terun sig. …………….

Superga 4 Maggio 1949

Per sempre giovani nell’immaginario collettivo ………… Il Mitico Torino

image image image image image image image image image image image image image image image image

In ordine dall’alto a sinistra…………………….

Su quell’aereo erano inoltre imbarcati – I Dirigenti Arnaldo Agnisetta, Ippolito Civalleri e Andrea Bonaiuti (organizzatore delle trasferte della squadra granata); Gli Allenatori Leslie Lievesley e Vittorio Cortina (massaggiatore); I Giornalisti Renato Casalbore, Renato Tosatti e Luigi Cavallero; oltre gli uomini dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.

Giovannino Guareschi compie 100 anni!!!

Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi nacque a Fontanelle (frazione di Roccabianca) il 1° maggio 1908, in una famiglia di classe media (il padre, Primo Augusto Guareschi, era commerciante, mentre la madre, Lina Maghenzani, era la maestra elementare del paese). Nel 1925 l’attività del padre fallì ed egli non poté continuare gli studi. Dopo aver provato alcuni lavori precari, iniziò a scrivere per un quotidiano locale. Nel 1929 divenne redattore del quotidiano Corriere Emiliano e dal 1936 al 1943 fu redattore capo di una rivista destinata ad una certa notorietà, il Bertoldo.

Il 14 luglio 1936, San Bonaventura, troviamo nelle edicole d’Italia il primo numero del quindicinale Bertoldo, rivista satirica edita da Rizzoli e diretta da Cesare Zavattini, in cui Guareschi inizialmente collabora in qualità di illustratore. Si tratta di una nuova rivista, pungente pur se nel regime e diretta a strati sociali medio-alti, in contrasto con il popolarissimo periodico Marc’Aurelio. Vi collaborarono importanti giornalisti ed illustratori del tempo, ma forti contrasti e dinamiche interne portano in breve tempo alla direzione di Giovanni Mosca, con Giovannino Guareschi capo redattore. In capo a tre anni la rivista diventa settimanale con tirature di 500-600 mila copie, e primo tra tutti i giornali umoristici.

Fedele al suo carattere di Bastian contrario, durante la Seconda guerra mondiale Guareschi – penna pungente e pronta ad attaccare senza paura o riverenza i bersagli che più gli sembravano meritevoli di critica – nei fumi di una colossale sbornia, insultò Benito Mussolini e venne arrestato.

Quando l’Italia firmò l’armistizio con le truppe Alleate egli si trovava in caserma ad Alessandria. Rifiutò come molti altri di disconoscere l’autorità del Re e fu quindi arrestato e inviato nei campi di prigionia di Czestochowa e Benjaminovo in Polonia e poi in Germania a Wietzendorf e Sandbostel per due anni, assieme ad altri soldati italiani: gli IMI (Internati Militari Italiani).

Dopo la guerra Guareschi fece ritorno in Italia e fondò una rivista indipendente con simpatie monarchiche, il Candido, settimanale del sabato. Nella rivista insieme ad altre famose penne della satira italiana, curava numerose rubriche tra cui quella a firma “Il Forbiciastro” che spigolava nella cronaca spicciola italiana.
Dopo il referendum del 2 giugno 1946, iniziò ad appoggiare la Democrazia Cristiana, o per la sua profonda fede cattolica o per il suo fervente anticomunismo.

Guareschi criticò e rese oggetto di satira i comunisti nella sua rivista: famosissime le sue vignette intitolate “Obbedienza cieca, pronta e assoluta“, dove sbeffeggiava i militanti comunisti che lui definiva trinariciuti (la terza narice serviva a far uscire il cervello da versare all’ammasso del Partito che avrebbe “pensato” per loro), i quali prendevano alla lettera le direttive che arrivavano dall’alto, nonostante i chiari errori di stampa. Per la celebre prima vignetta del compagno con tre narici, Togliatti lo insultò con l’appellativo di “tre volte idiota moltiplicato tre” durante un comizio. Per tutta risposta Guareschi scrisse su Candido: “Ambito riconoscimento”. Nelle elezioni del 1948 Guareschi s’impegnò moltissimo affinché fosse sconfitto il Fronte Democratico Popolare (alleanza PCI-PSI). Molti slogan, come “Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no”, e il manifesto con lo scheletro di un soldato dietro i reticolati russi, che dice “mamma, votagli contro anche per me”, uscirono dalla sua mente fervida. Contribuì notevolmente alla costruzione di un certo immaginario collettivo che avrebbe perdurato per decenni[3].
Anche dopo la vittoria della DC e dei suoi alleati, Guareschi non abbassò certo la sua penna: anzi criticò anche la Democrazia Cristiana, che a suo parere non seguiva i principi cui si era ispirata. Riguardo la formazione in Parlamento di un’alleanza tra DC e PSI nei primi anni sessanta, Guareschi, coerente ed assolutista come sempre, non comprese mai nei fatti politici l’ottica del compromesso, quello stesso che però di fatto segnarono a livello di vita sociale Don Camillo e Peppone.

