Juve, non basta Del Piero
Perde in casa col Palermo
(Mucchio selvaggio del Palermo dopo il gol di Miccoli. Ap) I bianconeri sconfitti all’Olimpico 2-1. Decidono i gol dell’ex Miccoli e Mchedlidze. La squadra di Ranieri non convince e paga a caro prezzo l’espulsione per doppia ammonizione di Sissoko, al 41′. Ottima prestazione dei siciliani, ora al quarto posto in classifica
TORINO, 5 ottobre 2008 – La Juventus stavolta non pareggia. Ma per i tifosi bianconeri non è una buona notizia. Perchè la squadra di Ranieri – che veniva accusato di essere mister X dopo tre pareggi di fila – cade in casa contro il Palermo: 1-2. Gol di Miccoli, Del Piero e Mchedlidze. Un k.o. pesante, che sancisce la prima crisetta stagionale. Forse la prima in assoluto da quando il tecnico romano – che oggi ha operato scelte tattiche opinabili, soprattutto a gara in corsa -, siede sulla panchina bianconera. La Juve non perdeva da 11 partite, considerando lo scorso campionato. E quindi non bisogna drammatizzare. D’altro canto, però, il gioco dei bianconeri continua a latitare, e quando mancano anche i risultati è difficile per i tifosi della Vecchia Signora trovare motivi di consolazione. Non possono sempre bastare gli acuti dei senatori a salvare la patria. Del Piero ha segnato ancora. Ma stavolta il Palermo, un ottimo Palermo, rigenerato da Ballardini, ha fatto meglio. Andando a Torino per giocarsela, e non limitandosi al contenimento. Vincendo meritatamente. E non lo faceva a casa della Juve da 47 anni. Meritandosi il quarto posto in classifica. La ciliegina sulla torta imbandita da un ragazzino georgiano al primo gol in serie A: Mchedlidze.
BUON PALERMO – Ranieri abiura ogni dogma. Per una volta mette da parte il consolidato 4-4-2. Per Giovinco. Schierato dietro le punte: è lui l’1 nel 4-3-1-2. Gli guardano le spalle i cagnacci Poulsen, Sissoko e Marchisio. Camoranesi resta seduto. Ballardini non si copre: preferisce Bresciano a Migliaccio in mezzo. La gara non è granchè. La Juve new look non funziona. I centrocampisti faticano a fare gioco, con Sissoko playmaker, Giovinco riceve pochi palloni e non si muove abbastanza da andarsene a prendere altri. E così le punte restano a corto di rifornimenti. La Juve è un “macchinone” senza benzina. Il Palermo ci mette del suo. A centrocampo ragiona con Liverani, e riparte con le sgroppate di Cassani sulla destra. Davanti Cavani e Miccoli si muovono sottotraccia, serpenti a sonagli pronti a colpire alla prima disattenzione di una retroguardia bianconera senza i titolari Legrottaglie e Chiellini. E così arriva il trillo, anzi il gol, al 24′. Miccoli, uno dei tanti ex, segna sottomisura sulla respinta di Buffon sul tiro di Cavani. Juve sorpresa da uno schema su punizione dei rosanero. Knezevic imbalsamato, “bruciato” da Miccoli. È il quinto gol in campionato del Romario del Salento.
RANERI CI RIPENSA – Ranieri cambia. E torna all’antico. Sposta Giovinco sulla fascia sinistra. La Juve ritorna al 4-4-2. Escono per infortunio prima Miccoli, poi Mellberg. Al 39′ arriva il pareggio bianconero con una punizione il primo gol in tagliata di Del Piero che sorprende Amelia. È campionato del numero dieci bianconero, il terzo stagionale dopo i due di coppa. Addirittura il 33° gol su punizione, addirittura il 244° con la Juventus. E pensare che sembrava destinato alla panchina in caso di disponibilità di Iaquinta. La Juve respira. Ma dura poco. Sissoko si fa espellere per un fallo ingenuo a metà campo. Doppia ammonizione: cartellino rosso. La Juve torna in apnea. All’intervallo è 1-1. Nei primi 45′ meglio il Palermo.
STRATEGIE – Nel secondo tempo la Juve è inibita dall’uomo in meno. E il Palermo dal risultato favorevole. Poche le occasioni. C’è un numero in palleggio di Marchisio – il migliore dei suoi – che poi prova un diagonale destro dal limite fuori di poco. Quindi una punizione di poco a lato di Del Piero. Ballardini sostituisce un altro acciaccato, Bresciano, con il baby georgiano Mchedlidze, una punta. Cambia pure Ranieri. Che ipotizza un arrembaggio finale inserendo Camoranesi (di nuovo schierato da centrale) al posto di Poulsen.
IMPRESA ROSANERO – La Juve ora in contropiede lascia ampi spazi. E il Palermo di Ballardini la punisce. Il gol porta la firma di Mchedlidze, già in evidenza in nazionale contro l’Italia, con un sinistro teso che non lascia scampo a Buffon. Ma la Juve in fase difensiva sembra un torero. Finisce 2-1 per il Palermo. Che sale al quarto posto in classifica. Per la Juve è meglio non guardarla.