mario-balotelliParla Balotelli a fine partita, a Verona è manifesta schifo verso una città ed uno stadio che ogni volta lo accoglie in campo, con fischi ed offese riferite al suo colore della pelle. Si contesta a Mario il carattere non dei migliori. “Mario nasce a Palermo il 12 Agosto 1990, ma dall’età di quasi 2 anni vive a Brescia nella sua nuova famiglia italiana, i Balotelli. Da subito mamma, papà e i fratelli di molti anni maggiori di lui, si prendono cura del piccolo Mario offrendogli tutto l’amore che si dà ad un figlio o a un fratello”. (www.mariobalotelli.it)

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Thomas Barwuah parla con stupore del figlio. Lui, immigrato dal Ghana, che risiede a Bagolo Mella, non sapeva “nemmeno che avesse cambiato il suo vero cognome con quello della famiglia cui era stato affidato“. ……. “Con mio fratello e le mie sorelle vado d’accordo, ci sentiamo spesso. Ma con i miei veri genitori non ho grandi rapporti. Mi hanno dato via quando ero piccolo“…..“Ecco, vorremmo dire a Mario che gli abbiamo sempre voluto bene, che abbiamo enorme gratitudine per la famiglia Balotelli che lo ha cresciuto. Ma vorremmo avesse anche con noi un rapporto di affetto. E soprattutto non abbiamo “dato via” nostro figlio; le cose sono andate in un modo che forse nemmeno Mario sa” …….“Io e mia moglie siamo arrivati in Italia alla fine degli anni Ottanta, nel 1988, Palermo è stata la nostra prima tappa. Lì è nato Mario ma fin dalla nascita gli hanno diagnosticato una malformazione all’intestino: è rimasto in ospedale per tutto il suo primo anno di vita ed è stato operato“. …… “Case per noi non ce n’erano; in compenso, avendo saputo che avevo un bimbo malato, mi dissero che sarebbe stato meglio affidare Mario a qualche famiglia della zona. Furono gli assistenti stessi a indicarci i signori Balotelli“.
I genitori naturali continuano a mantenere i rapporti con il figlio, ma qualcosa cambia quando lui cresce: il padre lo andava a vedere giocare di nascosto. ……. “Non ci interessa che adesso sia famoso e non stiamo certo cercando soldi: quelli che abbiamo per fortuna ci bastano e se Mario si presentasse a mani vuote sulla porta di casa nostra, lo riprenderemmo con noi. Desideriamo solo che si ricordi che anche noi siamo i suoi genitori“.”