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Epruno CULT – Ottobre 2010

Carissimi

…. Come i più attenti di voi sapranno, Epruno è un motorista che da tempo ormai ha rinunciato ad usare, se non in casi eccezionali l’automobile e quindi da motorista è  un privilegiato osservatore e vittima designata delle nefandezze degli altri guidatori, ma soprattutto un “eroe romantico” che affida quotidianamente la sua vita a quelle strade impresentabili che da sole rappresentano la misura del degrado e dell’abbandono della nostra città. Purtroppo in una città con strade degne delle peggiori tappe della “Parigi-Dakar”, piene di buche e solchi e che quando vengono riparate non riescono a rimanere tali per più di un mese, poiché è in agguato una nuova campagna di scavi, troviamo chi è addetto al controllo della sicurezza e della disciplina della strada a fare i controlli per le emissioni dei gas di scarico, alle auto senza il dovuto “bollino” o “classificazione”, magari ignorando lo sfrecciare di fianco, di autobus o camion altamente inquinanti. Provate a starci dietro con la moto e godrete di una grande “boccata di ossigeno”! Passare con il rosso, sta pian piano prendendo piede da parte di chi non condivide le lunghe attese al semaforo o da parte di chi non vede passare nessuno con il verde, del resto chi dovrebbe sanzionarli? Chi troviamo ai semafori? I “zingari”? Già, senza aver nessuna ambizione di esser tacciato per xenofobia, anzi tutto il contrario, vi chiedo e mi chiedo, “secondo voi, in città, ci sono più zingari o vigili urbani?” Voi direste zingari. E no, sono di più i vigili! Allora mi spiegate come mai e con minor mezzi, gli zingari riescono a presidiare tutti i semafori della città ed i vigili no? Per me rimane un mistero!

C’è poco da fare, a Palermo, per strada ognuno fa ciò che vuole! Ma da tempo ormai! Ma ancora di più negli ultimi anni e grazie anche alla tecnologia, certi che sono poche le possibilità di incorrere in una sanzione, o meglio…. chiariamo il concetto. Se il posteggiare in doppia fila, è ormai una prassi da tutti accettata, il farlo in tripla fila, crea un minimo imbarazzo, ritardare di dieci minuti il parcheggio consentito nelle zone blu è intollerabile! Se è diventato un impegno prioritario prendere le multe alle motociclette sui marciapiedi, a chi non trovando spazio, o peggio, per la paura di continui furti, in questa totale assenza di controlli, cerca il primo palo disponibile per incatenare la propria moto, nessuno si sogna di punire chi guida distratto dal parlare al proprio telefonino. Sapete quanti incidenti provocano costoro. Per rieducarli bisognerà quindi attendere che “l’amicizia” che si va consolidando con il “colonnello libico”, nell’ambito delle varie contaminazioni di costume e tradizioni, importi una speciale squadra di “vigili della strada” che applichi la legge del taglione? “Guidi e parli al telefonino…..zac ….il braccino sinistro”, forse incontrando per strada gente che guida con l’uso del solo braccio destro, un auto con comandi speciali, ci farà riflettere, che il telefonino alla guida …è come il fumo: “fa male!”  …..Un abbraccio, Epruno.

“Campeggiatore Fai da Te?” .. No Alpitur? .!!”

clip_image002Carissimi, …. Immaginate di decidere di passare le vostre vacanze in Libia. Immaginate di accamparvi in pieno centro a Tripoli con una grande tenda e di portarvi con voi le vostre guardie del corpo, donne, senza velo, insieme a 30 cavalli di Sanfratello con cavalieri. Giungere sul posto e chiedere “500 mignotte” a cui far credere di convertirle alla nostra religione cattolica!!!!!!!

Immaginate, ma soltanto immaginate, poiché resterà soltanto una immaginazione visto che non esistono con il mondo arabo trattati di reciprocità, specialmente quando si tratta di religione. Può costruirsi una grande ed alta moschea a Roma, non può costruirsi una grande cattedrale cattolica alla Mecca, e tutto ciò perché? Perché l’integralismo islamico ha gettato alcuni paesi di grande civiltà millenaria in dietro nel tempo creando un gap di 500 anni!

Immaginate quindi, ma preparatevi a farvi arrestare nella migliore delle ipotesi in carceri dove a ferragosto non ci sarà una delegazione parlamentare a venirvi a trovare, o peggio, a farvi abbandonare senza viveri nel deserto. Invece LUI, che badava bene a metter piede sul nostro suolo quando comandava lo Zio Giulio, ormai ha scelto come meta per i suoi campeggi ROMA, in zone dove qualunque campeggiatore subirebbe la persecuzione dei Pizzardoni e perché? Perché è amico dello Zio Silvio! Ed quindi? Perché viene a festeggiare l’anniversario del trattato di amicizia con gli Italiani, in occasione del quale gli abbiamo pagato i danni di guerra!

