Archivio per la categoria: Generale

George Eyser – L’eroe di St Luis 1904

Olimpiadi del 1904 a St. Louis nonostante avesse una protesi di legno alla gamba sinistra. Quell’edizione delle Olimpiadi venne ricordata come un fiasco dal punto di vista organizzativo. Le gare dei Giochi vennero inserite nel programma della fiera campionaria Louisiana Purchase Exposition, frammentate su un arco di tempo di quasi cinque mesi. La partecipazione internazionale ai Giochi fu molto ridotta, soprattutto a causa dei costi proibitivi della trasferta. Quasi la totalità degli atleti (e dei vincitori di medaglie) era statunitense. Tra i partecipanti si distinse in particolare il ginnasta statunitense George Eyser. Vinse sei medaglie: tre ori (volteggio, arrampicata sulla corda, parallele), due argenti (combinata individuale, cavallo con maniglie), un bronzo (trave). Le sue prestazioni ebbero particolare risalto, e furono tra le poche memorabili di quelle Olimpiadi fallimentari, perché Eyser aveva una protesi di legno al posto della gamba sinistra, che gli era stata amputata dopo essere finito sotto un treno. Poco altro si sa di George Eyser. Nacque nel 1871, quindi aveva già passato i 30 anni quando nel 1904 gareggiò alle Olimpiadi. All’epoca era un atleta del club Concordia Turnverein, con cui vinse anche un meeting internazionale a Francoforte (Germania) nel 1908 ed una competizione nazionale nel 1909 a Cincinnati (USA).

 

“Ray” Clarence Ewry- L’eroe di Parigi 1900

La prima partecipazione olimpica di Ewry fu nel 1900 a Parigi. Le tre gare di salto da fermo (in lungo, in alto e triplo) si svolgevano tutte nello stesso giorno, il 10 luglio. Ewry gareggiò prima nel lungo, dove vinse con la misura di 3,21 m. Vinse anche il salto triplo con 10,58 m. Infine, si aggiudicò anche l’alto facendo pure il primato del mondo con 1,65 m. Il pubblico francese rimase strabiliato dalla sua prestazione e lo ribattezzò “la rana umana“.

Nel 1897 Ray Ewry (USA), finita l’università, si trasferì a New York per lavorare come ingegnere idraulico. Nella metropoli scoprì un forte interesse per i Giochi olimpici, che erano stati ripristinati appena l’anno prima ad Atene. Si iscrisse ad un club di atletica, deciso a partecipare alla successiva edizione dei Giochi. Si confermò campione olimpico di tutte e tre le discipline anche nelle successive Olimpiadi del 1904. Vinse l’alto con la misura di 1,60 m e il triplo con 10,54 m. Nel lungo riuscì anche a migliorarsi, e alla vittoria aggiunse il primato del mondo con 3,47 m, che non fu mai più superato in tutta la storia del salto in lungo da fermo. Ewry partecipò anche alle Olimpiadi estive del 1906, evento organizzato per festeggiare il 10° anniversario della I Olimpiade del 1896, ma non inserito nella cronologia ufficiale delle Olimpiadi. Vinse due gare, l’alto (1,56 m) e il lungo (3,30 m). L’altra sua specialità, il salto triplo, era stata eliminata dal programma dei Giochi. Nel 1908, Ewry, che aveva già 34 anni, vinse altri due ori, nel lungo (3,33 m) e nell’alto (1,57 m). Quella fu la sua ultima partecipazione olimpica. Continuò a gareggiare anche negli anni successivi, e tentò di qualificarsi per le Olimpiadi del 1912, ma senza successo. Dopo quell’Olimpiade, i salti da fermo vennero esclusi dal programma olimpico. Ewry continuò a lavorare come ingegnere.

Karl Schuhmann – L’eroe di Atene 1896

Alle I Olimpiadi di Atene fu plurimedagliato ma partecipò anche a svariate gare in vari sport (al centro nella foto a sinistra). Era presente a quasi tutte le gare di ginnastica, alla gara di lotta, ma anche all’atletica e al sollevamento pesi. Nonostante la sua bassa statura (1.57 m), quindi, seppe predominare anche in gare in cui sarebbe stato apparentemente svantaggiato. Nella gara di lotta vinse contro tutte le aspettative battendo prima il favoritissimo Launceston Elliot e poi in finale l’atleta greco Georgios Tsitas, favorito dal pubblico.

