Carissimi,
Non siamo un paese serio, è ormai il mio tormentone e sta alla base di qualunque considerazione.

Siamo un paese diviso in due, sia in orizzontale, settentrione e meridione, sia in verticale, ideologicamente e tranne sporadici ventennali periodi, di grandi consensi bulgari, torniamo a dividerci su qualunque in modo equo.

Non avremo mai maggioranze stabili, malgrado ciò votiamo in continuazione.

Quello che ancora oggi mi sconvolge guardando la pubblica amministrazione (la cosa pubblica in genere) è l’incapacità di fare pulizia e giustizia, eppure la cosa pubblica siamo noi, una grande società dove tutti siamo azionisti, dove giunti all’età stabilita votiamo in questo consiglio di amministrazione fatto di milioni di persone per eleggere le cariche amministrative.

Malgrado ciò riusciamo ad esercitare questo diritto con fastidio e il più delle volte non andiamo a votare delegando l’uso della nostra azione alla maggioranza dei votanti e per di più non esercitiamo alcun controllo sull’esito dell’attività dell’amministrazione.

Quindi non solo ne siamo comproprietari ma ci paghiamo pure le tasse su questa cosa pubblica, come faremmo sul nostro appartamento privato.

Eppure davanti la nostra grande disattenzione e menefreghismo c’è chi si approfitta di ciò per farsi i cazzi propri. C’è chi ancora oggi utilizza l’amministrazione pubblica per compiere nefandezze, creandoti prima il problema e ponendosi poi come amichevole soluzione del tutto.

Sembrava che tangentopoli avesse dato una potente lezione a ciò e invece fu solo una rivoluzione “bianca” per permettere un cambio di potere e tutti coloro che furono artefici di quella pentola scoperchiata oggi non hanno avuto grande fortuna, in pochi gli hanno detto grazie, in molti li maledicono.

E’ nella natura dell’uomo vendersi, tanto che ci meravigliamo davanti all’integrità dei casi di funzionari che incontriamo illibati e credetemi non sono le schede, non sono i questionari a campione che le amministrazioni usano per combattere la corruzione ad aver effetto, queste servono soltanto per proteggere colui che è pagato per vigilare, poiché lui raggiunge il risultato svelando il terribile criminale che non ha adempiuto ad appendere il “cartello per norma”, distraendosi e distraendo tutti da coloro che non solo si sono rubati il precedente cartello, ma che nel frattempo hanno svuotato il palazzo.

Immaginate di avere uno dei vostri occhi ammalato e completamente vicino alla cecità, se voi vi ostinate a non fare una visita completa, fin quando visiterete e monitorerete l’occhio buono, per voi va tutto bene e così è per chi è amico di Giovenale e dovrebbe controllare i custodi.

C’è sempre il conforto della meraviglia che trova la gente ogni qualvolta venga arrestato un amministratore e i suoi sgherri, ma dovrebbe esserci sempre di più la meraviglia nel sospettare che tali cose fossero sotto gli occhi di tutti da sempre e che certi provvedimenti si attivino nel momento in cui si vuole danneggiare qualcuno che abbia perso una protezione dall’alto.

Strano, e intanto le pantegane della corruzione, si agirano tra le pieghe della cosa pubblica senza rossore, poiché a volte si mettono a rischio per poco, per elemosine e questo se mi permettete fa ancora più schifo.

Ma c’è bisogno di effettuare chi sa quali appostamenti e mettere cimici, basterebbe da sempre monitorare il tenore di vita ingiustificato, visto i ruoli e gli stipendi guadagnati, oggi che il contante ha difficoltà ad esser occultato, poiché chi si presta a certe cose, non è mai il genio della criminalità, ma un ingordo individuo. Queste blatte uscite dalle fogne o nascoste nei polverosi faldoni finiscono per alimentare il comune sentire che tutta la cosa pubblica sia sporca, ma per fortuna non è così, non può essere così, la cosa pubblica è una cosa seria e deve essere servita e amministrata con pari serietà, senza permettere a nessuno di strumentalizzare o generalizzare. Occorrerebbe combattere certi cattivi costumi che potrebbero apparire la voglia di ringraziarci ma altro non sono che forme di velate corruzioni e capirete meglio sia dall’ingiustificato (per un amministratore pubblico) recapito di regali natalizi, sia dalla loro entità.

Anticorruzione e solo una questione di cultura e così come quando su internet trovi un prodotto gratuito e sei portato a chiederti se il prodotto non sei tu, così come quando trovi su un tavolo una guantiera di dolci o rosticceria offertati (anche in buona fede) mentre stai facendo il tuo dovere, dovresti chiederti il perché, non è necessaria alcuna cortesia verso chi sta facendo con onesta il proprio dovere. Se poi siete golosi ed avete fame, andate successivamente al bar avendo cura …….di offrire voi. Un abbraccio, Epruno.