Mi piace pensarlo seduto nella sua poltrona mentre ascolta Wagner, con i gomiti poggiati sui braccioli e le mani intrecciate davanti la faccia all’altezza del naso, in grande concentrazione, attorniato dagli “amici”, un architetto ed esperto comunicatore, un ingegnere e poi una donna dello spettacolo, una regista cinematografica, in un salotto della sua villa in collina con un ampia vetrata che guarda sulle verdi vallate. Lui doveva essere un uomo di grande sensibilità, nella sua razionalità tutte le sue scelte erano spesso legate alla ricerca del buon gusto e come poteva diversamente se lui il primo era un artista, un incisore e pittore di buona mano? Non un maestro della pittura. Lo penso li in quella poltrona concentrato a sentire Mahler, Wagner, Beethoven e tutto quanto fosse teutonico.
Amava anche l’Italia, Firenze, Roma “li aveva un grande amico”… in realtà amava tutte le città d’arte! Tranne una, Parigi, per quella forse lui aveva una antipatia congenita, anche se saprà in seguito ravvedersi, dopo un viaggio di piacere, almeno per Lui!!! Come odiare Parigi on la sua carica romantica?
Seduto li mentre la musica del Tannauser possedeva gli archi dell’orchestra e il suo grammofono riproduceva una musica falsata, ma che Lui ricordava a memoria. Chi sa quante volte aveva avuto l’occasione di assistere di presenza ad un concerto dove Lui era l’ospite d’onore! Quanta sensibilità, chi sa se il “Ludwig Van” trasmetteva anche a Lui le stesse emozioni che trasmette a me. Che dire poi di quella passione per l’Architettura e per il suo amico architetto che come tutti gli architetti aveva un sogno, progettare e costruire una intera città …!!!
E quel suo amico fedele “pubblicitario” specializzato nell’organizzazione di “grandi eventi”. L’artista che era in Lui non disdegnava i grandi eventi ed il cinema, grazie all’amicizia con una brava regista. La passione per le auto, anche popolari, le utilitarie, pronto a dare al suo amico ingegnere spunti e suggerimenti …. Che sensibilità!!!!