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Pasqua

Pasqua2 (Da Wikipedia)

La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno, della durata di quaranta giorni, chiamato Quaresima che inizia il Mercoledì delle Ceneri; l’ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana Santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio ed alla contemplazione. Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusalemme; qui fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palme. Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto (segno della passione di Cristo).

Gli ultimi giorni della Settimana Santa segnano la fine del tempo di Quaresima e l’inizio del Triduo Pasquale. Durante il Giovedì Santo, di mattina si svolge la Messa del Crisma, in cui il Vescovo consacra gli Olii Santi (Crisma, Olio dei Catecumeni ed Olio degli Infermi), i quali serviranno durante tutto il corso dell’anno rispettivamente per celebrare le cresime e i battesimi, ordinare i sacerdoti e celebrare il sacramento dell’Unzione degli Infermi; l’Ora Nona del Giovedì Santo conclude il tempo di Quaresima, ed il Triduo Pasquale inizia la sera del giovedì, con la Messa in Cena Domini; questa fa memoriale dell’Ultima Cena consumata da Gesù nella sua vita terrena, nella quale furono istituiti l’Eucarestia e il ministero sacerdotale, e fu consegnato ai discepoli il Comandamento dell’Amore (Gv 13,34). Durante questa Santa Messa si svolge la tradizionale lavanda dei piedi e vengono ‘legate’ le campane (le campane non possono suonare dal Gloria della messa del giovedì sera al Gloria della Veglia di Pasqua). In questo giorno è inoltre tradizione, non certificata dalla dottrina, compiere il cosiddetto giro “delle sette chiese”, andando ad adorare i sepolcri allestiti in sette chiese vicine.

Il Venerdì Santo non si celebra l’Eucarestia: la liturgia è incentrata sull’adorazione della Croce e la Via Crucis.

Il Sabato Santo, unico giorno dell’anno in cui non si amministra la Comunione salvo come viatico, è incentrato sull’attesa della solenne Veglia di Pasqua che si celebra fra il tramonto del sabato e l’alba del Nuovo Giorno. Inoltre il Sabato Santo è l’unico giorno dell’anno senza alcuna liturgia, ed è perciò detto “aliturgico”. Non soltanto non può essere somministrata la Comunione, ma non si celebra nemmeno la Messa, e, di solito, nelle chiese i tabernacoli sono spalancati, e privi del Santissimo. Che viene conservato in sacrestia. Gli altari sono spogli, senza fiori e paramenti, e un senso di lutto pervade tutta l’area del tempio.

La Veglia pasquale si compone di quattro fasi:

Fry Simpson come Leoluca Orlando!!!

mercoledì 6 febbraio 2008

Dal sito di Leoluca Orlando (parlando di Hillary Clinton):

[…] Il più intimo tra i sostenitori italiani della ex first lady non è Walter Veltroni, né Francesco Rutelli

[…] L’amico italiano di Hillary si chiama Leoluca Orlando.
[…] Leoluca l’ha chiamata per sostenerla e lei, ripartita alla grande, lo ha ringraziato con una e-mail a dir poco calorosa: «Caro Leoluca, tu e io abbiamo sorpreso molta gente. Nei giorni dopo l’Iowa, mi sono rivolta a te e ti ho chiesto di stare dalla mia parte. Quando più ho avuto bisogno di te mi sei stato vicino con grande onore. From the bottom of my heart, grazie».
Un’amicizia nata quando Hillary era alla Casa Bianca e Orlando sindaco.
[…] (Evidenziazioni in rosso di Fry Simpson.)

