Carissimi,
Fa caldo? No, trattasi di una vostra impressione.
Ho sentito di notte nel silenzio “guaire” i condizionatori e sentirmi provocare nei messaggi sul telefonino con la richiesta: “che tempo fa lì?”
Come che tempo fa? Fin dalla mattina il commentatore meteorologico ci prende in giro dicendo: “per fortuna la perturbazione proveniente dall’Atlantico porterà un cambiamento”. Ecco tutti pronti ad aumentare il volume della TV prima che la tombale affermazione spenga qualunque entusiasmo: “Nelle regioni settentrionali, mentre al sud e nelle isole, permane il buon tempo con temperature elevate intorno ai 40°”, ma quel che peggio e mi ricorda tanto il sadismo del colpo di grazia dato alla testa dagli ufficiali nazisti con la loro luger, è l’informazione sulla temperatura percepita.
Da q
uel momento iniziano i servizi televisivi di rito, sempre gli stessi, con il pensionato pellegrino a Roma vicino alla fontanella che si bagna i piedi e poi il fazzoletto da porre sulla fronte, le indicazioni a salvaguardia degli anziani e pensi: “Ma testa di legno di un pellegrino, non ti è mai venuto in mente che a Roma ad Agosto fa molto caldo. Non ti è mai
passato per la mente che se i papi scappano a Castel Gandolfo ci sarà un motivo, ma tu inde-fesso a comprare i tour di Roma nel mese più caldo, perché costano di meno”.
Poi l’immancabile immagine da Palermo, sulla spiaggia libera di Mondello, carnaio umano dovuto al fatto che la spiaggia libera è limitata rispetto a quella un tempo attrezzata con le capanne e oggi con gli stabilimenti organizzati.
Le stesse immagini che fanno il paio con quelle della stessa spiaggia girate in febbraio dove al primo sole ci sono quattro idioti che fanno il bagno.
Fa caldo nelle isole minori, dove spesso non c’è molta vegetazione e dove l’unica attività fisica consentita è fotografare i
piedi nudi a mollo. Che cosa mi fai vedere i piedi nudi, forse perché il resto durante l’anno è stato aggredito dalla cellulite?
Fa caldo anche nelle montagne, dove ci sono gli albergatori che hanno scongelato da poco il cervello così come i maestri di sci che sono tornati a fare i muratori nella bella stagione (te ne accorgi dalla loro postura a spazzaneve mentre tirano su un muro).
Fa caldo negli alberghi di montagna con annessa Spa e piscina, almeno così indicato che spesso altro non è che una “zotta” al chiuso
dove durante l’anno non andresti neanche pagato e piena soltanto di quei simpatici bambini stranieri frutto di famiglie con parti plurigemellari, (perché i simpatici putti o non pagano o pagano ancor meno che la metà) “abbiati” a mo’ di “rompete l’anima” al prossimo e non alla mamma che è in villeggiatura.
Fa caldo anche per il receptionist simpatico che parla due parole d’italiano e che è informatissimo sulle condizioni meteorologiche grazie ad un sito altoatesino che non sbaglia mai e che è sempre ottimista nel consigliarti le escursioni a piedi per i rifugi in quota.
“Si questo segnato in rosso con il n. 9 è il più semplice, 1.000 metri di dislivello e trenta minuti circa di percorso”, le ultime parole famose prima che il soccorso alpino ritrovi gli impavidi escursionisti dopo due giorni rifugiati nel p
rimo anfratto naturale.
Fa caldo anche per me che rimasto a casa a scrivere consulto le statistiche che vedono la mia città primeggiare (guarda caso in tutte le cose che ci potremmo risparmiare) e che vado a caccia con tutte le finestre aperte, di un refolo di vento, fin quando non giunge la telefonata dei “deportati della seconda casa” che dopo i convenevoli di rito chiudono con la frase che mi devasta la giornata: “Ma perché non mi vieni a trovare e resti qua un paio di giorni, a Palermo fa caldo, ma qui la sera dormiamo con la copertina di lana”.
Buona estate. Un abbraccio Epruno.
(Pubblicato su www.ilsicilia.it l’ 11/08/2017)