Non tutti scriviamo per essere letti.
Non è assurdo ciò che dico.
Tutti avremo almeno una volta nella nostra vita scritto un diario e certamente mai avremmo pensato
che determinate sensazioni affidate alla parola potessero esser lette da altri.
Molti di contro scrivono perché vogliono comunicare.
Questo è il motivo dei successo dei social al giorno d’oggi.
A molti piace raccontare nella speranza che almeno attraverso un libro si arrivi a guadagnare l’attenzione o il consenso altrui a differenza di quanto accade oggi tra due persone che si incontrano e si parlano addosso senza portare avanti un discorso di senso compiuto.
Ecco, forse la scrittura e l’ultima occasione che abbiamo per essere ascoltati.
Ecco forse questo è il motivo per cui in Italia oggi ci sono più scrittori che lettori.
citando Forrester più che scoprirlo
“Qualche volta il semplice ritmo della battitura ci porta da pagina 1 a pagina 2, e quando cominci a sentire parole tue, allora batti quelle La prima stesura la devi buttare giù, col cuore… e poi la riscrivi, con la testa.
Il concetto chiave dello scrivere è… scrivere, non è pensare.”
Se riusciamo a mettere in campo il cuore saremo stati capaci di scrivere, diversamente avremo soltanto pubblicato libri.
(Scritto e Letto nell’ 14° Episodio di Status Donne – Su CTS – Format di Paola Carella)