Ma la VERA notizia è che ANCHE IO HO FATTO AMICIZIA CON HILLARY CLINTON!!!!
Guardate, infatti, cosa mi ha scritto proprio oggi:

Dear Daniele (Fry Simpson blogger),
From Oklahoma, Tennessee, and Arkansas, to New Jersey, Massachusetts, and my home state of New York, the good news just keeps coming in. We’re off to a great start tonight, and I know it would not have been possible without you.
It’s not over yet. Votes are still being counted and we may not know the full results until tomorrow. But I wanted to make sure I thanked you for all you have done because, yet again, your support has given us the momentum tonight.
Thank you,

Hillary Rodham Clinton

Inutile dire che è una mail preconfezionata 😀
Per riceverne una ogni giorno basta iscriversi sul sito di Hillary Clinton.
Un apposito software personalizzerà l’intestazione col nome che avete inserito nel campo “First Name” e vi invierà la mail del giorno.
Mail in cui Hillary vi dirà che senza di voi non ce l’avrebbe fatta e smancerie del genere. Che vi chiamiate Leoluca Orlando o Vito Catozzo, riceverete la stessa identica mail con la sola intestazione “personalizzata”.

La forza di gravità………………….

Also Sprake Antonio da Milano

PERLE DI SAGGEZZA

“La cosa che mi ha sempre choccato è che quando il lavoro è inutile te lo pagano benino,

appena fai qualcosa di interessante fatichi a farti pagare!!”

Peggy Sue si è sposata……. e Voi?

image Peggy Sue si è sposata!

Amici, quanti di noi sognatori hanno amato tanto questo film, non per niente diretto da Francis Ford Coppola ed interpretato dall’allora sensualissima Kathleen Turner ed Nicolas Cage (nipote all’anagrafe di Ford Coppola). Tra gli altri interpreti un giovane Jim Carrey.

La trovata spettacolare e quella della nostra protagonista Peggy madre matura che accompagnando la figlia ad una festa da ballo, dopo uno svenimento a seguito di un improvviso malore, si risveglia adolescente, a rivivere le vicende di quell’età con la maturità dei giorni d’oggi!

Meraviglioso, rivevere le decisioni importanti della nostra vita avendo alle spalle almeno quarant’anni di esperienza! Ritornare al liceo ed avere la dovuta sicurezza che pervade chi ne ha viste tante. L’approccio con l’altro sesso senza timidezza o con la dovuta timidezza per chi di noi si è fatto schifiare. Avere l’avventura della propria vita che aveva lasciato il rammarico per non averla colta. Ritornare indietro quella volta che avevamo voltato le spalle senza più rivederla o rivederlo.

image Non approfittare di quella circostanza per mortificare colui che non lo meritava. Affrontare gli esami con la sicurezza di chi oggi esamina gli altri. Insomma mettersi nelle condizioni di poter barare per una volta, con il superpotere di chi ha “l’esperienza” e di chi magari ha avuto solo una occasione ed ha sbagliato, oppure di chi continua ad avere la stessa occasione e coerentemente la sbaglia, fin quando non è più tempo!!!! E come Moretti, superati i 40 anni, guardiamo quel metro per capire dopo i primi 40 centimetri, rispetto alle nostre aspettative di vita, quanto ci rimane. Ma pensiamo imageanche ai metri altrui ed a tutti quelli che non hanno raggiunto tali aspettative e diventa sempre più pesante vedere le foto di gruppo di giventù e vedersi spegnere alcuni volti!!! Per questo apprezziamo di più Peggy Sue, perchè a quell’età non avevamo la consapevolezza che “ogni lasciatà era persa”, a maggior raggione che non esistevano deterrenti quali “la sindrome di immuno deficenza”, perchè di essere “immuni non nè avevamo consapevolezza” ma di esser “deficenti” nelle nostre azioni, quello lo sapevamo ma non avevamo il coraggio di ammetterlo. Ed allora useremmo lo stesso questo super potere per tornare indietro e sbagliare, a continuare a non concederci a chi tanto ci piaceva o tornarare indietro, con l’esperienza di oggi, per farci inserire in quell’elenco di colei o colui che era stato con mezza città, ….. l’altra mezza ……. ed oggi vive nel rispetto smemorato di tutti. Un abbraccio dal “profumiere” Epruno!!!!!