Nel 1950 fu condannato con la condizionale ad otto mesi di carcere nel processo per diffamazione all’allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che era stato bonariamente preso in giro in quanto permetteva che sulle etichette dei vini di sua produzione venisse messa in evidenza la sua carica pubblica di “presidente”. Guareschi non era l’autore materiale della vignetta (l’autore fu Carletto Manzoni), ma fu condannato in quanto direttore responsabile di Candido.

Nel 1954 Guareschi venne nuovamente accusato di diffamazione per avere pubblicato sul Candido due lettere di Alcide De Gasperi risalenti al 1944, in una delle quali De Gasperi (che sarebbe divenuto Presidente del Consiglio nel dopoguerra) avrebbe chiesto agli Alleati anglo-americani di bombardare la periferia di Roma allo scopo di demoralizzare i collaboratori dei tedeschi. Il giudice non accolse la mozione della difesa di Guareschi, che chiedeva che queste lettere fossero sottoposte a perizia calligrafica per accertare che fosse veramente De Gasperi l’autore, come era emerso da una prima perizia. Guareschi fu condannato a dodici mesi di carcere in primo grado. Essendosi rifiutato di ricorrere in appello contro quella che lui riteneva un’ingiustizia, venne recluso nel carcere di Parma, dove rimase per 409 giorni, più altri sei mesi di libertà vigilata ottenuta per buona condotta. Sempre per coerenza, rifiutò in ogni momento di chiedere la grazia. Nel 1956 la sua condizione fisica si era deteriorata ed iniziò a trascorrere lunghi periodi a Cademario in Svizzera per motivi di salute.

Nel 1957 si ritirò da direttore del Candido rimanendo tuttavia un collaboratore della rivista fino al 1961. Continuò a collaborare a vari periodici con disegni e racconti. Nel 1968 gli fu riproposta la direzione del Candido da parte di Giorgio Pisanò, ma morì prima di poter ricominciare a causa di un attacco di cuore.

Nonostante il fondamentale contributo dato da Guareschi alla vittoria democristiana del 1948, dopo la carcerazione morì poco ricordato dopo un decennio di piccole collaborazioni in rubriche di alcuni periodici, ed i suoi funerali, svoltisi sotto la bandiera con lo stemma sabaudo, vennero disertati da tutte le autorità. Unico volto di rilievo, Enzo Biagi ed Enzo Ferrari.

 

la “Pasta col Forno” ed il 1° Maggio

Ma il 1° Maggio è anche la gita fuori porta! Per noi Palamiti è la “Pasta col Forno”, dicitura del tutto personale utilizzata per la indicare gli anelletti fatti in tegame al forno con ragu, formaggio besciamella prosciutto salame e tante variazioni, insomma è la “Festa delle Transaminasi”. E’ il Parco della Favorità invasa dai “Mau Mau” o dai Tamil che si sono subito adattati al costume locale, creando dondoli tra gli alberi, tavolate mega familiari sul terreno, e falò incoscienti per far arrostire carne, rigorosamente di crasto o salsiccia. Ed il mitico bambino scassa caz.. Con il suo pallone, quello che arriva sulla faccia dello zio appena assopitosi nella sua sedia a sdraio, con il volto paonazzo, una giropancia da fare invidia alle migliori modelle anoressiche, ma soprattutto tanto vino, vino, vino rosso come se piovesse!!!!!!! Poi, forse, da qualche parte nel mondo ci sono le parate, in divisa e non, con i cannoni e senza, ma a Roma a piazza San Giovanni c’è il mega concerto e ci sono anche i cannoni, più pacifici, ma sempre cannoni……. Modello “mettete dei fiori nei vostri cannoni” e perché loro cosa hanno fatto??? E per un giorno, non si pensa al lavoro, ma si pensa a come utilizzare al meglio questo giorno, per fare un ponte, basta che questo giorno non capiti di venerdì, sabato, domenica o lunedì!!!!! Quindi per tre anni su sette il lavoratore diventa anche un ingegner “Struttural-trasportista”. Ma questo giorno, siamo tutti lavoratori e non fannulloni, come il Brunetta di turno continua a chiamar parte del popolo degli impiegati! Ma un dubbio mi assale, Brunetta ed i Professori esperti di lavoro a parte il lavoro in teoria (studiato)…… hanno mai lavorato pesantemente ?????????????????????????