Ma quali danni e quale Amicizia? Eravamo diventi barzellette durante l’epoca coloniale perché costruivamo strade e scavavamo alla ricerca dell’acqua e quando usciva fuori un liquido nero, ricoprivamo dicendo “non è acqua, non ci interessa!” Quale Amicizia? Noi italiani “tutti” (quelli che lo fanno con regolarità contributiva), stiamo pagando i debiti alla Libia ed il Colonnello per ringraziarci “ci affida” i grandi appalti e compra quote di colossi industriali e bancari!

Quindi, aldilà di più o meno sentimenti di simpatia, perché deve essere mio “Amico”? Io gli pago i debiti per danni fatti da altri e Lui per ringraziarmi da capitali a tre o quattro imprenditori, già ricchi di per se che si spartiranno la torta! Potrà degnarsi di farsi chiamare “Amico mio”, nel momento in cui mi aiuterà a pagare il mutuo, non fin quando acquisirà quote della banca che mi eroga il mutuo! Quindi gli pago i debiti e pure il mutuo? Bell’Amico!! Ed allora perché LUI può campeggiare e gli altri no?

Ma è semplice, “La Legge è Uguale per Tutti” e “Cu Avi i Dinari Sinni Futti”!!! Un Abbraccio

Epruno CULT – Settembre 2010

Carissimi

….Ben ritrovati. Fa tanto caldo accompagnato dall’umidità che da queste parti assume proporzioni veramente imbarazzanti. Si vive con le finestre aperte poiché neanche l’aria condizionata nelle case può dare sollievo. Ed ecco che la sera si confondono suoni di vari programmi televisivi, che entrano attraverso le finestre e i balconi aperti, amplificano quanto stiamo vedendo e a quel punto capiamo che anche gli “auditel” servono a poco. Ma dalle finestre non entra solo il suono della TV, entrano anche le urla dei vicini che festeggiano un goal, specialmente se questo accade in concomitanza con gli anni del campionato del mondo di calcio. Ad onor del vero, quest’anno non abbiamo avuto il piacere di deliziarci con questi suoni, e quindi non abbiamo subito lo stesso effetto di quattro anni or sono, quando a causa dei calci di rigore e della differenza dei segnali non sincronizzati, analogico e satellitare, qualcuno di noi sentiva urlare ancor prima che il calciatore calciava. E si,  vecchie abitudini si mischiano con le nuove tecnologie. Ma “radio finestra”, non è l’unico effetto della canicola estiva, purtroppo il caldo riscalda le teste, poco le menti, in quanto questa è una delle riprove di quanto poco cervello ci sia in giro ed ecco che la gente inizia a urlare per nulla. Le nostre finestre diventano tante “finestre nel cortile di Hitchcock”  e qualcuna si spinge a curiosare da dove vengono le liti familiari, quelle imprecazioni a tutta voce, o le dichiarazioni esauste di quella tale donna.A mettere freno a questi spiacevoli rumori, quest’anno ci ha pensato la crisi della raccolta d’immondizia e quindi il “piacevole olezzo” che dalle nostre finestre, la sera grazie a timidi venticelli, s’innalza da quelle orribili e sgradevoli “invenzioni” che già in tempi normali, sono i cassonetti per la raccolta dei rifiuti e che diventano ancora più schifosi nel momento in cui sono sepolte da montagne di sacchetti e per giorni. Tutto ciò ci mette nostalgia per l’omino che ancora non si chiamava “operatore ecologico”, ma inteso comunemente “munnizzaro” che saliva le scale dei nostri palazzi con il saccone nero nel quale le nostre mamme svuotavano le pattumiere e le città erano pulite. Ennesimo effetto, non da poco, del caldo umido delle nostre latitudini è il traffico estivo, al quale non eravamo abituati, grazie al fatto che le città si svuotavano completamente da italiani villeggianti. Oggi, vediamo macchine guidate da gente in età, che procedono per linnee diagonali, senza l’utilizzo di alcun segnale luminoso, i pedoni che invece di attraversare le strade sulle zebre, cercano i punti più distanti da un marciapiede e l’opposto. In ultimo, il caldo porta le allucinazioni e queste garantiscono i gialli dell’estate e se non fosse che a Palermo c’è da aspettarsi di tutto, avremmo attribuito anche al caldo la visione di una pantera nella periferia a ridosso del Monte Cuccio, sembra “vegetariana”, perché lascia intatte tutte le esche….Un abbraccio, Epruno.

