(UTILI INVENZIONI – Tiziana Caccamo il 20/11/2015)
Qual è stata secondo l’invenzione ritenuta più utile e che ha migliorato la qualità della vita di tanta gente? Chiediamolo a Thomas Bradford, che è mettendo una dentro l’altra, due gabbie in legno, riempite con acqua e sapone e una manovella, nel 1860 ideo il primo modello di lavabiancheria che aveva già i principi di funzionamento degli apparecchi moderni. In verità Bradford contende il primato a John Hoskins che addirittura nel 1677 aveva messo in atto un cestello di cordame che veniva fatto ruotare a mano sotto un getto d’acqua e William Blackstone che nel 1874, attraverso un barile di legno riempito con acqua calda saponata, scuoteva i panni con un asse muovendosi manualmente in alto e in basso, costruì la sua lavatrice, per fare un regalo alla moglie. Dopo vari perfezionamenti si giunse alla tecnologia efficace dell’agitatore che sviluppata in America, negli anni 20, è sostanzialmente ancora oggi la più diffusa e la più efficace nel mondo.
Chiunque dei tre sia stato l’inventore di questo elettrodomestico so che costui ha da sempre una preghiera di benedizione soprattutto da parte di tutte le donne e rimane uno storico passaggio per l’emancipazione femminile, avendo cambiato il modo di vita di tutti i giorni, visto che il lavaggio degli indumenti assorbiva una grande quantità di tempo e di energia.
Che dire di Ferdinando Meomartini, un folle rivoluzionario se si pensa che da impiegato si pose il problema di snellire le lungaggini burocratiche legate al mondo dell’automobile e nel 1937 propose alle “autorità competenti” di sostituire con fotografie dei documenti di proprietà, di acquisto o vendita delle autovetture, le copie allora compilate ed autenticate a mano dal notaio e che comportavano inevitabilmente lunghissimi tempi di attesa. La sua proposta ovviamente non accolta, anticipava di decenni il ciclostile e la fotocopiatrice.
Ma parallelamente, dall’altra parte del mondo, un avvocato dell’ufficio brevetti di New York di nome Chester Floyd Carlson, inventore nel tempo libero, costretto a spesso copiare documenti a mano nel suo lavoro, afflitto d’artrite, trovando la cosa tediosa e dolorosa, inizio a studiare nuovi metodi di copiatura automatizzata e in particolare basati sulla fotoconduttività. Egli lavorò nella sua cucina di casa e nel 1938 poté brevettare un processo. La prima “fotocopia“. Carlson cercò di vendere la sua idea ad alcune aziende tra cui IBM e General Electric, ma fallì nell’impresa. All’epoca, per effettuare le copie veniva già usata la carta carbone e altre macchine duplicatrici , il processo non era ancora del tutto sviluppato e non fu stimato un mercato remunerativo. Nel 1947 la Haloid, piccola azienda di New York specializzata nella produzione e vendita di carta fotografica, chiese a Carlson la licenza per lo sviluppo e il commercio di macchine copiatrici basate sulla sua nuova tecnologia, ne cambiò il nome in xerografia, (scrittura a secco) e battezzò le nuove macchine copiatrici con il nome di “Xerox”, registrandone il nome anche come marchio commerciale e aziendale.