Karl Schuhmann (GER) – Crebbe a Colonia dove diventò membro della locale associazione ginnica dal 1886 al 1889. A 19 anni vinse a Colonia la combinata di 12 prove ginniche alla Gau-Turnfest. Nello stesso periodo vinse nella regione della Ruhr il salto in alto e gli anelli. Nel 1889 ottenne un riconoscimento particolare alle gare ginniche nazionali. Nel 1890 si trasferì a Berlino dove esercitava la professione di orafo. Questo fu il periodo migliore della sua attività sportiva. Nel 1894 giunse sesto alle prove ginniche a Breslavia e quarto nel 1895 a Roma (con le prime quattro posizioni in tutti gli attrezzi). Dopo Atene vinse ancora in Germania nel 1898 e nel 1903, continuò fino al 1908 ottenendo un 38esimo posto. Si trasferì in Inghilterra dove continuò ad esercitare la sua professione di orafo e di insegnante di ginnastica della Società tedesca di Ginnastica. Venne internato nell’isola di Man durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 tornò in patria dove dal 1919 al 1939 divenne allenatore della Charlottenburger TG. Nel 1939 venne invitato ai giochi olimpici in ricordo dei suoi fasti.

Addio e Grazie ……. Presidente Sensi

image Non si può ricordare Sensi, senza (scusate il gioco di parole) ricordare alcuni passaggi importanti della vita del calcio a Palermo. I palermitani sono famosi per la loro memoria corta, ma aiutiamoli a mettere alcuni tasselli al loro posto. Si è parlato di Sensi quale traghettatore …… Io palerei di Sensi quale salvatore della squadra di calcio palermitana, come sarei sempre grato ad un personaggio come Giovanni Ferrara che resistendo a pressioni, non da poco, è riuscito a cedere la squadra ad un interlocutore affidabile e non ad improbabili “cordate” del resto guardate cosa scrivevano i giornali in quei tempi:

Palermo indagato per mafia – arrestato l’ ex presidente Polizzi, interrogato Ferrara L’ attuale proprietario e’ subentrato proprio a Polizzi (da ieri anche ex assessore provinciale allo sport) nel giugno del 1995; e secondo alcuni pentiti nella cessione della societa’ intervenne la mafia; perquisiti casa e uffici di Ferrara e la sede del Palermo – ………. I fatti risalgono alla primavera del ’95, quando era necessario dirimere i contrasti nati fra Polizzi e Ferrara e conclusi con la cessione del Palermo a Ferrara. Secondo l’accusa, Polizzi dopo la vendita avrebbe tentato di rinegoziare, col sostegno di Cosa nostra, le azioni cedute a Ferrara. E Ferrara avrebbe difeso le proprie posizioni facendo ricorso a un alto esponente del mondo mafioso, il costruttore ……”. ( Maggio Vito – (19 luglio 1997) Gazzetta dello Sport).

