Io sono devoto, come tutti i Palermitani ed il mio calendario ha si le festività segnate i rosso, ma in arancione ho segnato anche le ricorrenze della devozione.
Posso mai dimenticare San Giuseppe? Posso mai dimenticare Santa Lucia? Posso mai dimenticare i “Morti” (per tutti voi i defunti)? Posso mai dimenticare, “Santa Rosalia”, “La Madonna”, il “Natale”, “Pasqua”?
Eh si! Io sono devoto. Lo è anche il mio colestorolo. Lo sono anche i miei trigliceridi. Lo sono anche le mie transaminasi.
Si, sono Palamito, sono devoto, e ad ogni ricorrenza “santa”, mi levo il testale nel rispetto della tradizione!
Quale ricorrenza di rito non si chiude con un bel festeggiamento al mitico pronto soccorso? Quale momento di sintesi della propria vita, dopo una grande abbuffata, dopo una bella stomacata, non si chiude davanti all’intervista fatta dal paramedico, con la sua cartellina, pronto ad assegnarvi il cosi detto “colore del codice”?
Quale festa che si rispetti, non si chiude davanti alla domanda: “Signora, cosa ha mangiato suo marito?”
Ed è li che l’amore e la reticenza della rubiconda “Mater Familia” sicula si manifesta in tutto il suo splendore: “Dottore, poverino, niente si mangiò! Soltanto un paio di arincine! Deve essere stato lo yogurt della mattina, forse scaduto, a fargli male!”
Si, lo yogurt! Noi siamo siamo splendidi e devoti, ci “fottiamo a Don Cola con tutto il suo stivale” e poi la buttiamo da tergo allo yogurt!
Basterebbe fare un minimo bilancio numerico e rispondere: “Signora, lei cosa ha mangiato? E i due chili di riso mancanti, chi se li è scrafunchiati?” Ma per fortuna i medici ed i paramedici, dall’alto della loro esperienza, la sanno lunga ed annuiscono all’idea che tutto questo danno, lo ha procurato “lo yogurt scaduto”, prima di consigliare una sana lavanda o un forte digestivo!
Si, io sono devoto e meno male! Sarà per questo motivo che il “Signore mi assiste”, perché faccio una vita saggia e sana. Vado a letto con le galline (per fortuna non le mangio), mi alzo presto, faccio pure una corsetta per sciogliere l’adipe dei medaglioni antipanico dell’amore che mi ritrovo sulla mia circonferenza. Non bevo, non fumo, ma sono devoto e questo fa la differenza e perdonatemi se in un giorno tanto lontano, tra 100 anni, trionferò nella mia devozione finendo il mio transito terrestre a tavola, affogando la mia faccia in un piatto estivo pieno di babaluci, lasciando a metà la frase “Viva Palermo e Santa Rosalia”! Eh si! Sono devoto e le rispetto tutte rigorosamente queste tradizioni!