Carissimi
Da dove si ricomincia se vogliamo dare soluzione di continuità?
Questo come dettovi è per me un anno importante perché coincide con il venticinquesimo anniversari dell’inizio di questa mia attività “narrativa a mezzo di settimanali editoriali” che ha raccontato di tutto e di tutti, anche contro corrente, anche contro il “potere del momento” in grande libertà di pensiero senza necessariamente prostrarsi per captatio benevolentiae poiché non avrebbe avuto alcun senso, sarebbe stata una perdita di tempo.
Io parlo dell’uomo (Diogene cercava l’uomo illuminando il suo percorso attraverso la sua lanterna …….. e chi sa cos’altro da quell’uomo), io mi sono divertito a sottolineare gli aspetti curiosi dell’essere e a cercare spunti che potessero migliorare questa nostra società attraverso il miglioramento di noi stessi.
Giunti ad una età maggiore di quella di Diogene, impariamo che non bastano le lanterne e neanche le lucciole (aimè), la tanta acqua che è passata sotto i ponti ci ha svelato che il pensiero si costruisce attraverso la formazione e l’indottrinamento e per questo essenziale è stato tenersi lontano dai cattivi maestri, da coloro che formano le menti altrui a proprio servizio, dalle false religioni, da chi vuole colmare vuoti della propria esistenza attraverso l’aiuto di chi ci chiede di dargli in prestito il nostro cervello.
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Carissimi
Eccoci giunti alla fine questo anno bisestile accompagnato da tutte le dicerie malpensanti su di esso e su tutte le nefaste situazioni che da solo si porta con sé.
Sarà Capodanno, cosa faremo a Capodanno sarà il tormentone per tanta gente, usciti fuori da una festa religiosa che è diventata la festa della famiglia, stonati e satolli ci vediamo catapultati verso la fine dell’anno senza neanche accorgercene, ma vorremo comunque brindare all’arrivo di un nuovo anno.
Certo è curioso pensare che miliardi di persone possano avere aspettative in contemporanea dal passaggio di un anno, pur consapevoli di parlare di due giorni consecutivi uno ingaggiato in un anno e il seguente nell’anno successivo, sappiamo tutti che trattasi di convenzioni, legate a fatti astronomici e soprattutto a calcoli matematici, ma ognuno faccia come gli piace, crediamoci.
Noi occidentali siamo sempre presuntuosi e convinti di esser obbligatoriamente il centro del mondo, il fulcro delle attenzioni, abbiamo iniziato noi con il “Dio lo vuole” convinti di essere i privilegiati ad avere un contatto diretto con Dio in un epoca nel quale non esistevano neanche i telefonini, e abbiamo tentato di imporre le nostre regole, utilizzando il calendario Giuliano, ma non perdete tempo a cercare chi fosse questo Giuliano che legò la conta del nostro tempo al calendario solare basato sul ciclo delle stagioni, lui in realtà era un astronomo greco dal nome Sosigene di Alessandria e il suo calendario fu promulgato da Giulio Cesare (ecco da chi prende il nome), nell’anno 46 a.C.
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Carissimi
Sono tanti i casi in cui per qualificare un’azienda o un prodotto, addirittura un evento, si ricorre alla celebrazione di anniversari veri o falsi, a volte inconsistenti, vantandone una anzianità.
A partire dai matrimoni ricordavamo che le date che potevano avere un significato erano le ricorrenze legate al venticinquesimo o al cinquantesimo anniversario, poi magari nel tempo si sono anche costruiti motivi di festeggiamenti, più che altro per motivi commerciali, legati a step intermedi, inventando anniversari legati a materiali o a metalli meno pregiati dell’oro e dell’argento.
Così oggi se si vuole presentare sul mercato un negozio o un’azienda e vantarne la sua affidabilità, si fa riferimento ad una data che magari rappresenta l’inizio dell’attività e che diventa ancora più importante se scelta nel secolo precedente, capirete che ciò poteva essere suggestivo quando vivevamo gli ultimi anni del 1900 ma non oggi che siamo nei primi anni del secolo XXI.