Palermo, ora spuntano gli inglesi del Vicenza – il gruppo Stellican ha chiesto notizie sulla societa’ siciliana, presto potrebbe presentare un’ offerta a Ferrara ………Sull’interesse degli inglesi ha influito favorevolmente quanto si era verificato alla Favorita in occasione della partita amichevole Italia – Irlanda del Nord, quando lo stadio siciliano ha registrato il tutto esaurito e migliaia di persone sono comunque rimaste fuori dallo stadio. Cosa che praticamente si e’ ripetuta in occasione di Juventus – Paris S.Germain: anche quella sera lo stadio palermitano non e’ riuscito a contenere quanti avrebbero voluto essere spettatori di una partita peraltro priva di alcun significato ai fini della conquista della Supercoppa d’Europa (la Juve aveva vinto 6 – 1 a Parigi). Non appena gli inglesi avranno gli elementi richiesti dovrebbero presentare un’offerta all’attuale detentore del pacchetto di maggioranza del Palermo, Giovanni Ferrara, e contemporaneamente faranno conoscere l’ammontare delle somme messe a disposizione per il potenziamento della squadra, destinata nei loro piani a tornare in serie A nel giro di poche stagioni. Malgrado le recenti traversie, dalla retrocessione della squadra in serie C1 alle ultime vicende giudiziarie, e’ improbabile che Giovanni Ferrara accetti l’offerta avendo gia’ rifiutato quella del presidente del Venezia, Maurizio Zamparini, poi di un solido gruppo romano (portato dall’ex d.s. Giorgio Perinetti) e ultimamente dell’armatore napoletano Grimaldi. Dopo la forzata rinuncia all’attivita’ imprenditoriale nel settore della pasta, il Palermo e’ importantissimo per Giovanni Ferrara che difficilmente vorra’ separarsene. Peraltro le recenti cessioni miliardarie (Lucenti alla Roma, Tedesco alla Salernitana, Saurini al Padova e Vasari al Cagliari) hanno dato una sistematina ai bilanci pur impoverendo il tasso tecnico della squadra. Pero’, e’ una certezza, non vi sara’ almeno immediatamente l’assillo per l’iscrizione al campionato ne’ per il saldo di alcune pendenze.” (Maggio Vito – (22 luglio 1997) Gazzetta dello Sport).

Ecco in quale atmosfera decise di calarsi Sensi quando intervenne rilevando la società (ma a quanto sembra non i debiti), creando una struttura-società, Presidente Sergio D’Antoni, Allenatore Giuliano Sonzogni e con questa rosa : PORTIERI: SICIGNANO Vincenzo 1974, APRILE Sebastiano 1970, DI MASI Giuseppe 1981; DIFENSORI: MONTALBANO Vincenzo 1970; GIAMPIETRO Silvio Vittorio 1967; CHIONNA Espeditto 1969; ALTOBELLI Simone 1970; QUADRINI Marco 1979; FERRI Luca 1980; PERNA Armando 1981; ACCARDI Pietro 1982 – CENTROCAMPISTI: CAPPIOLI Massimiliano 1968, FURIANI Filippo 1977, SUPPA Pasquale 1967, DI DONATO Daniele 1977, MAGGIOLINI Tiziano 1980, CARDASCIO Carlo 1979, SCARINGELLA Michele 1968 – ATTACCANTI: BELMONTE Emilio 1972, BOMBARDINI Davide 1974, BRIENZA Franco 1979, ELIA Firmino 1974, LA GROTTERIA Cristian 1974, PALUMBO Vincenzo 1974.

pa c1

Ma il capolavoro Sensi, lo fece nelle ultime due giornate, quando il bel Palermo di Sinzogni, segno il passo, ed il Messina, secondo in classifica, riusci a recuperargli 8 punti. Memori delle precedenti stagioni nei quali il Palermo aveva nei play-off perso la B, e nei play-out addirittura retrocesso in C2 e poi ripescato ai danni dell’Ischia, non perse tempo ad esonerare Sonzogni ed a mandare a Palermo, un suo uomo di fiducia, sellal’allenatore Sella, il quale riusci a raggiungere l’obiettivo del primo posto e della promozione diretta, anche grazie ad un fortuito episodio quando all’ultima giornata i peloritani, persero in trasferta contro l’Avellino e nei minuti finali sbagliando un calcio di rigore con Vittorio Torino (Avellino ormai tranquillo – si racconta di una partita sopra le righe dell’ex. palermitano Pisciotta) lasciando il primo posto al Palermo con 64 punti . La sconfitta constrinse i messinesi a disputare i play-off. La finale dei play-off mise di fronte Messina e Catania, ed il Messina centrò comunque la promozione, ma di Vittorio Torino, non si senti più parlare. Un centravanti oggetto dei sogni di mercato di tutte le squadre, a causa di quel rigore maledetto, scomparve nell’anonimato.

Oggi diciamo tutti giustamente viva Zamparini, io continuo a ripetere grazie Giovanni Ferrara per aver resistito e fatto la scelta giusta e grazie soprattutto al presidente Sensi per aver salvato il calcio a Palermo, togliendolo dall’inferno della serie C e creando una società che sarebbe risultata appetibile all’imprenditore Zamparini.