“Che ne volete capire voi uomini?…………”

Da bambine la mamma ci portava in un bagno (WC) del ristorante o della stazione, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: ‘MAI, MAI e poi mai appoggiarsi sulla tazza’ e poi ci mostrava ‘la posizione’ che consiste nel chinarsi sulla tazza facendo come per sedersi, ma senza che il sederino venisse a contatto con la tavolozza.

‘La posizione’ è una delle prime lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria e deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da grandi, ‘la posizione’ è terribilmente difficile da mantenere quando ti scappa forte forte. Quando ‘devi andare’ nel bagno di una stazione di servizio o di un ristorante, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe strette e le braccia incrociate (che è poi la posizione ufficiale di ‘me la faccio addosso’). Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con ‘la bambina piccola che non può più trattenersi’ e ne approfittano per passare avanti tutte e due! A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. I due bagni sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi.. che non c’è la chiave (non c’è mai ..mai!!) .

Va bene …non importa… Ti serve un gancio ..ovvero qualcosa dove appendere la borsa e il soprabito (e non c’è mai !). Ispezioni la zona. Il pavimento è pieno di acqua (speriamo sia acqua) e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com’è di cose che ci hai messo dentro, (la maggior parte delle quali non usi, ma le tieni perché non si sa mai). Ma torniamo alla porta… Dato che non c’è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l’altra ti abbassi i pantaloni e assumi ‘la posizione’… A Ahhhhhh..ahhh. finalmente…

A questo punto cominciano a tremarti le gambe… perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta. Dentro di te pensi che non succederebbe nulla se ti mettessi seduta, ma la voce di tua madre ti risuona in testa ‘non sederti mai su un gabinetto pubblico!’: Così rimani nella ‘posizione’, ma per un errore di calcolo un piccolo schizzetto ti va sulle calze!!! Fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere ‘la posizione’ richiede concentrazione e addominali. Cerchi il rotolo di carta igienica maaa,…. cavolo…! Non ce n’è…! (mai). Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta.

Ci pensi su un attimo… non hai scelta !

E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco: un momento!! ‘O-CCU-PA-TOOO!!!’, continuando a spingere la porta con la mano libera, A quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il kleenex. In questo preciso momento si spegne la luce automatica (e ora dove sarà l’interruttore ?) Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l’altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudi perché hai sù il soprabito che non hai potuto appendere, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze… il ricordo di mamma che “le sue chiappe non hanno mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico”, dal momento che ‘non sai quante malattie potresti prenderti qui’.

Sei esausta. Quando ti metti in piedi non senti più le gambe. Ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone! Se non dovesse funzionare… preferiresti non uscire mai più da quel bagno! Oddio che vergogna!

Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, Te la appendi alla spalla. Non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi dappertutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notre Dame per non far cadere la borsa nel lavandino. Il rotolo asciugamani è vuoto o la carta non scorre e finisci per asciugarti le mani scuotendole! Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e non riesci a sorridere, dal momento che ti guardano rancorose perché pensano che hai passato dentro un’eternità.

Esci e vedi tuo marito o il tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere la Divina Commedia.

Perché ci hai messo tanto?’- ti chiede irritato.

Dategli una borsata su quella faccia da ebete.. oppure fategli un mesto sorriso..tanto cosa volete che ne sappiano gli uomini dell’universo femminile….

A Lhasa prove di Olimpiadi………………….

A Lhasa la repressione delle manifestazioni di protesta ha provocato almeno 100 vittime secondo il governo tibetano in esilio. Pechino minaccia: “Arrendetevi entro lunedì”. Crescono le polemiche a cinque mesi dall’inizio dell’Olimpiade.

