Gli alimenti impiegano 7 secondi per passare dalla bocca allo stomaco.
Un pelo umano può sopportare il peso di 3 Kg.
Il pene di un uomo medio misura 3 volte le dimensioni del suo pollice.
Il cuore di una donna ha più battiti di quello di un uomo.
In ciascun piede ci sono non meno di un miliardo di batteri.
Le donne battono le ciglia 2 volte più di quelle di un uomo.
La pelle umana pesa 2 volte di più del suo cervello.
Il corpo umano utilizza più di 300 muscoli per mantenersi in piedi in
condizioni di equilibrio.
Se la saliva non può sciogliere nessun alimento, non lo si può assaporare.
Le donne hanno già terminato di leggere questo messaggio.
Gli uomini stanno ancora misurando il loro pollice.
Kerem, bimbo turco di 10 anni cresciuto in Ticino, al primo giorno del
nuovo anno scolastico incontra i suoi compagni di scuola e parlando del più e del meno, il Carletto gli dice:"ma Kerem, ormai ti te se cressü chi, te se v’ün di noss, te se pü ul Kerem par nüm! adess te sa ciami Faustino".
Kerem-Faustino tutto contento, arriva a casa dopo scuola e la sua mamma gli chiede come è andata la scuola. Lui, con un sorriso a 54 denti esclama felice:"
”Mamma, che bello, sai che ormai non sono più Kerem? ormai sono integrato, sono un vero ticinese e mi chiamo Faustino".La mamma lo guarda, si mette ad urlare, giù 4 sberle e lo manda in camera sua in castigo.
Poco dopo Kerem-Faustino sente rientrare a casa il suo papà e così esce dalla sua stanza ed esclama beato: "papà, papà, oggi è stata una splendida giornata! Sai che ormai non sono più Kerem? ormai sono integrato, sono un vero ticinese e mi chiamo Faustino". Il papà lo guarda, si mette ad urlare, giù 4 sberle e lo manda in camera sua in castigo.
Il giorno dopo Kerem-Faustino torna a scuola e Carletto gli va incontro sorridente e gli chiede:"alura Faustino, come te sté?"
e Kerem-Faustino risponde: "teeeee, non ci crederai…. non ho neanche fatto in tempo a diventare ticinese, che ho già fatto a botte con 2 turchi".
Piove come Dio la manda, ed una donna riparata a stento da un misero ombrellino, cammina per Corso V.Veneto, in centro a Lucca, guardando tutti i campanelli: prima da un lato, poi dall’altro della strada. Finito che ha di leggere tutti i nomi senza esito, riparte daccapo chiamando a voce altissima:
"Fioravantiiiiii" ……………Nulla. ……………….Fa altri venti metri.
"Fioravantiiiiii" ……………Nulla di nuovo.
Continua chiamando, ed infine si alza una persiana e si affaccia un signore:…………………."Si?"
"E’ lei che si è tuffato nel Serchio in piena dove era scivolato mio figlio e stava affogando e lo ha salvato?" ……….."Si, sono io"
"E poi lo ha portato a casa sua in macchina fradicio, facendogli la doccia e facendolo visitare dal dottore?" …………."Si"
"E poi gli ha asciugato i vestiti col ferro da stiro perchè non tornasse bagnato a casa, dove lo ha rimandato con un tassì?"
"Si, signora, gliel’ho detto: sono io" ……………."E IL CAPPELLINO?"
“Mio nonno aveva capito tutto del telefono fin dalla fine dell’ 800. Un giorno qualcuno gliene spiegò il funzionamento. «Vedete, don Peppì – gli dissero – il telefono è una cassetta che sta attaccata al muro e che a un certo punto suona, voi, allora, andate a rispondere». «Come, come? – obbiettò mio nonno -. Lui suona e io debbo andare a rispondere…». Insomma, aveva capito la dipendenza tecnologica. Ieri, grazie a Dio, sono andati in tilt molti telefonini. Ora io qui non voglio fare lo snob e affermare che il telefonino è uno strumento del Diavolo, ma è pur vero che lui, il telefonino, non chiede mai il permesso quando squilla e può interromperti in qualsiasi momento. Ciò premesso, la colpa dell’ interruzione dovrà essere ripartita tra il chiamato ed il chiamante. Il chiamato avrebbe dovuto spegnere il «coso» nei luoghi pubblici (cinema, teatri, ristoranti o altro) e il chiamante avrebbe dovuto telefonare solo in caso d’ emergenza, tipo «è scoppiato un incendio a casa tua, corri subito». Quella che dev’ essere vietata nel modo più assoluto è invece la conversazione. Insomma, signori miei, qui urge un galateo del telefonino. Insegniamolo nelle scuole e avremo un domani migliore. Poi, però, a pensarci bene, chissà come sarebbe cambiata la storia se il telefonino fosse stato inventato prima. Napoleone, ad esempio, non avrebbe mai perso a Waterloo. Quando, dopo aver sconfitto gli inglesi, fu accerchiato dai prussiani, inviò l’ attendente dal maresciallo Grouchy perché questi corresse in suo aiuto. Ebbene, l’ attendente non arrivò mai a destinazione: fu ucciso per strada o se la squagliò, certo è che Grouchy non si fece vedere. Col telefonino, invece, tutto si sarebbe risolto in un attimo. «Ciao Grouchy, sono Napoleone. Corri subito che qua ci sono i prussiani!». Giulietta e Romeo non si sarebbero uccisi. Lei avrebbe chiamato il suo amato e gli avrebbe detto: «Romeo, fai attenzione, io non sono morta, sto solo dormendo. Non fare come al tuo solito che ti lasci prender dall’ emozione». E per finire Egeo non si sarebbe suicidato. Lui aveva mandato il figlio Teseo a uccidere il Minotauro e gli aveva detto: «Quando torni, o Teseo, se hai ucciso il Minotauro, mi raccomando: cambia il colore alle vele. Togli le vele nere e metti quelle bianche. Così io posso capire, anche da lontano, che sei risultato vincitore». Purtroppo Teseo se lo dimenticò ed Egeo si gettò a capofitto dall’ alto di capo Sunio. Ci fosse stato il telefonino, oggi quel mare, invece di chiamarsi Egeo, si chiamerebbe Mare Telecom Italia Mobile.”