O Sarracino ….. 6° parte

“….. a Palermo si parla piuttosto degli omaggi che il munifico Sultano dell’Oman ha fatto alle Autorità. Anche in questo caso sono due le correnti di pensiero che si fronteggiano sul tema “era giusto accettare?”. Una tira acqua al mulino dei nostri politici affermando che, noblesse oblige, non si potesse fare a meno di accettarli. Certo, si dice, sarebbe stato un atto scortese nei confronti di un capo di Stato. L’altra, di stampo anglosassone, afferma che forse era meglio soprassedere, rifiutando educatamente, ma in maniera decisa, quei preziosi Rolex d’oro tempestati di brillanti ricevuti a titolo personale, proprio come fecero Tony Blair e sua moglie Cherie, che qualche anno fa non accettarono analogo (beh, quasi) dono da parte del premier italiano Silvio Berlusconi. Ma si sa, noi siciliani, anche se siamo il risultato di un crogiuolo infinito di razze, non apparteniamo certo alla stirpe di Albione.” (Da Sicilia Informazioni)

 

San Lorenzo – nel nome un destino!

Lorenzo, latino Laurentius, (Huesca, 225Roma, 10 agosto 258), fu uno dei sette diaconi di Roma, dove venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione voluta dall’imperatore romano Valeriano nel 257. La Chiesa cattolica lo venera come santo. Le notizie sulla vita di Lorenzo, che pure in passato ha goduto di una devozione popolare notevole, sono scarse. Si sa che era originario della Spagna e più precisamente di Osca, in Aragona, alle falde dei Pirenei. Ancora giovane, fu mandato a Saragozza per completare gli studi umanistici e teologici; lì conobbe il futuro papa Sisto II. Questi, che era originario della Grecia, insegnava in quello che era, all’epoca, uno dei più noti centri di studi della città e, tra quei maestri, il futuro papa era uno dei più conosciuti ed apprezzati. Tra maestro e allievo iniziò un’amicizia e una stima reciproche. Entrambi, seguendo un flusso migratorio allora molto vivace, lasciarono la Spagna per trasferirsi a Roma. Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè di responsabile delle attività caritative nella diocesi di Roma, che beneficiavano 1500 persone fra poveri e vedove. Al principio di agosto 258 l’imperatore Valeriano aveva emanato un editto, ordinando che tutti i vescovi, presbiteri e diaconi dovevano essere messi a morte: « Episcopi et presbyteri et diacones incontinenti animadvertantur » . L’editto fu eseguito immediatamente in Roma. Sorpreso mentre celebrava l’Eucaristia nelle catacombe di San Callisto, papa Sisto II fu ucciso con quattro diaconi il 6 agosto; quattro giorni dopo fu la volta di Lorenzo.

A partire dal IV secolo Lorenzo è stato uno dei martiri più venerati nella Chiesa di Roma. Costantino I fu il primo ad edificare un piccolo oratorio nel luogo del suo martirio. Tale costruzione fu ampliata e abbellita da Pelagio II (579590). Sisto III (432440) costruì una grande basilica con tre navate, con l’abside appoggiato all’antica chiesa, sulla sommità della collina dove Lorenzo fu seppellito. Nel XIII secolo Onorio III unificò i due edifici, che costituiscono la basilica che esiste tutt’oggi. Papa Damaso (366384) scrisse un panegirico di Lorenzo in versi, che fu inciso nel marmo e posto sulla sua tomba. Il contemporaneo poeta Prudenzio scrisse pure lui, in toni più poetici, un inno a san Lorenzo. Le vicende più note del martirio di Lorenzo sono descritte, con ricchezza di particolari, nella Passio Polychromì di cui abbiamo tre redazioni (VVII secolo); che in questo racconto siano contenuti elementi leggendari è un dato di fatto anche se talune notizie qui presentate sono note anche da testimonianze precedenti come quella di Ambrogio nel De Officiis. La prima menzione del 10 agosto come data del martirio risale alla Depositio martyrum, uno scritto dell’anno 354. Per il martirio di Lorenzo abbiamo la testimonianza particolarmente eloquente di Ambrogio nel De Officiis, ripresa, in seguito, da Prudenzio e da Agostino d’Ippona, poi ancora da Massimo di Torino, Pier Crisologo, Leone Magno, e infine da alcune formule liturgiche contenute nei Sacramentali romani, nel Missale Gothicum e nell’Ormionale Visigotico. Ambrogio si dilunga, dapprima, sull’incontro e sul dialogo fra Lorenzo e il Papa, poi allude alla distribuzione dei beni della Chiesa ai poveri, infine menziona la graticola, strumento del supplizio, rimarcando la frase con cui l’arcidiacono della Chiesa di Roma, rivolgendosi ai suoi aguzzini dice: Assum est,… versa et manduca, “Sono cotto da questa parte, girami dall’altra e poi mangiami”.