La drammatica crisi in atto riporta la Cina al centro dell’attenzione internazionale a meno di di cinque mesi dai Giochi Olimpici. Il comitato olimpico si oppone “a ogni tentativo di strumentalizzazione politica dei Giochi perché ciò andrebbe contro il vero spirito della manifestazione”. Il portavoce Sun Weide ha dichiarato: “Abbiamo ricevuto un enorme sostegno da parte della comunità internazionale. L’Olimpiade rappresenta un sogno per tutti i cinesi e anche per le popolazioni del Tibet”. Nelle scorse settimane personaggi dello spettacolo e del cinema americano avevano invitato gli atleti a boicottare le Olimpiadi per le posizioni delle autorità cinesi sul tema dei diritti umani e sulla crisi del Darfur. Il regista Steven Spielberg, che avrebbe dovuto partecipare all’organizzazione delle cerimonie di inaugurazione e chiusura, ha rinunciato per protesta all’incarico. (da gazzetta dello sport)

Anch`io lo conoscevo

 

Commento al pdf nr. 25 per Giuseppe. Scusa per l`invio via e-mail , ma non sono riuscito a postarlo sul blog a causa dell`antispam.
Anch`io lo conoscevo molto bene, con quei capelli da artista sempre in cerca di ispirazione, con quel suo passo felpato che te lo trovavi davanti senza accorgertene, con quei suoi modi da gentiluomo d`altri tempi a cui sembrava quasi mancasse il cilindro e il bastone da passeggio quando si inchinava a salutare qualcuno.A volte tornando a casa lo incontravo vicino il passagio a livello ,ormai in disuso, di via Malaspina e si facevano due chiacchere fino alla piazzetta in fondo alla via Aurispa , dove lui abitava, fermandoci per delle buone mezz`ore quando mi parlava di una nuova canzone o di una poesia.
Una volta mi mise in mano, pregandomi di leggerlo, un romanzo che aveva scritto per un concorso di nuovi scrittori.Si intitolava ” 9 mesi nello spazio”, l`ho letto, non sto qui` a raccontarvi la trama o la bravura di Giuseppe, ma l`entusiasmo e il credere di fare qualcosa che agli altri possa quantomeno interessare era radicato in lui.A distanza di anni ho appreso, grazie ad “Epruno”, della sua morte e di quello che “gli hanno fatto fare “.
A prima vista non sapevo che effetto mi hanno fatto quei video, ma riguardandoli bene , ho visto nei suoi occhi il volersi scusare di essere li e fare quello che ( volente o nolente ) stava facendo. Ieri sono stato al funerale della mamma di in mio conoscente. Siamo stati accolti nella camera ardente da un cerimoniere con dei modi affettati e asettici, da sembrare un politico in cerca di voti.Dopo aver fatto le condoglianze ai familiari ci siamo accomodati a dei tavolini e ci e` stato servito del caffe` e dei biscotti.Il tutto era contornato da un sottofondo musicale che infondeva la pace interiore.

Eravamo in ‘ 12 ” E AVEVI TIMORE A DEGLUTIRE IL CAFFE` PERCHE POTEVI DISTURBARE TANTO ERA IL SILENZIO. La diretta interessata era in una stanzetta attigua , come a non volerci ricordare perche` eravamo li`, e se volevamo potevamo andare a renderle l`ultimo saluto, sempre sotto la vigilanza del solerte cerimoniere. Mi sembrava la scena di un film. Mi e` venuto di pensare che i Nostri funerali sono piu` umani e veraci. Sara` vero ? Ma tanto al morto che gliene importa se esterioriamo dei sentimenti che non sono veri o che lasciano il tempo che trovano.Non sono stato al funerale di Giuseppe, non dico che avrei voluto esserci, ma spero che qualcuno gli abbia almeno detto ” Riposa in pace” e abbia avuto qualche fiore e non soltanto i pomodori che la vita gli ha dato. Ciao Giuseppe………….

