L’inquinamento atmosferico è dato dalla presenza nell’aria di una o più sostanze indispensabili o estranee, in quantità e per una durata tali da alterarne la salubrità e da costituire un pericolo per la salute umana. Ogni anno in Italia, per riscaldare le nostre abitazioni si riversano nell’aria circa 370.000 ton. di sostanze inquinanti.
Le caldaie, alimentate a gas naturale o a gasolio, non mantenute, emettono nell’aria sostanze inquinanti come il biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), ossidi d’azoto (NOx) ecc. che hanno effetti nocivi sulla salute dell’uomo e negativi per l’ambiente. Il riscaldamento è infatti, dopo il traffico veicolare, la maggiore causa dell’inquinamento delle città.
Si definisce particolato (PM 10), tutte le particelle, in sospensione nell’aria, che hanno un diametro inferiore a 10 micron (millesimi di millimetro), prodotte in parte da attività umane e da processi industriali di combustione, impianti di riscaldamento, inceneritori e traffico automobilistico. Un veicolo ad es. genera particolato attraverso l’emissione dei gas di scarico, l’usura dei pneumatici, l’usura dei freni e l’usura del manto stradale.
Le particelle sono tanto più pericolose quanto più sono piccole, poichè trasportano in profondità nei polmoni i composti tossici presenti nell’aria, amplificandone gli effetti dannosi quali, irritazione e lesioni nella parete dei bronchi, tumori nell’apparato respiratorio. L’aria che respiriamo è costituita per il 78.9% da azoto, per il 20.9% da ossigeno e per lo 0.2% da anidride carbonica, gas nobili (elio) e idrogeno. (F.to Epruno)
Editoriale 2° Puntata – Time Magazine in The Week – "La Voce di Epruno"