Addio a Elvira Sellerio

“E’ morta oggi a Palermo Elvira Giorgianni Sellerio, 74 anni, fondatrice con il marito Enzo dell’omonima casa editrice. ……Aveva cominciato a lavorare nell’editoria alla fine degli anni Sessanta e al 1969 risale la nascita della casa editrice Sellerio, dal cognome dell’allora marito, il fotografo Enzo, da un’idea nata parlando con Leonardo Sciascia e con l’antropologo Antonino Buttitta, amici della coppia. Il programma all’origine della casa editrice è il ritorno a una cultura che Sciascia definisce “amena”, in cui cioè il cosiddetto impegno è implicito e non esplicito, quindi una cultura “della leggerezza” che non rinuncia all’eleganza, una cultura delle idee ma in forma di cose belle”. (Da La Repubblica – online – http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/08/03/news/elvira_sellerio-6044093/?ref=HREC2-8)

Leggendo Epruno….Giovedì 22 luglio ore 19.00

image Musica da leggere è un progetto a cura di Salvo Toscano e Fabio Lannino, che ha preso il via giovedì 8 luglio a Villa Filippina, piazza San Francesco di Paola 18 – Palermo, alle ore 19,00.

 

 

Musica da leggere in modo scanzonato affronta la relazione tra scrittura e musica, un rapporto mai casuale e spesso interattivo, due modi diversi e coincidenti allo stesso tempo di raccontare stati d’animo, sensazioni ed esperienze personali , una descrizione unica di un punto di vista.
La rassegna dedicata agli scrittori siciliani ed al loro rapporto con la musica, ospitata nella lussureggiante dimora storica al centro di Palermo, prosegue con Epruno.
Pseudonimo di un anonimo personaggio che da più di sei anni, cura una web comunity sulla satira del tutto esclusiva di “Eprunisti”, “professionisti che condividono la filosofia del bello della vita e che pur avendo un ruolo importante nella società, sanno prendersi non troppo sul serio e dedicarsi cinque minuti settimanali di esercizio al sorriso”. Epruno, cura un sito www.epruno.it ed un blog omonimo http://epruno.blogspot.com/, un profilo facebook con annesse pagine e gruppi, è editorialista del mensile di costume CULT, ha scritto e condotto su Radio Time, in compagnia di Mario Caminita la trasmissione “Time Magazine in The Week – La Voce di Epruno”, uscendo dall’anonimato, quanto meno in voce.
Epruno è autore appassionato e cultore di musica ed accompagnato da alcuni Eprunisti fedeli, proporrà una antologia di brani, aforismi della propria produzione farciti di emozioni musicali di qualità.
Concluderà una intervista di Salvo Toscano che insieme a Fabio Lannino aiuteranno a scoprire alcune curiosità per i sostenitori Eprunisti…

Racital di Gianfranco Jannuzzo

venerdì 6 agosto 2010
Ore 21.00 – 23.30
Orto Frati Minori Cappuccini a Nicosia

LA BUCA

“T’Amo Pia Buca”…
T’Amo perché ti conosco. T’Amo perché ti conosco da tanto tempo. Mi hai tenuto compagnia per anni, sei stata più che una ricorrenza, ancorchè ed alquando al passaggio di me si spendea la miglior parte, ed ammetto di esser stato geloso quando al tuo interno anche altri sobbalzavano …..
E superatati si odea nell’infinito silenzio a questa voce ……..“Stu cazzu i scaffa!!!!” che rimbomba lontan di villa in villa.
Poi il malcapitato cadendo si dilegua, e par che dica, “ogni vuota è tutta salute ca sinni va”……e quindi che la beata gioventù vien meno.

“T’Amo Pia Buca”…
Che pensieri soavi, e quante cose sono cambiate nella mia vita negli ultimi tempi, ma tu no, tu sei stata sempre li, nascosta dal transitare delle auto, immersa nel traffico cittadino, ma presente come poche.
Del viver che daranno a te le stelle, mi hai atteso la mattina, quando assonnato ti coprivo, transitandoti di sopra, ad ora di pranzo, quando affamato rientravo per mangiare e tornami a doler di mia sventura., il pomeriggio, quando mi permettevo un po’ di relax recandomi in palestra,
….O natura, o natura,……la sera, quando stanco di tutto tornavo a casa, ed imprecando Mirava il ciel sereno.

“T’Amo Pia Buca”…
Che è ….di quest’anni miei? che è….di me stesso?
Mi hai aiutato a tenere a memoria tutti i santi del calendario;
Mi hai aiutato a scendere tutto l’albero genealogico dei responsabili, dei tecnici e degli operai addetti alla tua cura….