Il ricordare che un’attività commerciale esistesse fin dagli anni ’60 del secolo scorso, può solamente ispirare simpatia, ma poco ci direbbe sua affidabilità, poiché per tutto quel lungo periodo non è detto che l’attività abbia avuto solamente momenti eccelsi, molto spesso le aziende vivono varie vicissitudini che le portano a mantenere soltanto il nome mentre si sono subiti cambi di proprietà, sfiorati fallimenti, trasformate le produzioni snaturandone le filosofie iniziali.
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Carissimi
La ciclicità della vita. Accade sovente la percezione di avere già vissuto una determinata esperienza, la stessa cosa avviene per quanto riguarda i periodi, io personalmente mi sono convinto che di questi tempi noi stiamo evocando quelli che furono gli anni 70, o meglio, la fine degli anni 70 in quella situazione di torpore, disseminata di grandi fatti che poi avrebbero avuto il loro sviluppo negli anni 80, in alcuni casi tragici.
Gli accadimenti di questi giorni mi restituiscono la visione di una città in cerca del proprio autore.
Il condizionamento avuto anche dalla visione di sceneggiati televisivi girati proprio nei luoghi dove giornalmente mi guadagno da vivere, dedicate a famiglie storiche del passato, seppur riportati ad un paio di secoli orsono, il sentire gli stessi risonanti nomi (solo risonanti poichè “vacanti dintra”) mi restituiscono chiara quella sensazione che nelle cose che contano e in questo caso “la sopravvivenza“, questa terra non sia mai cambiata.
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Domenica 22 Ottobre 2023, nessun conto alla rovescia. Sarebbe stata la domenica di “Leggendo Epruno 12”, una “promessa non mantenuta” (avrò ritardato nella mia vita, ma mai mancato una promessa), ma ci sono priorità nella vita che ti “investono” a sorpresa, ci sono assenze che ti colgono e ti tolgono qualunque desiderio di “sorridere” o di stare in mezzo alla gente. Leggendo Epruno è tutto questo, non è una passerella o una ribalta personale, in questi casi bisogna rinunciare a quanto ci sta più a cuore per lasciare spazio all’elaborazione. Ci sarà tempo per gli Amici che sapranno aspettarmi e godersi come sempre “il meglio della vita”. Arrivederci al prossimo anno 
Eprunica Eresia – Una marina di libri – 9.6.2023 ore 20.30

Un onore essere ospite di una rassegna così importante insieme a scrittori importanti e poter parlare di quello che scrivo (non avendo ancora scritto libri) ma in mezzo all’editoria indipendente, la vera forza di questo mondo, la vera opportunità per tutti coloro che hanno qualcosa da dire e manifestano talento nel saperlo scrivere.
Eresia nel mio caso è continuare a difendere dei principi per molti desueti, a volte finisce per essere eresia il volere difendere la normalità.
E’ stata una festa insieme a coloro che leggono, mi leggono e condividono con noi questi principi basilari dell’eprunismo: il sogno, il viaggio e la pazzia ……
E ricordate sempre, Se non son pazzi non li vogliamo
Epruno

Carissimi
Questo è un momento particolare per la socializzazione, lo possiamo dire senza pericolo di essere smentiti, sentendo la tv tutti dobbiamo avere il terrore dell’untore e di essere unti non più dal Signore, ma dall’idiota di turno.
Uscire da casa, rischia di diventare una remota probabilità per chi non è obbligato a farlo, per chi come me aveva l’abitudine del “cusciuliamento” e ne aveva fatto una ragione di vita, per chi come me se la sera non era “aperitivo”, non era “serata”, insomma per tutti quei discendenti della “Palermo da bere”, della “Palermo le un bel Palermo”.
“Abituati c’eravamo!”
Scusatemi, lo so da qualche tempo mi scappa qualche “momento casual” dovuto ad espressioni dialettali che poco si sposano con gli inglesismi ma io non me ne vergogno perché le mie radici, oltre la mia nascita, sono legati a questa terra e non solo, ma il mio alto grado di istruzione si sposa con la voglia non soltanto di fagocitare il dizionario dell’enciclopedia Treccani ma anche quello di riuscire a comunicare anche con l’uomo della strada che ha dovuto ripetere la prima elementare tre volte prima che il bidello (neanche il maestro) gli dicesse: “levaci mano che non è cosa per te l’istruzione”.
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