Da Antonio da Rotterdam

Io lo Conoscevo Bene………(dal pdf 25)

Stavo per fare la solita rassegna di filmati di yuo-tube da allegarvi, quando ad un certo punto mi sono imbattuto in una pagina che ha attirato la mia attenzione ed aperto lo scrigno dei ricordi. Chi lo avrebbe mai immaginato che il mitico “Giuseppe” sarebbe stato un personaggio “CULT” del WEB e così ho cominciato a leggere una serie di blog che parlavano di lui. Ma io lo conoscevo bene, ed in qualche modo ho contribuito allo sviluppo di quella che è stata la sua seconda vita. Lo vedevi arrivare da lontano con quel suo procedere con una andatura alla Renato Pozzetto, una figura imponente, quegli occhioni azzurri in quel faccione triste, un libro sotto il braccio e si avviava la domenica, verso le 11.00 in direzione della sua prima ribalta, la messa domenicale celebrata da Padre Paletti, un francescano fascistone pieno di se che recitava le sue prediche ed il caro Giuseppe faceva da introducer leggendo le letture sacre. In quel tempo, Giuseppe per vivere (sopravvivere) lavorara c/o due signorine anziane che gestivano una copisteria, come dattilografo, ricopiando documenti con una vecchia macchina da scrivere.
Giuseppe era più grande di me, ed anche se sembrava indatabile, lo doveva esser di molto più grande, poiché mi raccontavano che mio padre lo conoscesse da tempo, dalla fermata dell’autobus che entrambi prendevano insieme per andare a lavorare, e mio padre era morto quando io avevo dodici anni. Ma questa vita semplice, subisce uno scossone quando in città TGS decide di produrre una trasmissione di un presentatore catanese, Gianni Creati, chiamata “Il Pomofiore”. Questa trasmissione, liberamente tratta dalla Corrida di Corrado, lanciava dilettanti allo sbaraglio dividendo la serata in due classifiche, i vincitori dei “fiori” (i più bravi), ed i vincitori dei “pomodori” (il più scarso tra gli scarsi), entrambi venivano fatti bersaglio in scena dei fiori o dei pomodori lanciati dal pubblico. Giuseppe decise di mettere a frutto la sua dote di compositore di canzoni, a tutti fino a quel momento nascosta, tirando dal cassetto brani da lui composti (più che altro pensati) non credo sapesse scrivere la musica, semmai si sarà fatto aiutare da qualche altro artista come lui, per mettere su spartito le sue composizioni quali “Marinà Marinarella”, “In te la Caramella” e “RAI1, RAI2 e RAI3” con le quali per tre settimane vinse alla grande la classifica essendo inondato da quantità industriali di pomodori, da gente che ovviamente non aveva capito il suo talento, e che Giuseppe faceva sul serio e che aveva partecipato per vincere la “classifica dei fiori”. Il nostro amico però seppe cavalcare l’importanza di esser diventato un personaggio televisivo e che da quel momento tutta Palermo sapeva chi fosse Paviglianiti. Di li cominciò la svolta della sua vita e siccome, purtroppo gli eroi non son tutti giovani e belli, ma soprattutto fortunati, Giuseppe perse il “posto di lavoro”, le signorine non potevano permettere che nella loro rispettabile ditta, ci fosse un impiegato diventato un “clown televisivo”, Padre Paletti non gli fece più leggere le sacre letture in chiesa e ironia della sorte, conobbe una compagna, così secca e malaticcia che forse sarebbe stata anche lei in gioventù una ragazza normale, ma gli acciacchi ed i tanti problemi, non gli facevano giustizia. I fratelli di lei, anche con le minacce e non solo, non videro l’ora che qualcuno si sposasse quella povera donna, e costrinsero Giuseppe ad un non allegro matrimonio, che si sarebbe concluso da li a tre anni con la prematura scomparsa di lei. Non passò molto tempo che Giuseppe perse anche l’unica persona che provvedeva al suo sostentamento, la madre, e da quel momento ci perdemmo di vista. Ma la mia frequentazione di Giuseppe è legata al suo momento migliore, poiché avendolo visto al “Pomofiore” ed essendo io in quel periodo liceale invaghito dell’idea di fare teatro, scrissi
una commedia che vedeva come protagonista questo talento naturale e diedi modo di inserire quella che a mio parere era la sua canzone più bella “Marinà, Marinarella”. Conservo ancora gelosamente i copioni dattiloscritti dallo stesso Giuseppe, ma una serie di concomitanze vollero che quella commedia non venisse mai rappresentata e di ciò restano solo nei miei ricordi, un copione, una locandina di scena e tante risate.
Ma quell’esperienza servi probabilmente a convincere Giuseppe che la recitazione doveva essere certamente la sua strada, ed in tal senso l’incontro di Ciprì e Maresco che c/o l’emittente locale della nostra zona “ITC”, dell’allora Berlusconi delle nostre parti, il compianto Sig. Manzo (che aveva trasformato la sua attività di produttore di insegne pubblicitarie, nel business della TV locale—oggì il figlio più grande Gianni è un giornalista di RAI3) iniziarono a produrre “Cinico TV” e Giuseppe, insieme a Giordano, il
ciclista Tirone, i fratelli Abbate ed altri derelitti “veri”, diventò una star di questo circo di “circonvenuti” facendo la fortuna dei due “registi”. Giuseppe in queste “cartoline in bianco e nero” appariva sempre con il solo pantalone dal quale trabordava una pancia enorme ed appariva sempre con una espressione triste non so quanto sceneggiata o dovuta al fatto che stesse già veramente male. Gli unici copioni prevedevano poche parole, ma soprattutto tanti, tantissimi peti.