Epruno CULT – Maggio 2008

Carissimi

Come avete passato il ponte del 25 Aprile? Mi auguro bene! Io per mio conto sono stato in questura, ho conosciuto gente nuova e simpatica, ci siamo scambiati gli indirizzi …… o meglio sono loro che hanno voluto le mie referenze e per ricordo mi hanno fatto 3 foto e si sono tenute le mie impronte! Che gente a modo! Ma voi vi chiederete perché? Vi chiederete come mai una persona così tranquilla e per bene …. possa passare certe esperienze? Ma la colpa non è mia ….. ma di un certo Basaglia e la voglio dire tutta del nostro amato Sindaco!!!! Ognuno per proprio conto ….. il primo per aver chiuso i manicomi ed il secondo per aver preso provvedimenti “andrologico-invasivi” nei confronti dei cittadini palermitani.

Come si diceva un tempo ….. vengo e mi spiego. Non tutti hanno il piacere di avere un condomino quale il Cavaliere Lo Stimolo, anziano signore novantenne, pensionato del ministero ormai da più di trenta anni, visto che essendo stato bersagliere in guerra ed avendone ricavato una piccola invalidità, aveva usufruito di tutti gli scivoli previsti dalla legge ….. ed ogni mattina alzandosi, guardandosi allo specchio, continuava a fare il “gesto dell’ombrello” all’indirizzo dei vari ministri del lavoro, che parlavano di rivedere i tetti pensionabili! Il Cavaliere è un “personaggio”, oltre a vivere con una badante di colore che lui si ostina a chiamare “faccetta nera” ed a litigare con l’insegnate di madre lingua che abita nel suo stesso piano, sopra il mio, appellandola “la perfida Albiona”, da qualche tempo ha iniziato la sua privata battaglia contro le ZTL e parafrasando un famoso film dal titolo “Quinto Potere”, ogni notte apre le persiane e verso la mezzanotte e mezza o l’una, si affaccia ed urla …. “Sono Incazzato Nero e Tutto Questo non lo Sopporto più!!!!!”. Fin qui nulla di nuovo, tranne il fastidio della pattuglia della polizia prontamente chiamata per poter permettere alla gente del quartiere di dormire tranquillamente, ma la mattina del 26 Aprile si è supertao ogni limite. Ore otto, mentre come diceva Breton “lasciavo che a svegliarmi fosse il cuscino”, fui svegliato da una citofonata a distesa, che aveva lo stesso effetto di un secchio d’acqua ghiacciato buttato in faccia in piena estate sotto il calco sole, e dall’appello disperato di Don Peppino, il portiere che gridava…… “Dottore, aiuto, scenda che si stanno ad ammazzare!!!”. Preoccupato mi affacciai ed osservando bene vidi che davanti l’agenzia di disbrigo pratiche era scoppiata una enorme ressa, tra pensionati in coda chi sa da quando e ausiliari del traffico e nel mezzo a tutto ciò il Cavaliere Lo Stimolo, col cappello da bersagliere che dava colpi di bastone a destra ed a sinistra a tutto ciò che gli capitava di sotto!!!!!! Neanche Don Peppino riusciva a fare qualcosa e fu così che mi decisi a scendere in aiuto, non prima di aver chiamato il 113. Appresi subito che dopo tre ore notturne di coda per esser tra i primi all’apertura dell’agenzia, non appena arrivato il suo turno, il Cavaliere aveva appreso la notizia che la sua vecchia Lancia Flavia, seppur tenuta immacolata e posteggiata da anni davanti la portineria, ogni domenica lucidata e spolverata con il mitico piumino multicolore, non poteva circolare dentro la zona ZTL, ancorchè munita di bollino blu e pagamento di tassa aggiuntiva, ed essendo il nostro palazzo all’interno della “Zona A”, non avrebbe di fatto potuto muoversi dal parcheggio, senza subire una multa! Un avventore raccontò che il Cavaliere appreso la letale notizia avesse affermato tra la folla “E adesso che me ne faccio della macchina” ed alla risposta poco avveduta e volgare di qualcuno che lo invitava ad inserirsela da tergo, esclamando “vastaso” avesse poi preso la “questione” ed al primo spintone, non si sarebbe perso d’animo, e rincasato, avesse preso il bastone da montagna ed il cappello con le piume e da arzillo novantenne, si sarebbe buttato nella mischia provocando una mega rissa aggredendo prima un ausiliario del traffico che stava per cominciare a prendere le multe sulle strisce blu, seguito dalla folla ormai inferocita che insultava il governo cittadino rievocando tutti reciproci alberi genealogici ed attribuendo ad ogni componente, un mestiere, un epiteto ed un insulto! Fu così che mi buttai in mezzo alla ressa per sedarla, ricevendo prima un colpo di bastone e poi un cazzotto in un occhio ed infine fui buttato a terra proprio mentre arrivava la pattuglia della polizia provocando il fuggi fuggi dei vecchietti e la chiusura dell’agenzia di disbrigo pratiche. Risultato, il Cavaliere Lo Stimolo vista l’età non venne tenuto in considerazione, Don Peppino … da buon portiere, non aveva visto nulla ed io l’unico con i lividi, con molto biasimo venni accompagnato in questura quale agitatore di folle e provocatore di risse. Ma dico io, “Ma cu si invintò sti ZTL??!!!! E poi proprio ppi cunsumari a mia?????”..Un Abbraccio…..il Vs. Epruno.