O Sarracino ….. 5° parte

Ci sono notizie che spesso non vanno sui giornali ………….. “Sua illuminata maestà, Qaboos Bin Said, sultano dell’Oman arrivato a Palermo, ha offerto una cena per le autorità locali sul suo panfilo, al quale lui non ha partecipato. Alla fine della cena il Sultano ha regalato 30 Rolex d’oro con diamanti ai partecipanti. Alla fine della cena il personale della security di bordo, ha dovuto contare i pezzi dell’argenteria …….. non è stato specificato il perchè! Qualcuno asserisce che alcune autorità avevano messo in tasca e nelle borse delle posate ……… ma non è certo,,,,,,,,,!!!”

La magia del rito di Olimpia

La Magia del Rito di Olimpia
2008/08/08,19:46

google olimpicaSi comincia con la magia della cerimonia iniziale, con la sfilata allo stadio Olimpico. Le polemiche, le giuste proteste contro il mancato rispetto dei diritti umani, restano fuori dalla porta. Adesso è il momento degli atleti che hanno lavorato per quattro anni per poter competere alla vittoria olimpica. Come al solito la protesta andrebbe rivolta a “quei porci grossi”, burocrati dello sport, che spesso non hanno mai indossato una scarpetta ginnica, i quali per il “busines” hanno scelto il mercato cinese. Adesso non si può scaricare sugli atleti queste responsabilità. In più non pensate che questa sia la festa dei professionisti, calciatori, tennisti, ciclisti, ma è la festa degli sport minori, quelli che guarda caso portano le medaglie d’oro e che poi ritornano nell’ombra per 4 anni…………….. godiamoci adesso le gare! ITALIA … FORZA……

O Sarracino ….. 3° parte

image Vacanze Intelligenti – “E’ atterrato un altro boing 747 omanita, dal quale sono stati scaricati quintali di viveri per le 800 persone del seguito di un sultano che ancora non appare.” …… Quando si fanno vacanze “sparagnine” è sempre bene portare con se il minimo indispensabile, ad esempio un panfilo color crema “Al Said”, cinque piani, è lungo 154 metri e che al suo interno sfoggia ornamenti in oro, l’altra nave-traghetto omanita in appoggio all’ “Al Said” la “Fulk Al Salamah”, dotata di missili, dodici Mercedes, due limousine, una orchestra …….. viene da chiedersi: “Ma come c’entrano tutte queste cose in valigia?”……………………….

O Sarracino ….. 4° parte

imageMA COSA SARA’ VENUTO A FARE “REALMENTE”? – Sua illuminata maestà, Qaboos Bin Said, sultano dell’Oman, cosa sarà venuto a fare realmente in Palermo? esaminiamo le ipotesi più accreditate: a) Che sia venuto a vedere i lavori finalmente ultimati della Zisa e dei suoi giardini, tipici arabi? – b) Che sia venuto in città con il suo staff per copiarci l’idea delle ZTL? – c) Che sia venuto a comprare le nostre municipalizzate AMIA, AMAP, AMAT ? – d) Che sià venuto per aggiungere alle perle del suo arem una preziosa perla brizzolata che gioca a tennis ? – e) Che sia venuto per partecipare ad un “Bardascio-Party” esponendo le sue dodici mercedes, tipica auto preferita dai costruttori palazzinari palamiti? – f) Che sia venuto ad iscriversi al “Country Club”? – g) Che sia venuto a provare “l’Autista del Pinguino”? – h) Che sia venuto per iscriversi all’Accademia della Rascatura? ……………………….