“T’Amo Pia Buca”…
E notte ormai e tu mia cara Buca prendi riposo; e questa notte forse ti rimembra in sogno a quanti oggi non piacesti, e quanti invece piacquero a te, nella speranza un dì, di vederti almeno ricolma…..
Non io, Non già ch’io speri ……..

MADRE

Immagine piedistallo 2 piccolo

 

Meraviglioso termine che purtroppo negli anni è stato usato a sproposito per definire le situazioni più disperate.

La Madre è l’unica radice certa della nostra vita, ciò che ci lega alla terra, tanto da far dire un tempo ai latini “Mater Semper Certa est, Pater Nunquam”, in un mondo che costruito sugli standard maschilisti, facendo presa su evidenze biologiche e puntando sulla moralità dell’individuo, faceva mettere in dubbio la paternità.

Ad onor del vero, siamo riusciti a far confusione anche sulla maternità, da quando non è stata più la casa propria e la levatrice, ad aiutare a nascere i bimbi, ma le strutture ospedaliere, che per fortuna soltanto in pochissimi e disperati casi hanno visto lo scambiarsi di neonati, dopo il parto.

Progredendo, a dirimere il tutto ed a ridare ordine e pulizia al concetto arrivò l’esame risolutivo del “DNA” !

Si è anche detto “di madre ce ne è una sola”, ma non si è fatto il conto con chi è rimasto orfano, chi è stato abbandonato, chi è stato adottato, poiché in quel caso il meraviglioso dono dell’amore ha fatto si che si dicesse che i “figli sono di chi li cresce”.

Col tempo, si è utilizzato il termine per battezzare eventi straordinari ed unici, non sempre belli, quali “la madre di tutte le battaglie” o la “madre di tutte le indagini”, giocando sul significato di dar vita a tutto ciò che ne deriva.

Ma noi oggi vogliamo dedicare questo pensiero affettuoso alla “Madre in quanto Mamma”, a colei che ci concepisce e che ci mette al mondo, alla nostra radice, al nostro ramo, a quella forte stretta di mano che fin dai primi giorni ci da sicurezza, e che non ci mollerà mai, fino all’ultimo istante;

A colei che per una vita non dormirà per noi e che ci chiederà poche attenzioni in cambio, quando riconoscerà di non avere più le forze per continuare con la sua imparagonabile dinamicità;

A colei che ci difenderà davanti tutto e tutti, che non ci tradirà mai, che ci darà consigli, anche quando il mondo non ci comprende;

A colei che se ne avremo la fortuna, continuerà a farci sentire figli ed a rimproverarci anche quando saremo vecchi;

A colei che sarà sempre li ad aspettare una nostra visita, a colei che è una consistente presenza ma che saprà diventare, quando non ci sarà più, un incolmabile vuoto; ……………Auguri Mamma!

Editoriale 14° Puntata – Time Magazine in The Week – "La Voce di Epruno"

Festa della Mamma

 

OGGI è La Festa DELLA MAMMA,

pensavate che dalle 11.00 alle 12.00 Epruno e Mario Caminita potevano dimenticarselo?

Oggi il "Time Magazine in The Week – La Voce di Epruno".

Domenica (replica) dalle 9.00 alle 10.00 e dalle 21.00 alle 22.00 (come una pillola)

Lunedì (replica) dalle 6.00 alle 7.00 – Inoltre il mitico Totò Scannaliato, il Ns. Vittorio Orefice dei Poveri, ci spiegherà cosa succede nella politica locale….

L’Albero Falcone e la lezione della clochard

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Ninetta. Potrebbe essere questo il nome della clochard che ha “profanato” l’Albero Falcone.

Oppure è un’altra. Non c’è la certezza. Ma mettiamo che sia proprio lei. Prendiamola come simbolo.

Si tratterebbe non di una “mafiosa”, non di una “vandala”, ma di una senzatetto, molto conosciuta per la sua consueta richiesta: “Giovane, ce l’hai una moneta?” e per gli apprezzamenti… che vaga soprattutto tra ilLord Green e il Berlin, due famosi locali di via Libertà.

Una donna che, col suo gesto al momento no sense, ha scomodato perfino il presidente della Repubblica. E tanti altri: politici, giornalisti, associazioni, ecc.

Un’azione compiuta di giorno, nella centralissima via Notabartolo. Alla portata di tutti gli sguardi. Camminava tranquillamente col famoso lenzuolo tra le mani.

Dandoci una lezione: forse l’antimafia sta perdendo il suo significato di valore pragmatico, trasformandosi in un principio retorico. Uninstrumentum regni, proprio come avveniva con la religione nel Medioevo.

http://palermo.blogsicilia.it/2010/04/lalbero-falcone-e-la-lezione-della-clochard/