Carissimi.

Uno degli auguri migliori che io possa fare a tutti noi è quello di spogliarci un po’ tutti e a qualunque livello di tanta arroganza e saccenza, peraltro ingiustificata ed affrontare i problemi della vita con tanta modestia.

Sapete bene che l’orgoglio e l’ignoranza spesso sono deleteri ed a volte anche mortali.

Se solo pensassimo a quanta gente sia passata prima di noi su questa terra e a quante cose costoro avrebbero da raccontarci per evitarci errori o brutte figure.

Non mi piace parlare di fatti in particolare poiché le nostre considerazioni finirebbero sepolte con gli eventi, ma a proposito di eventi non posso non fare una personale riflessione.

Si è voluto quest’anno per contingenze logistiche dividere i festeggiamenti in piazza in due luoghi antitetici creando non solo tanta perplessità ma a manifestazioni finite constatando il fallimento di una tale idea, poiché la gente (come è legittimo) a preferito convergere nei festeggiamenti del centro città.

Tutti d’accordo nell’ammettere l’errore, tranne 1 (se si considera il mentore 2), ma cosa sarebbe costato aver chiesto a chi questo lavoro non solo lo fa da anni, ma da decenni addirittura?

In una stagione nella quale i grandi tour concertistici annullano date o fanno pochi spettatori, si è avuta l’arroganza (addirittura senza sbigliettamento) di riempire in contemporanea due location nella stessa città, con duplicazione di sforzi economici, di energie e di lavoro delle forze dell’ordine per costatare a posteriori un flop?

Chi si assume la responsabilità di aver speso male soldi pubblici in questa maniera?

Perché gli eventi da qualche tempo sono diventati un ammortizzatore sociale?

Inoltre, le periferie hanno bisogno di servizi (quasi sempre quelli essenziali), la musica la trovano dove vogliono.

D’accordo sull’aver portato i capolinea dei tram, per accorciare le distanze con la città, ma che questi quartieri ancor prima di ricevere interventi dignitosi sul decoro, debbano diventare location di manifestazioni, oggettivamente non si comprende.

Le borgate già posseggono manifestazioni tradizionali canore legate alle feste patronali che a volte a livello organizzativo e di partecipazione non hanno nulla a che invidiare a questi eventi per le festività cittadine, in più il riunire la cittadinanza in una unica location comporta si dei disagi ma predilige il concetto che in piazza si è tutti insieme, centro e periferie, tutti uguali, almeno per una sera e pertanto quanto sarebbe stata opportuna la modestia del chiedere consigli?

Un abbraccio, Epruno