Carissimi

E’ dalle sconfitte, grandi o piccole che si costruiscono i successi per il futuro. Siamo arrivati a Pasqua, quale apparente sconfitta più grossa di quella della “Settimana Santa per i credenti è mai stata data alla futura memoria attraverso le sacre scritture ufficiali e apocrife.

Se ci pensate bene, nella descrizione della “Settimana Santa” ci sono espressi tutti i difetti più grossi all’umanità.

Se non ci fosse stata una Pasqua, così come intesa nella cristianità, non avranno riscattato il sacrificio della morte in croce di nostro Signore Gesù Cristo e qui non è un fatto di fede, poiché anche fossimo legati ad altre convinzioni religiose, la resurrezione assume una grande importanza nella impostazione del credo.

Si cade, si perde, ci si arrende, ci si rialza, a volte si rischia anche di lasciarci la vita, ma la speranza che qualunque sacrificio fatto possa anche superare le apparenti quotidiane sconfitte è ciò che ci dà la forza e l’energia per rialzarci e “risorgere”, anche quando dobbiamo ricominciare da zero e ricostruire su macerie.

Ricordate quello che per molti ancora oggi è stato solo un profeta, mentre per me cristiano è stato qualche cosa di più, una persona molto importante, figlio di una persona altrettanto importante, questo povero giovane cresciuto come tanti altri da due genitori, una casalinga è un artigiano, nello specifico falegname e che già manifesta delle differenze rispetto gli altri bambini (poi i ragazzi) della sua stessa età, che a un certo punto, giunto ai trent’anni, decide di andare in giro, con il suo particolare modo di raccontare che raggiungeva la menti semplici, i cuori di tutti, a predicare l’amore.

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