Carissimi,
grazie per esser tornati a trovarmi dal mio barbiere per l’appuntamento mensile con il taglio dei capelli. Sapete devo far fruttare al meglio il mio poco tempo libero e come raccontatovi un mese fa questo per me è un momento sacro, nel quale mi rilasso lasciandomi coinvolgere in una sorta di talk-show ante litteram dove nell’attesa che Salvatore tagli i capelli anche a noi, si affrontano temi semplici o complessi con la stessa competenza e leggerezza con la quale si parla di pallone. Dal barbiere tutto è permesso.
L’argomento del giorno è stato come sempre lanciato dai titoli dalla pagina del quotidiano locale, lette ad alta voce, dall’attempato Rag. Lo Stimolo.
Premetto che gli abitudinari astanti del tradizionale barbiere sono o persone in età o gente semplice, ma di un umor superiore alla media e godendo della circostanza che sotto le forbici si è tutti uguali ci si può permettere di interloquire e dialogare alla pari mettendo da parte qualunque titolo e ruolo, per cui questa stravagante mini rassegna stampa rischia sovente di diventare un momento di grande divertimento.
Alla lettura del titolo “i commercianti di via Ruggero Settimo parlano di crisi”, il signor Mario, aiuto fruttivendolo ambulante con la lapa posizionata all’angolo della strada, seduto come sempre tra di noi, non in qualità di cliente ma al solo scopo di far passare il tempo visto che a quell’ora del pomeriggio non si vende già più nulla, si rivolge al Lo Stimolo chiedendo: “Ragioniere ma questo Re, Ruggiero VII di quale dinastia era? Un Borbone o uno Spagnolo?”
A questo punto interviene il Sig. Michele, portiere custode dello stabile accanto che redarguisce l’amico fruttivendolo dicendo: “Come quale dinastia? Ruggero VII era il famoso Ruggero d’Altavilla, cca o latu, vicino Palermo”.
Si intromette anche Salvatore per dire la propria e correggere: “Ma quale Altavilla, in realtà se non ricordo male liggivi che era di Palermo”.
La discussione a questo punto si fa più complicata con l’apporto di altri clienti di passaggio, in attesa del turno, a tal punto che questo Ruggero c’è chi afferma essere un Borbone, chi dice trattasi di un sultano arabo, chi ne ricorda addirittura il cognome “Ruggero VII di Buglione“, chi afferma trattarsi di un personaggio nominato nell’Orlando Furioso, fin quando il Rag. Lo Stimolo, toltosi gli occhiali da vicino, poggiato il giornale sulla sedia accanto, con un’aria tra lo snob e il disprezzo per le tante castronerie sentite, afferma: “avirità è che siti tutti gnuranti, ma la colpa non è vostra ma dell’ex Cavaliere e di tutta quella scadente televisione che vi fanno vedere“.
Salvatore sentitosi punto nell’orgoglio mentre continua a tagliare i capelli al cliente dice “allura visto che lei è persona allittrata, nnu dicissi lei che re era questo Ruggero Settimo”. Il Rag. Sbuffando lo imbecca dicendo ….. “Ma quali re e fante? Ruggero Settimo era un ammiraglio e politico nato a Palermo vissuto tra il mille e settecento e l’ottocento e fu magari ministro del Regno delle Due Sicilie. Settimo era il cognome”. Il sig. Michele a questo punto per cadere in piedi come si suol dire, risponde: “Sicuro che non era un re che faceva politica? Va beh, parramu di palluni secondo voi che fa u Palermu domenica?” Questa volta confortato dall’argomento il Sig. Mario, l’aiuto fruttivendolo risponde: “Ce la dovessimo fare, avessimo a vincere!”
Il caro Salvatore sempre intento a tagliare i capelli del cliente, voltatosi verso il sottoscritto: “Dottore non ci facesse caso, l’amico soffre un poco di congiuntivite”. A quel punto il Rag. Lo Stimolo non potendosi trattenere e come chi aspetta questo momento da tempo, facendo un gesto ad indicare i presenti disfiziato sentenza: “Minchia! Palermo Capitale della Cultura”. Un abbraccio, Epruno.
(pubblicato su www.ilsicilia.it il 3/2/2017 – http://www.ilsicilia.it/ruggero-settimo-di-che-dinastia-era/ )