E fu così che l’arte creativa di Giuseppe si sviluppo nel campo dell’aerofagia, e come disse il grande Shakespeare “Tanto Rumore per Nulla”.
Questa gallina dalle uova d’oro aiuto il successo di Ciprì e Maresco che lo vollero nel loro film “Totò che visse due volte” e con il quale, chi lo avrebbe mai detto, Giuseppe Paviglianiti fu ospite in concorso al “Festival del Cinema di Venezia” e poi a “Cannes”. Sono queste le ultime notizie che avevo di lui, fino a quando due anni fa, a Panare, incontrando il mio amico Paolo, fotografo di scena di Ciprì e Maresco, non seppi tra un discorso e l’atro che Giuseppe era morto nel 2000. Il resto è cronaca di ieri, quando navigando su internet ho trovato questi commenti nei blog.

Giuseppe Paviglianiti da Cinico Tv all’ossario comune nel cimitero dei Rotoli di Palermo (http://sentenzadimorte.wordpress.com) Ciprì e Maresco dovrebbero mettersi una mano alla coscienza, i resti mortali di Giuseppe Paviglianiti ora sono finiti in un ossario comune perché nessuno ha pagato la concessione. I due registi dopo che per anni hanno abusato della figura del Buddha di Palermo si sono dimenticati che la loro popolarità è dovuta anche alle performance del mitico Paviglianiti “Certamente”. Riposa in pace Giuseppe.”

 

L’Oroscopo di Oggi per il Sottoscritto!!

Acquario

“Lavoro e hobby ricevono oggi l’appoggio delle stelle. Il settore professionale, specie se operi alle dipendenze altrui, lascia prevedere che sei alle soglie di un decollo verticale facilitato da incontri con persone interessanti. Lo sforzo è minimo e il rendimento è al massimo grazie alla tua versatilità e al fantastico equilibrio che sei riuscito a creare con chi collabora al tuo fianco. Oggi e domani sono anche giorni adatti per sottoporti ad un check-up medico preventivo”.
Ivana Raffa

Commento: “Ma mi state a piglià per il c…..?”