Carissimi ….. Questo mese inizieremo una trilogia dedicata, al “palamito d.o.c.” ed ad una delle sue più grandi passioni, lo “Stadio”. Tranquillizzo il “farmacista tifoso” della pagina accanto, in quanto il mio sconfinare sull’argomento “Palermo” è dovuto solamente ad una analisi di costume, in quanto io non so neanche come è fatto un pallone! La partita, la domenica, coinvolge le abitudini dell’intera famiglia, mamme e nonne incluse, ed impone ritmi frenetici, per noi meridionali isolani, che ci portano a sederci a tavola, alle ore 12.00, ingenerando da li una continua corsa. Questo mese ci occuperemo della domenica allo stadio, vista dal di fuori. La collocazione del nostro ben amato “Renzo Barbera”, ma per molti ancora “La Favorita”, fa si che con l’espandersi della città in direzione “Colli”, questo gioiello di architettura più volte rifatto, si trova in un punto centrale della nostra città e quando la domenica, per ordinanza, vengono chiuse tutte le strade limitrofe e di accesso alla struttura sportiva, le “bestemmie” di tutti coloro che non hanno alcun interesse al gioco del calcio e che per qualche motivo rimangono intrappolati nel traffico, prima o dopo la partita, bastano ad accendere gratuitamente i lampioni ed a rendere vano ogni buon proposito fatto durante la messa domenicale. Ciò che risulta veramente incredibile, è il percorso di guerra da superare che partendo dal “carciofone” di Piazza De Gasperi, porta al posto acquistato all’interno dello stadio. Un serpentone umano, allo sbando si avvicina verso il primo sbarramento, posto, forse non a caso, davanti al centro traumatologico, del quale nell’eventualità ci si può servire senza dover ricorrere all’autoambulanza! All’estremo sinistro di questa cancellata posizionata per l’occasione, c’è una baracca metallica dove avvengono gli accrediti e come potrete immaginare, la disposizione prettamente anglosassone dell’utenza, fa si che questa fila, si compenetra con il flusso delle persone che debbono transitare attraverso i cancelli. Su questi ultimi, è aperto un varco che permette il passaggio di una persona alla volta, intralciato a sua volta da uno o due personaggi, con un giubbino giallo catarifrangente che neanche alla velocità di uno scanner ottico, dovrebbero controllare il nome scritto sul documento di identità che il transitante tiene nella mano destra con il nome dell’acquirente scritto piccolo nella parte bassa del biglietto. Quindi superata la mitica fila ad imbuto (detta anche fila all’italiana), ci si avvicina allo stadio, dove troveremo il gran bazar con tutto ciò che consegue, dai gadget in rigoroso colore rosanero, al “passativi u tiempu”, generalmente costituito dal mitico “scacciu”, di rado ormai si incontra il venditore di “pipittuna”. In tutto ciò, non deve piovere, perché in quelle circostanze c’è sempre il palermitano che ha l’ambizione di arrivare con la macchina fino al centro del campo, chi è meno preso di iniziativa arriva fino agli sbarramenti con gli ombrelli (che nel rispetto del decreto Pisanu, spesso vengono requisiti in quanto, possibili corpi contundenti), mentre quelli sprovveduti ricorrono al “Talè comu t’arripara, Talè!”. Questo mitico oggetto così reclamizzato, rappresenta un impermeabile tascabile di plastica, avvolto in un involucro tanto piccolo da sembrare un pacchetto di sigarette, ma che in un attimo, aperto può diventare un meraviglioso strumento per ripararsi in uno con una splendida sauna!!! La mancanza di traspirazione, l’acqua che cade dal cielo, e la sudata per la strada a piedi, rendono quella domenica, una esperienza indimenticabile. Tutto quanto sopra vi accompagna fino al mitico appuntamento del “ci vediamo alle 14.30 davanti la cabina di fronte lo stadio” dove mediamente troveremo circa trecento persone che hanno avuto la stessa idea, e ritrovatici ci incamminiamo, tra ulteriori transenne, verso la ringhiera dello stadio che da qualche tempo contiene al suo interno, una “rastrelliera” modello “Vedova di Norimberga”, alla quale chiunque si avvicina con un certo timore ……. Ma questo lo vedremo alla prossima puntata ……Un Abbraccio…..il Vs. Epruno.