 

Un Augurio a Tutti i Lavoratori

Carissimi, Auguri a tutti noi ! Sta proprio nel simbolo di Epruno la parola lavoro. Difatti come ripeto da più di cinque anni ormai, Epruno è l’opportunità di concedersi cinque minuti di sorriso alla fine di una settimana di lavoro. Il lavoro non è di sinistra, non è di destra, non è dei poveri, non è dei ricchi, ma è di tutti coloro che lavorano e portano avanti la propria carretta, ma anche la propria azienda. Molti dimenticano che anche l’imprenditore si può definir tale soltanto se oltre al profitto, persegue il ruolo sociale di creare posti di lavoro. E quindi ecco la parola lavoro non è un appannaggio di certe culture di sinistra, anche se da qualche anno, si registrano imprenditori che si definiscono di sinistra! Ma oggi invece di perdere tempo nel classificarci attraverso distinzioni che non esisto più (forse), pensiamo e ricordiamo un attimo, “riflettendo” a tutti coloro che la mattina sono usciti da casa per andare a lavorare e non hanno mai fatto ritorno!!!!! Morire, fa parte del ciclo naturale, ma viene difficile accettare ancora oggi che si possa morire per lavoro! Malgrado viviamo in una società evoluta si fa ancora poco per impedire che ciò avvenga e quindi cari “amici di Epruno”, noi che abbiamo posti di responsabilità nei vari ambiti della nostra società, non abbassiamo mai la guardia nel pretendere che vengano ottemperate le misure di sicurezza sui posti di lavoro. Ognuno di noi deve vigilare poiché è pur vero che le normative comunitarie e nazionali identificano i responsabili, ma è una magra consolazione per una vedova o per un orfano, sapere dopo dieci anni chi sia stato il responsabile degli inadempimenti burocratici e non avere più la possibilità di abbracciare il loro caro. Un Abbraccio Epruno

Campagna Contro le ZTL – 1°

A Palermo la Ztl più cara d’Italia (dal sito “La Repubblica” di Antonio Fraschilla e Sara Scarafia —24 aprile 2008)

