Carissimi
erano quasi le ore 20.00 quando al mio congestionato telefonino mi giunse una telefonata da un numero al quale non potevo non rispondere.
La voce era quella del segretario particolare del segretario del grande capo. Premesso che lavorando per la pubblica amministrazione il grande capo dura mediamente cinque anni, riconfermabili per altri cinque, ma il segretario del segretario finisci per conoscerlo perché mediamente è un collega che conosci magari da anni e che è finito per rientrare nel cerchio magico di chi governa ed anche se non hai alcuna aderenza politica, attraverso lui puoi far giungere le tue istanze in alto.

Costui a telefono mi dice: “guarda che la riunione prevista domani per le 10.00 al ‘palazzo x’ è stata anticipata per concomitanti impegni del capo a ‘palazzo y’ alle 8.30”. La mia risposta fu quella più spontanea, ricordati che io non ho auto d’ufficio a disposizione e mi muovo con il mio scooter e arrivare fin lì, non sarà semplice.

La sua risposta fu tra il divertito e il rassicurante: “Non ti preoccupare, domani è la giornata per l’abolizione delle auto blu e il capo ha disposto che tutti, lui compreso, senza eccezioni, si vada a lavoro con mezzi propri”.

Mi avessero detto che quest’anno straordinariamente ci fossero stati due feste di Natale, penso che sarei stato meno contento, finalmente chi era preposto a creare tutti i provvedimenti per il traffico, chi doveva curare le manutenzioni delle strade, per una volta almeno avrebbe constatato personalmente ciò di cui noi scuteristi e “pedonisti” ci lamentavamo da anni.

Pazienza, misi la sveglia alle 5.30 ma alle 8.30 ero presente nella sala riunione, con il bel tavolo di rappresentanza di “palazzo y”. Giunto lì, un usciere in divisa impeccabile mi accolse e mi disse: “Dott. Se vuole entrare è il primo, ancora non è arrivato nessuno”.

Entrai, mi sedetti e attesi. Dopo mezz’ora l’usciere imbarazzato mi disse: “strano, ci sarà traffico, magari una manifestazione …” Io nell’ascoltare ciò “tistiavo” e sorridevo sotto i baffi che non ho e nel frattempo passò anche un’altra mezzora. Era passato un’ora e mezza quando giunse il dirigente capo dell’ufficio intelligenze artificiose tutto sudato che faceva come un pazzo e mi disse: “ho dovuto fare il periplo della città perché non potevo utilizzare il pass per le corsie preferenziali e le zone ztl e ho dovuto lasciare la macchina dove perse le scarpe il signore” e io “tistiavo”.

Del capo e del suo staff ancora nessuna notizia, ma dopo un quarto d’ora giunse il dirigente capo dell’ufficio complicazioni affari semplici che nello scusarsi disse: “ho dovuto prendere tre mezzi pubblici, ma purtroppo da dove abito io la metro è lontana e poi fa una corsa ogni ora, il tram è lontano, l’autobus più vicino passa una volta ogni morte di Papa” e si sedette e io “tistiavo”.

Passò un altro quarto d’ora e percepii il brusio degli uscieri che a voce bassa sorridevano raccontandosi la notizia che il dirigente commissario per i provvedimenti straordinari del traffico era in stato di fermo, dopo aver tentato di superare con la sua auto un varco nella “zona proibita” all’urlo di “Lei non sa chi sono io” e io “tistiavo”.

Alle ore 12.00 seguito dal solito codazzo arrivo il grande capo, tutto sudato, pantaloni strappati, una fascia al collo che reggeva il braccio sinistro ingessato o inserito in un tutore che andava urlando “voglio sapere chi è il responsabile, mi sono permesso di prendere la moto per venire in questa riunione e dopo aver evitato tante buche, giunto nella via Roma, la mia ruota di davanti si è inserita in una sorta di canalone subdolo presente nell’asfalto facendomi perdere l’equilibrio e cadere” per un attimo incrocio il mio sguardo e “tistianno” dissi “ahhhhhhh”!

Peccato che la sveglia che suonava mi ricordò di alzarmi e fare presto perché alle 10.00 avevo una riunione del comitato per discutere quali problemi inventarci in base alle soluzioni che avevamo, come sempre era stato un sogno.

Un abbraccio, Epruno