Carissimi
Ci torno spesso su questo argomento perché sono convinto che dopo il “covid” e la “spagnola” il secolo scorso, una delle piaghe per la collettività è ed è stata di certo la “cretinaggine”.
Portatore sano e spesso inconsapevole di “cretinagine” è il “cretino” con la “cre” maiuscola diffuso ovunque e in qualunque parte del mondo e figuratevi in quale percentuale egli prolifera alle nostre latitudini.
Per anni si è discusso e scherzato sul cretino identificandolo erroneamente alla pari con lo “scemo del villaggio”
Occorre fare una giusta precisazione a tal proposito, il cretino non è lo “scemo del villaggio”, quello poveraccio è una persona che ha ricevuto molta sfortuna dalla vita e vive in un mondo tutto suo, a volte inconsapevole di tutto ciò che gli accade attorno.
Lo scemo del villaggio è spesso una persona amorevole che fa tenerezza, ma non starà mai su ca… cosi come il soggetto della nostra disquisizione.
Il cretino è una persona consapevole del suo contesto, spesso e volentieri sopravvaluta le sue capacità, anzi si pone in un atteggiamento “titanico” nei confronti del suo prossimo, guai a dargli potere.
Non c’è cosa più pericolosa di un cretino “convinto”, non c’è cosa più dannosa di un cretino convinto di essere nel giusto o di essere determinante con i suoi giudizi per orientare consensi o le sorti del prossimo.
Non nascondiamo ormai la preoccupazione che quello che ha rappresentato per molto tempo un “fastidio” oggi inizia a essere una vera e propria calamità naturale, visto che determina punti di PIL che cominciano a diventare più che sensibili.
Qualunque contesto sociale o organizzazione lavorativa, qualunque associazione, diverrebbe più snella se non esistessero i cretini, poiché e a maggior ragione se questo viene posto nella posizioni apicali, per un cretino al lavoro occorrono nove persone a lui dedicate per limitarne e correggere i danni.
Purtroppo non c’è nessun protocollo di Kyoto per la limitazione della forza inquinante del cretino, purtroppo mi dispiace a dirlo, ma ancora al giorno d’oggi ce lo dobbiamo sopportare.
Saremo posti nella condizione di uscire da casa ogni mattina sapendo come per le tasse che una parte del nostro lavoro è destinato al danno che il cretino fa la nostra società.
Pertanto l’avere confinato in passato il cretino in ruoli di utile idiota, dava garanzia dal fatto che comunque al di sopra c’era qualcuno che lo governava, ne muoveva i fili e lo sapeva buggerare nel migliore dei modi.
Come diceva il mitico Flaiano “oggi anche il cretino è specializzato” testimonianza ne è che è stato necessario in società inserire due concetti fondamentali occultandoli tra i criteri di responsabilità della sicurezza che sono quello della “culpa in eligendo” la “culpa in vigilando” proprio per allertare chi effettua delle nomine chiamandolo in causa in occasione di una errata scelta, ecco la colpa in eligendo, ma soprattutto lo responsabilizza al massimo nello stare su di egli con atteggiamento di controllo “occultato” con i buoni intenti dell’educazione o al limite dell’ipocrisia, affinché si possa esser messi nelle condizioni di intervenire e immediatamente, per risolvere i problemi che costui ha creato. Ecco la colpa in vigilando
Vi immaginate quanto potrebbe risparmiarsi in tutti i processi creativi e mentali? Altro che spending revue, certamente fino al 90% delle risorse, che potrebbero essere spese dall’umanità per cose più utili o quantomeno per migliorare la qualità alla vita.
Amici miei sono lontani quei momenti romantici in cui sapevamo anche sorridere del cretino, tutti voi attraverso queste mie parole avrete rivisto nella vostra mente l’esempio di ciò che avete avuto occasione di conoscere, poiché il cretino è un soggetto diffuso e la sua presenza in società e specialmente nei ruoli che contano comincia a essere preoccupante.
Purtroppo come dicevamo “oggi anche il cretino è specializzato”, in alcuni casi anche “masterizzato” e davano per scontato che fosse pure “laureato” poichè manca una norma che supervisioni, come per l’eligendo e il vigilando, su tutte queste realtà che oggi regalano lauree facili on-line in poco tempo mettendole sullo stesso piano dei titoli guadagnati studiando nelle facoltà facendo regolari e ponderati percorsi accademici, (questa è una mia personale opinione).
Oggi siamo ormai consapevoli che questi titoli accademici on-line del ripensamento (di colui che li acquisisce in età mentre lavora) sono facili bottini del cretino (ovviamente non in tutti i casi) e di chi falsa da anni le regole della meritocrazia (dandogli lo stesso peso di quelli accademici) e che di certo, appartenendo alla categoria, finirà per far passare il principio che la cretinaggine è un “titolo preferenziale”.
Un abbraccio Epruno