(De Crescenzo Luciano – Pagina 17 – (19 gennaio 2000) – Corriere della Sera)
Parla Balotelli a fine partita, a Verona è manifesta schifo verso una città ed uno stadio che ogni volta lo accoglie in campo, con fischi ed offese riferite al suo colore della pelle. Si contesta a Mario il carattere non dei migliori. “Mario nasce a Palermo il 12 Agosto 1990, ma dall’età di quasi 2 anni vive a Brescia nella sua nuova famiglia italiana, i Balotelli. Da subito mamma, papà e i fratelli di molti anni maggiori di lui, si prendono cura del piccolo Mario offrendogli tutto l’amore che si dà ad un figlio o a un fratello”. (www.mariobalotelli.it)
http://www.facebook.com/pages/Mario-Balotelli/26095798984
“Thomas Barwuah parla con stupore del figlio. Lui, immigrato dal Ghana, che risiede a Bagolo Mella, non sapeva “nemmeno che avesse cambiato il suo vero cognome con quello della famiglia cui era stato affidato“. ……. “Con mio fratello e le mie sorelle vado d’accordo, ci sentiamo spesso. Ma con i miei veri genitori non ho grandi rapporti. Mi hanno dato via quando ero piccolo“…..“Ecco, vorremmo dire a Mario che gli abbiamo sempre voluto bene, che abbiamo enorme gratitudine per la famiglia Balotelli che lo ha cresciuto. Ma vorremmo avesse anche con noi un rapporto di affetto. E soprattutto non abbiamo “dato via” nostro figlio; le cose sono andate in un modo che forse nemmeno Mario sa” …….“Io e mia moglie siamo arrivati in Italia alla fine degli anni Ottanta, nel 1988, Palermo è stata la nostra prima tappa. Lì è nato Mario ma fin dalla nascita gli hanno diagnosticato una malformazione all’intestino: è rimasto in ospedale per tutto il suo primo anno di vita ed è stato operato“. …… “Case per noi non ce n’erano; in compenso, avendo saputo che avevo un bimbo malato, mi dissero che sarebbe stato meglio affidare Mario a qualche famiglia della zona. Furono gli assistenti stessi a indicarci i signori Balotelli“.
I genitori naturali continuano a mantenere i rapporti con il figlio, ma qualcosa cambia quando lui cresce: il padre lo andava a vedere giocare di nascosto. ……. “Non ci interessa che adesso sia famoso e non stiamo certo cercando soldi: quelli che abbiamo per fortuna ci bastano e se Mario si presentasse a mani vuote sulla porta di casa nostra, lo riprenderemmo con noi. Desideriamo solo che si ricordi che anche noi siamo i suoi genitori“.”
“ DUBAI, 4 gennaio (Reuters) – Dubai ha inaugurato oggi il grattacielo più alto al mondo e ha rivelato la sua vera altezza, finora tenuta segreta: 828 metri. Il sovrano dell’Emirato, lo sceicco Mohammed bin Rashid al-Maktoum, ha ribattezzato la torre — costata 1,5 miliardi di dollari e con 200 piani — "Burj Khalifa", dal nome del presidente degli Emirati arabi uniti e sovrano del vicino emirato di Abu Dhabi. I timori sul debito di Dubai — del valore di 100 miliardi di dollari, e che ha reso l’andamento della borsa di Dubai uno dei peggiori al mondo — hanno gettato ombre sia sulla cerimonia di inaugurazione che sulle affermazioni dell’azienda di costruzioni che ha realizzato il grattacielo, la Emaar Properties EMAR.DU, secondo cui il Burj rappresenta un nuovo inizio. "La paura per Dubai è che l’evento venga ricordato come un secondo peccato di hybris (tracotanza, ndr)", ha detto David Butter, direttore regionale per Medio Oriente e Nord Africa all’Economist Intelligence Unit. Il primo peccato di tracotanza, Dubai lo commise a novembre del 2008, due mesi dopo il crollo di Lehman, quando spese 24 milioni di dollari nella cerimonia di inaugurazione dell’hotel Atlantis. Emaar ha detto che i prezzi del settore immobiliare adesso si sono stabilizzati. "Dovete chiedervi, ‘Perché stiamo costruendo tutto ciò?’ Per portare qualità di vita e il sorriso alla gente e credo che dovremo continuare a farlo", ha spiegato Mohamed Alabbar, presidente di Emaar, il principale costruttore quotato del mondo arabo. "Le crisi vanno e vengono", ha aggiunto Alabbar. "Costruiamo per gli anni a venire… Dobbiamo avere speranza e ottimismo".” (Reuters)