“Quello di Palermo è il pass Ztl più caro d’Italia, almeno per i residenti. ………. Da giorni i palermitani sono in coda dall’alba davanti alle postazioni di Td Group che rilasciano i tagliandi, 34 sportelli contro gli 800 di Milano solo per fare un esempio. Sarà per questo che fino a ora, a dieci giorni dall’avvio del provvedimento, sono stati rilasciati poco più di 61 mila permessi, contro i 400 mila previsti. Di certo c’è che l’organizzazione delle Ztl a Palermo, se confrontata con quella di altre grandi città come Milano, Bologna, Firenze e Roma, ha costi elevati per i cittadini, soprattutto in termini di tempo, e rischia di naufragare a causa della scarsa presenza di varchi elettronici. I costi dei pass. A Palermo i residenti per entrare in centro devono pagare dai 12 ai 15 euro all’anno. A Bologna invece non devono nulla, mentre a Roma bastano 11 euro all’anno (il prezzo del permesso è di 55 euro e ha una validità di cinque anni) per poter tornare a casa in auto. Basta questo per fare di Palermo la capitale del caro-pass? Sì, se si considera che i milanesi, costretti a sborsare dai 50 ai 250 euro all’anno in base a quanto inquina la propria auto, possono però circolare senza dover richiedere il permesso se possiedono una macchina omologata euro 3 o euro 4. A Palermo invece pagano tutti. Anche i residenti che hanno appena comprato un’auto. Il pass, di fatto, in città costa più che a Firenze. Nel capoluogo toscano chi abita in centro per ottenere il permesso paga una sola volta: 25 euro per il tagliando che vale fino a quando non si cambia residenza e altri 48 per comprare il telepass per superare i varchi elettronici. A Palermo, invece, il permesso va rinnovato ogni anno. I costi scendono sensibilmente per i non residenti: pagando 15 euro in città entrano tutti quelli che hanno una macchina almeno euro 3, mentre a Roma l’ingresso è consentito solo ad alcune categorie di lavoratori, che pagano però fino a 550 euro all’anno. A Milano, invece, si paga in base alle classi di appartenenza dell’auto: le vecchie diesel, ad esempio, per accedere all’area dei Bastioni devono pagare 10 euro al giorno. E se a Firenze il centro è off-limits per i non residenti ma gratuito per i turisti ospiti di un albergo, a Bologna c’è un ticket giornaliero che va dai 5 ai 12 euro. I controlli. La Ztl di Palermo è poco più piccola di quella di Milano, oltre 7 chilometri quadrati contro 8,2, ed è molto più grande di quella di Roma che si ferma a 4,2 chilometri. Ma una differenza c’è: in città, almeno all’inizio, i varchi muniti di telecamera saranno solo sei. Basterà studiare percorsi alternativi per sfuggire agli occhi elettronici, mentre a Milano (43 telecamere) e a Roma (41) è impossibile passare inosservati. La giunta Cammarata ha annunciato che, nel giro di qualche mese, potenzierà il sistema di controllo. Ma nei fatti, il 5 maggio, lungo il perimetro della Ztl “B” non ci sarà alcun varco elettronico, mentre in centro chi non ha il pass dovrà stare attento quasi soltanto ai vigili urbani fermi agli incroci.
Una situazione molto differente rispetto a quella di Firenze, dove appena una settimana fa sono state installate altre sei telecamere, e adesso ben ventidue ingressi in città sono controllati attraverso il sistema del telepass: in questo modo Palazzo della Signoria avrà sotto controllo tutti gli accessi a una delle più grandi aree a traffico limitato d’Europa, più di sedici chilometri quadrati. A Bologna invece è attivo il sistema Sirio, con nove varchi controllati, praticamente tutti quelli che consentono di oltrepassare le mura della città antica, il perimetro della Ztl. Le postazioni. In questi giorni i 34 punti vendita ai quali Td Group ha affidato il compito di vendere i permessi per le Ztl sono stati presi d’assalto. Una ressa che non si è certo vista a Milano, dove le postazioni per comprare l’ecopass sono oltre ottocento. Ma non solo. Nel capoluogo lombardo è possibile pagare anche chiamando un numero verde oppure collegandosi a Internet. Le code non esistono nemmeno a Roma: qui residenti e imprese che hanno il diritto di accedere alla Ztl ricevono il tagliando a casa. Basta fare il versamento da qualunque banca, stampare il modulo dal sito Internet del Comune e inviare tutta la documentazione all’indirizzo indicato. A Firenze, invece, i residenti possono ricevere il contrassegno soltanto nella sede della società Sas (Servizi alla strada): «Riusciamo a smaltire le richieste perché il contrassegno viene rilasciato ai cittadini senza limiti di tempo e deve essere rinnovato solo in caso di cambio della residenza – spiegano dalla società – inoltre il personale è formato e addestrato per evitare perdite di tempo». A Bologna il ticket per entrare in centro può essere acquistato in otto punti vendita, tra i quali anche quattro grandi centri commerciali. “

Sandro Pertini

Sandro Pertini

Il Presidente Partigiano

25 Settembre 1896 – 24 Febbraio 1990